Come migliorare il tuo smartphone con i moduli Magisk

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Volete personalizzare e tirare fuori il meglio dal vostro smartphone Android? Nonostante nel 2021 le UI delle varie aziende siano sempre più ricche e funzionali, il mondo del modding è ancora molto florido. Specialmente con l’avvento di Magisk e dei suoi moduli, con cui è stata semplificata di parecchio l’installazione di modifiche al software. Ma ad oggi, quali sono i migliori moduli per migliorare tangibilmente l’esperienza quotidiana? Sono qua proprio per parlarvene: dopo averni testati diversi, ho stilato una lista di quelli che, secondo me, sono quelli più funzionali.

Ovviamente per utilizzare Magisk è necessario che abbiate ottenuto i permessi di root sul vostro smartphone. In questa pagina darò per scontato che già li abbiate ed abbiate installato Magisk: in caso contrario, Google è vostro amico. Anche perché ogni brand ha una sua procedura di modifica, pertanto mi dilungherei troppo a spiegarlo per ognuno. Ma se siete utenti Xiaomi, allora vi rimando alla nostra guida dedicata.

I moduli Magisk per arricchire al meglio il tuo smartphone Android

Prima di iniziare, una premessa. Pur essendo cosciente della loro esistenza ed utilità, in questa guida eviterò di parlare di moduli Magisk che aggirano blocchi come la pubblicità di YouTube e dei siti. Per quanto fastidiose, sono quelle pubblicità che mandano avanti piattaforme totalmente gratuite per gli utenti. Ma non parlerò nemmeno di mod che aggirano la localizzazione GPS di Pokémon GO, dato che sono anch’io un giocatore e preferisco disincentivare questo comportamento (anche perché il rischio ban è alto).

Inoltre, non tratterò nemmeno di moduli Magisk che abilitano il doppio speaker con la capsula auricolare. Non soltanto perché è una mod rischiosa per l’integrità della capsula, ma anche perché spesso sono moduli riferiti a specifici modelli, mentre in questa guida voglio concentrarmi su mod che vadano bene un po’ a tutti. Così come non tratterò di moduli Magisk che modificano l’hardware per migliorare performance e batteria, in quanto si tratta di mod che possono rischiare di danneggiare il telefono se non usate consapevolmente. Detto questo, possiamo iniziare!

Come installare i moduli Magisk

Grazie alla creazione di Magisk, l’installazione delle mod è più semplice che mai. Per cercare ed installare i moduli, vi basta aprire l’app Magisk e cliccare in basso a destra sull’icona relativa alla sezione Moduli. Qua avrete sempre in basso il pulsante di ricerca: cliccateci e scrivete il nome del modulo per trovarlo ed installarlo. Ad ogni installazione vi verrà richiesto di riavviare lo smartphone, dato che si tratta di un’installazione che agisce in profondità nel sistema.

Nel caso in cui il modulo non sia presente nel database Magisk, allora dovrete procedere con un’installazione manuale. Una volta scaricato il file ZIP del modulo e copiato nella memoria dello smartphone, aprite Magisk e, nella sezione Moduli, cliccate sulla voce in alto “Installa dal dispositivo“. Cercate il file che vi serve in memoria, cliccate per avviarne l’installazione e poi vi verrà sempre richiesto di riavviare.

Debloater

Come anticipato, rispetto a qualche anno fa le UI hanno fatto passi in avanti, anche in termini di bloatware non necessario. Ma ci sono ancora interfacce che arrivano con pre-installate numerose app, che siano di sistema o di terze parti. In nostro aiuto viene Debloater, un modulo Magisk che permette la disinstallazione di qualsiasi app installata sullo smartphone.

A differenza di quasi tutti i moduli, Debloater non ha un UI o un’app dedicata, pertanto dopo aver installato il modulo dovrete installare anche un’app di terminale. Ne trovate diverse sul Google Play Store, personalmente ho sempre usato questa senza alcun problema. Nell’app di terminale inserite il comando “su” (senza virgolette) per fornirle i permessi di root, dopodiché il comando “debloat” per avviare Debloater. Vi si presenterà una serie di menu dai quali poter scegliere quali app di sistema disinstallare in pochi click. Ovviamente occhio a cosa disinstallate.

App Systemizer

Rimanendo sull’argomento, App Systemizer è il modulo Magisk realizzato proprio per rendere qualsiasi app di sistema. Fra l’altro, le app rimarranno di sistema anche disinstallando Magisk. Come per Debloater, anche il funzionamento di questo modulo avviene mediante terminale, perciò la procedura è pressoché la medesima. Aprite il terminale, digitale il comando “su” per garantire i permessi di root e poi “systemizer” per avviare il modulo. Tramite i menu potete avere la lista delle app installate in memoria e scegliere quali “iniettare” nel sistema dello smartphone.

QuickSwitch

Il vantaggio nell’installare un’app come fosse di sistema è utilizzarla per quelle mansioni per le quali uno smartphone solitamente è vincolato esclusivamente alle app del produttore. Una feature simile è consentita anche da QuickSwitch, un ottimo modulo Magisk che consente di cambiare launcher di sistema con un altro a proprio piacimento. Fra l’altro, l’ho sfruttato proprio per realizzare la guida in cui ho trasformato uno Xiaomi con MIUI in un OnePlus con OxygenOS, sostituendo proprio il launcher predefinito. Perché fintanto che si tratta di launcher di terze parti, come Nova o POCO Launcher, potete tranquillamente installarli senza QuickSwitch. Al contrario, questo modulo si rende necessario per utilizzare launcher che non sarebbero installabili per chiunque, proprio come nel caso della OxygenOS.

ARCore/Playground Patcher

Se avete uno smartphone moderno e sufficientemente potente, non vi porrete il problema. Ma ci sono smartphone più modesti e/o datati che non hanno accesso alla certificazione Google ARCore. Se non sapete di cosa si tratta, ve ne parlo in questo articolo, ma in breve è una componente software che fornisce supporto alle app in realtà aumentata. Se uno smartphone ne è privo, significa che non potrà far funzionare correttamente app come Pokémon GO, Minecraft Earth, Harry Potter Wizards Unite, IKEA Place ed altre ancora. Tuttavia, spesso può capitare che questo tipo di certificazioni non dipenda strettamente dall’hardware, ma anche dalla provenienza dello smartphone, specialmente per i brand cinesi poco diffusi da noi. Per questo, c’è un modulo Magisk che si chiama ARCore/Playground Patcher con cui bypassare l’assenza di certificazione e sfruttare le funzioni AR.

ViPER4Android FX

Uno dei moduli Magisk più apprezzati è senza ombra di dubbio ViPER4Android FX. Se vi siete già cimentato nel modding in precedenza, è probabile che lo abbiate già sentito nominare. Se siete amanti dell’audio, questa è la mod che fa al caso vostro, aprendovi un ventaglio di opzioni piuttosto vasto. Ottimizzazioni dedicate per speaker e cuffie, equalizzatore, effetto surround, compressore, riverbero e migliorie per i bassi sono soltanto alcune delle regolazioni che ViPER vi consente di personalizzare (qua trovate una guida per come utilizzarlo al meglio). Consigliatissimo!

Volume Steps Increase

Rimanendo in ambito audio, un altro modulo Magisk molto utile si chiama Volume Steps Increase. Non è fra i più conosciuti, ma già il nome vi fa capire la sua utilità: aumentare i livelli di regolazione del volume. A seconda di quale smartphone avete, vi sarete accorti che non è sempre possibile regolare l’audio in maniera fine, specialmente quando lo si vuole tenere a basso volume.

Non lo trovate nella barra di ricerca di Magisk, però, pertanto dovete installarlo manualmente scaricando il file ZIP dalla pagina GitHub.

G-VisualMod

Passiamo adesso ai moduli Magisk dedicata alla personalizzazione dello smartphone. E partiamo con G-Visual Mod, una mod dedicata a tutti coloro che amano regolare al millimetro le fattezze dell’interfaccia. E quando parlo di millimetro dico sul serio: con G-Visual Mod potete effettuare tutta una serie di regolazioni altrimenti impensabili. Cambiare le curve della UI, così come forme della barra di stato e di notifica, della barra delle gestures, il suo colore e molto altro ancora.

Non c’è un’app, pertanto dovete agire sempre da terminale. Aprite l’app di terminale, digitate il comando “su” e poi “gvm” per avviare G-VisualMod. A questo punto potrete scegliere quale elemento grafico personalizzare.

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Rboard Themes

Ci sono tante tastiere personalizzabili sul Play Store, ma c’è anche chi preferisce utilizzare la tastiera di Google. Ma se siete amanti della customizzazione, con il modulo Rboard Themes potete portare tutta una serie di Temi su Gboard, principalmente ispirati dai temi della MIUI di Xiaomi. Anche in questo caso, dovrete installarlo manualmente scaricandolo da questo link.

GoogleLensInstaller

Così come la certificazione ARCore, non tutti gli smartphone possono essere dotati del supporto a Google Lens, il sistema di riconoscimento di oggetti ed informazioni nelle foto. Con questo modulo (da installare manualmente), abiliterete il supporto all’interno dell’app Google Foto (se non l’avete potete scaricarla dal Play Store). Una volta installato, potete aprire una foto e vedere comparire il pulsante Google Lens in basso.

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