Era già nell’aria da qualche anno, ma adesso si sta concretizzando il rincaro dei dazi doganali da parte dell’Unione Europea. Le autorità competenti della UE hanno stabilito che, a partire dall’estate 2021, sarà eliminato il cosiddetto “VAT de-minimis”. In poche parole, fra qualche mese i dazi saranno conteggiati anche sugli acquisti sotto i 22€, una brutta tegola per acquirenti ed e-commerce internazionali. Sì, perché la regola non sarà applicata esclusivamente alle spedizioni dall’Asia, ma anche a tutti i paesi fuori dall’Unione Europea, Regno Unito compreso.
Nei piani dell’Unione Europea sono previsti vari cambiamenti atti a migliorare e snellire tutto il processo di importazione di prodotti extra-europei. A partire dal 15 marzo 2021, partirà il rinnovato piano unificato Import Control System 2, con cui sarà imposto ai venditori di fornire informazioni doganali dettagliate sulle merci prima che arrivino in Europa. L’obiettivo è quello di realizzare una piattaforma unificata nella quale passino tutti i dati relativi alle spedizioni importate, in modo da rendere tutto più trasparente e facilmente controllabile.
L’Unione Europea stringe gli accordi sui dazi doganali e non solo dalla Cina
Riguarderà inizialmente tutta la posta aerea, per poi estendersi nel 2023 e 2024 anche alle spedizioni marittime, su strada e su rotaia. Si tratta di un cambiamento considerevole e che avrà delle conseguenza da non trascurare. In soldoni, se mancheranno le informazioni richieste, non verrà effettuato lo sdoganamento e la spedizione rimarrà ferma in dogana in attesa di ulteriori controlli. Questo significa niente più semplici diciture come “Gift” o “Phone” per eludere possibili controlli e conseguentemente dazi su merci più costose di quanto dichiarato.
L’altro grande cambiamento, di cui vi abbiamo accennato ad inizio articolo, riguarda la parte economica. L’Unione Europea ha deciso di rivedere l’Union Customs Codex del 2013, imponendo paletti più restringenti sul calcolo dei dazi doganali. Innanzitutto, è doveroso specificare che con “dazi” solitamente si tendono a riassumere due tasse differenti: una è l’IVA, l’altra sono i veri e propri dazi doganali. A partire dall’1 luglio 2021, sarà rimosso il limite di esenzione dell’IVA sui prodotti d’importazione, perciò si pagherà anche sotto i 22€ l’IVA al 22%, somma sotto la quale fino ad ora è stata esclusa. Per quanto riguarda i dazi, invece, rimarranno applicati unicamente per le spedizioni che superano i 150€. Tutte mosse che la UE metterà in atto per prevenire la disuguaglianza fra aziende europee ed asiatiche, storicamente avvantaggiate nel commercio di prodotti di elettronica, soprattutto a basso costo.
Quali saranno i cambiamenti concreti?
Per quanto riguarda l’istituzione del piano ICS 2, è una modifica che riguarderà principalmente i venditori, i quali dovranno seguire regole più stringenti nella dichiarazione della merce spedita. Certo è che i controlli doganali si prospettano più stringenti, pertanto potrebbero esserci allungamenti nelle tempistiche. Ancora non è detto, lo scopriremo solamente quando le nuove regole saranno in atto.
Per chi compra da negozi cinesi con magazzini europei non cambierà nulla. Dato che gli oggetti sono già presenti sul suolo europeo, su di essi non sarà applicato nessun dazio. Chi compra da negozi cinesi con magazzini asiatici (Cina, Hong Kong e così via), dovrà affidarsi a tipologie di spedizioni che includono il pagamento della dogana. Nel caso di BangGood, per esempio, si tratta delle Priority Line e BangGood Express. Tuttavia, la presenza di spedizioni di questo tipo sarà a discrezione del venditore, anche se le nuove regole potrebbero incentivarli a renderle più frequenti.
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