L’AI di Honor 30 Pro+ batte persino Huawei P40 nei benchmark

honor 30 pro+

Ha da poco avuto luogo la presentazione online di Honor 30: per la prima volta i top di gamma non sono due, bensì tre. Il vero top si chiama Honor 30 Pro+, dotato di un impianto hardware quanto più rifinito possibile. Rispetto al modello base, dotato del nuovissimo Kirin 985, a prendere le redini dei due Pro ci pensa il già rodato Kirin 990 5G. Testato inizialmente da Huawei su Mate 30 e poi P40, è uno dei chipset più performanti presenti in circolazione. Non tanto nella GPU, dove le soluzioni Qualcomm sono una spanna avanti, quanto nella NPU. Da quanto l’intelligenza artificiale è diventata un elemento preponderante negli smartphone, Huawei ha effettuato ingenti investimenti a riguardo. E i risultati si vedono, anche con Honor 30 Pro+.

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I primi benchmark realizzati con Honor 30 Pro+ dimostrano gli sforzi fatti nell’AI

Per capire quali sono le potenzialità del comparto AI è stata sviluppata una piattaforma apposita. Si chiama AI Benchmark e, come tutte le app simili, analizza vari aspetti: riconoscimento degli oggetti, dei volti, simulazioni videoludiche, deblurring, interpolazione, simulazione del bokeh, segmentazione semantica ed altro ancora. Potete trovare tutti i dettagli nella pagina dedicata del sito ufficiale.

Detto questo, potrebbe sorprendervi scoprire che a guidare la classifica è proprio Honor 30 Pro+. Al primo posto c’è lui, con un punteggio superiore persino al “cugino” Huawei P40. Inutile dire che le prime posizioni sono tutte occupate da modelli della stessa casata. Sul gradino più basso del podio troviamo Mate 30 Pro 5G, a cui seguono Honor V30 Pro 5G, Mate 30, Mate 30 Pro 4G ed Honor 30. Ma quello che importa non è certo chi è primo o chi è secondo: quello che ci preme sono i passi da giganti che si stanno facendo verso un’importanza sempre maggiore del software.

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