Che si parli di Xiaomi, OnePlus o altri brand, il mondo del modding è tanto vasto e intrigante quanto complesso. Specialmente quando si parla di installare ROM alternative, una procedura che richiede vari passaggi e che può rivelarsi ostica per gli utenti meno navigati. Anche perché capita che ogni produttore abbia il suo modo di sbloccare il bootloader e che determinati modelli abbiano determinate specifiche di modding. Senza parlare che bisogna saper scegliere la custom recovery precisa per il proprio smartphone, nonché la ROM più adatta alle proprie abitudini. E se vi dicessimo che c’è chi sta studiando un metodo per installarle semplicemente tramite browser?
Il mondo del modding diventa più accessibile: niente più app, basta un browser
Specialmente quando uno smartphone esce dal periodo di garanzia, moddarlo può essere sia un metodo per personalizzarlo ma anche per dargli una seconda vita. Passato qualche anno, il supporto software decade, quindi niente più aggiornamenti Android, ma grazie al modding ci sono smartphone storici che ancora oggi hanno ROM con gli ultimi firmware. Ma per un utente non esperto imbattersi nei vari metodi ed app presenti in rete per sbloccare un dispositivo può essere dura.
Ecco perché la community del modding sta lavorando ad un nuovo metodo per semplificare ulteriormente questo processo. E grazie a Google, fra l’altro: fra il 2019 e il 2020 ha annunciato il debutto di Android Flash Tool, un software per consentire agli sviluppatori di installare le ROM Android pure (AOSP) direttamente dal sito dedicato. Basta collegare lo smartphone via USB al PC e far partire la procedura, praticamente una modalità fastboot online, senza così bisogno di scaricare ROM o impartire comandi da terminale.
Chiaramente il tool Google è pensato unicamente per la serie Pixel, ma lo sviluppatore Danny Lin lo sta rielaborando per renderlo disponibile su altri brand e con altre ROM. Nel suo caso, il supporto è pensato per il progetto ProtonAOSP e GrapheneOS, ma potrebbe non volerci molto affinché venga implementato anche dagli sviluppatori di altre ROM. Pensiamo, ad esempio, alle tanto apprezzate LineageOS, Pixel Experience, Paranoid Android e così via.
In questo modo, basterà un qualsiasi browser con supporto a Chromium, come Google Chrome e Microsoft Edge, per procedere con l’installazione sugli smartphone Xiaomi, OnePlus e così via. Ovviamente sarà necessario aver effettuato prima lo sblocco del bootloader (e forse una custom recovery), altrimenti non sarà possibile procedere con questa procedura di modding.