Recensione HomTom H5: quanto siete disposti a rinunciare per il risparmio?

recensione homtom h5

Quello del settore low budget è da sempre un campo controverso, in cui è possibile imbattersi in soluzioni che non fanno assolutamente rimpiangere modelli superiori (ovviamente con le dovute differenze!) ed altre… un po’ più ostiche da digerire. Come si sarà comportato durante la nostra prova il piccolo entry level? Scopritelo nella nostra recensione di HomTom H5!

Recensione HomTom H5

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Confezione di vendita

Il box di vendita del dispositivo si presenta con un look ed un contenuto estremamente essenziali. Abbiamo un cartonato nero con una trama ruvida al tatto ed il logo del brand a caratteri argentati sulla parte superiore. All’interno della confezione troviamo un bundle comporto da:

  • HomTom H5;
  • caricatore da parete da 5V 2A;
  • cavo USB / USB Type-C;
  • cavo USB Type-C/mini-jack da 3.5 mm;
  • spilletta per lo slot SIM;
  • manualistica.

Niente cuffiette (vista anche l’assenza dell’ingresso mini-jack) e nessuna cover protettiva in dotazione. Insomma, si punta al risparmio e la cosa non può non avere un impatto anche nel contenuto della confezione di vendita.

Design e costruzione

Il primo impatto con HomTom H5 è dei più piacevoli, a dispetto del look che non mira ad ingolosire seguendo i trend attuali. La parte frontale ospita un display classico e privo di notch, con ampie cornici sopra e sotto di esso ed una dotazione composta da un Flash LED, una selfie camera, la capsula auricolare, la sensoristica ed il LED di notifica. A protezione dello schermo abbiamo un pannello in vetro con una leggerissima curvatura 2.5D ed un gradino appena accennato.

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Il retro scimmiotta i soliti stilemi sfruttando una dual camera verticale nell’angolo in alto a sinistra. La colorazione Gold che caratterizza la scocca in policarbonato è davvero ben fatta (le bande plastiche conferiscono un aspetto quasi premium), virando verso una sfumatura color sabbia che dona al device un look originale. La differenza rispetto ad altri modelli sta nel lettore d’impronte, il quale è posizionato nella parte alta del pannello anziché al centro.

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Se da un lato questo posizionamento potrebbe far intuire una posizione più intuitiva per il dito durante lo sblocco (ed effettivamente così è), dall’altro il lettore d’impronte digitali si rivela alquanto lento e impreciso nel fare il suo lavoro. Vi ritroverete a pigiare varie volte prima di avere il risultato sperato oppure di rinunciare inesorabilmente e virare verso lo sblocco con il PIN/pattern.

Il dispositivo misura 152.8 x 73.3 x 7.9 mm per un peso di 177 grammi; una soluzione piccola e maneggevole ed il rapporto in 18:9 contribuisce a snellire ulteriormente le sue forme. Per quanto riguarda il resto del “pacchetto”, lungo il bordo inferiore troviamo il microfono, una porta USB Type-C ed un singolo speaker; il lato destro ospita il bilanciere del volume ed il tasto Power mentre all’opposto trova spazio lo slot Dual SIM ibrido.

Display

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L’HomTom H5 integra un display LCD In-Cell da 5.7 pollici di diagonale con risoluzione HD+ (1440 x 720 pixel), rapporto in 18:9 ed un pannello touch a 5 tocchi. La resa del display non entusiasma, con colori leggermente spenti (seppur abbastanza fedeli), neri che virano bruscamente verso il grigio e bianchi tendenti all’azzurro.

L’anima cheap dello smartphone si fa sentire e nelle impostazioni del device non sono presenti opzioni per mettere mano al pannello.

Hardware e prestazioni

Lato software il dispositivo si affida al SoC MediaTek MT6739, soluzione quad-core fino a 1.3 GHz con architettura ARM Cortex-A53 e processo produttivo a 28 nm. Il tutto si traduce in un’esperienza non proprio esaltante – anche a fronte dei 3 GB di RAM e 32 GB di storage – con una lentezza generale palpabile. Non sono presenti freeze e malfunzionamento, ma l’apertura e chiusura della applicazioni appare “pesante” e non mancano leggeri lag sparsi.

La parte grafica viene gestita dalla GPU IMG PowerVR GE8100 da 570 MHz. Com’è facile intuire dalle considerazioni di cui sopra, l’HomTom H5 non è assolutamente uno smartphone da utilizzare per il gaming. I giochini casual non vi daranno problemi anche se non è raro imbattersi in rallentamenti e cali di frame rate; se siete appassionati di titoli multiplayer come Brawl Stars, forse l’esperienza di gioco sarà alquanto frustrante. I titoli più pesanti sono da evitare o al massimo da impostare con le opzioni grafiche al minimo; anche in questo caso la fluidità non è garantita.

Benchmark

Software

A bordo dell’entry level targato HomTom abbiamo Android 8.1 Oreo con patch di sicurezza aggiornate ad ottobre 2018. Il sistema operativo del robottino verde arriva sotto forma di 360 OS, l’UI proprietaria della compagnia cinese. Al momento sono presenti varie carenze a livello software, nonostante qualche chicca decisamente allettante.

Il look generale è molto pulito e raffinato (specie grazie ai Toogle rapidi scuri) ed è presente di base un’app Congelatore. Si tratta di un software per freezare le applicazioni inutilizzate (non vale per quelle di sistema), in modo da non avere sorprese in background e consumi anomali. Peccato che i consumi anomali ci siano ugualmente e senza bisogno di congelare alcunché, come si vedrà nella sezione dedicata all’Autonomia.

Restando in tema, il software presenta alcune imperfezioni in termini di traduzione e la mancanza di aggiornamenti è davvero indicativa. L’esperienza quotidiana non è delle più brillanti, con performance sotto tono ed un’atmosfera “lenta”. Mettere mano alle Opzioni Sviluppatore può dare una mano a migliorare le cose.

Non manca all’appello il Face Unlock, abbastanza affidabile con illuminazione adeguata anche se non rapidissima nello sblocco. Nel Gestore Attività, selezionando un’app ed effettuando uno swipe verso il basso sarà possibile lucchettarla oppure passare alla modalità Split Screen. Presenti anche i Temi, con una discreta selezione gratuita e con la possibilità di cambiare icone e sfondi.

Insomma, il software del brand è essenziale e privo di feature quali Dual App e simili; fin qui nessun problema ma è evidente che necessiti di vari miglioramenti in termini di performance.

Qualità fotografica

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Il comparto fotografico si affida ad una dual camera da 13 (8 mega-pixel interpolati) + 2 mega-pixel, con un sensore principale targato Samsung (secondo quanto riportato dall’azienda, non viene specificato il modello).

Il modulo in questione si è rivelato piuttosto insufficiente in termini di qualità degli scatti restituendo immagini con una patina tendente al giallo, dettagli poco accentuati e qualche problema di sovraesposizione. Il bokeh è un semplice filtro sfocato che incornicia i soggetti. Abbiamo anche qualche imprecisione per quanto riguarda la messa a fuoco e le foto ottenute non raggiungono i livelli richiesti in ambito social.

Le scene notturne o con illuminazione artificiale si presentano con dettagli pastosi e molto rumore. Lato selfie – con una fotocamera da 8 mega-pixel – le cose non migliorano affatto e siamo sullo stesso livello qualitativo. Di sera il flash frontale è di certo una manna dal cielo anche se non si tratta di una soluzione miracolosa. Il device è in grado di registrare video a 1080p ma anche qui la qualità si mantiene sugli stessi standard di cui sopra.

Connettività e qualità audio

Il modulo Dual SIM ibrido permette di inserire due schedine oppure una SIM ed una microSD. Dotato di connettività LTE, il modem di HomTom H5 non si presa a performance particolarmente allettanti, con difficoltà nel passaggio da reti 4G a inferiori oppure nel riprendere la linea dopo aver attraversato zone con zero copertura. Spesso – in ambienti chiusi – abbiamo avuto problemi nel ricevere SMS per autenticazioni a due fattori di vario genere.

Per il resto, il pacchetto connettività comprensivo di Bluetooth 4.0 e Wi-Fi Single Band non ha restituito alcun difetto. Lo stesso dicasi con la navigazione tramite GPS/A-GPS.

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Lungo il bordo inferiore troviamo un singolo speaker per la riproduzione dei contenuti audio, una soluzione non molto allettante sia per volume che qualità.

Autonomia

La batteria dell’HomTom H5 è un’unità da 3300 mAh con ricarica rapida da 10W tramite una porta USB Type-C. I tempi di ricarica non sono male ed il device è in grado di raggiungere il 100% in circa 1 ora e 15 minuti. Per quanto riguarda l’autonomia abbiamo riscontrato non pochi problemi.

In primis il dispositivo non va mai in Deep Sleep, restando fisso sui 299 MHz per tutta la durata del riposo. Ciò si traduce in un consumo anomalo della batteria. Ciliegina sulla torta, dalle Impostazioni non è possibile accedere ai dati di utilizzo della batteria; chiaramente si tratta di un problema software ed è chiaro che non verrà corretto a stretto giro.

App di terze parti hanno avuto qualche problemino, ma nel complesso il device è in grado di raggiungere le 5 ore di display acceso. In merito ai nostri guai sotto il profilo dell’autonomia, speriamo che si tratta di un caso isolato.

Recensione HomTom H5 – Prezzo e Conclusioni

Tirando le somme, il piccolo entry level HomTom H5 non eccelle particolarmente in termini di prestazioni, di software (a meno che l’azienda non rilasci aggiornamenti consistenti) e sopratutto per quanto riguarda il comparto fotografico. D’altro canto le sue dimensioni compatte potrebbero fare gola a chi è in cerca di uno smartphone semplice da usare come muletto.

La domanda resta la stessa: fino a quanto siete disposti a rinunciare per il risparmio? Se non avete problemi a mettere da parte un bel po’ di caratteristiche, allora il prezzo di 88€ potrebbe allettarvi. In caso cerchiate qualcosa in più, anche se di pochissimo, allora è il caso di cambiare direzione e puntare su qualche altro modello che magari – anche salendo di poco in termini di prezzo – potrà regalare qualche soddisfazione in più.


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