Quando presentarono i primi Chromebook, mi è subito saltata in mente l’idea di voler provare un dispositivo animato da Chrome OS di Google, che abbia però le stesse dimensioni di un notebook “tradizionale”. Certo, l’OS di Mountain View sembra sviluppato a misura degli ultrabook o, comunque di dispositivi relativamente piccoli e pensati per la portabilità, ma poter utilizzare un prodotto del genere dotato di un display più grande, ora come ora potrebbe essere una comodità per chiunque si è ritrovato – di punto in bianco – a dover seguire le lezioni in didattica a distanza, oppure a lavorare in smart working.
E insomma, Acer pare mi abbia letto nel pensiero ed ha prodotto il Chromebook 315, un notebook con un display da 15.6 pollici animato proprio da Chrome OS, del quale sfrutta tutti i lati positivi, ma anche tutti i limiti che, alla fine, ho capito essere più evidenti in un dispositivo di dimensioni più tradizionali.
Indice
Recensione Acer Chromebook 315: ChromeOS nei panni di un notebook tradizionale
Contenuto della confezione
Date le sue dimensioni, la confezione dell’Acer Chromebook 315 è praticamente identica a quella della stragrande maggioranza dei notebook dell’azienda. È realizzata totalmente in cartone (riciclato) e al suo interno sono presenti, oltre al Chromebook, l’alimentatore con plug USB-C per la presa elettrica, e la tipica manualistica.
Design e materiali
Quando si apre l’Acer Chromebook 315, si ha la sensazione di riutilizzare un notebook prodotto un decennio fa. Le cornici che variano dai 9.5 mm ai 1.5 cm, la tastiera con una corsa piuttosto gommosa (ma dotata di tastierino numerico) e tutta la scocca realizzata in plastica, sono tutto sommato in linea alla fascia di prezzo in cui si inserisce il dispositivo di Acer: è un Chromebook e, in quanto tale, è decisamente economico (costa poco più di 300 euro) ed anche il peso di 1.6 Kg è piuttosto contenuto (grazie alla plastica) per essere un 15”.
Per dare spazio al tastierino numerico, gli altoparlanti non sono stati posizionati in concomitanza della tastiera, ma sono stati inseriti nella scocca inferiore. Il trackpad è piuttosto comodo da utilizzare, anche se a mio parere è relativamente piccolo, ed è stata integrata una webcam (con una risoluzione di 720p) che, certo, non fa gridare al miracolo ma permette senza alcun problema la partecipazione a videochiamate o riunioni.
Lo spazio e tanto ed è stato ben riempito di porte, che garantiscono all’Acer Chromebook 315 una connettività piuttosto completa: sono presenti due porte di tipo USB-C (una delle quali è dedicata alla ricarica (ma che è in grado di funzionare anche con uno dei dongle che ci ho collegato), due porte USB-A, uno slot per le microSD, il l’ingresso per le cuffie da 3.5 mm.
Display
Non male lo schermo da 15.6 pollici dell’Acer Chromebook 315 anche se, come è giusto che sia per un dispositivo del genere, di certo non ci si può aspettare una qualità eccelsa da un dispositivo del genere. Il pannello è un LCD con una risoluzione massima FullHD, in grado di garantire una luminosità di spicco di circa 230 nits ed il 60% dello spettro sRGB. Non è quindi un display da utilizzare per qualsivoglia necessità grafica, soprattutto perché dai nostri test è uscito fuori un rapporto di contrasto decisamente basso: è di circa 340:1 e, in soldoni, il risultato è un’immagine piuttosto sbiadita, anche per la finitura opaca del pannello stesso.
Ma non fraintendetemi, non si tratta di valori scadenti e dopotutto non bisogna mai dimenticarsi che si tratta di un notebook economico ed acquistando a poco più di 300 euro un Chromebook da 15”, di certo bisognerà accettare qualche compromesso.
Hardware e prestazioni
Ad animare l’Acer Chromebook 315 ci pensa un processore Intel Celeron N4020, un Gemini Lake realizzato a 14 nm, affiancato da 4 GB di memoria RAM e 64 GB di memoria interna, di tipo eMMC ed una scheda grafica Intel UHD 600. Ed anche se, a primo acchito, ciò che mi ha fatto più storcere il naso è stata la scelta di utilizzare memorie piuttosto lente, tutto sommato si tratta di un hardware non solo adatto al prezzo a cui viene venduto il dispositivo, ma in grado di garantire ottime performance in tutte le applicazioni più comuni di Chrome OS. Sono poche, simili a quelle che sostanzialmente si possono trovare in un tablet, ma tutte funzionano senza alcun rallentamento.
Come noterete dalle immagini in basso, abbiamo eseguito tutti i test di benchmark possibili, ma vi invitiamo a prenderli con le pinze perché – essendo tutte app per Android – vengono eseguite in modalità mobile ed è certo che i risultati mostrati siano influenzati da un semplice problema di compatibilità.
Anche perché la gestione del multitasking è buona e sempre reattiva, e l’esecuzione di applicazioni relative allo smart working e – soprattutto – alla didattica a distanza è più che assicurata: app come Zoom, Microsoft Teams, Google Meet e tutte le applicazioni di office che si possono installare possono essere eseguite anche in contemporanea, senza alcuna limitazione specifica, a patto che ci si ricordi che si ha tra le mani un dispositivo non adatto alle operazioni più complesse o all’esecuzione di giochi 3D pesanti. CoD mobile viene eseguito con impostazioni grafiche medio basse e con un buon framerate, ma titoli come Genshin Impact o Fortnite non sono disponibili per il download. L’accensione, poi, è veramente istantanea ed avviene in circa 5 secondi.
Nessuna limitazione neppure per l’esecuzione di tutte le applicazioni di streaming video, che sono tutte installabili e che funzionano a piena risoluzione. L’unico limite, in realtà, sono gli speaker stereofonici che garantiscono un suono piuttosto scadente, molto ricco nei volumi ma con un bilanciamento che tende solo alle tonalità alte.
Ottime le prestazioni del WiFi, che è compatibile con lo standard WiFi 5, ma è di tipo Gigabit Wi-Fi 2×2 802.11ac a 160 MHz (con una velocità di download massima teorica di 1733 Mbps) ed un set di antenne MU-MIMO che funzionano decisamente bene.
Software ed esperienza d’uso
Insomma, Chrome OS lo conosciamo tutti e, ormai, lo conosciamo piuttosto bene. E pare che quelli di Acer abbiano effettuato un lavoro di ottimizzazione certosino per quanto riguarda il software. La navigazione del sistema è sempre veloce e fluida, anche con molte schede aperte in Chrome e applicazioni Android e Linux in esecuzione. È addirittura possibile eseguire alcuni dei programmi compatibili con Windows acquistando una licenza CrossOver.
Chiaramente, i 4 GB di memoria RAM e le memorie eMMC si iniziano a far sentire quando si eseguono molti task complessi contemporaneamente, ma non così velocemente e non in modo da far bloccare l’intero sistema. Insomma, chiunque abbia la necessità o la semplice curiosità di provare Chrome OS, in questo Acer Chromebook 315 potrebbe avere a che fare con una delle migliori espressioni del sistema operativo di Google, con tutti i pregi e i limiti che porta con sé.
Batteria
La batteria integrata da 4670 mAh dovrebbe, secondo quanto si legge sul sito dell’azienda, essere in grado di garantire fino a 12 ore e mezzo di autonomia, con un utilizzo medio. In realtà però le cose non stanno proprio così: con un file video memorizzato in locale sono sì riuscito a superare le 10 ore di autonomia in riproduzione, ma le cose cambiano leggermente in condizioni di mobilità, nelle quali ho di poco superato le 7 ore con un utilizzo office e smart working, e un paio di ore di streaming video, il che continua ad essere un risultato niente male, soprattutto considerando che si tratta di un 15 pollici.
La ricarica poi, che avviene con l’alimentatore USB-C incluso nella confezione, è piuttosto veloce ma non velocissima: per arrivare dallo 0 al 100% di carica, utilizzando il computer, ci vogliono circa due ore.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo dell’Acer Chromebook 315 è di 349,00 euro su Amazon, va da sé che chiunque decida di acquistare un 15 pollici ad un prezzo così economico, dovrà accettare determinati compromessi. E dati per scontati i limiti di Chrome OS o la scelta di utilizzare materiali piuttosto leggeri per la realizzazione della struttura – compromessi che, appunto, devono essere conosciuti sin dal principio se si acquista un Chromebook così grande – a mio parere l’unico reale limite tangibile si nasconde forse nella tastiera, che ha dei tasti con una corsa troppo “spugnosa” e che, soprattutto per chi lo acquisterebbe per la produttività, potrebbero iniziare ad essere fastidiosi nel tempo.
Si sente poi la mancanza di un sistema di autenticazione biometrica ma, oltre questi piccoli appunti, c’è poco da rimproverare all’Acer Chromebook 315. Se si è alla ricerca di un notebook con una batteria in grado di durare tutto il giorno, perfetto all’università, al lavoro, alla didattica a distanza e a tutte quelle operazioni che si effettuano più comunemente con un computer, allora questo Chromebook è sicuramente da tenere in considerazione.
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