Xiaomi spia i dati di navigazione degli utenti, secondo Forbes

Xiaomi Raccolta Dati Browser

Scegliere un dispositivo Xiaomi rappresenta spesso una scelta conveniente. Caratteristiche al top ad un prezzo concorrenziale (anche se in Italia la gamma Mi 10 ha raggiunto i prezzi della concorrenza) hanno reso i prodotti del brand di Lei Jun le soluzioni principali degli utenti. Ma non tutto ciò che riguarda Xiaomi sarebbe tutto rose e fiori, specie per quanto riguarda i suoi browser web. Secondo un’inchiesta di Forbes, guidata dall’editor di tecnologia Thomas Brewster, insieme con i ricercatori Gabriel Cirlig ed Andrew Tierney, l’azienda raccoglierebbe i dati di navigazione degli ignari utenti.

Xiaomi raccoglierebbe i dati navigazione dal proprio browser web

I dati vengono raccolti a prescindere di software ed app

Nello specifico, verrebbe raccolta la cronologia dei siti visitati, gli URL completi e tutte le richieste sui motori di ricerca, per inviarli poi a server remoti. La cosa particolare sta nel fatto che questi dati vengano raccolti anche nella modalità “incognito”, quando dovrebbe essere quella più sicura.

Andando a notare i video effettuati, ci si rende conto che non conta quale software sia installato sul dispositivo. I test sono stati effettuati su Xiaomi Mi A1, Mi 10 e Mi MIX 3, oltre che Redmi Note 8 e K20. I dati verranno raccolti sia se si usano il browser stock che Mi Browser Pro oppure Mint, che possono essere scaricati dal Google Play Store, e ad oggi contano ben più di 15 milioni di download.

La risposta di Xiaomi alle accuse

Ovviamente, la risposta del brand pechinese non si è fatta attendere. L’azienda, infatti, ha fatto sapere che “Le affermazioni non sono veritiere. La privacy e la sicurezza sono argomenti centrali. La raccolta di dati dei browser è consensuale e comunque anonima“. Le affermazioni di Xiaomi non convincono i ricercatori, che hanno rilanciato dicendo che il brand invia questi dati alla Sensor Analytics, compagnia cinese che fornisce servizi di analisi. Qui Xiaomi risponde:” Sensor Analytics ci aiuta per dati statistici. I dati anonimi raccolti dai browser rimangono sui nostri server privati, e non sono ceduti a nessuno“. L’ultima accusa mossa, poi, riguarderebbe proprio il fatto che comunque questi dati anonimi possono essere decodificati, ma a questo Xiaomi non ha ancora risposto.

In attesa di ulteriori novità in merito alla vicenda, lasciamo a voi i commenti. Credete che Xiaomi faccia qualcosa che viola la privacy degli utenti, oppure si muove esattamente come altri brand?

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