Due anni fa provai per la prima volta un prodotto targato AGM. Si trattava della stessa categoria di device che andiamo ad analizzare oggi, ovvero quella che afferisce ai dispositivi rugged phone. Nel corso di questo periodo sono cambiate tante cose nel mercato degli smartphone e l’offerta è diventata sempre più ampia. Ricordo che le mie impressioni rispetto ad AGM A8 non erano state, però, così positive. L’unico punto su cui non si poteva dissentire era la robustezza, delineandosi come uno dei prodotti più resistenti mai provati dal nostro staff. Cercando di rimanere al passo con i tempi, quindi, il brand ha deciso di riproporre il proprio concetto di rugged phone, annunciando l’uscita di AGM A9. Con questo prodotto si addolciscono leggermente le linee estetiche, proponendo un display più ampio ed immersivo rispetto a quello installato sul precedente modello. La nostra domanda, a questo punto, è: sarà riuscita l’azienda a migliorare il software, a tal punto da restituire al cliente un device sicuro ed affidabile? Scopriamolo all’interno della nostra recensione completa.
Recensione AGM A9
Unboxing
La confezione di vendita mantiene il suo classico stile in color nero, con il logo dell’azienda posto nella parte alta della scatola. Al suo interno troviamo:
- AGM A9;
- breve manuale d’istruzioni in diverse lingue, tra cui l’italiano;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete con uscita 9V/2A o 12V/1.5A;
- adattatore jack 3.5mm/USB Type-C;
- pellicola in plastica per lo schermo.
Materiali
AGM A9 è caratterizzato dalla presenza di materiale metallico su quasi tutta la sua superficie. Ad interrompere questa trama troviamo un frame laterale composto principalmente da plastica gommata, che lungo i 4 angoli principali offre una maggiore protezione.
In ogni caso non siamo di fronte al solito rugged phone dalle forme bizzarre e prorompenti, perché questo device non ostenta affatto la sua vera natura. Le dimensioni sono, infatti, abbastanza contenute. Non si può dire lo stesso del peso, che raggiunge i 245 grammi. Nell’utilizzo quotidiano non avrete, comunque, particolari problemi di maneggevolezza, perché lo smartphone è stato ben bilanciato.
Tutta la scocca posteriore è in alluminio e presenta ottime rifiniture lungo l’intera superficie. Tuttavia è presente solo qualche piccola sbavatura nell’intersezione tra il metallo e la plastica, perché in alcuni tratti è possibile scorgere lo strato isolante che dona a questo prodotto la certificazione IP68.
Se questo non bastasse, troviamo anche una certificazione di tipo militare contro urti, acqua e sbalzi di temperatura che prende il nome di MIL-STD-810G. Nonostante questo, però, tutti gli ingressi sono liberi e privi di ulteriore copertura. Grazie a quest’ultimo standard, comunque, il device dovrebbe resistere agevolmente alla caduta da 1.5 metri di altezza e all’immersione in acqua fino ad 1.5 metri di profondità.
Design
Sul profilo posteriore di questo AGM A9 trovano spazio alcuni importanti elementi. Nella parte più alta della scocca abbiamo una singola fotocamera Sony IMX486 da 12 mega-pixel, accompagnata da un doppio flash LED. Più in basso risiede, invece, il sensore biometrico di cui parleremo in un capitolo successivo. Lungo i 4 lati possiamo apprezzare anche la presenza di alcuni piccoli fori, a testimonianza del fatto che sul device è stato installato un complesso impianto marchiato JBL.
Lateralmente notiamo la presenza di diversi tasti, tutti molto utili. Oltre alle viti, che come di consueto caratterizzano i dispositivi rugged, troviamo sulla parte destra il tasto di accensione/spegnimento ed un ulteriore tasto fisico per la fotocamera. Con una pressione prolungata si accede, infatti, alla relativa applicazione. Una volta all’interno di questa interfaccia, cliccando una singola volta su di esso, è possibile scattare una foto.
Lo slot contenente le schede nano SIM è posizionato in alto, poco sopra il tasto Power.
Dal lato sinistro abbiamo il bilanciere del volume ed un tasto personalizzabile che, inizialmente, è configurato con l’assistente vocale di Google. Il profilo superiore rivela, invece, il microfono secondario atto alla riduzione dei rumori ambientali. Inferiormente trovano spazio, poi, il microfono principale e l’ingresso USB Type-C.
Display
A bordo dell’AGM A9 si trova un pannello LCD IPS da 5.99 pollici di diagonale, con risoluzione FHD+ (2160 x 1080 pixel), rapporto di forma in 18:9 ed un contrasto dichiarato di 1500:1.
Dando un primo sguardo alla parte frontale, è chiaro come le cornici laterali non siano state del tutto ottimizzate. Per poter resistere meglio agli urti è necessario avere, infatti, un certo tipo di design e costruzione, quindi non stupisce questa scelta. Come di consueto, poi, all’interno del lembo superiore abbiamo i sensori di prossimità e luminosità, la capsula auricolare, la fotocamera frontale ed un singolo LED RGB di notifica.
Tutto il range cromatico è ben riprodotto, pur con qualche sbavatura. Come su quasi ogni tipo di IPS in circolazione, anche in questo caso bianchi e neri sono poco profondi, non virando comunque in maniera eccessiva. Sotto la luce diretta del sole la luminosità massima non aiuta particolarmente la visione dei contenuti a schermo. Quello che disturba maggiormente, inoltre, è la scarsa oleofobicità del vetro frontale.
Riguardo al pannello touch screen non ho registrato particolari problemi d’affidabilità. Durante le fasi di scrittura più concitate si perde difficilmente qualche lettera ma vi consiglio di non attivare la vibrazione al tocco, perché quest’ultima mostra un certo ritardo in risposta alla nostra pressione sullo schermo.
Nel caso in cui ci si trovi in un ambiente particolarmente freddo non è necessario preoccuparsi del proprio smartphone. AGM A9 è dotato di una particolare funzionalità, detta Glove Mode, che è inserita all’interno del menù display. Grazie ad essa potrete gestire il device con l’utilizzo di un normale paio di guanti.
Sistemi di sblocco
Principalmente troviamo un unico sistema di sblocco del dispositivo, che si serve del sensore biometrico posto sul retro. Sebbene la velocità non sia pari a quella offerta da altri device ben più costosi, rimane affidabile ed abbastanza preciso. Posto poco sotto la fotocamera, è leggermente incassato all’interno della scocca, facilitandone così la ricerca.
Nonostante la fotocamera frontale possa essere utilizzata per abilitare il Face Unlock, l’azienda ha comunque deciso di evitare l’utilizzo di un sistema così poco sicuro.
Hardware & Prestazioni
AGM A9 monta un chipset Qualcomm Snapdragon 450, quindi un processore octa-core con processo produttivo a 14 nm e frequenza di clock massima pari a 1.8 GHz. Il SoC integra una GPU Adreno 506, in grado di garantire buone prestazioni in quasi tutti i contesti. Dal lato memorie abbiamo, invece, 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna. Tramite microSD è possibile espandere lo spazio disponibile per l’archiviazione dei dati. Sono disponibili alla vendita anche tagli di memoria differenti, con due configurazioni principali: 4/32 e 3/32.
Le prestazioni offerte dall’AGM A9 sono buone, in particolar modo per quanto concerne l’affidabilità generale del sistema. Stupisce come l’azienda abbia saputo apportare notevoli modifiche alla propria struttura software, proponendo così uno smartphone all’altezza delle aspettative. Durante l’utilizzo quotidiano non ho mai assistito a nessun riavvio improvviso o crash delle applicazioni, mantenendo sempre un ottimo equilibrio. Viene sfruttato molto bene, poi, lo spazio offerto dalla RAM. Aprendo il multitasking, infatti, si riesce ad accedere velocemente a diverse applicazioni in background, senza che queste debbano continuamente ricaricare ad ogni riavvio.
Nessuna criticità con Facebook, Instagram, Youtube e tutte le app dedicate allo streaming video. Bisogna tenere a mente, però, che la certificazione Widevine è di tipo L3. Nel caso in cui foste particolarmente legati al mondo del gaming, comunque, potreste dilettarvi su diversi titoli presenti nel Play Store. Con quelli più pesanti come PUBG o Real Racing 3 non aspettatevi grandi prestazioni, soffrendo purtroppo di un frame-rate basso e dettagli grafici al minimo.
Se stressato particolarmente può mostrare un leggero tepore sulla parte posteriore. Generalmente, però, è difficile avvertire una temperatura più alta del dovuto.
Benchmark
Software
Questo smartphone non è dotato di nessuna particolare personalizzazione software. Al suo interno trova spazio Android Oreo 8.1.0 in versione praticamente stock, con patch di sicurezza risalenti al 5 ottobre 2018. Mai scelta fu più azzeccata. Su un device che probabilmente non verrà aggiornato assiduamente, infatti, la presenza di un software così semplice è importante. Il brand ha tenuto ad aggiungere solo alcune voci ed app, relative più che altro all’ambito lavorativo. Avrei preferito l’inserimento anche di qualche opzione afferente alle gesture, che avrebbero sicuramente fatto comodo su un dispositivo di queste dimensioni.
Nella schermata home abbiamo la possibilità di cancellare la cache in maniera rapida, così come l’opportunità di pulire la memoria RAM eliminando alcuni processi in background. Se desiderate ricevere correttamente le notifiche, però, consiglio di non utilizzare questo tipo di funzione. In quest’ottica, vi intimo anche di scorrere in basso nel menù impostazioni, accedendo alla Gestione della corsa automatica, che vi permetterà di scegliere quali app eseguire fin dalla prima accensione. Nonostante tutto, però, le notifiche stesse spesso faticano ad arrivare in tempo ed il problema pare non essere del tutto risolvibile.
Alcuni toggle rapidi sono stati leggermente modificati nel design ma per il resto la sostanza è sempre la stessa.
Qualità fotografica
Sensore posteriore
A bordo dell’AGM A9 troviamo una singola fotocamera posteriore, dotata di un sensore Sony IMX486 da 12 mega-pixel, coadiuvata dalla presenza di un buon autofocus e di un doppio flash LED a due tonalità.
Nell’istante in cui si accede alla relativa app, ci si imbatte in un’interfaccia ben strutturata ma che mostra un design un po’ troppo datato. Nonostante questo, però, abbiamo quasi tutte le opzioni essenziali come il filtro bellezza, l’attivazione del flash, lo switch con la fotocamera frontale ed il tasto impostazioni. Con uno swipe verso destra, inoltre, si accede alle voci aggiuntive, che vi permettono di gestire ancora meglio l’intero sistema.
Durante le ore diurne la qualità restituita dalla fotocamera di AGM A9 è assolutamente buona, sempre considerando il dispositivo in esame. I colori non sono molto vividi, ma il rumore fotografico non è così marcato. La funzione HDR deve essere utilizzata, inoltre, solo in condizioni veramente critiche, perché nella maggior parte dei casi tende a snaturare lo scatto sotto tutti i punti di vista.
Quando viene meno la luce del sole e cala la notte, la qualità scende leggermente. E’ difficile percepire la presenza di un rumore importante, sebbene la gestione delle fonti luminose non sia eccellente. Non vi sono, comunque, particolari problemi di lens flare. I colori risultano più impastati e la scarsa definizione dell’immagine non permette di godere di tutti i dettagli nella maniera ottimale. Ho apprezzato, in ogni caso, il bilanciamento dell’immagine a livello generale, riuscendo spesso a mostrare nitidamente alcune parti sullo sfondo che presentano una forte illuminazione.
I video possono essere girati in 1080p a 60 fps e presentano un autofocus davvero molto veloce per la categoria. A livello di stabilizzazione non siamo su buoni livelli e, in generale, la qualità è quella mostrata già nel comparto fotografico.
Sensore anteriore
Qui abbiamo un unico sensore da 16 mega-pixel, non meglio identificato. Dal punto di vista qualitativo siamo, anche in questo caso, su buoni livelli. Convincono i colori dell’immagine, così come la gestione delle luci sullo sfondo, sebbene in qualche occasione si registri un’eccessiva sovraesposizione. Di sera il rumore fotografico è davvero più marcato ma lo smartphone non pecca ugualmente di nitidezza. Nel complesso, quindi, mi ha convinto.
Connettività & Audio
Buona la dotazione relativa al comparto connettività. Sul device troviamo, infatti, una connessione Wi-Fi soddisfacente, nonché un ottimo Bluetooth 5.0, NFC e GPS/A-GPS/GLONASS. Con nessuno di questi strumenti ho avvertito grossi problemi di instabilità o perdita di segnale. Quando siete fuori casa potete contare, poi, su un modulo X9 LTE, in grado di mantenere una connessione 4G stabile lungo tutto il vostro percorso, garantendo una velocità massima in download di 300 Mbps.
Nel carrellino preposto all’inserimento delle SIM possono trovare spazio contemporaneamente due nano SIM o, alternativamente, una nano SIM ed una microSD.
Per quanto concerne il reparto audio su questo terminale troviamo due grosse sorprese. La prima fa riferimento al sistema JBL installato al suo interno, che si serve di ben 4 speaker posteriori atti a convogliare all’esterno tutta la potenza. Dal punto di vista acustico siamo su ottimi livelli, mostrando una qualità ben più alta rispetto agli altri smartphone concorrenti.
Il suono di AGM A9 risulta abbastanza corposo e potente, con un volume massimo davvero elevato. Sono state tagliate leggermente le frequenze basse ma l’equilibrio generale convince. Arrivando ora alla seconda sorpresa, devo comunicare la presenza di una radio FM integrata, che non ha bisogno di alcun tipo di cavo per poter funzionare. Una volta accesa, l’audio viene espulso dagli stessi speaker prodotti in collaborazione con JBL che abbiamo visto precedentemente. Una funzione tanto semplice quanto inaspettata.
Chiamando un qualsiasi numero nazionale si può apprezzare la qualità della capsula auricolare, perché la voce del nostro interlocutore è sempre abbastanza chiara e limpida. Pur dovendo affrontare l’attraversamento di luoghi notoriamente poco tranquilli, non ho avvertito nessuna difficoltà nel parlare al telefono.
Autonomia
Sul nuovo AGM A9 troviamo una batteria da 5400 mAh. Siamo al cospetto, quindi, di un dispositivo in grado di portarvi agevolmente fino a sera. Conducendo la mia vita secondo i soliti ritmi di lavoro e studio, con un misto di Wi-Fi e 4G, ho collezionato ben 8 ore di schermo acceso su un totale di 17 ore di utilizzo continuo. Nella giornata in cui sono rimasto sempre connesso con il 4G, invece, ho portato a casa 7 ore di accensione su un totale di 17 ore di utilizzo.
Una ricarica completa, dal 10 al 100%, avviene in poco più di 2 ore. Tutto merito del supporto alla ricarica rapida Quick Charge 3.0 di Qualcomm.
Conclusioni
Riguardo alle cifre di vendita ho trovato prezzi davvero molto diversi in rete, a seconda del tipo di versione scelta. Si passa dai 200 euro richiesti su Aliexpress per il modello da 3/32, proseguendo con i 380 euro di eBay per il 4/32, giungendo infine ai 537euro di Gearbest con il prodotto più accessoriato. Credo che una richiesta di questo tipo sia, però, un po’ eccessiva. Se il mercato fosse un monopolio di AGM sarebbe tutto normale ma nel nostro caso la concorrenza in quella fascia di prezzo è davvero troppo alta. Ci si scontra addirittura con alcuni top di gamma di tutto rispetto, come Oneplus 6T.
Trovo che il device funzioni bene e mostri una certa affidabilità. Finalmente non vi sono più grossi problemi a livello software ed alcuni comparti evidenziano una netta crescita. Purtroppo il dispositivo non sarà seguito nella maniera adatta dal punto di vista degli aggiornamenti e sarete costretti a dover mantenere lo stesso software per lungo tempo. Per ora, quindi, il rapporto qualità-prezzo, nella versione da 6/64 GB che abbiamo provato, è troppo basso.