Recentemente abbiamo dato uno sguardo ad un rugged phone poco conosciuto in questo settore, sebbene a capo del progetto si trovi proprio HomTom. Questa azienda ha deciso, infatti, di creare la propria divisione dedicata a tutti i dispositivi dotati di caratteristiche un po’ estreme, proprio come ZOJI Z33. Nel corso della nostra recensione completa avevamo analizzato da vicino il brand, valutando il lavoro svolto sul prodotto. Il nostro parere, in definitiva, non era stato così positivo, perchè lo smartphone aveva evidenziato più di qualche difetto, soprattutto a livello software.
Durante queste settimane è stato possibile approfondire la conoscenza con un altro dispositivo targato ZOJI, il modello denominato “ZOJI Z11“. Dal punto di vista hardware troviamo una dotazione migliore rispetto a quella presentata su Z33 ma è necessario comunque fare qualche precisazione. Non perdiamo, quindi, ulteriore tempo ed andiamo a scoprire insieme come si è comportato questo device, all’interno della nostra recensione completa.
Recensione HomTom ZOJI Z11
Unboxing
La confezione di vendita presenta delle dimensioni abbastanza generose, mostrando al suo interno:
- ZOJI Z11;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete da 9V/3A;
- pellicola in plastica per lo schermo;
- breve manuale d’istruzioni;
- spilletta per lo slot SIM;
- adattatore jack 3.5mm/USB Type-C;
- cavo USB femmina/USB Type-C;
Materiali
HomTom ZOJI Z11 possiede una struttura imponente e molto pesante. Le dimensioni sono di 175 x 84 x 17 mm di spessore, con un peso di ben 356 grammi. Dal punto di vista costruttivo non ci sono particolari appunti da fare, sebbene la maneggevolezza sia irrimediabilmente compromessa anche per mani mediamente grandi.
Tutto il profilo posteriore è caratterizzato, comunque, da componenti metalliche che, a fasi alterne, vengono interrotte da semplice plastica. Quest’ultima presenta, in ogni caso, una buona qualità. Anche sul frame laterale troviamo, poi, la stessa struttura in metallo, accompagnata da alcune viti a vista.
Sarà davvero difficile che vi sfugga dalle mani ma, nell’utilizzo quotidiano, dovrete abituarvi al suo peso non indifferente. E’ presente, comunque, la certificazione IP68, che lo rende resistente ad acqua e polvere. Durante i test effettuati in condizioni di bagnato, non ho riscontrato nessuna anomalia o malfunzionamento, continuando a rispondere bene a tutti i comandi. Le varie porte relative al comparto connettività, come lo slot SIM e l’ingresso USB Type-C, sono completamente chiuse da appositi gommini, che in questo modo scongiurano qualsiasi problema legato all’infiltrazione di agenti esterni.
Design
Questo smartphone si presenta come un enorme carro armato in mezzo alla carreggiata. ZOJI Z11 è davvero imponente e qualsiasi altro device non regge il confronto con le sue dimensioni. Nonostante questo, presenta tutto il necessario dal punto di vista hardware. Sul retro abbiamo, infatti, un modulo fotografico composto da ben 2 fotocamere. Quella principale monta un sensore Sony da 16 mega-pixel, coadiuvato da una fotocamera più piccola da 2 mega-pixel posta più in basso. A completare questo comparto, troviamo anche il singolo flash LED.
Il sensore biometrico offre un’insolita forma squadrata ma gli ingegneri di HomTom lo hanno posizionato in un buon punto, perché è facilmente accessibile. Sotto il profilo dell’affidabilità, comunque, raggiungiamo giusto la sufficienza, riconoscendo la nostra impronta circa 6 volte su 10.
Oltre al logo dell’azienda, più in basso trova spazio lo speaker mono, di cui parleremo più avanti. Voltando lo smartphone di 90°, notiamo lo slot SIM. Quest’ultimo può contenere contemporaneamente una nano SIM ed una micro SD. Nel caso in cui si voglia sfruttare la doppia SIM, invece, dovrete sacrificare l’espansione della memoria interna.
Dalla parte opposta si celano il tasto di accensione/spegnimento ed il bilanciere del volume. Concludono la dotazione un ingresso USB Type-C ed il microfono principale, posti in basso.
Display
HomTom ZOJI Z11 offre una parte frontale completamente pulita, ad eccezione della capsula auricolare posta nella parte alta. Al suo fianco trovano spazio i sensori di prossimità/luminosità e la fotocamera frontale da 13 mega-pixel. Come potete osservare voi stessi dall’immagine qui sotto, le cornici sono molto generose, racchiudendo al loro interno uno schermo con bordi arrotondati. Tutta la superficie in vetro, invece, è protetta da un Corning Gorilla Glass e non presenta alcun tipo di curvatura.
Il display montato sullo smartphone è un’unità IPS da 5.99 pollici di diagonale, con risoluzione HD+ (1440 x 720 pixel), densità di 268 ppi e rapporto di forma in 18:9. A differenza di tanti altri dispositivi attuali, su questo device non troviamo alcun tipo di notch, mantenendo fede ad una struttura più classica.
Tutti i 4 angoli del pannello nono sono rifiniti al meglio, anche se ad occhio nudo queste incertezze sono quasi impercettibili. In ogni caso, gli angoli di visuale sono discreti ma la gamma cromatica non è all’altezza delle aspettative. Il display restituisce, infatti, colori un po’ slavati e privi di carattere. Nel caso in cui non soddisfino le vostre aspettative, possono comunque essere modificati tramite le impostazioni.
Sotto la luce diretta del sole, inoltre, si avverte qualche piccolo problema di visualizzazione delle immagini a schermo. Il sensore di luminosità, comunque, svolge bene il proprio lavoro e si dimostra sempre rapido e preciso.
Riguardo al pannello touch screen non ho da lamentare particolari problemi in fase di navigazione nell’interfaccia. Nelle fasi di scrittura più concitate, però, vengono persi molti tocchi, portando l’utente a compiere diversi errori.
Sistemi di sblocco
ZOJI Z11 offre ben due sistemi di sblocco: sensore biometrico e Face Unlock. Per quanto riguarda la prima funzionalità ho già descritto in parte le mie impressioni. Il sensore d’impronta posto sul retro soffre di qualche problema nel riconoscimento, mostrando un’affidabilità scarsa. La nostra impronta verrà riconosciuta, infatti, solo 6 volte su 10. Tale componente trova spazio, inoltre, in un punto abbastanza comodo per chi ha, come me, delle mani abbastanza grandi. Per altri soggetti, invece, potrebbe risultare più scomodo.
Lo sblocco tramite il volto viene gestito dalla fotocamera frontale, che in fase di configurazione effettua una scansione 2D del nostro viso. Durante le ore diurne non si registra nessun problema nel riconoscimento del volto, mentre di notte questo sistema diventa praticamente inutilizzabile.
Hardware & Prestazioni
A bordo di HomTom ZOJI Z11 trova spazio un chipset octa-core MediaTek MT6750T, con frequenza di clock massima pari a 1.5 GHz. Il SoC integra una GPU ARM Mali-T860 MP2, a 650 MHz, offrendo un parco memorie costituito da 4 GB di RAM e 64 GB di storage interno, espandibile tramite microSD.
Le prestazioni offerte da tutte queste componenti sono sufficienti, pur non raggiungendo mai livelli importanti. Non che nell’utilizzo quotidiano ci siano evidenti problemi ma sicuramente ci si sarebbe potuti aspettare leggermente di più da questo assetto. Sfruttando il device per più di una settimana, non ho mai registrato nessun crash o blocco improvviso delle applicazioni.
Inoltre, è presente ancora qualche bug ma questo discorso tocca esclusivamente la sfera riguardante l’ottimizzazione software. Nel complesso i 4 GB di RAM sono sufficienti per gestire i vari processi in background, tra cui Facebook, Instagram, Youtube e pochissimo altro. Con tante applicazioni aperte, infatti, si avverte qualche piccolo rallentamento.
Dal punto di vista videoludico, poi, non è possibile godere di grande qualità con titoli più prestanti, quali Real Racing 3 e PUBG. Verrete indirizzati, infatti, verso un frame-rate basso e poco stabile.
La qualità del display non è delle migliori ma, in ogni caso, su ZOJI Z11 non trova spazio la certificazione Widevine di tipo L1, che nega così la possibilità di sfruttare Netflix alla massima risoluzione possibile.
Benchmark
Software
Molte volte abbiamo avuto l’occasione di parlare di smartphone dotati, dal punto di vista software, di una personalizzazione davvero accurata. Su questo device, però, ci troviamo esattamente nella condizione opposta. Android 8.1 Oreo è praticamente stock, senza quasi alcun tipo di modifica o aggiunta. HomTom non sembra essere, poi, attenta agli aggiornamenti, perché le patch di sicurezza risalgono al 5 ottobre 2018.
Nonostante tutto, la scarsa originalità del software permette di fruire meglio dei contenuti presenti nell’interfaccia. Il passaggio tra i menù è abbastanza rapido ma poco fluido. Nel menù impostazioni, inoltre, troviamo le opzioni più basilari e anche qualche altra chicca.
L’azienda ha aggiunto, infatti, una voce relativa allo sblocco facciale, grazie alla quale gestire varie problematiche. In secondo luogo, è presente DuraSpeed, che dovrebbe potenziare l’app in primo piano, sacrificando così tutte quelle in background. Sebbene questo elemento sia stato inserito per garantire un ulteriore incremento delle prestazioni, nella realtà dei fatti non apporta nessun evidente vantaggio.
Trattandosi di un rugged phone, nella home trova spazio un’applicazione, detta ToolBox. Al suo interno sono presenti vari tools, utili principalmente per un certo tipo di lavoro. Tra questi abbiamo il righello, la livella, il compasso e la lente d’ingrandimento.
La barra di navigazione può essere modificata ma non eliminata, quindi non troverete mai nessuna impostazione relativa a qualche particolare gestures che la possa sostituire.
Qualità fotografica
ZOJI Z11 possiede un modulo fotografico composto da due sensori: quello principale è brandizzato Sony ed è da 16 mega-pixel, mentre il secondario è solo da 2 mega-pixel e viene utilizzato, in teoria, per l’analisi della profondità di campo. Nell’utilizzo quotidiano ho potuto constatare, infatti, che l’effetto bokeh restituito dalla fotocamera posteriore non è altro che una maschera aggiunta dal sistema. Quindi non ho ben capito se effettivamente il secondo sensore serva a qualcosa.
La qualità espressa dall’intero comparto, in condizioni di buona luce, non è del tutto sufficiente. Tutti gli scatti effettuati in questi giorni di test hanno evidenziato colori molto poco incisivi, che hanno un effetto negativo sulla nitidezza dell’immagine. Anche quando vi sono condizioni di forte sovraesposizione, la funzione HDR non riesce propriamente a migliorare la foto. In questo caso, infatti, cambia completamente la gamma cromatica, seppur la luce sia gestita leggermente meglio. Già in una situazione di normalità, però, si avverte un rumore fotografico eccessivo.
Durante le ore notturne la qualità cala drasticamente e si notano ad occhio nudo molti problemi legati al lens flare. In questo caso il rumore fotografico aumenta vistosamente e tutto i contorni sullo sfondo si fanno ancora più pastosi. Inutile ribadire che quando fa buio siamo ben sotto la sufficienza. Anche il singolo flash LED posteriore non può far nulla per migliorare le cose in situazioni difficili, mostrando una potenza davvero minima.
I video, infine, possono essere girati in 1080p a 30 fps, con una qualità assolutamente pari a quella registrata nel reparto fotografico. La stabilizzazione è sotto la sufficienza e non troviamo nessun tipo di autofocus digitale in grado di migliorare la resa finale.
Selfie camera
Sulla parte frontale trova spazio una selfiecamera da 13 mega-pixel che convince leggermente di più. Le foto in questo caso sembrano essere leggermente più definite, sebbene i colori continuino ad essere molto freddi. In condizioni di luce difficili, può venirvi in soccorso la funzione HDR, che però mostra tempi di scatto più lunghi del dovuto. Su questa componente non è stata aggiunta nessuna funzione bokeh, neanche via software.
Connettività & Audio
Per mezzo del Wi-Fi ac Dual Band è possibile navigare con buone prestazioni in ogni angolo della casa, anche quelli solitamente più ostici. Nonostante questo, la copertura dello ZOJI Z11 non è così ampia come in altri casi.
In esterna potrete sfruttare, poi, la connettività LTE, che con il 4G di Fastweb non mi ha arrecato nessun problema. Su questo modello è presente, inoltre, la banda 20. A bordo di ZOJI Z11 trova spazio anche un modulo GPS/A-GPS/GLONASS, con cui ho potuto navigare con relativa facilità in tutte le strade di città. Dovrebbe avere, però, un fix del segnale più fulmineo ed un’affidabilità maggiore per offrire le giuste garanzie.
Non manca il Bluetooth 4.0, che è rimasto costantemente connesso ad una Mi Band 2. Nella comunicazione con quest’ultima, però, c’è qualche problema, perchè tutte le singole notifiche continuavano ad essere triplicate.
Posteriormente abbiamo lo speaker di sistema, incastonato all’interno della scocca. Dal punto di vista acustico non posso elogiare questa componente, perché il suono risulta piatto e completamente privo di bassi. La situazione migliora in cuffia. Nel caso in cui vogliate servirvi dei vostri auricolari preferiti, dotati dello spinotto per un ingresso jack da 3.5 mm, dovrete ricorrere all’adattatore presente in confezione. Questa operazione non sarà necessaria, invece, nel momento in cui abbiate bisogno di effettuare una chiamata. L’unico vero ostacolo è rappresentato dalla scarsa qualità restituita dalla capsula auricolare, che propone voci metalliche e leggermente poco chiare.
Autonomia
HomTom ZOJI Z11 possiede una batteria da 10000 mAh. Questa consente di completare più di due giornate senza problemi, utilizzando lo smartphone in maniera non troppo stressante. Con un utilizzo più spinto, invece, ho raggiunto più di 2 giorni e 10 ore di accensione continua, con ben 15 ore e 30 minuti di schermo attivo. E avevo ancora il 14% di carica residua.
La ricarica si serve di un alimentatore con uscita a 9V/3A, in grado di passare dal 10 al 100% in circa 3 ore. Durante una comune giornata potrebbe tornare utile, però, ricaricare lo smartphone di qualche altro vostro amico. Grazie all’adattatore presente in confezione e ad un ingresso USB Type-C 3.0, non avrete problemi neanche in questo tipo di dinamica. Avrete con voi un vero e proprio powerbank, sempre a portata di mano.
Conclusioni
Questo HomTom ZOJI Z11 viene venduto attualmente su Aliexpress a circa 170-180 euro. Su Banggood ed eBay, invece, ci si aggira intorno ai 260 euro. A mio avviso, quindi, il prezzo più appropriato è proprio quello proposto da Aliexpress, perché oltre ad una batteria capiente ed una buona resistenza, questo smartphone non offre altro. Questa tipologia di dispositivo, come spesso accade, si rivolge ad una nicchia di utenti, desiderosi di possedere un prodotto quasi indistruttibile e dalla buona autonomia.
Non è pensato, quindi, per una particolare categoria. E non fatevi ingannare dai vari tools presenti nel sistema, che poco hanno a che fare con il mondo del lavoro.