Il colosso tecnologico cinese ha tenuto una conferenza stampa quest’oggi per annunciare una risposta decisa ai tentativi di ostracismo da parte degli USA. Huawei ha annunciato pubblicamente di aver fatto causa al governo statunitense a causa del veto che impedisce alle agenzie governative di acquistare attrezzature e componenti del brand.
Aggiornamento 19/02: brutte notizie per la causa intentata da Huawei nei confronti delle autorità statunitensi. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.
Huawei e gli USA sono ormai ai ferri corti: annunciato un procedimento giudiziario da parte del brand cinese
La tensione tra Huawei e il governo USA è ormai giunta ai massimi livelli ed i primi segnali erano già nell’aria da un po’ di giorni. La scorsa settimana la numero due dell’azienda, Meng Wanzhou, ha fatto causa al Canada per una grave violazione dei diritti civili; senza contare i focus sui vari paesi europei (come Italia e Germania) in cui è stata affrontata la questione dell’affidabilità di Huawei. Il brand potrebbe rischiare grosso in Europa – proprio alla vigilia dell’avvento del 5G – e dietro tutto questo ci sarebbe un unico artefice.
Nel corso di una conferenza, Huawei ha confermato di aver avviato un procedimento giudiziario nel tribunale distrettuale di Plano, in Texas. Nel mirino ci sarebbe una legge del 2019 che impedisce alle agenzie federali l’acquisto di prodotti targati Huawei e di mettere mano a qualsiasi servizio del brand.
Il VP Guo Ping ha dichiarato che il Congresso degli Stati Uniti non è stato in grado di offrire prove concrete in merito alla sua decisione di bandire i prodotti dell’azienda. Per quanto riguarda le motivazioni degli USA, il governo accusa il colosso cinese di sfruttare le proprie infrastrutture per motivi di spionaggio da parte della Cina. La risposta del brand è sempre la stessa, negando con fermezza le accuse.
Aggiornamento 19/02
Il giudice federale Amos Mazzant incaricato di analizzare la situazione avrebbe deciso contro Huawei. L’azienda non avrebbe motivi per denunciare il governo USA in merito alla legge che limita la capacità di negoziare con agenzie federali e relativi appaltatori. Il Congresso americano avrebbe deciso nei suoi poteri con la promulgazione del National Defense Authorization Act che ha fatto partire tutto questo.
Secondo Huawei, questa legge sarebbe ingiustamente punitiva, oltre a violare alcuni diritti costituzionali. Come affermato dal portavoce Huawei:
“Huawei è delusa dalla sentenza odierna e mentre comprendiamo il significato fondamentale della sicurezza nazionale, l’approccio adottato dal governo USA con l’NDAA del 2019 fornisce un falso senso di protezione, minando i diritti costituzionali di Huawei. Continueremo a considerare ulteriori opzioni legali.“
Alcune personalità del governo americano avrebbero usato toni piuttosto coloriti, parlando addirittura di “pena di morte” nei confronti di Huawei. Se ciò fosse vero, sarebbe un gesto decisamente di dubbio gusto, ma che non rappresenta un vero illecito. Anche perché, secondo la decisione della corte, il Congresso non avrebbe totalmente impedito a Huawei di fare affari con le aziende americane.
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