Anche se Android è un progetto open source, quasi tutte le ROM che si trovano in commercio sono arricchite dai servizi Google. Togliere questi significa castrare l’esperienza utente, con l’impossibilità di avere app di default come Chrome, Maps, YouTube e così via. Questo lo sa bene Huawei, alla quale il ban USA ha impedito l’inserimento dei Google Mobile Services sugli ultimi smartphone. Da qui è nata l’esigenza di creare una controparte proprietaria, ovvero gli Huawei Mobile Services, a cui sono state aggiunte anche le Huawei Quick Apps.
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Niente servizi Google? Huawei pensa ad una propria alternativa alle Instant App
Era il 2016 quando al Google I/O vennero presentate per la prima volta le Instant Apps. Una semi-rivoluzione per un mondo, quello degli smartphone (ma anche dei PC), dove per provare un software è necessario scaricarlo, installarlo e, se non ci va a genio, disinstallarlo. Con le Instant Apps l’approccio veniva cambiato, permettendo all’utente di “streammare” l’app e, seppur con funzionalità limitate, poterne avere un assaggio senza necessariamente installare nulla.
Con la cancellazione dei servizi Google e, con essi, del Play Store dagli smartphone più recenti, Huawei si è vista costretta a sviluppare un’alternativa in casa. Si chiamano Huawei Quick Apps ed ha praticamente il medesimo funzionamento. Anziché appoggiarsi allo store Google, in questo caso il funzionamento verte attorno all’AppGallery di Huawei.
Ci sono dei vantaggi rispetto alla versione di Google, a partire dall’utilizzo sia di HTML5 che di JavaScript e CSS, pur avendo bisogno di soltanto il 20% di codice rispetto ad una classica app Android. Inoltre, le Quick Apps possono essere aggiunte anche direttamente sul desktop, in modo da offrire un accesso più rapido ad esse. Anche in termini di risorse hardware l’opzione di Huawei ha meno impatto: le Quick Apps occupano meno memoria, impiegano meno RAM ed hanno una latenza leggermente inferiore. Se foste interessati sul suo funzionamento più nel profondo, vi consigliamo di darvi una letta a questo articolo di XDA.
Al momento le Huawei Quick Apps sono supportate da più di 250 milioni di smartphone, per quanto i dati facciano riferimento a praticamente soltanto il mercato cinese. Il 2020 sarà il vero banco di prova, visto che gli USA non dovrebbero togliere il ban e Huawei dovrà così fare affidamento unicamente alle proprie forze.
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