Essendo una società che fa della trasparenza un proprio cavallo di battaglia, OnePlus è spesso soggetto di lamentele di natura variegata. Questa volta la diatriba è legata alla OxygenOS, interfaccia fra le meglio recepite nel mondo Android, seppur non esente da difetti. È apprezzabile che sia nato il programma IDEAS, dando voce agli utenti più aficionados e permettendo loro di suggerire come migliorarla. Una volta chiusosi, abbiamo dedicato un articolo all’annuncio su cosa verrà rivisto e cosa no nella OxygenOS. Fra questi punti ce n’è uno su cui la community si è concentrata, ovvero le app installate di default.
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La OxygenOS di OnePlus è stata criticata per la presenza di app indesiderate
A fronte di 5 novità che verranno portate sulla OxygenOS, ci sono tanti aspetti che, almeno per ora, non verranno toccati. Uno di questi è la possibilità di scegliere in fase di setup iniziale quali app installare o meno. Alcune app è “obbligatorio” che vengano installate, in modo da evitare disservizi nel quotidiano, come orologio, calendario e così via.
Ma quello che ha sollevato la discussione in questione sono app come Facebook e Netflix, anch’esse installate di default all’interno della OxygenOS. Chiedendo all’azienda il perché di questa scelta, la risposta è arrivata e ci parla di una maggiore ottimizzazione corale. La risposta non scende troppo nello specifico, ma le motivazioni riguardano l’ottimizzazione del playback video HDR e del consumo energetico.
Fin qui nulla di male, ma in che modo ciò non può avvenire escludendo app che non sono native nel sistema, bensì scaricabili a parte dal Google Play Store? C’è anche da dire che sono finiti i tempi in cui lo spazio di archiviazione in un telefono andava salvaguardato il più possibile. E nessuno impedisce all’utente non interessato di non effettuare il login e non utilizzarle.
📁OxygenOS
└📁Pre-Installed Apps
└📁Bloatware
└⚠️This folder is empty— OnePlus USA (@OnePlus_USA) March 12, 2020
Ditched the lag, dropped the bloat, OxygenOS is the real GOAT. 🐐
— OnePlus UK (@OnePlus_UK) February 21, 2019
Certo è che questo comportamento va contro quanto affermato da OnePlus in più occasioni, vantatasi di essere “bloat-free” nei confronti della concorrenza. Ma non è la prima volta che OnePlus (così come tante altre aziende) si è dovuta rimangiare quanto detto in precedenza. Per esempio il fatto che implementare l’OIS non fosse ritenuto necessario, così come la ricarica wireless.
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