Recensione Amazfit GTR 47 mm: un Verge Lite in abito da sera

Huami si è dimostrata l’azienda più attiva nel mercato degli smartwatch. Dopo l’arrivo delle versioni Lite di Verge e BIP, abbiamo assistito al lancio Amazfit GTR. L’ultimo wearable offre quanto di buono visto precedentemente, con una spiccata propensione per l’autonomia, ma in una versione ridisegnata e più elegante. Il mix tra sport watch e la finezza dell’acciaio satinato sarà risultato vincente? Scopriamolo insieme nella nostra recensione completa.

Recensione Amazfit GTR

Unboxing

La confezione di Amazfit GTR 47 mm segue la linea degli altri prodotti del brand, al suo interno troviamo:

  • Amazfit GTR 47 mm;
  • Alimentatore proprietario con ingresso USB;
  • Manuale d’istruzioni.

Design e qualità costruttiva

Amazfit GTR si presenta con dimensioni e peso importanti 25.5 x 4.7 x 1.2 cm e 48 grammi (basti pensare che il nuovo GTS vanta un peso di circa 24 grammi). Le dimensioni, però, sono in parte giustificate dal quadrante di 47 mm che al suo interno ospita un display da 1.39 pollici.

Il prodotto rappresenta un salto di qualità dal punto di vista della cura costruttiva. Troviamo infatti una cassa laterale in alluminio nella quale si incastona perfettamente la sezione inferiore in PVC, dove trovano spazio sensori e pin di ricarica.

Frontalmente prosegue invece l’utilizzo dell’alluminio, questa volta sulla ghiera che offre un contrasto tra lucido ed opaco. Un gioco di luci particolarmente riuscito nella variante Alluminium Alloy (scura) e meno nella Stainless Steel (chiara). Ad interrompere le linee del quadrante troviamo poi due pulsanti fisici, uno dei quali contraddistinto da un richiamo rosso; un elemento grafico a me particolarmente gradito.

Ci troviamo a parlare di uno smartwatch e quindi di un indossabile. Così l’aspetto estetico non è l’unico elemento fondamentale. Conta infatti anche la capacità del dispositivo di resistere ad urti e sollecitazioni esterne. In questo senso Amazfit GTR supera la prova a pieni voti. L’ho utilizzato per diverse settimane, senza badare particolarmente alla sua incolumità e, ad oggi, non ha riportato il minimo graffio.

A completare il tutto abbiamo il cinturino da 22 mm in simil pelle che, a differenza dell’estetica generale, non brilla particolarmente, sia per un feedback fisico che visivo. Poco male però, il cinturino è perfettamente intercambiabile con qualsiasi altro da 22 mm e quindi potrete scegliere colore e materiale che più vi aggrada.

Display

Come abbiamo anticipato in fase di presentazione, Amazfit GTR riprende quanto di buono visto sulla serie Verge Lite e se possibile lo migliora. Troviamo infatti un display AMOLED da 1.39 pollici con risoluzione 454 x 454 pixel. Il pannello è protetto dal vetro Corning Gorilla Glass, particolarmente resistente e ben protetto dalla ghiera in alluminio.

GTR offre un display AMOLED particolarmente ampio e questo risulta essere un punto di forza sotto diversi aspetti. Grazie alla risoluzione, incrementata rispetto al passato, e ad una visuale più ampia, riuscirete ad effettuare qualsiasi tipo di operazione concessa dallo smartwatch senza il minimo impasse. Display ampio e fluidità saranno un punto di forza in ogni minima operazione.

Inoltre, con Amazfit GTR potrete godere della luminosità adattiva e – all’occorrenza – potrete tararla su una scala gradiente da impostare manualmente. Dal punto di vista della visibilità il wearable non darà alcun problema e, anche sotto la luce diretta del sole il contrasto dato dall’AMOLED e la qualità del pannello,  costituiranno degli ottimi alleati. Se state pensando di passare al nuovo smartwatch e siete dei fieri possessori di BIP, non rimpiangerete il transriflective.

GTR, poi, presenta un ultimo asso nella manica: l’Always On Display. Grazie all’impostazione attivabile direttamente dallo smartwatch potrete impostare la modalità che vi permetterà di tenere sempre sotto controllo orario e giorno. Chiaramente l’attivazione dell’AoD influirà negativamente sulle prestazioni della batteria.

Hardware

Gran parte dell’hardware di Amazfit GTR è dedicato alle attività sportive. Non abbiamo informazioni su memorie e CPU, ma questo non è particolarmente importante. Ciò che interessa, infatti, è il comparto relativo alla tracciabilità dell’attività sportiva. In tal senso troviamo il sensore ottico BioTracker PPG, accelerometro a 6 assi, sensore geomagnetico, sensore di luminosità e quello della pressione.

Allo stesso tempo abbiamo il doppio sensore di posizionamento GPS + GLONASS, supporto ad NFC (non abilitato per i pagamenti in Italia), Bluetooth 5.0 ed impermeabilità a 5 ATM.

Abbiamo provato GTR in diverse occasioni ed il wearable ha offerto – sempre – ottime risposte. Sia dal punto di vista del tracking GPS che per l’affidabilità di Bluetooth e BioTracker PPG, anche raffrontandolo a dispositivi professionali, i risultati si sono sempre avvicinati alla stima reale. Grazie all’utilizzo combinato dei diversi sensori potrete fruire di 12 differenti modalità di allenamento, che vedremo tra poco.

Software

Amazfit GTR offre una piena compatibilità con smartphone Android ed iOS grazie all’app Amazfit e può contare sul sistema operativo proprietario.

In tal senso troviamo un OS non ancora del tutto maturo, che ha da poco introdotto la lingua italiana e l’Always on Display. Tuttavia, al di là di alcune traduzioni sbagliate e grossolane, non troverete particolari problemi. In termini tecnici lo smartwatch farà comunque il suo dovere, facendo funzionare i sensori in maniera egregia.

Grazie alla certificazione fino a 5 ATM, infatti, Amazfit GTR permette di affrontare ben 12 differenti attività sportive: Corsa, Camminata, Ciclismo, Corsa domestica, Ciclismo al coperto, nuoto libero, nuoto in piscina, Ellittica, arrampicata, corsa da pista, sci ed esercizi liberi. 

Il wearable poi non si discosta da quanto fatto vedere dai suoi predecessori in termini di funzionalità. Abbiamo la possibilità grazie all’interazione via app di abilitare determinate notifiche e non solo. Proprio in questo senso rimane ancora la “noia” legata alla lettura delle notifiche: nel caso in cui ne riceviate più di una non potrete leggerla direttamente (per intero) dallo smartwatch.

Amazfit GTR, sfruttando l’OS proprietario di Huami, offre alcune funzionalità basilari come la panoramica delle attività quotidiane svolte, contapassi, Meteo (con maggiori informazioni circa umidità e precipitazioni), possibilità di impostare sveglie, promemoria e di controllare la musica proveniente dallo smartphone. Per questi ultimi utilizzi il secondo bottone fisico (quello inferiore) risulterà essere fondamentale. All’interno delle impostazioni, infatti, potrete assegnare un’azione prestabilita ed il bottone fungerà da tasto rapido.

Autonomia

GTR cerca di riprodurre la “magia” di Amazfit Verge Lite, con i suoi (circa) 20 giorni di autonomia. In questo caso troviamo però un display più grande e con risoluzione maggiore ed una batteria da 410 mAh. Questo fa sì che Amazfit GTR raggiunga degli ottimi risultati sotto il profilo dell’autonomia, ma lungi dall’eguagliare il suo predecessore. Ho utilizzato lo smartwatch per circa un mese, alternando l’utilizzo del GPS e del Bluetooth ed i risultati sono stati differenti.

Con un semplice utilizzo in pairing con Bluetooth e 4/5 notifiche push collegate, l’autonomia oscillerà tra i 10 ed i 12 giorni. Se a questo aggiungete GPS per fitness e tracking del battito cardiaco H24 assisterete (ovviamente) ad un crollo: si passerà a circa 5-6 giorni.

Ribadiamo quindi l’ottima resa dal punto di vista dell’autonomia, anche se non ancora ottimizzata al 100%. Tuttavia, bilanciandone gli utilizzi e con discreta accortezza vi basterà ricaricare lo smartwatch circa 3 volte in un mese, comunque un risultato degno di nota. Il device impiegherà poco più di un’ora a caricarsi dallo 0 al 100%.

Prezzo e conclusioni

Amazfit GTR risulta essere un prodotto del tutto nuovo nel panorama di Huami e può rappresentare un’alternativa più elegante agli smartwatch già conosciuti. Troviamo quindi un wearable che – al prezzo attuale di circa 120€ – porta con sé tutti i vantaggi relativi ai device del brand, pur mantenendo un profilo più classico.

In questa fascia di prezzo l’azienda ha praticamente monopolizzato il mercato e, a questo punto, la scelta da fare sarà tra Verge e GTR. Mentre il primo offrirà più interazioni grazie al microfono integrato, Amazfit GTR – pur perdendo diverse funzioni – sarà più indicato nel caso in cui vogliate puntare di più sullo stile.


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