Con i nuovi iPhone 12, Apple ha spiegato l’assenza del caricabatterie nella confezione tentando di toccare la parte buona che c’è in ognuno di noi e sottolineando come, in questo modo, l’impatto ambientale di ogni iPhone venduto sarebbe sensibilmente inferiore. Il che è vero, verissimo, sacrosanto. Ma devo essere sincero, se la parte buona che c’è in me ha subito apprezzato il gesto ideologico, quando ha preso il sopravvento quella cattiva mi si sono aperti gli occhi, soprattutto considerando il prezzo di vendita non diminuito neppure di un centesimo (anzi, leggermente aumentato) e la circa alla quale mamma Apple vende i suoi caricabatterie per iPhone originali (cioè, circa 25 euro), mi sono immediatamente reso conto che la scelta fatta dal colosso di Cupertino potrebbe essere molto più spinta dagli introiti, che dall’amore per l’ambiente. Oppure che a brevissimo vedremo un iPhone totalmente senza fili.
Perché è vero: in casa potrebbe capitare di avere qualche caricabatterie in più, oppure si potrebbero ricaricare i nuovi iPhone 12 tramite il computer (con la speranza che si possegga un PC con un ingresso USB-C, come quello necessario per utilizzare il cavo in dotazione). Ma se qualcuno vendesse il proprio vecchio iPhone per comprare il nuovo 12? Dovrebbe dar via anche il vecchio caricabatterie. E, di nuovo, chi ha ottenuto lo smartphone usufruendo di offerte come Tim Next e deve restituirlo per ricevere quello nuovo? Si ritroverebbe senza caricabatterie.
E quindi ne dovrebbe acquistare uno nuovo, con la speranza di Apple che venga sempre scelto un modello originale. Perché, attenzione: con i caricabatterie non si scherza e, spesso, acquistare modelli compatibili ed estremamente economici potrebbe far male alla batteria del proprio dispositivo. E chi penserebbe mai di mettere a rischio la batteria di un iPhone 12 Pro Max da quasi 1300 euro? Solo un folle, no?
Fortunatamente però, ci sono aziende come Anker che prendono sempre la palla al balzo e che sanno bene quanto i dispositivi di Apple possano dare una spinta profonda anche a mercati poco ricchi. Il punto è che Anker oltre a saper cogliere sempre l’attimo, è anche una di quelle aziende che da sempre produce accessori (anche, ma non solo) per iPhone di ottima qualità, e con il “kit di sopravvivenza per iPhone 12” ha fatto di nuovo centro: in realtà, i prodotti che abbiamo trovato in questo kit sono diversi, vengono venduti separatamente e – udite udite – sono anche più veloci di quelli originali Apple (non che fosse poi così difficile).
Indice
ToggleRecensione Anker Nano e Andker PowerPort III: i compagni perfetti per i nuovi iPhone 12 (e non solo)
Anker Nano
Anker Nano è uno degli accessori più interessanti prodotti dall’azienda in ottica iPhone 12. La realtà dei fatti è che si tratta di un caricabatterie universale, quindi compatibile anche con gli smartphone Android, con uscita USB-C e caratterizzato da una dimensione estremamente ridotta. È tra i più piccoli caricabatterie a parete dotati di tecnologia IQ 3 in grado di erogare 20w di potenza: e non è niente male, considerando le dimensioni davvero insignificanti.
Realizzato totalmente in plastica, l’Anker Nano è poco più grande dell’adattatore per presa europea incluso nella confezione dei MacBook o dei MacBook Pro e no, non sto parlando dell’alimentatore, ma di quell’adattatore in plastica che è possibile rimuovere per sostituire la tipologia di presa elettrica.
All’Anker Nano è possibile collegare un unico dispositivo, tramite l’unica uscita in formato USB-C, alla quale si può connettere anche il cavo PowerLine+ USB-C/Lightning per ricaricare un iPhone, un iPad o un paio di AirPods. E le prestazioni sono ottime: rispetto al tradizionale caricatore di Apple, con l’Anker Nano sono riuscito a ricaricare un iPhone 11 Pro molto più velocemente, raggiungendo il 55% di batteria in circa 20 minuti. E, giusto per chiarezza, con il caricabatterie originale di Apple da 5w, nello stesso tempo si arriva più o meno al 20% di ricarica.
Nel corso della ricarica, poi, il minuscolo caricabatterie si è sempre rivelato silenzioso ed assolutamente non incline al surriscaldamento: anche utilizzandolo per ore, non si surriscalda proprio mai.
Anker PowerPort III
Tutto un altro mondo è l’Anker PowerPort III, un caricabatterie dalle dimensioni molto più marcate e con un design ed un ingombro molto simili agli alimentatori dei portatili di Apple. Forma e struttura sono molto più tradizionali, e le porte USB-C integrate sono due, entrambe in grado di supportare la tecnologia di ricarica rapida IQ 3.
La potenza erogata dall’Anker PowerPort III è di 36w, che si divideranno qualora si ricaricassero due dispositivi contemporaneamente: è una potenza non eccessiva, è vero, ma in grado di ricaricare anche un MacBook Air, il tutto con la massima sicurezza grazie alle tecnologie di monitoraggio della carica progettate da Anker.
I tempi di ricarica però possono variare: proprio perché dispone di due porte USB-C che si dividono la potenza erogata, per ottenere il massimo delle prestazioni sarebbe comunque consigliabile utilizzarne solo una, in modo da sfruttare al massimo la ricarica veloce.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo dell’Anker Nano è di 19,99 euro su Amazon, mentre il prezzo dell’Anker PowerPort III è di 30,99 euro. E considerando che si tratta di prodotti decisamente più economici delle versioni originali di Apple, a parità di prestazioni, è quasi palese che qualora fosse necessario l’acquisto di un dispositivo del genere, evitare di acquistare quello dell’azienda di Cupertino in modo da avere di più a parità di prezzo (oppure risparmiando qualche euro), potrebbe essere una scelta più che furba ed azzeccata.
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