La principale novità della riforma EU VAT Reform parte dall’abolizione del VAT de-minimis (IVA dei minimi), la regola che fino ad ora aveva stabilito che non fosse necessario pagare l’IVA sotto i 22€. Una novità che impatterà su tantissimi acquisti effettuati sugli store online asiatici, Aliexpress in primis. Se fino ad oggi molti di noi hanno acquistato accessori e piccoli oggetti dalla Cina senza pagare alcuna tassa, da adesso non sarà più così. Inoltre, Aliexpress ha confermato che il calcolo dell’IVA sarà applicato su tutti gli ordini, anche sopra i 22€. Tutti questi cambiamenti non riguardano solo la Cina, bensì tutti i paesi fuori dall’Unione Europea, quindi anche per gli acquisti dal Regno Unito, per esempio.
Da quando partono gli aumenti?
Come confermato da Aliexpress, la EU VAT Reform partirà ufficialmente dall’1 luglio 2021. Tutti gli ordini effettuati da questo giorno in poi saranno soggetti alle nuove regole che sono illustrate in questo articolo.
E se ho fatto un ordine prima dell’1 luglio?
Se l’ordine che hai fatto su Aliexpress è stato concluso prima dell’1 luglio, allora non dovresti incorrere in alcun aumento. Dico questo perché il calcolo dell’IVA (che vi spiego nel paragrafo successivo) avviene al momento dell’acquisto e non al passaggio in dogana. Tuttavia, non posso assicurarvi al 100% che gli ordini che passeranno dalla dogana dopo l’1 luglio non saranno comunque esaminati sulla base delle nuove direttive.
Come calcolare l’IVA su Aliexpress?
Finora, a meno di controlli a campione, qualsiasi ordine dalla Cina arrivata in Italia senza dover pagare alcunché di IVA. Ma con la EU VAT Reform cambia tutto: innanzitutto, l’abolizione del VAT de-minimis prevede che anche gli ordini sotto i 22€ da Aliexpress siano soggetti al calcolo dell’IVA. Questo significa che gli ordini di piccola entità avranno un aumento: secondo le leggi italiane, è fissato al 22% dell’importo e sarà indicato al momento del pagamento. La nuova regola, infatti, prevede che Aliexpress raccolga questa somma per poi versarla direttamente ai vari uffici doganali europei. In questo modo, si evita che sia la dogana ad occuparsi della riscossione dell’IVA.
Ma le novità non finiscono qui. Come vi ho anticipato, anche per gli ordinisopra i 22€ si dovrà pagare un +22%, sempre al momento dell’acquisto. Qua di seguito potete vedere una simulazione di acquisto:
Come calcolare i dazi su Aliexpress?
Per quanto riguarda invece i dazi doganali, la regola finora vigente non cambia, né per Aliexpress né per gli altri store cinesi. Ciò significa che la tassa doganale continuerà ad essere applicata solo sugli acquisti sopra i 150€ di importo. Il calcolo rimane invariato e ammonta al 3-7% dell’importo a seconda del tipo di prodotto: potete trovare la lista completa sul sito dell’Agenzia delle Dogane.
E se compro da Aliexpress con spedizione dall’Europa?
Bisogna aprire una parentesi specifica e doverosa per chi effettua acquisti da venditori Aliexpress con spedizione da Europa. La regola imposta dalla piattaforma prevede che il pagamento dell’IVA non è previsto solamente se il venditore risiede in Europa e spedisce da Europa. Se invece il venditore risiede in Cina ma spedisce comunque da Europa, allora sarà imposto il pagamento dell’IVA come se spedisse dalla Cina.
Cosa succederà ai pacchetti “Gift”?
Un metodo finora utilizzato da alcuni “furbetti” di Aliexpress per evitare dazi e IVA sugli ordini sopra i di 22€ era quello di contrassegnarli come pacchi dono. In questo modo, salvo controlli a campione, i pacchi evitavano in maniera illegittima i controlli in dogana, in quanto gli omaggi sono esenti da tassazione indipendentemente dall’importo. Una manovra che la direttiva EU VAT Reform combatterà con l’introduzione del nuovo sistema di sdoganamento ICS2 (Import Control System 2). Per poter circolare in Europa, sarà richiesta una descrizione dettagliata del contenuto, anche per quei pacchi genericamente contrassegnati come “Gift“. La descrizione dovrà essere accompagnata dal codice HS (Harmonized System), ovvero lo standard internazionale per la classificazione della tipologia di merce.
Ciò significa che non ha più senso contattare il venditore per chiedergli di portare la scritta “Gift” sul pacco, perché i controlli eviteranno questa dinamica. Senza contare che provare a farlo comunque rischia di far rimanere il pacco fermo in dogana.
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