Ok lo ammetto, ci ho messo tempo. Sono ormai passati circa 4 mesi da quando ho ricevuto il DJI Air 2s ed in tutti questi mesi non sono mai riuscito a pubblicare una recensione approfondita. E va bene, è vero, la colpa è perlopiù mia. Ma il punto è che per riuscire a capire davvero i pregi ed i difetti di un prodotto del genere (che, tra l’altro, non è possibile utilizzare ovunque a cuor sereno), sono dell’idea che ci voglia il giusto tempo: pubblicare una recensione “di corsa” per rispettare i tempi dell’embargo con la speranza di arrivare prima dei nostri colleghi, in questo caso, è assolutamente controproducente. E lo è per diversi motivi, sia pratici che (passatemi il termine) “etici”.
Insomma, sono uno di quelli che nonostante li piloti ormai da anni è dell’idea che con i droni non si scherza. E non lo si fa non solo perché si tratta di prodotti costosi che si rischia continuamente di perdere o danneggiare, ma soprattutto perché per “capirli davvero” è necessario volarci alcune ore, in diverse condizioni meteorologiche, e soprattutto in aree nelle quali è possibile legalmente farlo.
Ebbene, in questi 4 mesi ho volato con il DJI Air 2s praticamente ovunque. L’ho portato in montagna a quasi 2000 metri, ci ho volato con il vento, con il freddo, su un lago ghiacciato. L’ho fatto alzare su una spiaggia deserta, con un caldo super afoso, sulle colline di Avellino. Ed ho avuto la conferma di un pensiero che mi si è acceso sin dal primo volo: è il miglior drone 4K attualmente in commercio. È una conclusione drastica, lo so, ma è nata dopo una lunga analisi delle caratteristiche tecniche associate alla semplicità d’utilizzo, la qualità delle immagini e soprattutto la sicurezza.
Il DJI Air 2s non è un drone perfetto, sia chiaro, ma probabilmente è il modello che consiglierei a chiunque mi chiedesse quale drone portare in vacanza con sé. A patto che, ovviamente, lo faccia sempre volare in aree in cui è possibile farlo.
Recensione DJI Air 2s Fly more Combo
Regolamento Enac: chi può pilotare il DJI Air 2s e dove?
Prima di parlare delle cose divertenti, è doveroso fare il punto della situazione sull’attuale regolamentazione dell’ENAC relativa al pilotaggio dei droni. Un regolamento ancora in piena fase di sviluppo.
E Andiamo dritti al punto: dato il peso e le dimensioni, il Dji Air 2s non è un drone adatto a tutti, soprattutto se si prende in considerazione il nuovo regolamento europeo droni, che dovrebbe entrare in vigore a brevissimo (ma che è stato posticipato per l’emergenza. COVID-19).
In ogni caso, secondo l’attuale regolamento ed il suo peso a terra di ben 590 grammi (25 grammi in più rispetto al DJI Mavic Air 2) per pilotare l’Air 2s è necessario essere in possesso dell’Attestato di Pilota APD (Operazioni non Critiche), conseguibile tramite un esame online, e l’immatricolazione del drone nel portale D-Flight con la quale si otterrà un codice QR da applicare al quadricottero.
La realtà dei fatti è che però lo scenario della regolamentazione sull’utilizzo dei droni è ancora in via di definizione e, spesso, si rischia di fare molta confusione, quindi per rendere le cose più chiare tenterò di schematizzare tutte le informazioni più importanti, parlando dei vincoli attualmente attivi, di cosa cambierà con l’arrivo del nuovo regolamento europeo e chiarirò punto per punto cosa è necessario per poter pilotare il nuovo drone di Dji. Quindi, andiamo con ordine. accelerare
I vincoli dell’attuale regolamento ENAC sono:
- Volare ad una distanza di almeno 150 metri da aree popolate e fabbricati.
- Mantenere una distanza orizzontale di sicurezza da persone estranee di almeno 50 metri.
- Volare sempre in VLOS (visual of sight), cioè con il drone a vista.
- Non superare una quota di volo di 120 metri.
- Essere in possesso di un’assicurazione per la responsabilità civile.
Va sottolineato poi un altro particolare non indifferente, cioè la mancanza della marcatura CE. In soldoni, questo vuol dire che entro il 2023, cioè alla data in cui scadrà l’attuale regolamento europeo, il Dji Air 2s entrerà nella categoria Open A3, che obbliga il pilota ad alzare il drone solo in luoghi in cui si ha la certezza che non ci siano persone.
Contenuto della confezione
Il nuovo drone di DJI è venduto in due versioni, una più economica ed una più ricca di accessori. Ho avuto la fortuna che DJI, che ringrazio, ci inviasse la versione Fly More Combo nella quale si trova un numero maggiore di batterie, dei filtri ND e tutta una serie di accessori che a mio parere valgono la spesa. Insomma, costa un po’ di più è vero, ma la versione Fly More Combo a mio parere è quella da acquistare.
Per darvi un’idea più chiara delle differenze tra le due versioni, ecco una tabella dettagliata:
Accessori | DJI AIR 2S | DJI Air 2S Fly More Combo |
Drone | 1 | 1 |
Radiocomando DJI RC-N1 | 1 | 1 |
Batteria di volo intelligente | 1 | 3 |
Caricabatterie | 1 | 1 |
Cavo di alimentazione CA | 1 | 1 |
Eliche silenziose (coppia) | 3 | 6 |
Protezione dello stabilizzatore | 1 | 1 |
Cavo Tipo C | 1 | 1 |
Cavo del radiocomando DJI RC-N1 (connettore USB tipo C) | 1 | 1 |
Cavo del radiocomando DJI RC-N1 (connettore Lightning) | 1 | 1 |
Cavo del radiocomando DJI RC-N1 (connettore micro USB standard) | 1 | 1 |
Stick di controllo del radiocomando DJI RC-N1 di ricambio (coppia) | 1 | 1 |
Set di filtri ND (ND4/8/16/32) | – | 1 |
Stazione di ricarica della batteria | – | 1 |
Adattatore batteria-power bank | – | 1 |
Borsa a tracolla | – | 1 |
Design e materiali
Dal punto di vista estetico, il Dji Air 2s non cambia molto rispetto alla versione precedente. Certo, aumenta il peso come in ogni upgrade, ma all’occhio le differenze sono davvero minime eccetto per la presenza di due nuovi sensori inseriti nella parte alta frontale che vengono utilizzati per il nuovo sistema Apas 4.0 che migliora ancora di più le funzioni di autopilota e rilevamento degli ostacoli e vengono utilizzati nelle funzionalità di ripresa automatica come il Point of Intrest e il Follow Me. Funzioni fantastiche, che in ambienti ampi e con panorama mozzafiato sono assolutamente da utilizzare.
La realtà dei fatti però, è che sin dalla presentazione mi sono chiesto per quale motivo quelli di DJI non siano andati un po’ oltre con i sensori. Ormai l’aumento di peso era certo, ed avrei preferito vedere l’azienda numero 1 al mondo per i droni inserire anche altri due sensori laterali, in modo da dare al drone un sistema di rilevamento degli ostacoli a 360 gradi.
Sia chiaro, Apas 4.0 funziona bene, ma il livello del rilevamento a 360 non è ancora raggiunto. L’ho notato soprattutto in alcuni follow me che ho registrato in montagna mentre ero in auto: gli alberi erano tanti, non erano del tutto fioriti, e il Dji Air 2s ha avuto qualche difficoltà nel rilevare i piccoli rami, soprattutto nei cambi di direzione. Insomma, soprattutto in ambienti particolarmente tortuosi, quando si utilizza la modalità di guida autonoma c’è sempre da prendere in considerazione la possibilità che il drone si fermi o si scontri con qualcosa.
Sono anche presenti una diversi di LED di illuminazione, che ho trovato decisamente utili soprattutto nei voli notturni. Inferiormente ne è presente uno che si potrà attivare automaticamente per illuminare il terreno in condizioni di scarsa luminosità, oppure manualmente, mentre sulle estremità dei braccetti sono presenti altri 4 LED (due rossi fissi e due verdi lampeggianti) che renderanno visibile in maniera chiara e concisa il drone anche di notte.
Radiocomando e ricezione
Il radiocomando del Dji Air 2s è lo stesso, bruttissimo ma estremamente comodo radiocomando che abbiamo visto nel Mavic Air 2. È grande, è quasi quadrato, e non c’entra proprio nulla con quello a cui siamo abituati con i Mavic di Dji. In realtà però, appena l’ho utilizzato mi sono dovuto immediatamente ricredere: è tra i più comodi che ho mai utilizzato.
Anche in questo caso gli stick si possono rimuovere e vengono alloggiati in due incavi nella parte inferiore, frontalmente c’è il tasto del punto di atterraggio, il tasto di accensione, i 4 led per lo stato della batteria (che, a proposito, garantisce senza problemi anche 4 ore di volo) due tasti di scelta rapida (uno dei quali programmabile) e lo switch per il cambio delle modalità di volo.
Posteriormente ci sono altri due tasti per il controllo delle modalità di registrazione e per la realizzazione di foto e video mentre la trasmissione è questa volta è affidata alla tecnologia OcuSync 3.0 che, grazie anche alle 4 antenne presenti sul drone garantisce prestazioni più che buone e limitate solo dal regolamento europeo. Questa tecnologia usa sempre le frequenze WiFi per la trasmissione dei dati e delle immagini, ma è in grado di direzionare la potenza in un cono ben stretto e preciso: è una soluzione che aiuta molto, soprattutto se il drone è sempre visibile.
Foto e video
Le novità più importanti del Dji Air 2s sono nella fotocamera. E sono veramente tante. Sono tutte legate alla presenza di un nuovo sensore da 1” con 20 megapixel di risoluzione e, credetemi, è un grande passo in avanti rispetto all’Air 2, che utilizzava un sensore da 1/2” da 40 megapixel con Pixel Binning. Il risultato è semplice: il Dji Air 2s è in grado di registrare video fino a 5.4k di risoluzione a 30 fps, sfruttando una seria di modalità di ripresa automatiche e chiaramente l’HDR (a risoluzioni più basse).
Ma non fatevi prendere da questi numeroni: la migliore impostazione di ripresa video che, tra le altre cose, è possibile anche gestire in modalità del tutto manuale (modificando tutti i parametri più importanti) è quella in 4K a 60 fps: una volta vista la qualità delle immagini, ve ne innamorerete e non la abbandonerete più.
Un sensore più grande, poi, significa anche una maggiore sensibilità alla luce, il che a sua volta comporta un sensibile aumento della qualità dei video in condizioni di scarsa luminosità: nel video che ho inserito in alto, potete notare delle immagini che ho registrato a Procida di notte: traete voi le conclusioni.
Ci sono però anche dei compromessi, ma andiamo con ordine. L’ottica utilizzata è un 22mm equivalente, il che teoricamente lascerebbe pensare ad un’immagine leggermente più ampia rispetto a quella vista nel modello precedente: in teoria è così, ma quando si passa ad alte risoluzioni e framerate, come il 4K a 60 fps, l’immagine subisce un crop piuttosto corposo.
C’è poi da considerare che il Dji Air 2s è del tutto sprovvisto di diaframma variabile: questa è un’altra cosa che mi sarebbe piaciuto vedere introdotta, assieme ai sensori anti-collisione laterali, che è stata un po’ “tamponata” da DJI dalla presenza di quattro filtri ND. Sia chiaro, con i filtri è tutta un’altra musica, ma dover montare e smontare un filtro dalla fotocamera è decisamente meno comodo che poter utilizzare un diaframma ad apertura variabile che, chiaramente, si potrebbe gestire direttamente dall’applicazione mentre il drone è in volo.
C’è poi anche una modalità zoom che però, tenetelo sempre a mente, non è ottica come nel Mavic 2 Zoom: in realtà questa funzione utilizza crop ed interpolazione, generando immagini di una qualità non proprio al massimo. C’è poi da tenere presente anche un’altra cosa: lo zoom non si può utilizzare se si registra video in HLG o D-Log (sì, il Dji Air 2s può registrare anche in LOG) e, a differenza di quanto accadeva nell’Air 2, non è più possibile registrare Hyperlapse in 8K. E questa limitazione dipende, chiaramente, dalla risoluzione minore del sensore utilizzato.
I MasterShots ve lo faranno amare in vacanza
Un’altra novità del Dji Air 2s sono i MasterShots. Una modalità di ripresa pensata per i non professionisti, che non vogliono perdere tempo in montaggi, scelta di clip e così via, che potrebbe essere considerata come la naturale evoluzione dei QuickShots. In soldoni, quando si attiva questa modalità, basterà selezionare un soggetto (che può essere una persona, un’auto o addirittura un punto d’interesse) e lasciar fare tutto al drone.
In pochi istanti, e in base al tema scelto, il drone inizierà a spostarsi del tutto autonomamente e a registrare le clip: al termine della registrazione, i video verranno montati automaticamente e modificati con un tema ed una colonna sonora, generando una sorta di “trailer” di 20 secondi, pronto per la condivisione sui social.
Ed arrivo subito al sodo: secondo me è più una funzione che dovrebbe essere integrata nel Mini 2, piuttosto che nell’Air 2s. È una di quelle funzionalità che ha un mare di potenzialità, ma che non è stata sfruttata ed ottimizzata a dovere da DJI. Se l’azienda avesse ampliato la possibilità di personalizzazione dell’editing, le cose sarebbero molto diverse. Ma per ora è come se tutto fosse un po’ castrato.
Autonomia della batteria
Il Dji Air 2s utilizza la stessa identica batteria della versione precedente, ma con un’autonomia leggermente inferiore. Sia chiaro, parliamo di circa un paio di minuti in meno rispetto alla versione dell’anno scorso, il che mi ha portato a pilotare il Dji Air 2s per circa 30 minuti con un’unica batteria, senza mai dover atterrare (ed in condizioni di poco vento).
Ed è comunque un ottimo risultato, ammettiamolo. Vuol dire che con la versione Fly More Combo si potrà volare per circa 1 ora e mezza! Certo, l’autonomia di volo è un altro di quei fattori decisamente variabili, che vengono condizionati da una serie di agenti esterni, come il vento o le modalità di volo, ed è chiaro che più si sale di quota, maggiore sarà il consumo energetico ma se c’è una certezza in questo nuovo drone è che l’autonomia della batteria è più che convincente anche se i consumi sono aumentati per “colpa” dei nuovi sensori e della quantità di dati superiore che si è trovato a dover elaborare il processore.
Prezzo e considerazioni
Il prezzo di vendita ufficiale del Dji Air 2s è di 999,00 euro per la versione tradizionale, e di 1309,00 euro per la versione Fly More Combo. Cifre che calano un po’ se acquistati tramite il box in basso, con il quale riuscirete a trovare il Dji Air 2s in sconto. Detto questo, è chiaro comunque che si tratta di una cifra importante, sconto o non sconto.
Ma è inutile negarlo: il Dji Air 2s è un concentrato di tecnologia, un gioiello di fotocamera, è sicuro ed è divertente da utilizzare. La fotocamera da 1” è un grande passo in avanti e l’Apas 4.0 è un buon update. Certo, la presenza di un diaframma ad apertura variabile e di due sensori anti-collisione laterali sarebbero stati la ciliegina sulla torta ma, credetemi, ad oggi il Dji Air 2s è uno dei migliori droni pieghevoli che potete acquistare (e portarvi anche in vacanza, leggi permettendo).
N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.