Non è facile, oggi, districarsi in mezzo a tutti i nuovi prodotti rilasciati da Redmi nell’ultimo periodo. Dando un’occhiata al listino del brand, infatti, notiamo la presenza di un numero di smartphone quasi impressionante, soprattutto all’interno della fascia media. Tra questi, dunque, troviamo sicuramente anche Redmi Note 9 Pro, uno dei telefoni più promettenti sul mercato. Se giocasse da solo probabilmente avrebbe già lo scettro di Best Buy, ma per fortuna la concorrenza è spietata è non è così facile convincere la maggior parte degli utenti della propria forza. Motivo per cui, dunque, abbiamo deciso di metterlo sotto torchio, per vedere effettivamente fin dove si può spingere questo dispositivo. Non perdetevi, quindi, la nostra recensione completa.
Recensione Redmi Note 9 Pro
Indice
Unboxing
Redmi Note 9 Pro non presenta alcuna novità in tale ambito rispetto agli standard del brand. All’interno della confezione di vendita, infatti, abbiamo:
- Redmi Note 9 Pro;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete con presa europea;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- cover morbida trasparente in TPU;
- breve manuale d’istruzioni.
Design & Materiali
Dando un’occhiata a questo smartphone, notiamo come le dimensioni non siano assolutamente contenute. Qui, infatti, il device misura 165,75 x 76,68 x 8,8 mm, con uno peso di 209 grammi. Si può intuire, quindi, come si tratti di un prodotto poco maneggevole ed abbastanza ingombrante. Malgrado ciò, resta comunque il linea con quello che offre il mercato nella stessa fascia di prezzo. Anche in questo caso, infatti, troviamo un vetro posteriore, caratterizzato da un disegno particolare che occupa praticamente quasi tutta questa superficie. Ad interrompere questa trama, poi, troviamo il modulo fotografico posto in alto, costituito da ben quattro differenti obiettivi. Poco più in basso, dunque, abbiamo anche il singolo flash LED.
Devo ammettere che il brand ha voluto impreziosire questa unità con qualche dettaglio molto particolare. Tutto il frame metallico laterale, ad esempio, lungo le due sponde presenta una finitura lucida, che crea un piacevole contrasto con la parte centrale leggermente satinata. Dal punto di vista costruttivo, quindi, non ho assolutamente nulla da dire in negativo, neanche per quanto riguarda la posizione del tasto di accensione/spegnimento (che integra anche il sensore biometrico) posto sulla destra. Sempre sullo stesso lato, poi, poco più in alto, trova sede anche il bilanciere del volume. Dalla parte opposta, inoltre, risiede il solito carrellino che può ospitare contemporaneamente ben due nano SIM e la microSD, per espandere la memoria interna.
Osservando meglio in basso troviamo il jack audio da 3,5mm, l’ingresso USB Type-C, il microfono principale e lo speaker di sistema. Il sensore IR ed il secondo microfono, dunque, trovano spazio sul frame superiore del device. Oltre tutte queste componenti, però, devo ribadire, ancora una volta, come l’ingombro, nell’utilizzo quotidiano, si sia fatto sentire parecchio. Nonostante tutto, però, la nostra colorazione Tropical Green forse è una delle migliori in commercio, restituendo dei riflessi molto piacevoli.
Display
Non abbiamo ancora trattato questo argomento ma, in parte, risiede proprio qui il motivo della grandezza di questo smartphone. Redmi Note 9 Pro, infatti, propone un display LCD IPS da 6,67″ con risoluzione FHD+ (2.400 x 1.080 pixel) e certificazione TÜV Rheinland, protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 5. A differenza di altri dispositivi concorrenti, però, come Realme 6 Pro, qui il refresh rate resta sui 60Hz. Questa superficie, poi, è interrotta dalla presenza di una selfie camera incastonata all’interno di un foro, inserito in posizione centrale.
Con questa unità, dunque, il device presenta una buona gamma cromatica, con colori non troppo saturi ed abbastanza bilanciati. Nel caso in cui non vi soddisfi la taratura del display che di default è stata impostata dall’azienda, comunque, c’è la possibilità di modificare tutto tramite l’apposito menù. Malgrado questo, rispetto ad altri dispositivi della stessa categoria, questo risulta essere meno scattante e meno reattivo nella pressione. Con una frequenza di campionamento del touchscreen standard, infatti, si avverte proprio un minimo ritardo che, fino a qualche anno fa, non veniva neanche preso in considerazione. Allo stato attuale, però, con la tecnologia che ha fatto passi in avanti in questi anni, è inevitabile dare uno sguardo anche a questi aspetti.
Malgrado tutto, comunque, sotto la luce diretta del sole si riesce ad interagire abbastanza bene con i contenuti a schermo. Qui, infatti, il sensore di luminosità è reattivo e preciso ma, purtroppo, lo scarso trattamento oleofobico del vetro frontale crea qualche complicazione in più. Vale lo stesso discorso, poi, anche per la superficie posta sul retro, che dopo pochi minuti si riempie di tantissime impronte. Quest’ultimo aspetto, però, non va a sacrificare più di tanto l’esperienza quotidiana con il device.
Sistemi di Sblocco
Come su tanti altri prodotti della stessa fascia di mercato, anche in questo caso troviamo due sistemi di sblocco principali: il sensore biometrico ed il face unlock.
Dando un’occhiata al primo metodo, dunque, notiamo che il tasto di accensione/spegnimento, posto sulla destra, integra il sensore per il riconoscimento delle impronte. Sfiorando tale componente con il dito è possibile sbloccare il device. Come posizione, dunque, l’ho trovato davvero comodo in ogni situazione e, sotto l’aspetto dell’affidabilità, non ho nulla da dire in negativo. Si è dimostrato, infatti, sempre reattivo e preciso, sbloccando 9 volta su 10 lo smartphone.
Con l’unica selfie camera posta in alto sarebbe impossibile offrire un sistema di riconoscimento del volto affidabile e sicuro. Ed infatti, tale sblocco si è dimostrato valido solo durante le ore diurne. Di giorno, infatti, il sistema riesce a rilevare il nostro volto in maniera piuttosto semplice, sebbene presenti qualche problema in più con alcuni accessori addosso. Durante le ore notturne, invece, la precisione e la reattività calano drasticamente e il device fa fatica a rilevare il nostro volto.
Hardware & Performance
Sotto la scocca trova spazio un SoC Snapdragon 720G, quindi un chipset realizzato ad 8nm con CPU octa-core che mostra la seguente configurazione: 2x Cortex-A76 a 2,3 GHz + 6x Cortex-A55 a 1,8 Ghz. Questo è stato accompagnato, poi, da ben 6GB di RAM LPDDR4X e da 64GB di memoria interna. Quest’ultima può anche essere aumentata per mezzo di una microSD ma, in generale, non credo si tratti di un’unità di tipo UFS 2.1. Dando un’occhiata ai benchmark relativi proprio alla memoria, infatti, troviamo risultati leggermente inferiori rispetto a quelli ottenuti con device concorrenti. Non manca, comunque, la GPU Adreno 618.
Dal lato delle performance siamo su un buon livello. Redmi Note 9 Pro risponde sempre bene a tutte le nostre sollecitazioni, risultando scattante e veloce anche dopo diverse ore di utilizzo. Non sempre, però, la fluidità è costante. Talvolta, infatti, si avverte qualche lag di troppo nell’interfaccia, qualche indecisione che sicuramente potrà essere fixata con i prossimi aggiornamenti. Sicuramente, poi, paga anche il fatto di non possedere un display con refresh rate più alto, che rispetto ad altri competitor lo pone in una posizione d’inferiorità. Malgrado questo, non ho avuto nessun grosso problema nell’utilizzo quotidiano, come crash improvvisi o riavvii del sistema. Si tratta, dunque, di un prodotto piuttosto affidabile che, anche durante le visione di film o serie TV non mostra alcuna criticità. Qui, infatti, abbiamo anche la certificazione Widevine L1 che, in qualsiasi occasione, ci permette di godere di tutti i contenuti in streaming alla massima qualità possibile.
A livello hardware non ho notato particolari problemi sotto il profilo energetico. Anzi, quando affronteremo il capitolo relativo all’autonomia, potremo solo elogiare tale comparto. Nonostante questo, comunque, il dispositivo si scalda sulla parte superiore della scocca, soprattutto dopo diverse decine di minuti di utilizzo stressante. Molto probabilmente, però, la dissipazione del calore funziona bene, dato che ciò non incide più di tanto sulla batteria. Complice anche il chipset utilizzato su tale smartphone che, sotto certi aspetti, si è dimostrato davvero ottimo sotto questo profilo. Inutile dire, quindi, che anche in fase di gaming il device si comporta bene. Ho potuto testare diversi titoli, tra cui principalmente Call of Duty Mobile, e devo dire di essere rimasto piuttosto soddisfatto delle prestazioni restituite in gioco. Si riesce, quindi, ad ottenere un buon frame-rate ed un’ottima stabilità.
Benchmark
Software
All’interno di questo dispositivo è stata installata la MIUI Global 11.0.1.0, con patch di sicurezza del 1° aprile 2020. Ovviamente questo software è basato su Android 10 e, rispetto agli altri telefoni di Xiaomi, non presenta alcuna modifica all’interfaccia. Siamo al cospetto, quindi, sempre della solita grafica by Xiaomi, caratterizzata da un’ottimo livello di personallizzazione e dalla presenza di tantissime app di sistema che, all’occorrenza, tornano sempre utili. Come detto anche in altre recensioni, questo software forse è ancora uno dei migliori in ambito Android, implementando tantissime funzioni che, ad oggi, non sono ancora presenti sugli stessi Pixel.
Oltre alla solita Dark Mode, dunque, sono presenti l’app Sicurezza, per la gestione di diversi parametri dello smartphone, così come il Gestore File, dove tutte le icone e levarie voci sono disposte in maniera piuttosto ordinata. Dispiace, però, che ogni app di sistema che si apre presenti della pubblicità al suo interno. Malgrado questo, comunque, tutto funziona nella maniera corretta e, spulciando fra le varie voci delle impostazioni, non ho trovato nessun malfunzionamento o bug.
Fotocamera
A bordo di questo smartphone trova spazio una quad-camera posteriore, composta da un sensore principale da 64MP (non meglio identificato) con apertura f/1.89, accompagnato da un obiettivo grandangolare da 8MP con apertura f/2.2 e FOV da 119°, seguito da un sensore macro da 5MP e da un ulteriore obiettivo da 2MP, sfruttato per il calcolo della profondità di campo. Dando uno sguardo all’interfaccia, poi, non troviamo nulla di diverso rispetto a quello che siamo abituati ad utilizzare su un device targato Xiaomi. Tutte le principali modalità sono visualizzate a schermo ed è possibile passare da una all’altra con un semplice swipe.
Osservando gli scatti diurni, dunque, siamo in linea con la qualità espressa anche dagli altri competitor. A livello cromatico, poi, vengono rispettate abbastanza tutte le tonalità reali, quelle che il nostro occhio percepisce. Devo dire, quindi, che sono rimasto piuttosto soddisfatto anche della definizione dell’immagine e dei dettagli riportati nella foto. Nelle situazioni più difficili, a livello di luminosità, viene in aiuto l’HDR automatico che è sempre abbastanza tempestivo. Qui, poi, abbiamo anche una lente grandangolare che, però, non soddisfa a pieno le aspettative. Mi sarei aspettato una qualità leggermente migliore, anche perché lungo il lato sinistro si nota una leggera distorsione dell’immagine. Questo aspetto, dunque, credo che non sia risolvibile con un semplice aggiornamento software, in quanto penso che sia dovuto proprio alla posizione della telecamera rispetto alla propria sede. Non abbiamo, poi, un vero e proprio teleobiettivo, dunque non potremo usufruire di nessun particolare zoom di una certa qualità.
Nelle ore notturne credo che la Night Mode dia il meglio di sé, soprattutto quando l’illuminazione è molto scarsa. Malgrado questo, senza tale soluzione, è difficile giudicare in maniera completamente positiva questo comparto in tali situazioni, dato che è sempre ben visibile un rumore fotografico piuttosto accentutato ed una conseguente definizione dell’immagine molto approssimativa. Non consiglio, infine, di sfruttare la lente grandangolare in tale contesto.
Sulla parte frontale trova spazio una selfie camera da 16MP, con apertura f/2.4. Devo dire che in questo caso mi sono piaciuti addirittura più gli scatti notturni, in determinate situazioni, piuttosto che quelli diurni. Con condizioni ottimali di luce, infatti, la camera principale si comporta molto bene, restituendo anche una buona definizione dell’immagine e colori piuttosto fedeli. Anche di notte, però, vengono mantenute queste caratteristiche, riuscendo a tirare fuori il meglio da ogni situazione. Sotto questo aspetto, quindi, credo che sia una delle migliori selfie camera su smartphone a meno di 200 euro.
Video
Non viene fatta menzione, sul sito ufficiale, del tipo di stabilizzazione presente. Sono sicuro del fatto, però, che si tratti di una stabilizzazione elettronica, visti anche i risultati ottenuti in video. Qui, dunque, è possibile registrare al massimo in 4k a 30fps, potendo optare anche per i più canonici 1080p a 60fps. Siamo di fronte, quindi, ad un buon telefono sotto questo aspetto, ma non certamente il migliore sulla piazza. Valgono, infatti, le stesse condizioni viste precedentemente: buona gestione delle luci, stabilizzazione non perfetta, buona messa a fuoco automatica e discreto audio.
Connettività & Audio
Redmi Note 9 Pro offre la possibilità di sfruttare un modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band che, sotto certi aspetti, mi ha deluso. Durante tutto il periodo di test, infatti, ho riscontrato un problema che non trovavo da tempo. Saltuariamente, infatti, la connessione Wi-Fi si addormenta, non caricando più alcun dato. Quasi come se il modem non fosse più in funzione. Tutti gli altri smartphone, però, continuano a funzionare, dunque sono sicuro del fatto che il problema sia legato proprio a questo terminale. Molto meglio, invece, la rete dati, a cui mi sono affidato per gran parte del periodo di prova, proprio a causa del motivo di cui abbiamo appena parlato. Grazie al 4G+ di Fastweb, infatti, sono riuscito a navigare agevolemente anche nei punti meno coperti della casa e, soprattutto, in esterna, riuscendo quasi sempre a viaggiare al massimo della velocità consentita. Non mancano, comunque, il Bluetooth 5.0, l’NFC, GPS/A-GPS/GLONASS/Beidou, così come l’ingresso USB Type-C.
Dando un’occhiata al comparto audio, qui troviamo un unico speaker posto in basso. Questo esprime una qualità buona, ma non certo al pari di un sistema stereo. Nonostante questo, comunque, troviamo pochi bassi ed un suono poco corposo, che predilige più che altro le frequenze medio-alte. Al massimo volume, comunque, non ho notato alcuna distorsione del suono. Nulla da dire, invece, in chiamata, dove sono sempre riuscito a conversare in maniera piuttosto piacevole con il mio interlocutore. Anche dall’altra parte, poi, ci hanno sempre sentiti bene. Vi ricordo, comunque, che qui possono essere installare contemporaneamente due nano SIM ed una microSD.
Autonomia
Non dico che sia un record, ma ci avviciniamo molto ad un’autonomia monstre! Con questo smartphone, infatti, sono riuscito a coprire due giorni interi di utilizzo, totalizzando ben 9 ore di schermo attivo. Non capitava, quindi, da tantissimo tempo di arrivare a cifre di questo tipo, con il mio solito utilizzo stress. Come sempre, quindi, ho viaggiato principalmente in 4G, mantenendo attive quattro account mail, sfruttando principalmente tutti i social e Telegram, guardando qualche video su YouTube e giocando qualche decina di minuti a Call Of Duty Mobile. Credo che in questo ambito, quindi, non ci siano praticamente rivali, soprattutto per uno smartphone con una batteria da 5.020 mAh.
Con i tempi di ricarica, comunque, siamo piuttosto tranquilli, dato che in meno di 60 minuti si passa dal 10 al 100%, anche grazie alla ricarica rapida da 30W.
Prezzo & Conclusioni
Redmi Note 9 Pro è possibile trovarlo, attualmente, su Banggood a circa 230 euro. Vi ricordiamo, però, come questo dispositivo sia sceso nelle scorse settimane anche sotto la soglia dei 200 euro, rappresentando quindi forse il device migliori a quelle condizioni. Al momento, infatti, la concorrenza resta ancorata ad un prezzo pari a 250 euro, dunque quasi in linea con la cifra proposta per questo telefono quando non sono presenti particolari offerte sul mercato.
Vi consiglio, in sintesi, di prendere in considerazione anche questo dispositivo nel caso in cui cercaste un valido prodotto a meno di 250 euro. Si tratta, infatti, di una delle soluzioni con il miglior rapporto qualità-prezzo attualmente in vendita.