Recensione Amazfit GTR 2: nuove funzioni, nuovo design, stesso prezzo contenuto

Amazfit GTR 2 ed Amazfit GTS 2, sono la prova lampante di come Huami continui a dimostrarsi una delle aziende più attive nel mondo degli smartwach. L’azienda, in pochi mesi, ha presentato ben 3 dispositivi con caratteristiche e fasce di prezzo differenti, con i quali ha fatto degli enormi passi avanti sia per quanto riguarda il design che le caratteristiche tecniche, pur continuando a mantenere l’ottimo rapporto qualità prezzo dei suoi prodotti.

Tutte caratteristiche che ritroviamo anche nell’Amazfit GTR 2, quella che potremo definire una versione più “casual” dell’elegantissimo Zepp Z, che rappresenta forse lo smartwatch più “appetibile” della nuova generazione di dispositivi.

Recensione Amazfit GTR 2

Contenuto della confezione

La confezione di Amazfit GTR 2 segue la linea degli altri prodotti del brand e, quindi, non è niente di particolare. Al suo interno troviamo:

  • Amazfit GTR 2;
  • Alimentatore proprietario con ingresso USB;
  • Manuale d’istruzioni.

Design e materiali

Prendete il design del primo Amazfit GTR e dimenticatelo totalmente, perché il nuovo smartwatch dell’azienda prende dalla generazione precedente solo il fatto di avere a disposizione due tasti laterali, per il resto è tutto nuovo. Ed anche il design è cambiato totalmente rispetto al primo esponente della serie GTR, a favore di linee più pulite ed una cornice che è un tutt’uno con il vetro che copre tutta la parte frontale dell’orologio.

Ed anche se probabilmente non per tutti il nuovo design potrebbe risultare più bello di quello visto nella prima generazione, è oggettivo ammettere che il cambio di direzione preso con l’Amazfit GTR 2 lo ha reso uno smartwatch con un aspetto più leggero e molto meno “pataccone” del primo GTR. E lo si nota anche nello spessore, di soli 10.7 millimetri, e nel peso ridottissimo di 31 grammi, ossia ben 17 grammi in meno al primo Amazfit GTR. Il che non è male.

Nella parte inferiore della cassa, è presente il sensore Bio Traker per la misurazione del battito cardiaco, dell’SpO2 e dello stress, vicino al quale troviamo i due pin necessari per la connessione al caricabatterie magnetico che, quindi, non è a induzione come nello Zepp Z.

Al polso, l’Amazfit GTR 2 è piuttosto comodo, anche grazie al cinturino in silicone con attacco da 22 millimetri che, però, per uno smartphone con un design così piacevole potrebbe essere troppo “grezzo”.

Display

Nulla di nuovo nello schermo. Sull’Amazfit GTR 2 è stato utilizzato un pannello AMOLED da 1.39” circolare che, molto probabilmente, è praticamente identico a quello utilizzato l’anno scorso. E, credetemi, non è affatto una cosa negativa. Il display è in grado di garantire una risoluzione di 454 x 454 pixel, colori molto vividi e neri profondi che permettono al pannello stesso di sembrare un tutt’uno con la cornice e la cassa del dispositivo.

Ed anche in questo caso la luminosità è ottima, molto vicina ai 450 nits, e dispone anche della regolazione automatica grazie ad un sensore di luminosità integrato nello smartwatch. C’è anche la modalità always-on che, così come nello Zepp Z, segue il tema del quadrante impostato nell’orologio, ma con un’interfaccia ridotta all’osso e mostrando solo l’ora. Da comunque un senso di continuità molto piacevole ma, chiaramente, l’attivazione dell’AoD influirà negativamente sull’autonomia della batteria.

Hardware

Una delle novità più importanti dal punto di vista hardware nell’Amazfit GTR 2 sta nell’integrazione di un microfono e di uno speaker, con i quali non solo si potrà interagire con Alexa (l’assistente digitale di Amazon del quale, però, parleremo a breve), ma anche rispondere alle telefonate in arrivo direttamente dallo smartwatch così come avviene con i tradizionali vivavoce, tramite il Bluetooth 5.0 che garantisce sempre una connessione stabile ed affidabile.

Ed è una grande comodità, a patto che si accetti il fatto che il volume di riproduzione dello speaker non è poi così molto alto, e che si potrà utilizzare questa funzione solo in ambienti non troppo rumorosi. Il microfono però, dal lato suo svolge un ottimo lavoro e permette all’interlocutore di ascoltare senza troppi problemi.

Ci sono poi il GPS, assistito da Glonass, che garantisce un fix piuttosto veloce (ma non velocissimo), oltre che – chiaramente – il sensore BioTracker. È uno smartwatch in grado di andare sott’acqua fino a 5 ATM, ma continuano a mancare il WiFi e l’NFC. Due assenze che sono senza dubbio giustificate dal prezzo di vendita economico del dispositivo.

Software

Così come tutti gli altri esponenti dell’azienda, anche l’Amazfit GTR 2 è compatibile sia con Android che con iPhone e viene gestito dall’app Zepp. Ad essere sinceri, dal punto di vista del software non ci sono molte novità e sia nell’Amazfit GTR 2, che nell’Amazfit GTS 2 e nello Zepp Z, le funzionalità sono identiche e continuano a mantenere un’esperienza utente molto fluida e ricca di opzioni. E mettiamo subito i puntini sulle “i”: anche se tutti i prodotti di Huami vantano l’integrazione con Alexa, attualmente l’assistente digitale di Amazon non è ancora disponibile in Italia, e sarà aggiunto con un aggiornamento OTA che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda Zepp, parliamo sempre della stessa applicazione gradevole e ricca a livello grafico, con un’interfaccia non confusionaria, nella quale è possibile trovare tutte le voci principali nella home. Da qui è possibile anche far partire qualche attività fisica o gestire, altresì, tutto ciò che concerne le notifiche, la ricezione delle chiamate, gli obiettivi, tutte le impostazioni dell’orologio e tanto altro, con un altissimo livello di personalizzazione. Potete perfino personalizzare la vibrazione, impostando un set differente da quello standard.

Anche il software installato sullo smartwatch è molto piacevole. I quadranti preinstallati sono 5, ma se ne potranno sincronizzare oltre 50 tramite l’applicazione. Alcuni sono decisamente belli, ed altri sono anche personalizzabili per mostrare le informazioni che ci interessano davvero. Scorrendo ai due lati è possibile accedere ai widget che abbiamo selezionato, come quello dell’attività fisica corrente, quello del controllo musicale, quello del valore PAI o il battito cardiaco registrato 24 ore su 24.

Scorrendo dalla home verso il basso si accederà ai comandi rapidi, oltre allo stato della batteria e il meteo, e si avranno a disposizione ben 8 toggle con i quali si potrà, tra le altre cose, attivare la modalità non disturbare o lo schermo sempre attivo.

Infine, scorrendo in alto si potrà accedere alle ultime notifiche ricevute. Dall’applicazione si potrà scegliere quali ricevere, ed arriveranno sempre velocemente e puntualmente. Purtroppo però continua ad essere l’impossibilità di rispondere ai messaggi ricevuti, e la visualizzazione di alcuni emoji è ancora poco curata. Alcune applicazioni poi, come WhatsApp e Telegram, genereranno sia una notifica cumulativa (come, ad esempio, 4 messaggi ricevuti) che le singole notifiche.

Fitness

Per quanto riguarda il fitness, l‘Amazfit GTR 2 è in grado di tenere traccia di 12 sport differenti, tra cui si trova la classica passeggiata, la corsa, il nuovo in piscina, il ciclismo e così via. Il contapassi è molto preciso ed ha mostrato una discrepanza di circa il 5% rispetto alle rilevazioni effettuate da un Apple Watch Series 6, e sono altrettanto precisi il rilevamento del battito cardiaco, veloce e puntuale, ed il rilevamento automatico del sonno che non perde mai un colpo e permette anche di impostare, in maniera del tutto automatica, la modalità non disturbare: quando lo smartphone si rende conto che chi lo indossa si è addormentato, bloccherà automaticamente l’arrivo di qualsiasi notifica in modo da non disturbare il sonno.

Ciò che continua a lasciarmi perplesso è la precisione del saturimetro che, forse influenzato da un cattivo posizionamento mio, del mio braccio o addirittura dell’orologio stesso, ha più volte rilevato una percentuale di ossigeno del sangue che è variava dal 90% al 93%. Ed è un dato in effetti preoccupante, e totalmente discordante dal 98% rilevato da un saturimetro tradizionale.

Autonomia della batteria

La batteria integrata nell’Amazfit GTR 2 è da ben 471 mAh e, nei nostri test, è stata in grado di garantire circa 13 giorni di autonomia senza dover mai ricaricare lo smartphone. Ed è chiaro che si tratta di un ottimo traguardo, al quale in effetti siamo già stati abituati da Huami, che però scende intorno ai 5 giorni qualora si dovesse attivare l’AoD.

I tempi di ricarica sono invece nella media: per passare dallo 0% al 100% di batteria, saranno necessarie circa 2 ore con il caricabatterie proprietario che è incluso nella confezione. Ma, insomma, dover ricaricare per un paio d’ore, per avere circa 13 giorni di batteria, è un prezzo che sono sicuro non costerà molto a nessuno.

Prezzo e considerazioni finali – Amazfit GTR 2

Il prezzo di lancio dell’Amazfit GTR 2 è di 169,90 euro, ed è inutile girarci intorno o fare discorsi insensati: è un ottimo prezzo, adeguatissimo alla qualità e alle funzionalità del prodotto ed in linea con quanto chiede il mercato in questo particolare periodo.

Insomma, l’Amazfit GTR 2 è il classico ottimo Amazfit. Certo, non è stato rivoluzionato totalmente rispetto alla generazione precedente, ma ne continua a portare le caratteristiche principali, e le migliora con l’aggiunta degli speaker e del microfono. La vera rivoluzione ci sarà quando sarà disponibile Alexa anche in Italia: solo allora gli smartwatch di Amazfit diventeranno dei veri e propri game changer, in grado di offrire funzioni avanzate a prezzi decisamente contenuti.

 

N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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