Recensione Xiaomi POCOPHONE F1: è lui il flagship killer

Xiaomi nelle scorse settimane ha sorpreso i suoi fan e gli addetti ai lavori annunciando un nuovo sub-brand dal nome particolare e “POCO” orecchiabile per noi italiani. Stiamo parlando, ovviamente, dello Xiaomi POCOPHONE F1.

Il POCO F1, come viene definitivo dall’azienda e da molti utenti, si prefigura il compito di offrire tecnologia al giusto prezzo e dalle elevate prestazioni. Detto così ricorda molto Facchinetti al lancio dello Stonex One o OnePlus a cui Xiaomi ambisce palesemente come target di utenza.

Abbiamo avuto modo di provare il POCO F1 per due settimane e, considerata la scheda e il prezzo, ci troviamo dinanzi ad un dispositivo molto interessante che ha scatenato in noi un problema fondamentale: è il miglior medio di gamma che punta alla fascia alta o un ottimo top di gamma che punta alla convenienza? Scoprite il nostro parere leggendo la nostra recensione!

recensione pocophone f1

Xiaomi POCOPHONE F1 – Design e materiali

Lo Xiaomi POCO F1 è caratterizzato da materiali meno “nobili” rispetto ad altri dispositivi della stessa azienda come lo Xiaomi Mi 8 o il Mi MIX 2S. Su questo terminale, infatti, troviamo una scocca realizzata in policarbonato che ricorda molto i Samsung di una volta in termini di qualità. Una cosa è certa: dal vivo il dispositivo rende molto più che in foto, da cui avevamo percepito una qualità minore che, invece, è decisamente migliore toccando con mano il device.

Le dimensioni sono di 155.5 x 75.2 x 8.8 mm per un peso, batteria da ben 4000 mAh inclusa, di circa 182 grammi.

POCO India ha dichiarato che lo smartphone è certificato P2i con gli schizzi d’acqua, è molto probabile che tale certificazione valga anche per i modelli europei anche se non è indicata nel sito ufficiale.

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Xiaomi POCOPHONE F1 – Display

Oltre ai materiali, Xiaomi ha risparmiato anche sul display che rispetto al Mi 8 presenta un “classico” pannello IPS da 6.2 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ e l’immancabile notch, ormai segno distintivo di tutti i nuovi smartphone dell’azienda.

Il display non è il punto di forza dello smartphone ma contestualizzato alla fascia di prezzo si dimostra piuttosto luminoso con colori discretamente tarati (è possibile personalizzare via software la taratura e la fedeltà cromatica) e buoni angoli di visuale. Il principale difetto di questo pannello è la polarizzazione verticale che, per assurdo, impedisce totalmente l’utilizzo del terminale con occhiali polarizzati.

Altro difetto riscontrato è un trattamento oleofobico non ottimale che implica un trattenimento delle impronte eccessivo sul pannello durante l’utilizzo. Da sottolineare ancora che il pannello non è “stondato” nella parte inferiore e ciò implica che in alcune applicazione alcuni elementi a display siano tagliati.

Nella nostra unità inoltre, ci duole sottolinearlo, è presente il light bleeding di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi. Speriamo che tale problematica sia relativa solamente al primo lotto e che non coinvolga tutti i modelli rievocando un caso alla OnePlus One.

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Xiaomi POCOPHONE F1 – Hardware e performance

Il punto di forza di questo Xiaomi POCO F1 è sicuramente il comparto hardware che spicca grazie al processore octa-core Qualcomm Snapdragon 845, 6 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di memoria interna UFS 2.1 espandibili tramite micro SD fino a 128 GB. Ad impreziosire il tutto troviamo un sistema di raffreddamento a liquido chiamato LiquidCool che dissipa il calore generato dal dispositivo sotto sforzo evitando il thermal throttling ed evitando, sulla carta, cali di performance.

Le performance offerte da questo dispositivo sono di altissimo livello e considerati i 329 euro di listino in Italia non si potrebbe chiedere di meglio da uno smartphone di questa fascia. Il problema principale, a mio avviso, risiede in un software ancora acerbo sotto alcuni punti di vista che soffre di qualche micro lag di troppo e sporadici nonchè fastidiosi impuntamenti.

Da questo punto di vista Xiaomi sta lavorando all’ottimizzazione del firmware con già 2 aggiornamenti correttivi in meno di un mese e un programma Global Beta pronto a dar man forte agli sviluppatori.

Come premesso ad inizio recensione, se consideriamo il POCO F1 come un medio di gamma ci troviamo dinanzi al miglior smartphone in termini di performance e fluidità nella fascia medio-alta di mercato. Se invece analizziamo il dispositivo come top di gamma allora smartphone come OnePlus 6 hanno, grazie ad una ROM più snella e ottimizzata, ancora una marcia in più.

Xiaomi POCOPHONE F1 – Fotocamere

Un altro aspetto su cui Xiaomi ha risparmiato rispetto al Mi 8 è il comparto fotografico che, seppur mantiene il sensore principale da 12 mega-pixel del flagship dell’azienda, il Sony IMX363 con apertura f/1.9, cambia il secondo sensore con un 5 mega-pixel realizzato da Samsung con apertura f/2.0 per il defocus.

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Gli scatti realizzati in buone condizioni di luce sono accettabili con un buon livello di dettaglio e un discreto bilanciamento del bianco. Pecca un po’ la modalità HDR che non dona agli scatti quel tocco in più e la mancanza di un OIS che, sopratutto di sera, restituisce scatti non sempre in focus. Capiterà, infatti, di dover scattare nuovamente le foto poichè il primo scatto risulti mosso o non in condizioni ottimali.

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È presente l’AI che tramite l’apposito tasto riconosce automaticamente la scena adattando al meglio i settaggi di scatto. I risultati ottenuti con questa modalità sono particolarmente efficienti di sera dove il rumore viene livellato e la foto rende sostanzialmente meglio con l’AI Attivata. La fotocamera frontale, da 20 mega-pixel, realizza scatti di buon profilo con supporto all’HDR.

I video vengono registrata alla risoluzione massima 4K a 30 fps senza stabilizzazione ottica dell’immagine (come già detto assente l’OIS). È possibile scegliere l’encoder video tra H.264 e H.265 mentre lo slow motion è a 1080p e 240 fps.

Parliamo dunque di una fotocamera di fascia media che non spicca per qualità ma che regge il confronto con altri medio di gamma. Molti punti in meno rispetto allo Xiaomi Mi 8.

Xiaomi POCOPHONE F1 – Audio e Telefonia

Lo smartphone è dotato di uno speaker stereo che sfrutta l’altoparlante principale posto in basso e la capsula auricolare come tweeter. La qualità riprodotta è di buon livello e non si discosta troppo da quanto visto su Xiaomi Mi 8 e Xiaomi Mi MIX 2S.

In chiamata la conversazione risulta limpida anche in luoghi affollati e la ricezione, grazie alla presenza anche della banda 20 ad 800 Mhz, è affidabile e stabile.

Il POCO F1, rispetto al trend del mercato e della stessa Xiaomi, mantiene il mini-jack da 3.5 mm per le cuffie offrendo maggiore versatilità all’utenza e facendo felici i tanti estimatori delle cuffie a cavo classiche. In tal senso l’equalizzatore interno di Xiaomi è completo ed offre il meglio con le cuffie proprietarie dell’azienda.

Xiaomi POCOPHONE F1 – Connettività e sistemi di sblocco

Come anticipato, lo smartphone è caratterizzato da un supporto completo alle bande di frequenza europee inclusa la banda 20 a 800 Mhz. Non manca il Bluetooth 5.0 e il GPS/A-GPS/GLONASS/Beidu. Non è presente, purtroppo, l’NFC che avrebbe fatto la gioia di molti in vista dell’arrivo di Google Pay in Italia imminente. È presente anche la Radio FM, ormai quasi sparita dagli smartphone concorrenti.

Per quanto concerne i sistemi di sblocco, POCO F1 presenta un lettore di impronte digitali posteriore che risulta molto rapido e veloce nello sblocco ma che presenta un piccolo scalino che se da una parte aiuta subito a rilevare la posizione dello scanner, dall’altra potrebbe richiedere qualche giorno per abituarsi.

In aggiunta Xiaomi ha integrato anche lo sblocco facciale tramite infrarossi, già visto su Mi 8, che garantisce uno sblocco fulmineo anche al buio. Abilitando la funzione di sblocco al sollevamento, inoltre, sarà possibile sbloccare davvero istantaneamente il terminale senza premere alcun tasto: ottimo lavoro Xiaomi!

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Xiaomi POCOPHONE F1 – Software

Lo Xiaomi POCOPHONE F1 è caratterizzato dalla MIUI for Poco, una variante della classica MIUI di Xiaomi con alcuni cambiamenti sotto al “cofano”:

  • POCO Launcher presenta un App Drawer (a differenza del launcher di sistema della MIUI) con personalizzazioni e categorizzazione automatica delle app. Presente il supporto agli Icon Pack di terze parti; dal 29 agosto sarà disponibile per tutti nel Play Store.
  • Turbocharged Engine, con varie ottimizzazioni per velocizzare la user experience. Garantisce un avvio rapido delle app (velocità maggiorata del 28%) ed un’esperienza di swipe migliorata tramite animazioni ottimizzate ed una maggiore reattività del pannello touch.
  • Aggiornamenti rapidi, con le ultime patch di sicurezza, il supporto a Project Treble e Android 9 Pie a partire dal Q4 2018. Inoltre dal 29 agosto il Kernel Open Source sarà pubblicato su Github, per consentire la creazione di ROM e mod per il device.

A conti fatti si tratta di una MIUI che presenta tutte le sue innumerevoli funzioni come lo Secondo Spazio, l’app duplicata per usare due WhatsApp o altre applicazioni simili sullo stesso dispositivo, le gestures e tanto altro con un occhio di riguardo alle prestazioni e con un launcher più “occidentale”.

Considerato il grosso notch, però, come visto sullo Xiaomi Mi 8, non sono evidenziate le notifiche nè la percentuale della batteria nella status bar. A proposito di notch, lo stesso può essere “nascosto” dalle impostazioni annerendo l’area corrispondente che, però non essendo il display un AMOLED in notturna si potrebbe notare.

Xiaomi POCOPHONE F1 – Autonomia

Il POCO F1 integra una batteria da 4000 mAh che garantisce autonomie record per uno Snapdragon 845. Nei miei test ho raggiunto anche 9 ore di display acceso con il 15% rimanente di autonomia con un utilizzo intenso. Con un utilizzo medio si potrebbero raggiungere risultati anche migliori.

La ricarica completa avviene in circa 2 ore con il caricatore in confezione che supporta la tecnologia di ricarica rapida Qualcomm Quick Charge 3.0. Xiaomi India ha confermato di recente il supporto al Quick Charge 4.0 ma, al momento, non è chiaro se tale caratteristica sia presente anche nella variante europea del dispositivo.

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Xiaomi POCOPHONE F1 – Prezzo

Lo Xiaomi POCOPHONE F1 è venduto ufficialmente in Italia nei Mi Store, e speriamo quanto prima anche negli altri canali di vendita, ad un prezzo di listino molto aggressivo di 329 euro per la variante da 64 GB e 399 euro per la variante da 128 GB di memoria interna.

L’acquisto dalla Cina, invece, abbassa i prezzi sui 285€ per la 64 GB e i 300/320€ per la 128 GB che però non godono della garanzia ufficiale di Xiaomi presso i centri autorizzati in Italia.

Xiaomi POCOPHONE F1 – Conclusioni

Il POCO F1 è uno smartphone che rappresenta il top assoluto nella fascia di media del mercato come performance e compromesso qualità/prezzo stracciando la concorrenza con la sua scheda tecnica mentre rappresenta una soluzione low-cost di ottimo livello nella fascia alta per chi cerca principalmente le prestazioni rinunciando ad altri aspetti come materiali, display e fotocamere.

La presenza dello slot micro SD, del mini jack da 3.5 mm per le cuffie, di un doppio speaker e dello Snapdragon 845 coaudiuvato da memoria UFS 2.1 e RAM LPDDR4X rappresentano i principali plus di questo dispositivo.

Consigliamo l’acquisto?

  • Assolutamente sì se considerato un medio di gamma;
  • Sì, se cercate un top di gamma low-cost prettamente indirizzato alle performance;
  • No, se volete un top di gamma di livello anche dal punto di vista estetico e multimediale.

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