Xiaomi Mi 6 e Mi 7: potete comprarne i prototipi, ma occhio al portafogli

xiaomi mi 7 prototipo

Se ci leggete, con buona probabilità siete appassionati del mondo degli smartphone. Di conseguenza, il mondo dei prototipi dovrebbe appassionarvi, dato che permette di scoprire retroscena sul settore e su come funziona la progettazione di un telefono. Nel caso di Xiaomi, poche settimane fa abbiamo scoperto un rugged phone che non ha mai visto la luce. Cosa c’è di interessante, potrebbe dire qualcuno? Beh, questo prototipo è poi stato convertito in quella che è diventata a tutti gli effetti la linea Black Shark. Un’idea, quella dei rugged phone, che improvvisamente si è spostata su quella dei gaming phone. Curioso, no?

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Qualcuno ha messo in vendita i prototipi di Xiaomi Mi 6 e Mi 7

Lo stesso è accaduto con Xiaomi Mi Note 3, arrivato sul mercato in una forma differente da quella di questo prototipo iniziale. E nel caso di Xiaomi Mi 6? Beh, sicuramente ci sarà stata una fase prototipale, ma il dispositivo di cui vi vogliamo parlare è un prodotto fatto e finito. E no, non si tratta del fasullo Mi 6 Classic, bensì della Silver Edition, edizione a tiratura molto limitata. Non tanto per una questione di esclusività a tavolino, quanto per la estrema difficoltà nella produzione.

Nel 2017 Xiaomi era una delle poche a maneggiare la ceramica per la realizzazione dei propri smartphone: basti pensare allo storico Xiaomi Mi MIX. Non curante di ciò, si decise di produrre una back cover non soltanto in questo materiale, ma lavorato con una finitura specchiata. Per realizzarla, ci si affidò ad un processo di galvanizzazione che, a detta del CEO Lei Jun, aveva una percentuale di resa effettiva del 6%. Questo significa che, ogni 100 back prodotti, soltanto 6 soddisfacevano il controllo qualità.

Non sorprende sapere, quindi, che di questo Xiaomi Mi 6 Silver ne esistono soltanto 100 unità al mondo. Ed una di queste è adesso in vendita per il mondo dei collezionisti, dato che viene offerta ad un prezzo non propriamente alla portata di tutti. Già all’epoca andò all’asta arrivando a cifre folli e anche adesso ne viene venduta un’unità per 19.999 yuan, circa 2550€.

Ma non finisce qua. Successivamente alla sesta generazione, si decise di skippare la settima e passare subito all’ottava. Il motivo è da ricercarsi nella tradizione cinese: come il 4, anche il 7 è contenuto nella lista dei numeri sfortunati. A dire il vero, il 7 fa parte di quei numeri ambigui, potendo avere sia un’accezione positiva che negativa. La parola in cinese 七 suona come 起 (qǐ), il cui significato è di ripartenza, di rinascita, senza contare che il giorno di San Valentino in Cina cade il settimo giorno del settimo mese lunare. Al contempo, il settimo mese è anche conosciuto come il “mese spettrale”: le credenze locali vedono in questo periodo quello in cui il mondo dei morti fa visita al mondo dei vivi. Inoltre, la parola 七 suona anche come 欺, ovvero “tradimento” in Cina.

Ecco, quindi, che Xiaomi Mi 7 non è mai esistito… o forse sì? Nuove foto ci mostrano un prototipo a metà fra Xiaomi Mi 6 e Mi 8, in quanto a scelte stilistiche. I dati tecnici indicano “dipper_old” come nome in codice, quando “dipper” è quello di Xiaomi Mi 8. Le immagini ci mostrano un back praticamente identico a quello di Mi 8, con la cosiddetta fotocamera a semaforo. A cambiare è il fronte, dove qua trova spazio uno schermo privo di notch. Al suo posto ci sono cornici tradizionali, ormai anacronistiche, sostituite da quello che è poi diventato un notch bello e buono. Perché ci sia stato questo cambio di display non lo sapremo mai ufficialmente, ma c’è chi pensa che possa derivare dal lancio di iPhone X da parte di Apple.

Con specifiche quali Snapdragon 845, display OLED da 6.02″ Full HD+ e 6/128 GB di memoria, per accaparrarsi questo a dir poco esclusivo Xiaomi Mi 7 servono… 1.000.200 yuan. Sì, avete letto bene: una cifra pari a più di 129.000€.

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