Si fa tanto parlare di 5G, sia nel bene che nel male, fra chi spinge verso l’innovazione e chi fa affidamento a fake news a base di Coronavirus. La realtà dei fatti è che, come ogni novità tecnologica che si rispetti, è accompagnata da una certa dose di scetticismo. Anche perché ad oggi il 5G non ha dimostrato ancora nulla di concreto, specialmente in ambito consumer. I primi smartphone compatibili sono già in circolazione da mesi, ma fintanto che gli operatori non lo supporteranno a dovere sarà sostanzialmente inutile. Fra i primi ci sono i modelli della serie Huawei P40, tutti con modem 5G ed in grado di utilizzare le reti di nuova generazione, anche in modo mai visti.
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Il 5G è sfruttato dalla serie Huawei P40 anche per le videochiamate
Mettendo da parte i già citati problemi attuali di copertura, a cosa serve il 5G? In soldoni, ad una maggiore ampiezza di banda corrisponde il poter trasmettere una maggiore quantità di dati. Per esempio, la tecnologia VoNR (Voice over New Radio) è considerabile l’erede della VoLTE (Voice over LTE). Già con il 4G ci sono stati poderosi passi in avanti per quanto concerne la qualità delle telefonate. Anziché affidarsi alle ormai anacronistiche reti 2G e 3G, è possibile utilizzare la rete 4G per veicolare le conversazioni telefoniche. A patto che si abbiano due smartphone compatibili, ad oggi sempre più diffusi.
Lo stesso avverrà con la funzione VoNR, praticamente il parallelo ma in 5G. Come indica lo stesso acronimo, le telefonate passeranno dal 5G anziché dal 4G tramite VoLTE. Ma l’upgrade migliore riguarderà le videochiamate, potendo far passare i dati audio e soprattutto video tramite 5G. A beneficiarne sarà sia la qualità generale che il minore lag fra i due interlocutori, senza più i classici problemi di disturbo visivo o sonoro.