Al Mobile World Congress 2019 di Barcellona OPPO ha mostrato al mondo intero la propria tecnologia dedicata alla fotocamera e più precisamente parliamo dello zoom 10x ibrido che sfrutta una struttura a periscopio per poter mantenere la qualità dell’immagine anche con uno zoom importante, simulando di fatto le performance di una macchina reflex o mirrorless. Come se non bastasse, l’azienda cinese è stata la prima ad annunciare questa innovazione. Dopo aver testato OPPO Reno, a distanza di qualche settimana riusciamo finalmente a toccare con mano il prodotto sul quale è stata applicata questa particolare fotocamera, stiamo parlando del bellissimo OPPO Reno 10x Zoom. Come si sarà comportato dunque durante i nostri test? Scopriamolo insieme all’interno della recensione completa.

Recensione OPPO Reno 10x Zoom

Unboxing – OPPO Reno 10x Zoom

La confezione di vendita è estremamente curata ed elegante (la stessa vista per il modello inferiore) e al suo interno troviamo la seguente dotazione:

  • OPPO Reno 10x Zoom;
  • cover di qualità;
  • alimentatore da parete con uscita a 20W;
  • cavo per il trasferimento dati USB – USB Type-C;
  • auricolari USB Type-C di buona fattura con gommini di varie dimensioni;
  • spillino per lo slot SIM;
  • manuale delle istruzioni.

Costruzione e design

Per quanto riguarda l’estetica, OPPO Reno 10x Zoom è identico al suo fratello minore, l’unica differenza sta nella presenza del sensore periscopico. Quindi parliamo di uno smartphone con uno dei design più belli del 2019 grazie ad una back cover opaca con colorazione stratificata che ne garantiscono dei riflessi spettacolari. In più al centro troviamo una striscia in vetro specchiato con il nome del prodotto che ne migliora ancor più l’aspetto. Inoltre, non manca nemmeno qui l’O-Dot, ovvero una piccola sfera in ceramica utile a mantenere lo smartphone leggermente rialzato quando viene poggiato su una superficie piana. Questo servirà a preservare l’integrità della back cover e dei sensori.

 

L’estetica è elegante e raffinata, ma questo è anche merito della colorazione verde che varia dallo smeraldo al nero/grigio. Insomma, questo è un dispositivo molto particolare e originale ma, rispetto all’OPPO Reno tradizionale abbiamo delle dimensioni più generose e un peso più consistente. Infatti, parliamo di 162 x 77.2 x 9.3 millimetri con un peso di 215 grammi, i quali lo rendono difficile da utilizzare ad una mano e non molto comodo da tenere in tasche strette. Questo è un compromesso che va accettato se si vuole uno smartphone con un ampio display da 6.6 pollici di diagonale.

Per il resto, OPPO Reno 10x Zoom ci restituisce una sensazione di estrema solidità, d’altronde OPPO ci ha sempre abituati molto bene sotto questo punto di vista, il frame è resistente ed i tasti sono incastonati con estrema cura. Ovviamente anche qui abbiamo la pop-up camera “a pinna di squalo” definita “shark fin selfie camera”, la quale è assicurata per 200.000 utilizzi, ovvero un minimo di 5 anni se consideriamo una media di 100 aperture al giorno. Come se non bastasse OPPO ha studiato un meccanismo di prevenzione dalle cadute accidentali, più nel dettaglio il modulo si chiuderà automaticamente non appena i sensori percepiranno la caduta libera dello smartphone.

L’apertura della pop-up camera è molto rapida, avviene in circa 0.8 secondi e in termini di velocità di sblocco facciale se la gioca ad armi pari con smartphone con selfie camera ben visibile. All’interno del modulo automatizzato troviamo il sensore di luminosità e prossimità, la fotocamera e il flash LED posteriore.

Da segnalare la stessa piccola problematica riscontrata sul fratello minore, ovvero quella relativa alla polvere trattenuta nello slider. Potremo pulirla molto facilmente ma, almeno nel breve periodo non abbiamo riscontrato alcun problema nel funzionamento dello smartphone.

Inferiormente troviamo lo speaker di sistema, l’ingresso USB Type-C, il microfono principale e lo slot dual nano SIM o SIM + microSD. Sul lato sinistro è presente il bilanciere del volume, mentre sulla parte opposta possiamo notare solamente il tasto power.

In seguito vi lascio anche alcune foto tra i due dispositivi della serie Reno in modo tale da poter cogliere le differenze in termini di dimensioni.

Display

L’OPPO Reno 10x Zoom possiede un display AMOLED da 6.6 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), densità di 387 PPI, 16.7 milioni di colori, rapporto 19.5:9 e screen-to-body ratio del 93.1%.

Un pannello così grande senza notch si fa subito notare e, a mio parere, la scelta di utilizzare la pop-up camera è al momento la soluzione migliore per avere un risultato del genere. Il chin inferiore, inoltre, non è troppo spesso e questo rende l’esperienza d’utilizzo veramente immersiva.

I colori sono molto buoni e, come ci si aspetterebbe da un AMOLED, abbiamo dei neri spenti e degli ottimi angoli di visuale. Esame superato anche per la luminosità massima che ci consente un’ottima lettura anche sotto la luce diretta del sole e come se non bastasse abbiamo un sensore di luminosità automatico che gestisce bene le variazioni di stato.

Qualora non siate soddisfatti della taratura dei colori potrete sempre andare nelle impostazioni per modificarla a vostro piacimento. Presente, infine, la modalità notte e l’always-on display.

Hardware e prestazioni

A muovere l’OPPO Reno 10x Zoom ci pensa un chipset Qualcomm Snapdragon 855, il quale è comprensivo di un processor octa-core con frequenza di clock massima di 2.84 GHz, una GPU Adreno 640, 8 GB di RAM LPDDR4X e 256 GB di memoria interna UFS 2.1 espandibile tramite microSD.

Inutile dire che le prestazioni di questo smartphone sono da vero top di gamma, in quanto abbiamo a disposizione un hardware di livello. L’esperienza quotidiana è scattante, fluida ed esente da lag o impuntamenti vari. Le memorie sono molto veloci ed i risultati dei benchmark sono ottimi e come se non bastasse anche l’aspetto gaming non è da sottovalutare.

Infatti, il device riesce a riprodurre senza criticità qualsiasi titolo presente nel Play Store, da quelli più leggeri come Clash Royale e Subway Surfers a quelli più pesanti e che necessitano di più potenza di calcolo come PUBG, i quali vengono eseguiti di default a dettagli al massimo e senza cali di fps evidenti. Come se non bastasse è presente anche la sezione chiamata “Spazio Gioco” (Game Boost 2.0), la quale si occupa dell’ottimizzazione dei processi in background, della gestione delle notifiche, del consumo energetico e della gestione della rete.

Benchmark – OPPO Reno 10x Zoom

Fotocamera

OPPO Reno 10x Zoom possiede una tripla fotocamera con sensori da 48 mega-pixel con apertura f/1.7 (Sony IMX586), un teleobiettivo da 13 mega-pixel con apertura f/3.0 con sistema periscopico e un sensore grandangolare da 8 mega-pixel con apertura f/2.2 e wide-angle da 120°. Il tutto viene coadiuvato da un doppio stabilizzatore ottico, un flash LED e una lunghezza focale variabile da 16 a 160 mm.

In condizioni di buona luminosità le foto sono molto buone, soprattutto a distanza ravvicinata lo smartphone tira fuori il meglio di sé grazie ad un’ottima definizione, dei colori rappresentati fedelmente (a parte qualche occasione con HDR automatico in cui i colori dei fiori vengono saturati un po’ più della realtà) e un bokeh naturale di livello. In queste occasioni lo smartphone se la gioca ad armi pari con i migliori nel settore, ma devo dire che in altre occasioni i risultati ottenuti sono solamente sufficienti.

Questo accade per esempio quando si effettuano degli scatti panoramici che sono sì di buona qualità, ma nella media per la sua fascia di prezzo. Anzi, alla fine il sensore principale è lo stesso che troviamo sul modello base, quindi non vi è una differenza troppo marcata tra i due. Qui in seguito trovate alcuni scatti a confronto e come potrete notare ci sono delle lievissime differenze in termini di bokeh e definizione che vanno a vantaggio della variante top.

Comunque la vera differenza tra i due sta anche nella presenza di un sensore grandangolare e uno con sistema periscopico che restituisce uno zoom ibrido 10x. Con il primo possiamo realizzare dei buoni scatti in situazioni di buona luminosità visto anche che le luci vengono gestite con abilità, mentre per quanto riguarda il secondo anche qui dobbiamo fare delle precisazioni. Questo tipo di zoom ci garantisce delle fotografie sufficienti, si vede che c’è del lavoro importante dietro e la definizione è infatti discreta.

Tuttavia non siamo ai livelli di Huawei P30 Pro, in quanto lo stacco tra il soggetto e lo sfondo non è così marcato e non abbiamo una definizione generale così nitida come il rivale cinese. Inoltre, bisognerà stare molto fermi con la mano nonostante lo stabilizzatore ottico perché più volte ho notato del micromosso negli scatti. Infine, bisognerà attenersi ad una distanza di fuoco minima di almeno un metro e mezzo quando si utilizza uno zoom, altrimenti il soggetto sarà sfocato.

Di sera cala il dettaglio e la qualità generale si abbassa leggermente, ma le foto sono comunque sufficienti per la sua fascia di prezzo. La modalità notte ci aiuterà ad aumentare il contrasto e l’effetto finale, oltre che la luminosità dello scatto quando la luce ambientale sarà debole. In seguito vi lascio alcuni scatti con grandangolo e zoom.

Frontalmente il top di gamma OPPO possiede lo stesso sensore del fratello minore, ovvero un modulo da 16 mega-pixel con apertura f/2.0. Mi sento di condividere le stesse opinioni, in quanto mentre di giorno i risultati sono ottimi grazie a dei buoni colori, un’ottima definizione e una gestione delle luci di livello, di sera i risultati sono altalenanti a causa di maggior rumore digitale, scatti micromossi e qualità generale solamente nella media.

I video possono essere registrati fino ad una risoluzione massima di 4K a 30 fps. La qualità generale è buona, la stabilizzazione è soddisfacente, il microfono cattura un audio pulito e i colori sono rappresentati fedelmente. Insomma, tutto nella media, ma senza stravolgere.

Audio e connettività

A differenza di OPPO Reno ci sono due grandi cambiamenti, il primo è che OPPO Reno 10x Zoom possiede uno speaker stereo, più precisamente il secondo altoparlante è integrato all’interno della capsula auricolare, il quale andrà ad aumentare il coinvolgimento dell’utente, rendendo lo smartphone perfetto per la multimedialità grazie anche all’ampio display.

L’audio in uscita dai due speaker è potente e gode di un buon bilanciamento delle frequenze. L’altro cambiamento riguarda l’assenza dell’ingresso mini-jack a favore dell’USB Type-C. Tuttavia, le cuffie fornite in dotazione (con Type-C) sono discrete e ci restituiranno un ascolto di buon livello, ma in linea generale con un buon paio di auricolari riuscirete a cogliere la bontà del comparto.

Il microfono funziona senza alcun problema ma, anche in questo caso, per quanto riguarda l’audio in chiamata dovremmo poggiare l’orecchio proprio sullo spigolo tra i due profili in cui è incastonata la capsula auricolare, altrimenti sentiremo il nostro interlocutore con un volume più basso.

Lo smartphone supporta il dual SIM in formato Nano con connettività 4G LTE Cat.15 (ovviamente è supportata la banda 20). In questi giorni di utilizzo non ho mai riscontrato problemi di ricezione del segnale o di rallentamenti durante l’utilizzo della rete dati. Troviamo inoltre il Wi-Fi Dual Band a/b/g/n/ac, USB Type-C con supporto OTG, Bluetooth 5.0 e anche NFC, senza dimenticare poi GPS/A-GPS/GLONASS/BeiDou/Galileo, i quali ci garantiscono un’ottima navigazione satellitare grazie ad un fix del segnale reattivo e preciso.

Per quanto riguarda i metodi di sblocco abbiamo disposizione il Face Unlock e il sensore d’impronte digitali sotto al display. Per quanto riguarda il primo, nonostante la fotocamera si trovi nel modulo pop-up, questo è molto veloce e reattivo, praticamente con uno smartphone con selfie camera sul display. Di giorno non sbaglia un colpo, mentre al buio o di sera dovrete assicurarvi di avere la luminosità del pannello sopra il 50%, altrimenti lo sblocco necessiterà di qualche frazione di secondo in più oppure potrebbe anche non andare a buon fine.

Buono anche il sensore fingerprint sotto al display, il quale è veloce e preciso, sebbene presenti gli stessi limiti dei suoi competitors, ovvero la mancata immediatezza in alcuni momenti. Nel complesso comunque lo sblocco avviene senza problemi circa 9 volte su 10.

Software

Per quanto riguarda il software, a bordo dell’OPPO Reno 10x Zoom troviamo la Color OS 6.0 basata su Android 9 Pie con patch di sicurezza aggiornate al 5 maggio 2019. Purtroppo, però, troviamo gli stessi difetti riscontrati sul fratello minore. Parliamo di piccole sbavature che non compromettono l’utilizzo generale dello smartphone, ma che comunque fanno la differenza tra un top di gamma ed un altro.

Per esempio quando andremo a cambiare il suono di apertura della pop-up camera questo non cambierà istantaneamente, ma si attiverà a caso qualche ora dopo. O ancora l’interfaccia non presenta un menù dedicato ai consumi energetici del display, quindi non ci sarà modo di sapere quante ore di schermo attivo si è fatto, se non tramite applicazioni di terze parti. Alcune traduzioni andrebbero migliorate e alcune voci andrebbero raggruppate meglio all’interno delle impostazioni, in quanto a volte può succedere che si faccia fatica o si impieghi troppo tempo a trovare l’impostazione desiderata.

Tuttavia, ci sono anche diversi aspetti positivi, in quanto parliamo di un sistema ricco di personalizzazioni tra cui i temi, la clonazione delle app, lo schermo diviso, lo “Spazio Gioco” per migliorare le performance dello smartphone durante il gaming e tanto altro ancora! Infine, facciamo presente che non abbiamo riscontrato alcun problema con le notifiche.

Ci aspettiamo nelle prossime settimane qualche aggiornamento che possa migliorare tutti questi piccoli aspetti e che porti la Color OS ad essere più ottimizzata.

Autonomia

Sotto la scocca di OPPO Reno 10x Zoom troviamo una batteria da 4065 mAh, la quale ci garantisce una buona autonomia. Purtroppo non essendoci la funzione che ci mostra le ore di display attivo non posso fornirvi dei dati precisi, ma posso dirvi che con utilizzo stressante sono riuscito ad ottenere un’autonomia di circa un giorno e mezzo.

Quindi anche se la sera uscirete con il 30/35% residuo potrete stare tranquilli, in quanto tornerete a casa con ancora batteria a sufficienza.

La ricarica tramite l’alimentatore fornito in dotazione da 20W avviene in circa 1 ora e 25 minuti.

Prezzo & Conclusioni – OPPO Reno 10x Zoom

Eccoci arrivati dunque alle tanto attese conclusioni. Eh già, perché OPPO Reno 10x Zoom è disponibile da oggi 14 giugno nelle colorazioni Jet Black e Ocean Green al prezzo di 799 euro. Qui viene spontaneo il paragone con Huawei P30 Pro per la tecnologia che entrambi utilizzano e la differenza tra i due (di listino) è di 300 euro, una distanza ampia e che ci può stare viste le performance fotografiche del top di gamma di casa OPPO.

OPPO Reno 10x Zoom è uno smartphone prestante, bellissimo esteticamente, con un’ottima autonomia e un display meraviglioso, ma presenta alcune piccole lacune nel software e nel comparto fotografico che sì, si comporta sicuramente bene, ma che non riesce a garantire l’effetto WOW che mi aspettavo. Probabilmente è per questo motivo che il prezzo è al di sotto degli 800 euro.

Nel complesso è uno smartphone che si difende bene nella sua fascia di prezzo e che a sua volta presenta una differenza di prezzo di 300 euro con il suo fratello minore che ci era tanto piaciuto. A questo punto la domanda la voglio fare a voi: preferireste acquistare OPPO Reno a 499 euro o OPPO Reno 10x Zoom a 799 euro?