Viviamo in un periodo molto particolare, nel quale non abbiamo praticamente più alcuna possibilità di essere totalmente liberi. Con l’attuale pandemia di Coronavirus (Covid-19) che ci ha costretto a rimanere a casa, sembra difficile poter pensare che le aziende continuino a produrre nuovi dispositivi. Di fatto, però, è così, ed un brand in particolare non fa altro che confermarlo. Da poco, infatti, in Italia sono arrivati due nuovi prodotti in particolare: OPPO Find X2 Neo e Find X2 Lite. Quest’oggi proveremo il primo fra questi due, per vedere se davvero tele device sia riuscito ad avvicinarsi alle prestazioni offerte da Find X2 Pro, il vero top di gamma del brand cinese. Diamo uno sguardo più approfondito, quindi, a questo smartphone, all’interno della nostra recensione completa.
Recensione OPPO Find X2 Neo
Indice
Unboxing
Dando uno sguardo alla confezione ci si accorge subito di essere di fronte ad un terminale curato, in ogni sua parte. Non mancano, poi, alcune componenti che dovremmo poter trovare abbinate ad ogni smartphone. All’interno del box, infatti, troviamo:
- OPPO Find X2 Neo;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete, con presa europea;
- pellicola in plastica pre-applicata sul vetro frontale;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- cover morbida trasparente in TPU;
- auricolari non in-ear con USB Type-C;
- manuale utente;
Design & Materiali
Non mi sarei mai aspettato di trovare una cura così maniacale nella realizzazione di questo dispositivo. Bisogna anche considerare, però, che siamo di fronte ad un prodotto abbastanza costoso, che dunque necessita una certa attenzione anche in fase di realizzazione. Tutta la scocca posteriore, in vetro, non presenta nessun particolare gioco di luce nella nostra variante Starry Blue. Basta uscire un attimo di casa, però, per notare le sfumature blu che corrono lungo tutta la sua superficie. Messo a confronto con Find X2 Pro, però, è subito chiaro come le dimensioni siano leggermente inferiori. Qui, infatti, abbiamo un telefono che misura 159,4 x 72,4 x 7,7 mm, con un peso di 171 grammi. Non farete alcuna fatica, quindi, nel maneggiare un dispositivo di questo tipo. Nell’utilizzo quotidiano, infatti, sono sempre riuscito ad utilizzarlo senza alcun problema, anche senza nessuna cover applicata. Nel caso in cui decideste di togliere quest’ultima, però, dovreste fare i conti con un’eccessiva scivolosità della parte posteriore.
Qui tutti i bordi sono curvi, sia il vetro frontale che quello posto sul retro. Malgrado questo, le angolazioni sono meno accentuate rispetto a quelle offerte da Find X2 Pro, dunque è molto più semplice da maneggiare. Anche il frame laterale, in metallo, si dota di una superficie maggiore, all’interno della quale sono state posizionate tutte le componenti più importanti. Sulla destra, quindi, troviamo il tasto di accensione/spegnimento, mentre i due tasti del bilanciere del volume sono stati posti sul fronte opposto. Non mancano, poi, il microfono per la soppressione dei rumori ambientali, che risiede in alto, così come tutte la altre componenti poste più in basso. Lungo questa superficie, dunque, abbiamo lo slot SIM, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Non potrete, poi, non notare la presenza del modulo fotografico posto sul retro, che comunque non occupa troppo spazio.
Ho trovato un peso molto bilanciato su questo prodotto, nonché una presa migliore rispetto a quella sperimentata su altri prodotti concorrenti. Anche sotto il profilo della pulizia, poi, in merito al trattamento oleofobico dei due pannelli in vetro, devo dire che il brand ha svolto un eccellente lavoro.
Display
A bordo di questo Find X2 Neo troviamo un display AMOLED da 6,5″ dotato di una risoluzione FHD+ (1.080 x 2.400 pixel), di ben 402 PPI, di una lumonosità massima di 800 nit e di un refresh rate pari a 90Hz. Come su X2 Pro, poi, qui abbiamo un vetro frontale curvo, lungo i due bordi laterali, che termina la propria corsa direttamente sulla scocca in metallo. A differenza del top di gamma della famiglia, però, la curvatura su Find X2 Neo è molto meno accentuata, rendendolo più maneggevole e meno incline a tocchi inaspettati sullo schermo. Ho preferito, dunque, questa soluzione, che dona comunque un aspetto premium al prodotto senza comprometterne la facilità d’uso nel quotidiano. Non manca, infine, la certificazione TÜV Rheinland Low Blue Light, che riduce l’emissione di luce blu del display.
Dando un’occhiata alla gamma dei colori restituita da questo pannello, vediamo come OPPO abbia lavorato bene in tal senso. Nella sua fascia di prezzo, infatti, forse questa unità è una delle migliori, offrendo colori molto vicini alla realtà, anche se leggermente troppo ricchi di contrasto. Sarà davvero un piacere, dunque, sfruttare ad esempio la modalità scura, grazie ai neri profondi. Sotto la luce diretta del sole, poi, posso garantire che il sensore di luminosità si comporta abbastanza bene. Devo solo annotare il fatto che, tornando magari ad una condizione di luce inferiore e meno forte, fatica un attimo in più ad adattarsi. Quando ho utilizzato questo smartphone al buio, infatti, spesso il display presentava una luminosità troppo forte, non mantenendosi su un livello più basso. Qualche problema, poi, potrebbe arrivare anche dalla scarsa oleofobicità del pannello, che comunque non è una delle peggiori sul mercato.
Nulla da dire, di negativo, in merito al touchscreen. Questo funziona molto bene in qualsiasi condizione, anche nelle fasi di scrittura più concitate. Durante la navigazione all’interno dell’interfaccia o, più semplicemente, su Chrome, non ho notato nessuna sbavatura. Buona anche la sensibilità lungo i bordi laterali, mantenendo comunque un basso profilo sotto questo aspetto. Non mi è mai capitato, quindi, di cliccare inavvertitamente una finestra o un’applicazione che si trovasse in concomitanza con questa superficie. Molti non amano questo design, risulta importante quindi precisare quest’attenzione da parte del brand. Non mancano, in ogni caso, delle cornici sottili lungo i frame, soprattutto sulla parte superiore ed inferiore. Attenzione riposta, poi, anche in corrispondenza del foro, in alto a sinistra, che a livello di dimensioni è forse il più piccolo della sua categoria. Su smartphone appartenenti alla stessa fascia di prezzo, infatti, spesso abbiamo trovato buchi molto più grandi. Qui, per intenderci, le dimensioni sono identiche a quelle utilizzate per Find X2 Pro, dunque non risulta essere per nulla invasivo.
Sistemi di Sblocco
Come su tanti altri smartphone concorrenti, anche su questo Find X2 Neo troviamo due sistemi di sblocco principali: il sensore biometrico ed il Face Unlock.
Dando uno sguardo al primo metodo, vediamo come questo sensore sia stato posizionato sotto il display. Come funziona? Molto bene, in quasi tutte le situazioni. Non ho alcun dubbio a dirvi che in quanto a velocità e reattività siamo davvero ad un ottimo livello. Appoggiando il dito sulla superficie indicata, il sensore riconosce sempre la nostra impronta, spesso anche nei casi in cui non posizioniamo perfettamente il dito all’interno dell’area designata. Sotto questo aspetto, dunque, posso dirvi con assoluta sincerità che ho utilizzato solo questo metodo, e di seguito vi spiego le motivazioni di questa mia scelta.
Attivando il riconoscimento del volto tramite selfie camera si finisce a dover considerare sempre le stesse problematiche. Con questo metodo, infatti, ci si trova molto bene di giorno, perché con una buona luminosità la fotocamera non ha nessun problema a riconoscerci. Durante le ore più buie della sera, però, diventa praticamente impossibile sfruttarlo a dovere, dovendo comunque fare affidamento al sensore per le impronte digitali.
Hardware & Performance
Sono tante le somiglianze con lo smartphone top di gamma dell’azienda, sebbene l’hardware all’interno di questo device sia, in fin dei conti, abbastanza differente. Sotto la scocca, dunque, troviamo un SoC Snapdragon 765G, dunque una soluzione octa-core con una configurazione di questo tipo: 1 x Cortex A-76 a 2,4GHz + 1 x Cortex-A76 a 2,2GHz + 6 x Cortex-A55 a 1,8 GHz. Ad accompagnare tale componente troviamo, poi, una GPU Adreno 620, coadiuvata da ben 12GB di RAM e 256GB di memoria interna (non espandibili).
Non crederete, forse, alle parole che state per leggere. Voglio rendervi partecipi, però, del fatto che mai come in questo caso si senta poco la mancanza di uno Snapdragon 865. Nell’utilizzo quotidiano, infatti, non c’è mai stato il minimo problema con questo smartphone, sotto tutti i punti di vista. Andando ad aprire diverse tab su Chrome, ad esempio, non ho avvertito il minimo rallentamento del device, così come nel navigare all’interno del multitasking. Grazie ad una RAM LPDDR4X davvero molto capiente, infatti, avrete la possibilità di mantenere in memoria, a livello pratico, tante applicazioni diverse. Vi basti sapere che, a distanza di giorni e senza mai cancellare lo spazio nelle RAM, ho trovato ancora aperta Autodesk SketchBook, un’applicazione per il disegno. Quello che mi ha impressionato, più che altro, è che fosse ancora presente nella home il progetto a cui stavo lavorando due giorni prima.
Con questo Find X2 Neo non ho avvertito alcun problema in merito alle temperature. Sembra che il sistema di raffreddamento a liquido su più strati riesca a gestire bene questa problematica, anche se durante le fasi più stressanti è possibile sentire un leggero tepore sulla parte posteriore dello smartphone. Non è facile, comunque, metterlo in difficoltà sotto questo aspetto, segno che l’ottimizzazione messa a punto dall’azienda ha dato i suoi frutti. Anche con qualche videogioco più prestante, come Call of Duty Mobile, si riesce a giocare in maniera fluida, senza alcun calo di frame.
Benchmark
Software
ColorOS 7, questa è la parola d’ordine. Non ci troveremmo a parlare di uno smartphone così equilibrato se, a bordo, non trovasse spazio questa eccellente personalizzazione di Android 10. Non dimentichiamo, poi, che a bordo trovano anche spazio le patch di sicurezza del 5 marzo 2020. Si tratta, quindi, di uno smartphone piuttosto aggiornato che, nei prossimi mesi, dovrebbe continuare a ricevere costanti update. Nonostante questo, però, le problematiche riscontrate sono davvero poche nell’utilizzo quotidiano. Si parte, quindi, già da una buona base di partenza.
Abbiamo avuto in prova questo device per diversi giorni e, probabilmente, la nostra unità di pre-produzione non è ancora ottimizzata al massimo. Malgrado questo tutto gira in maniera piuttosto fluida ed è davvero difficile trovargli un difetto sotto questo aspetto. Credo, dunque, che la ColorOS 7 abbia davvero dato una spinta in più al brand, offrendo un’interfaccia più curata, minimale e vicina all’esperienza offerta dai Pixel. A differenza di questi ultimi device, però, qui la personalizzazione è molto più ampia. Ora sarà possibile, infatti, mettere a punto una serie di modifiche davvero interessanti, come lo stile delle icone, l’always on display e tanto altro. Ci si avvicina molto, per intenderci, a quello che da sempre troviamo sulla MIUI di Xiaomi.
Non stiamo ad indicarvi ogni caratteristica del software montato su questo smartphone. Dovete sapere, però, che tale interfaccia offre diverse funzioni molto comuni in Cina, che potrebbero essere apprezzate anche qui in Italia. Troviamo, infatti, l’applicazione dedicata alla gestione del telefono, che di fatto controlla che tutto sia al proprio posto all’interno dello smartphone. Se viene rilevata qualche minaccia o un’utilizzo anomalo della batteria da parte di qualche app, sarete sicuramente avvisati da questo stesso programma. Non mancano, poi, anche tutte le applicazioni di sistema, con cui poter gestire praticamente quasiasi attività tra cui mail, musica, meteo e tanto altro. Come sempre, inoltre, dalla home è possibile avere un accesso diretto all’Assistente Intelligente, che vi propone una serie di toggle rapidi e di funzioni che, all’occorrenza, potrebbero tornare molto utili.
Sarà possibile sfruttare anche diverse gesture, non solo a schermo acceso come quelle che sostituiscono la barra di navigazione, ma anche quelle a display spento. Con un doppio tap sul vetro frontale, ad esempio, potremo risvegliare molto facilmente lo schermo. Oppure, alzando lo smartphone da terra quando questo è in standby, si attiva automaticamente il display nella pagina del blocco schermo, permettendoci di guardare le ultime notifiche. Grazie alla ColorOS 7, poi, avrete a disposizione anche l’always on display, che sarà possibile personalizzare in diversi modi, decidendo che cosa mostrare a schermo.
Fotocamera
Su questo dispositivo sono presenti 4 fotocamere principali sul retro. Abbiamo, dunque, una camera principale da 48MP con apertura f/1.7 (1/2.0′, 0.8um), coadiuvata dalla presenza di una lente grandangolare da 8MP e apertura f/2.2 (1/3.2′, 1.4um), un teleobiettivo da 13MP con f/2.4 (1/3.4′, 1.0um) ed un’ultimo sensore monocromatico da 2MP (1/5.0′, 1.75um).
Mi sarei aspettato, da questo punto di vista, una qualità maggiore in tutte le condizioni. Devo ammettere, invece, che la resa mostrata di giorno non riesce ad essere eguagliata anche di notte, dove le immagini risultano essere prive di dettagli e davvero poco luminose. Malgrado questo, analizzando prima il comportamento dei sensori in condizioni di luce impeccabile, si nota una qualità all’altezza delle aspettative. Vengono bilanciati molto bene i bianchi, anche in condizioni di luce molto difficili, restituendo colori vicini alla realtà e privi di un eccessivo contrasto. Si nota una cura per i dettagli nella media, che non eccelle rispetto a quella riscontrata su tanti altri prodotti concorrenti. Anche sfruttando le altre camere a disposizione, dunque, si rimane abbastanza soddisfatti. Con lo zoom ibrido fino a 5x, ad esempio, è possibile riprendere porzioni davvero piccole dallo spazio davanti a noi ma, da un certo punto di vista, è davvero utili sfruttarlo solo in condizioni ambientali ottimali. Vale lo stesso discorso, dunque, per la lente grandangolare che, essendo solo da 8MP, soffre terribilmente in termini di qualità dell’immagine, mostrando comunque un effetto di distorsione praticamente inesistente.
Osservando meglio le foto scattate durante le ore notturne notiamo un problema venuto fuori anche con altri dispositivi di fascia più bassa della stessa azienda. Sembra, infatti, che il sensore principale riesca a catturare poca luce, anche se di fatto le sue caratteristiche tecniche dovrebbero permettergli di essere molto più efficiente da questo punto di vista. Noto che spesso, invece, le immagini sono troppo scure, prive di dettagli importanti. Anche a livello di luce, tutte le fonti artificiali sono gestite male, situazione che non migliora con la Night Mode. Sotto questo aspetto, infatti, il software di altre aziende, come ad esempio Xiaomi, riesce a fare molto meglio. Credo fermamente, dunque, che OPPO debba mettersi al lavoro da questo punto di vista, migliorando molto la resa notturna degli scatti. Non pongo, poi, particolare attenzione alle altre lenti, perché sfruttando lo zoom ibrido ed il sensore grandangolare si ottengono scatti sotto la sufficienza.
Notiamo come all’interno del foro frontale sia presente effettivamente una selfie camera. Questa presenta un sensore da 32MP con apertura f/2.4. Qui troviamo scatti davvero ricchi di contrasto, che restituiscono colori spesso lontani dalla realtà. Nonostante questo, comunque, in condizioni di luce ottimale la resa non è affatto insufficiente, risultando utile per una qualsiasi condivisione sui social. Di notte, poi, si perde del dettaglio, con l’immagine che risulta essere più impastata, ma comunque fruibile.
Video
Credo che la parte migliore di tutto il comparto sia rappresentata dai video. Con OPPO Find X2 Neo, infatti, avremo la possibilità di girare clip in 4k a 30fps e 1080p a 60fps, potendo contare anche sulla tecnologia OIS + EIS. A livello di stabilizzazione, però, non mi ha particolarmente stupito nell’utilizzo quotidiano. Si ottiene qualche risultato migliore solo con la Ultra Steady Video 2.0, supportata anche dai 1080p a 60fps, che combinando l’elettronica alle capacità dell’ottica stessa, riesce a mostrare contenuti molto più fluidi e meno soggetti a scossoni. Non cambia nulla, comunque, in merito alla qualità intrinseca delle immagini, che rimangono buone ma non certo eccezionali.
Nonostante tutto, comunque, ho apprezzato la messa a fuoco automatica, davvero efficiente, così come l’applicazione dedicata ad un montaggio di video semplice e veloce, chiamata Soloop. Grazie ad essa potrete rapidamente ottenere il vostro video montato, aggiungendo varie clip ed introducendo musica, effetti, e tanto altro. Si tratta di un’interfaccia studiata ad hoc per gli smartphone, quindi non dovrebbe risultare troppo ostica per nessuno.
Connettività
Credo che non manchi davvero nulla a questo smartphone per essere considerato un device completo. Vi ricordiamo, però, che a bordo trova spazio uno slot contenente un’unica nano SIM 5G, dunque non sarà possibile neanche aggiungere una microSD per espandere la memoria interna. Malgrado questo, comunque, abbiamo il Wi-Fi Dual Band, la connettività 4G (banda 20 inclusa) e 5G, che supporta le reti SA e NSA. Oltre questo, poi, non mancano il Bluetooth 5.1, il GPS/A-GPS/Beidou/Glonass/GALILEO, la tecnologia OTG e l’NFC.
Vorrei parlarvi in maniera più dettagliata di alcuni aspetti ma, in questa situazione di quarantena, non posso farlo. Dunque posso solo assicurarvi che la rete Wi-Fi è davvero valida, riuscendo ad offrire una ricezione discreta anche nei punti della casa leggermente più difficili da raggiungere. Vale lo stesso discorso per il 4G di Fastweb, che anche tra le mura di casa mi ha permesso di usufruire di una connessione davvero soddisfacente. Stando ai dati registrati in questo periodo, poi, ho quasi sempre viaggiato con il 4G+ anche in appartamento. Non ho a disposizione una SIM in grado di sfruttare il 5G, dunque non posso riportarvi alcuna esperienza in merito a questo dettaglio.
Non avrete problemi con il Bluetooth 5.1, riusciendo a connettervi facilmente con qualsiasi apparecchio. Quello che non ho potuto provare a fondo, però, sono stati principalmente l’NFC ed il GPS. Entrambi, comunque, sembrano funzionare a dovere, avendone testato le loro performance nel tragitto da casa al supermercato e, poi, all’interno del negozio stesso (per il pagamento tramite NFC).
A bordo di questo smartphone trova spazio, ovviamente, anche il sensore di prossimità. Non sono rimasto totalmente soddisfatto, però, di tale componente. Non sempre, infatti, ha saputo leggere la situazione in maniera esatta, attivando spesso lo schermo durante l’ascolto di audio vocali. Anche posizionando meglio il device all’orecchio, non sono riuscito ad eliminare del tutto tale problematica.
Audio & Chiamate
OPPO Find X2 Neo possiede un sistema audio stereo, basato su due speaker. Oltre a quello posto in basso, infatti, l’azienda ha deciso di montare sotto la capsula auricolare un’altra componente audio, offrendo una qualità migliore sotto ogni aspetto. Non manca, poi, la tecnologia Dolby Atmos che migliora sensibilmente la resa finale di questo comparto. A livello acustico, però, posso dire di non aver notato una qualità così sconvolgente. Sono presenti i bassi, anche se in maniera davvero flebile, contribuendo ad un suono poco corposo anche al massimo volume. Malgrado questo, comunque, i due speaker non presentano alcuna distorsione.
Non abbiamo a disposizione la Radio FM e manca il jack audio da 3,5mm. Sfruttando le cuffie (con ingresso USB Type-C) presenti in dotazione, si riesce ad ottenere comunque una discreta qualità. Avrete modo di ascoltare i vostri brani preferiti, però, anche per mezzo di cuffie true wireless che, se di buona qualità, restituiscono anche una resa migliore. Voglio includere, poi, all’interno di questo paragrafo il discorso relativo alle chiamate. Da questo punto di vista, dunque, posso dire di essere riuscito a conversare sempre bene con il mio interlocutore. Non ci sono rumori metallici in chiamata e la voce risulta essere chiara e pulita.
Autonomia
A bordo di questa unità troviamo una batteria da 4.025 mAh. Si tratta, dunque, di un’unità in grado di portarvi fino a sera senza alcun problema. Con il mio utilizzo dello smartphone, infatti, che presuppone l’utilizzo principalmente della rete dati, con diverse ore passate sui social, tante chat aperte, ben cinque mail in background, video su YouTube, qualche decina di minuti di gaming, un paio di videochiamate, sono riuscito a raggiungere più di 6 ore e 40 minuti di schermo attivo, su una base di oltre 16 ore e 30 minuti di utilizzo continuo.
Nelle immagini che vi lasciamo qui sotto potreste trovare un’incongruenza con quello che vi ho appena raccontato, semplicemente perché è ancora presente un bug nelle impostazioni della batteria, che segna i giorni al posto delle ore.
Ci vogliono circa 45-50 minuti, per passare dal 10% al 100%, grazie alla ricarica rapida VOOC 4.0.
Prezzo & Conclusioni
OPPO Find X2 Neo ha un prezzo di listino di 699 euro. Non si tratta, dunque, di una cifra così contenuta come avremmo potuto inizialmente pensare. Cosa ne penso? Credo che sia doveroso, innanzitutto, dare uno sguardo a quello che si trova sul mercato per questa cifra. Siamo intorno agli 700 euro e, dunque, tra gli smartphone che poche settimane fa sono usciti sul mercato, vedo OnePlus 8 come possibile rivale. Non perché tale dispositivo entri direttamente in concorrenza con questo prodotto, ma per un semplice altro motivo. OnePlus per poco più di 20 euro offre un pacchetto completo, con Snapdragon 865 e pochi compromessi. Qui, invece, per quanto lo Snapdragon 765G abbia raggiunto un livello davvero eccezionale in termini di performance, restiamo comunque un gradino sotto tutti gli altri.
Credo che la cifra iniziale di partenza sia leggermente troppo elevata e che sarebbe stato un assoluto best buy se si fosse avvicinato ai 599 euro, quindi 100 euro in meno rispetto lla cifra iniziale. Tolto il comparto fotografico, comunque, su cui sicuramente l’azienda può fare di più, questo dispositivo potrebbe essere davvero uno dei migliori usciti smartphone quest’anno per rapporto qualità-prezzo.