Da quando Realme è sbarcata anche qui in Italia, ha presentato ufficialmente diversi dispositivi. Non ha voluto, però, partire con cautela all’interno del nostro mercato, andando subito forte con alcuni prodotti davvero accattivanti. Tra questi, infatti, ricordiamo sicuramente Realme X2 Pro, ancora consigliatissimo nella sua fascia di prezzo, così come la nuova serie Realme 6, che tanto ci ha convinto. Dando un’occhiata alla lista degli smartphone attualmente in vendita, o che arriveranno tra poco, troviamo anche Realme X50 Pro 5G (abbiamo già visto come si comporta con la GCam). Questo dispositivo, dunque, rappresenta il vero flagship dell’azienda, affacciandosi sul mercato con un rapporto qualità-prezzo davvero impressionante. Scopriamolo meglio, però, all’interno della nostra recensione completa.
Recensione Realme X50 Pro 5G
Indice
Unboxing
Come di consueto, ormai, la confezione di vendita è completamente di colore giallo, davvero minimale. Dando un’occhiata al suo interno, poi, troviamo:
- Realme X50 Pro 5G;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete, con presa europea;
- cover protettiva morbida in TPU trasparente;
- pellicola protettiva per lo schermo;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- breve manuale d’istruzioni, con garanzia.
Design & Materiali
Al momento non troviamo troppe differenze, a livello estetico, fra i vari smartphone presenti sul mercato. All’interno di questo panorama, dunque, spesso sono i dettagli a fare la differenza. Motivo per cui non possiamo non elogiare questo Realme X50 Pro, grazie alla finitura opaca mostrata sul vetro frontale, che al tatto restituisce davvero un senso di gran cura per i particolari. A differenza di tante altre cover lucide, infatti, le impronte tendono a scomparire quasi subito, rendendo sempre pulito il device. Credo che finora, dunque, questo sia uno dei migliori smartphone prodotti dal brand cinese, in quanto a livello costruttivo non si notano imperfezioni. Dovrete solo fare attenzione a maneggiarlo senza cover prottetiva, a causa dell’eccessiva scivolosità causata proprio da questa superficie satinata.
Non siamo di fronte ad un peso piuma, o ad uno smartphone facile da utilizzare con una sola mano. A livello di dimensioni, dunque, troviamo queste misure: 158,96 x 74,24 x 9,37 mm, con un peso di circa 207 grammi. Dopo qualche giorno ci si abitua abbastanza facilmente a maneggiare tale prodotto, non piazzandosi assolutamente in cima alla classifica dei prodotti più scomodi di questo 2020. Mostra, poi, uno spessore considerevole ma, in questo caso, la quad-camera posteriore sporge davvero poco rispetto al profilo del device. Realme ha deciso, però, di richiamare sul frame laterale non solo la colorazione Rust Red mostrata sulla scocca posteriore, ma anche l’effetto satinato. Abbiamo a che fare, dunque, con un prodotto estremamente curato ma, sotto certi aspetti, fragile. Nonostante questo, forse una delle cose che più colpisce di questo telefono, a primo impatto, è proprio la colorazione scelta, caratterizzata da effetti di luce che la rendono ancora più cangiante. Quando parlo di cura per i dettagli, però, intendo sottolineare la volontà da parte dell’azienda di curare ogni minimo particolare. Se così non fosse, infatti, non sarebbe mai stato possibile introdurre all’interno del tasto di accensione/spegnimento una sottile striscia di color giallo, che richiama fondamentalmente i colori dell’azienda.
Dando un’occhiata alla disposizione delle varie componenti hardware, troviamo sul frame sinistro i tasti del bilanciere del volume, in alto il microfono per la soppressione dei rumori ambientali e sulla parte inferiore lo slot SIM, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Vi parlerò successivamente del comparto fotografico di questo smartphone ma, per il momento, vi invito a dare uno sguardo veloce al retro. Tutta la superficie posteriore, dunque, è interrotta solo dalla quad-camera disposta verticalmente, caodiuvata anche dal singolo flash LED.
Sono cosciente del fatto che molti di voi lo utilizzeranno con la cover protettiva, ma su questo smartphone troviamo un vetro Corning Gorilla Glass 5 che dovrebbe proteggere abbastanza il dispositivo dai più piccoli graffi.
Display
Realme X50 Pro 5G monta un display AMOLED da 6,44″ con risoluzione FHD+ (2.400 x 1080 pixel), screen-to-body-ratio del 92%, DCI-P3, luminosità massima di 1.000 nit, supporto all’HDR 10+, form factor in 20:9, refresh rate pari a 90Hz e frequenza di campionamento del touchscreen di 180Hz. Vi può bastare?
Non credo che nella fascia di prezzo di questo smartphone si trovi tanto facilmente un prodotto del genere. Dando un’occhiata alle caratteristiche tecniche del display, infatti, sembra chiaro come il brand abbia voluto spingere davvero molto su questo aspetto, fornendo un pacchetto quanto più possibile completo. Oltre tutti questi dati, però, posso confermarvi che sotto il profilo delle performance, nell’utilizzo quotidiano, non delude le attese. Non ho avuto, infatti, alcuni problema a visualizzare tutti i contenuti a schermo, anche sotto la luce diretta del sole. Segno che, almeno in questo caso, il sensore di luminosità svolge un ottimo lavoro, mostrandosi piuttosto reattivo. Solo in condizioni di buio quasi totale, talvolta ho notato una certa pigrizia nell’abbassare automaticamente la luminosità del pannello, ma si tratta comunque di una piccola sbavatura che gli si può anche perdonare. Ciò che, invece, non riesco ancora troppo a digerire è la presenza di un sottile strato in plastica che divide il display dalla cornice in alluminio. Avrete notato, inoltre, l’ampio foro frontale, che ospita ben due fotocamere.
A livello cromatico troviamo colori ben riprodotti e, sinceramente, non molto saturi. Non per questo, però, non troviamo contrasti ben marcati. Da questo punto di vista, anzi, siamo di fronte ad un’ottima unità. Nel caso in cui non foste soddisfatti, però, della taratura del colore che di default viene installata su questo smartphone, potreste modificarla nell’apposito menù delle impostazioni. Non manca, poi, anche la protezione oculare, che di fatto protegge la vista nelle ore più critiche della giornata. Anche in questo caso, però, potrete modificare tale opzione, impostando l’orario d’inizio e fine.
Ovviamente un refresh rate a 90Hz cambia tutte le prospettive. Quasi mi sembra superfluo, quindi, confermarvi la velocità mostrata da questo smartphone, in tutti i movimenti. Vi sembrerà quasi di volare da un’app all’altra, senza notare grossi problemi. Con la frequenza di campionamento del touchscreen a 180Hz, poi, avrete una risposta al tocco maggiore, anche se in questo caso non riesce a notare, personalmente, una differenza così sostanziale rispetto ad altri device che non hanno questo tipo di caratteristica. Come si dice spesso, quindi, tutto fa brodo.
Sistemi di Sblocco
Come su tanti altri prodotti concorrenti, anche su questo dispositivo troviamo due sistemi di sblocco principali: sensore biometrico e face unlock.
Osservando meglio il funzionamento del sensore per le impronte digitali, devo ammettere di essermi trovato di fronte ad una delle componenti più veloci in tale ambito. Credo che, in fin dei conti, sia uno dei sensori più reattivi e precisi, sbloccando lo smartphone circa 9 volte su 10. Non ho avuto problemi, dunque, con questa componente che, tra l’altro, ho sfruttato quasi completamente da sola. Voglio dire, dunque, che ad un certo punto ho accantonato il face unlock ed ho utilizzato solo lo sblocco tramite riconoscimento dell’impronta.
Quali sono i motivi che mi hanno portato ad abbandonare il face unlock? Sono gli stessi che, in ogni recensione, vi riporto in questo paragrafo. Nonostante su tale unità siano presenti ben due fotocamere frontali, non vengono sfruttate entrambe per il riconoscimento del volto. Viene attivata sempre e solo la principale, dunque lo sblocco in 2D tramite questo sensore, oltre ad essere poco sicuro, è del tutto inefficace in alcune condizioni. Al buio, infatti, a meno che non abbiate impostato la luminosità del display al massimo, il sistema non riconoscerà il viso.
Hardware & Performance
Chi lo ha detto che per avere tra le mani un prodotto premium sia necessario spendere più di 800 euro? Nessuno, e infatti questo device ne è la conferma. Realme X50 Pro 5G monta un SoC Snapdragon 865, dunque l’ultima soluzione di Qualcomm. Si tratta, quindi, di un’unità octa-core, realizzata a 7nm, che presenta questo tipo di configurazione: 2 x ARM Cortex A77 da 2.84GHz + 2 x ARM Cortex A77 a 2.42GHz + 4 x ARM Cortex A55 a 1.8GHz. A queste componenti, dunque, si accompagna una GPU Adreno 650, nonchè un sistema AI di Qualcomm di quinta generazione. Dando un’occhiata alle memorie presenti, poi, troviamo fino a 12GB di RAM LPDDR5 (la nostra versione) e 256GB di storage interno di tipo UFS 3.0.
Non si può chiedere tanto di meglio ad un prodotto di questo tipo, anche perché lato performance non è possibile andare oltre. Con la dotazione iniziale che abbiamo appena visto, questo device si esprime al meglio in qualsiasi condizione, anche nei momenti di forte stress. Andando a stuzzicare il sistema, muovendosi in maniera repentina all’interno dell’interfaccia, e passando velocemente da un’applicazione all’altra, non sarà possibile notare grosse imperfezioni. Talvolta viene mostrato qualche piccolo lag, qualche animazione meno fluida del solito, ma questo non influisce assolutamente sulle sue prestazioni. Sfruttando in maniera classica lo smartphone, infatti, non avvertirete nulla di tutto questo. Ammetto, dunque, di aver messo sotto sforzo forse più del dovuto le sue capacità, proprio perché mi aspetto che restituisca sempre un certo tipo di performance. Vorrei specificare, quindi, che non mi ha deluso sotto questo punto di vista.
A bordo di questo smartphone trova spazio un sistema di raffreddamento a vapore che svolge bene il proprio lavoro. Anche nelle fasi più stressanti, infatti, non ho mai notato un calore eccessivo sulla parte posteriore del device. Dopo qualche decina di minuti di gaming, comunque, si comincia un tepore più marcato sul retro, in alto, ma tutto resta nella norma. Vale lo stesso discorso anche per le diverse ore passate, magari, davanti a Netflix o Amazon Prime Video. Potrete contare, comunque, sulla certificazione Widevine di tipo L1, quindi nel caso in cui visualizziate contenuti in streaming potrete usufruire della massima qualità possibile.
Come detto, con questo smartphone potrete tranquillamente giocare con diversi titoli presenti nel Play Store, anche quelli più pesanti. Sarà davvero molto soddisfacente giocare, quindi, su Call of Duty Mobile, PUBG e Real Racing 3, con frame-rate stabile e quasi nessun lag. Con lo Spazio Gioco, poi, avrete modo di personalizzare la vostra eperienza in gaming, modificando la frequenza di arrivo delle notifiche o, in alternativa, silenziandole del tutto.
Benchmark
Software
Realme X50 Pro 5G si basa su Android 10, sfoggiando la nuova Realme UI 1.0 e le patch di sicurezza del 5 aprile 2020. Non abbiamo ancora trovato uno smartphone del brand che funzioni male con questa personalizzazione di Android, dunque questo device non differisce dagli altri in tal senso.
Come già detto, dunque, ho potuto godere di un’esperienza davvero completa con questo sistema. Non solo per tutte le applicazioni presenti, quelle pre-installate da Realme stessa, ma anche per la fulidità mostrata nell’utilizzo quotidiano. Non ho mai assistito, infatti, ad un riavvio improvviso dello smartphone o a qualche crash delle applicazioni, segno che tutto viene gestito sempre nella maniera esatta, senza scossoni. Con 12GB di RAM, poi, non avrete davvero nessun problema con il multitasking, mantenendo in memoria tantissime app anche a distanza di diverse ore. Sono convinto del fatto che anche nella variante base, quella da 6GB, lo smartphone si comporti bene sotto questo aspetto. Non è in dubbio, però, il fatto che un tale quantitativo di memoria non ponga praticamente alcun limite al device, offrendo una gestione di tutti i processi davvero ottimale.
Osservando il sistema più in dettaglio, troviamo uno stile grafico piacevole, molto più “internazionale” rispetto a quello mostrato dalla precedente ColorOS 6. Qui tutto si ispira molto di più alla Pixel Experience. Tra le app più ricercate, comunque, trova spazio la Gestione del telefono, che monitora lo smartphone in ogni sua parte, così come quella che permette di clonare il telefono o le singole app. All’interno delle impostazioni, poi, le opzioni di personalizzazione sono ancora più ampie rispetto alle precedenti versioni della ColorOS. Avremo modo, quindi, di modificare lo stile di tutte le icone, d’impostare i vari sistemi di sblocco, di attivare i servizi intelligenti, sfruttare a piacere le varie gesture (a schermo acceso o spento), attivare i controlli parentali e tanto altro.
Fotocamera
Vi propongo, di seguito, le caratteristiche di tutti i vari sensori fotografici presenti sul device. A bordo, infatti, trova spazio una quad-camera posteriore caratterizzata da un obiettivo principale da 64MP, un Samsung GW1, con apertura f/1.8 e FOV 78.6°. Segue, poi, un teleobiettivo da 12MP con apertura f/2.5, così come una lente grandangolare da 8MP con apertura f/2.3 e FOV 119° e un sensore aggiuntivo da 2MP, in bianco e nero, che dovrebbe aiutare l’intero comparto nella modalità ritratto.
Dando uno sguardo alle immagini scattate nelle ore diurne, vediamo come queste esprimano una buona qualità. Non si tratta di foto eccezionali, questo è ovvio, ma la resa dei dettagli è piuttosto buona. Anzi, in alcuni casi questa è anche superiore a quella espressa dalla Google Camera che abbiamo installato su questo device (trovate la nostra guida a questo link). Vediamo, comunque, come la resa dei colori sia davvero ottima, sfruttando sempre l’HDR automatico, che in effetti subentra solo in alcuni casi. Non ho riscontrato, poi, particolari criticità con il bilanciamento del bianco o con l’eccessiva sovraesposizione, che su prodotti di questo tipo potrebbero facilmente manifestarsi. Cala la qualità, ovviamente, sfruttando la camera grandangolare ed effettuando macro. Proprio in merito a queste ultime, infatti, non sono rimasto troppo soddisfatto della resa, restando a mio avviso sotto la sufficienza. Nel caso in cui vogliate riprendere un soggetto ravvicinato vi consiglio di rimanere ad una certa distanza dal soggetto stesso, per eseguire poi in post-produzione un crop dell’immagine. Otterrete una qualità sicuramente superiore in questo modo.
Negli scatti notturni, come evidenziato anche dal confronto con la GCam, la qualità dei dettagli lascia un po’ a desiderare. Con uno zoom sull’immagine, infatti, si nota subito come i contorni degli oggetti siano irregolari, donando nel complesso una visione dell’immagine non del tutto nitida e vicina alla realtà. Nonostante questo, però, la Night Mode aiuta in tal senso, offrendo una gestione delle luci nettamente migliore ed un contrasto più elevato, con colori molto più marcati. Come test ho provato anche ad utilizzare la lente da 64MP, sfruttandola al massimo, ma anche in questo caso non sono riuscito a limitare il rumore digitale ed i dettagli poco marcati. Sotto questo aspetto, quindi, si sarebbe potuto fare leggermente meglio.
Nell’utilizzo quotidiano il doppio foro frontale non costituisce nessun problema. Al suo interno, infatti, trovano spazio una lente da 32MP con apertura f/2.5, dunque un sensore Sony IMX616, ed un’ulteriore obiettivo grandangolare da 8MP, con FOV 105° e apertura f/2.2. Come su pochi altri smartphone in questa fascia di prezzo, dunque, è possibile scattare con la selfie camera sfruttando l’effetto grandangolare. Si tratta di una di quelle funzioni che in questo momento potrebbe risultare inutile ma che, al termine di questa quarantena, ci permetterà di inglobare più soggetti nei nostri selfie.
Devo dire che la qualità espressa da questo comparto non è affatto male, anche se avrei preferito una resa migliore, soprattutto in merito ad un aspetto. Quasi in tutti gli scatti sembra che sia presenta un leggerissimo filtro bellezza, che priva l’immagine di maggior dettaglio. Se il sistema non tendesse a modificare leggermente lo scatto, dunque, la resa finale sarebbe ancora più soddisfacente. Vale un discorso diverso, invece, per il sensore grandangolare. Non mi sarei aspettato una qualità così buona da una lente di questo tipo, tanto in notturna quanto durante le ore di luce. Non si tratta di nulla di così sconvolgente, ma non capita spesso di trovare un sensore grandangolare sulla parte frontale che raggiunga almeno la sufficienza.
Video
Questo smartphone permette di registrare in 4k a 60fps, ma anche in 1080p a 60fps. Ci sono, però, alcune precisazioni da fare. Quando andiamo ad utilizzare i 60fps non è possibile sfruttare anche la lente grandangolare, sia che si registri in 4k sia che si utilizzino i 1080p. Avremo modo, invece, di effettuare rapidamente il passaggio allo zoom 2x e 5x. Al di là di questo, dunque, devo dire di essere rimasto piuttosto soddisfatto della qualità restituita da questo comparto.
Realme X50 Pro propone una stabilizzazione UIS, un sistema ibrido che permette di restituire immagini quanto più possibili stabili, senza il tipo effetto di movimento dovuto a forti scossoni. Questo tipo di tecnologia, tra l’altro, funziona con tutta la quad-camera posteriore, rendendo ancor più semplice riprendere il panorama davanti a noi anche durante una passeggiata. Non ho notato nessun grosso problema, dunque, in fase di registrazione, anche con i vari cambiamenti di luce, rispondendo sempre bene alle diverse variazioni. Quando vengono impostati i 30fps, però, e si utilizza dunque la lente grandangolare, il passaggio a questa fotocamera è un po’ troppo lento. Si avverte proprio, a livello visivo, lo stacco da una camera all’altra. Mentre ci si muove, poi, questa variazione è ancora più marcata.
Nonostante tutto, questo telefono propone una dinamicità quasi unica nel suo genere, implementando alcune interessanti funzioni anche sulla parte frontale. Sarà possibile, quindi, registrare al massimo in 1080p a 30fps e, anche in questo caso, devo dire che la stabilizzazione non è per nulla pessima. Si riesce ad ottenere, infatti, un risultato più che accettabile, anche sfruttando la modalità bokeh dinamica.
Connettività
Dando un’occhiata a questo comparto troviamo, innanzitutto, il Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/ax Dual Band. Grazie a questo modulo, dunque, sono riuscito a navigare sempre in maniera piuttosto egregia, anche nei punti della casa solitamente più difficili da raggiungere per la rete. Non manca, comunque, anche il 4G+, che con Fastweb non mi ha causato nessun problema, neanche in esterna. Ovviamente tale dispositivo supporta il 5G ma, al momento, non ho potuto testare questa funzione. Vi basti sapere, per ora, che la velocità in download, a livello teorico, è di 3,45 Gbps, potendo gestire anche un contenuto in streaming in 4k senza alcun problema.
A bordo di questo smartphone, poi, troviamo il Bluetooth 5.1, il GPS/A-GPS/Glonass/Beidou e NFC. Manca, purtroppo, il jack audio da 3,5 mm. Da qualche giorno è possibile fare qualcosa in più fuori di casa, quindi ho potuto testare anche il GPS durante una semplice passeggiata. Questo modulo mi è sembrato ottimo, agganciando il satellite quasi all’instante e permettendomi di navigare tra le vie in maniera piuttosto precisa.
Audio & Chiamate
Vi ricordo, innanzitutto, che su questo smartphone è possibile installare solo una singola nano SIM. Non è stata prevista, dunque, la seconda scheda telefonica o la microSD. Al di là di questo, però, l’audio in chiamata è davvero perfetto, senza alcun disturbo. Durante tutte le varie chiamate effettuate non ho avvertito nessun problema, con l’interlocutore che ha sempre dichiarato di sentire la mia voce in maniera piuttosto chiara.
Osservando meglio il dispositivo, notiamo la presenza di uno speaker sulla parte inferiore. Questo è coadiuvato, però, dalla presenza di un’ulteriore componente di questo tipo, posizionata sotto la capsula auricolare. Con un audio stereo di questo tipo, dunque, è possibile godere di un qualsiasi contenuto multimediale senza alcun problema, con una buona qualità. Non si notano dei bassi marcati, ma in piccola percentuale sono comunque presenti. Al massimo volume, poi, non ho notato alcun tipo di distorsione, sebbene vengano privilegiate leggermente le tonalità alte. Cambia tutto, ovviamente, con l’utilizzo di un paio di cuffie true wireless, o classiche (tramite adattatore), che permettono di sfruttare in maniera migliore la qualità audio di questo smartphone. Al suo interno, infatti, non manca il supporto al Dolby Atmos e alla tecnologia Hi-Res Audio.
Autonomia
Sotto la scocca si nasconde una batteria da 4.200 mAh. Questa vi permette, dunque, di concludere sicuramente almeno una giornata lavorativa senza alcun problema, ma forse mi sarei aspettato anche qualcosa in più. Ovviamente questo smartphone è stato utilizzato come tutti gli altri, quindi con diversi account mail in background, tanti minuti passati sui social come Facebook ed Instagram, utilizzo della fotocamera per diversi scatti, diverse decine di minuti di gaming, varie applicazioni di chat come Whatsapp e Telegram, GPS attivo, Bluetooth attivo, connessione prevalentemente in 4G+ e, solo in parte, in Wi-Fi. Tutto questo, dunque, mi ha portato a totalizzare più di 6 ore di schermo acceso, su una base di 13 ore di utilizzo continuo.
Nelle immagini che vi lasciamo qui sotto potreste trovare un’incongruenza con quello che vi ho appena raccontato, semplicemente perché è ancora presente un bug nelle impostazioni della batteria, che segna i giorni al posto delle ore.
Non si tratta di numeri esaltanti, quindi, ma considerando anche che il refresh rate era impostato sui 90Hz e non ho mai utilizzato la Modalità Scura, ci si può ritenere abbastanza soddisfatti. Questo, comunque, non rappresenta un grosso problema, dato che grazie alla ricarica rapida SuperDart da 65W sono passato dal 10 al 100% in poco meno di 30 minuti.
Prezzo & Conclusioni
Realme X50 Pro costa 599 euro sul sito ufficiale, nella versione 8/128GB. Quella che abbiamo provato noi, dunque la 12/256GB, arriva a 749,90 euro. Si tratta di prezzi, quindi, tutto sommato contenuti, viste soprattutto le caratteristiche tecniche messe in mostra. Questo dispositivo in particolare, poi, non ha nulla da invidiare ai veri e propri flagship presenti sul mercato, anche di quelli più blasonati. C’è un unico punto, forse, che ancora lascia un po’ l’amaro in bocca, ed è il comparto fotografico. Non ho trovato, infatti, un livello pari a quello mostrato da altri telefoni ben più costosi (ma anche dello stesso prezzo), ma credo che si tratti semplicemente di un problema software. Sono convinto, infatti, che Realme possa migliorare ancora molto sotto questo aspetto. Nonostante tutto, comunque, la qualità mostrata nella registrazione dei video è assolutamente soddisfacente.
Ve lo consiglio? Assolutamente sì. Avremo modo di metterlo a confronto anche con altri nuovi prodotti, che più o meno navigano in questa stessa fascia di prezzo, quindi per il momento non so dirvi con certezza se si tratti effettivamente di un best buy. Se in questo periodo, però, fosse uscito solo lui, non avrei avuto problemi a promuoverlo come tale.