Quando si parla di originalità, è bene tenere fuori conversazione circa il 90% degli smartphone prodotti. Le linee estetiche spesso fanno riferimento ad un unico device di successo, cui tante altre aziende prendono spunto, in maniera più o meno marcata. Tra queste, anche UMIDIGI ha seguito spesso questo trend. Ed oggi propone, infatti, un device che si presenta come un mix di diversi smartphone in commercio, per via della colorazione posteriore e delle dimensioni del notch. Il prodotto di cui stiamo parlando è UMIDIGI Z2 e ve ne parliamo nei dettagli all’interno della nostra recensione completa.
RECENSIONE UMIDIGI Z2: è la svolta per UMIDIGI?
Unboxing
All’interno della classica confezione nera, targata UMIDIGI, troviamo:
- UMIDIGI Z2;
- cavo USB/Type-C di colore rosso;
- alimentatore da parete Fast Charger;
- breve manuale d’istruzioni;
- spilletta per lo slot SIM;
- cover in plastica morbida, con texture similpelle;
- adattatore mini jack/USB Type-C.
Design e materiali
UMIDIGI Z2 si presenta subito come un device dal design accattivante, che non propone, però, nulla di nuovo. Le dimensioni generali sono di 153.4 x 74.4 x 8.3 mm di spessore, per un peso complessivo di 165 grammi. Queste caratteristiche ne conferiscono un buon utilizzo ad una mano ed una discreta maneggevolezza in ogni situazione. La presa non è particolarmente facilitata, però, dalle linee arrotondate di questo Z2, che presenta una cover posteriore che curva leggermente lungo i bordi laterali. Prendendo in considerazione sempre questo lato del device, è impossibile non far caso alla sua colorazione, definita Twilight. Anche in questo caso non siamo di fronte a nessuna rivoluzione in ambito artistico, pur rimanendo una soluzione molto piacevole alla vista.
Ad accompagnare il gioco di colori presente sul posteriore, vi sono ben due fotocamere, un doppio flash led dual-tone ed un sensore biometrico. Quest’ultimo non è, purtroppo, all’altezza di quello proposto da altri device presenti nella sua stessa fascia di mercato. La velocità di sblocco, infatti, non è fulminea seppur a livello di precisione riesca a riconoscere la nostra impronta circa 8 volte su 10.
Volgendo il nostro sguardo lungo il frame laterale, vediamo come sulla destra siano presenti i tasti di accensione/spegnimento e del bilanciere del volume. Sul bordo sinistro troviamo, invece, il cassettino per lo slot SIM. Inferiormente UMIDIGI ha dotato questo smartphone di un microfono principale, di un ingresso USB/Type-C e dello speaker di sistema. E’ presente, poi, anche un secondo microfono per la riduzione del rumore ambientale, situato nella parte alta di questo Z2.
Parlando di un device dotato di un’anima di metallo è naturale considerare anche la presenza delle famose bande in plastica, per migliorare la ricezione delle antenne. In questo caso sono presenti in 4 punti diversi del device, disposte simmetricamente a destra e sinistra.
Rimane da analizzare, in ultima istanza, la parte frontale. Qui troviamo un notch nella sezione più alta che è, a mio avviso, assolutamente ingiustificato. Il mix di sensori presente non è certamente paragonabile a quello proposto da smartphone quali iPhone X, che constano della presenza di hardware finalizzato ad un preciso rilevamento del volto. Ma in questo caso dovremo accontentarci semplicemente dei sensori di prossimità e luminosità, così come della singola fotocamera frontale e della capsula auricolare.
Display
Una volta acceso il display frontale, da 6.2 pollici di diagonale, si nota subito come le cornici siano abbastanza ridotte. Ma passando subito ai dati tecnici, questo pannello è un’unità di matrice IPS, con risoluzione pari a FHD+ (1080 x 2246 pixel) e densità di pixel di 403 PPI. L’intera gamma dei colori è ben riprodotta, rimanendo abbastanza vicina alle tonalità reali. La resa sullo schermo conferma la sensazione di trovarsi di fronte ad un buon pannello che, con forme diverse, potrebbe esprimere ancor di più la propria qualità.
Ricollegandomi a quest’ultima frase tengo a porre l’accento su di un aspetto di questo device, che non possiamo annoverare tra le cose che più ci sono piaciute. La tacca superiore è, infatti, invalidante. Dopo qualche giorno di utilizzo dello smartphone ci si comincia a chiedere se sia davvero indispensabile e la risposta è sempre “No”. Le sue funzioni sono pari a zero, dato che non è possibile visualizzare nessuna informazione saliente in questo spazio, neanche le notifiche. In molti casi si rivela, anzi, un elemento di disturbo, come avviene su Instagram dove durante l’editing di una storia le impostazioni sono coperte proprio dal notch stesso. Su Youtube, così come all’interno della galleria foto e di tutte le altre applicazioni, non è possibile sfruttare la superificie coperta dalla tacca superiore, troncando le dimensioni dello schermo poco al di sotto di essa. Avremo, quindi, uno smartphone con display curvo nella parte inferiore e cornici squadrate in quella superiore, proponendo una soluzione estetica sicuramente da rivedere.
Per quanto riguarda il touch screen siamo, invece, su buoni livelli qualitativi. Anche durante le fasi di scrittura più concitate lo smartphone si è dimostrato sempre reattivo, limitando al minimo la presenza di errori nel testo.
Qualche problema si presenta negli ambienti esterni, per via di una scarsa oleofobicità del pannello frontale così come di una luminosità massima del display non eccellente, sebbene il relativo sensore si sia dimostrato abbastanza efficiente.
Hardware e software
UMIDIGI Z2 monta un processore MediaTek Helio P23, una CPU octa-core con 4 core ARM Cortex-A53 da 2.0GHz e 4 core ARM Cortex-A53 da 1.5GHz. Per quanto riguarda le memorie, invece, abbiamo 6 GB di RAM e 64 GB di storage interno. La memoria interna, tra l’altro, può essere ulteriormente aumentata per mezzo di una micro SD, fino a 256 GB totali.
Questa configurazione è sufficiente per rendere il device generalmente veloce in tutte le operazioni cui viene sottoposto, anche quelle più faticose in termini di potenza di calcolo. L’apertura delle applicazioni è abbastanza buona, così come la navigazione web, che gode di una discreta velocità di caricamento delle pagine, anche quelle più colme di contenuti multimediali. Ma queste prestazioni sono il frutto delle eccellenti componenti hardware presenti su Z2, che grazie ad un’ampia RAM e un buon processore, può permettersi di rivaleggiare quasi alla pari con gli smartphone presenti nella sua stessa fascia di mercato. Altro vantaggio importante è la presenza di un software molto vicino alla soluzione stock di Google, godendo di Android Oreo 8.1.0 (patch di sicurezza del 5 maggio 2018), con davvero poche personalizzazioni introdotte da UMIDIGI.
E’ presente Duraspeed, ad esempio, che permette teoricamente di fornire maggior boost alle app in utilizzo, penalizzando quelle in background. Ma per quanto l’abbia provata su questo smartphone, così come su altri, non ho mai riscontrato nessun reale beneficio in termini di velocità. Nel menù Impostazioni troviamo anche una voce relativa alle gesture, all’interno di Smart Assistant, che permette di scegliere fra un set di opzioni davvero risicato.
Scorrendo più in basso, poi, non passa inosservata la funzione relativa al Face Unlock, tipicamente di tipo software. Questa permette di sbloccare lo smartphone sfruttando le due fotocamere anteriori, con risultati buoni durante le ore diurne ma assolutamente pessimi al buio. E’ possibile attivare anche una sorta di flash frontale (che prevede l’accensione di una schermata bianca sul display) che non permette di raggiungere comunque i risultati sperati.
In generale non sono più presenti riavvi improvvisi o crash delle applicazioni, che su tutti i passati UMIDIGI rendevano l’esperienza quotidiana con i propri device davvero frustrante. Sebbene il software debba ancora essere migliorato, questo tipo di risultato è assolutamente incoraggiante.
Il gaming è supportato, infine, da GPU ARM Mali G71 MP2 da 700 MHz, che non stupisce particolarmente in positivo, soprattutto sui titoli più prestanti. In questo caso mi sarei aspettato, infatti, risultati ben migliori su un titolo ormai collaudato come Real Racing 3, che difficilmente si comporta male sulla maggior parte dei device. Ma in questo caso il frame-rate è basso e la giocabilità non è così buona come quella offerta da tanti altri smartphone concorrenti. Su tanti altri titoli, comunque, le prestazioni sono discrete e assolutamente in linea con il prodotto considerato.
Benchmark
Qualità fotografica
Il comparto fotografico è rappresentato da un doppio sensore posteriore, proponendo una soluzione da 16 mega-pixel + 8 mega-pixel, con il sensore principale che risponde al nome di un Samsung S5K3P8, con apertura f/2.0.
Nelle ore diurne gli scatti risultano discreti, con una buona riproduzione di tutto il range cromatico ed un rumore fotografico minimo. Potendo apprezzare le foto su di uno schermo più grande si notano dei colori effettivamente impastati ed una cura per i dettagli non del tutto ottimale. Nel complesso è comunque possibile levarsi qualche sfizio. Il device, in questo caso, è stato anche messo alla prova anche in condizioni atmosferiche più difficili, dove solo grazie alla funzione HDR è stato possibile tirarne fuori scatti degni di nota, soprattutto a livello di luminosità.
Non si può esprimere lo stesso giudizio, purtroppo, sulla qualità degli scatti notturni. In questo caso, infatti, il rumore fotografico è elevato ed i colori, di conseguenza, sono molto impastati. Un altro problema è rappresentato dal trattamento subito dalle lenti, che soffrono particolarmente le fonti di luce diretta, creando spesso effetti indesiderati. Il doppio flash led, a due tonalità, tende ad ingiallire gli scatti, pur non bruciando eccessivamente le zone maggiormente illuminate.
Il comparto anteriore è caratterizzato da una soluzione identica a quella posteriore, con sensori da 16 + 8 mega-pixel. In questo caso è stato utilizzato, però, un sensore principale Sony IMX371. La qualità delle foto è più che soddisfacente, offrendo scatti sufficientemente dettagliati e validi comunque per un utilizzo social, sia di giorno che di sera.
L’interfaccia della fotocamera non è ricchissima e tra le poche funzioni presenti spicca l’effetto bokeh. E’ possibile accedervi per mezzo di uno swipe da sinistra verso destra, all’interno dell’interfaccia dedicata. Dimenticate, però, l’effetto riprodotto dalle reflex o dagli smartphone più balsonati perché qui non si parla di null’altro se non che di una semplice maschera di livello, applicata al soggetto principale.
I video, infine, vengono girati ad una risoluzione massima di 1080p, a 60 fps, senza alcun tipo di stabilizzazione elettronica e autofocus digitale.
Connettività
Su questo UMIDIGI Z2 troviamo un modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n Dual band, che permette di navigare tranquillamente anche nei punti della casa più sfavorevoli. La connessione tramite rete dati, con il 4G di Fastweb, non mi ha convinto, invece, così tanto. Nei punti della città che solitamente utilizzo come benchmark per la rete, dove solitamente uno smartphone dovrebbe avere un buon segnale, questo Z2 mi ha permesso di sfruttare solo il 3G. I moduli GPS/GLONASS permettono di ottenere, comunque, un buon fix del segnale restituendo una navigazione abbastanza confortevole, salvo qualche lieve imprecisione nel rilevamento dell’esatta posizione. Infine il Bluetooth 4.2 non ha dato nessun problema, collegandosi correttamente alla Mi Band 2 in mio possesso, così come al sistema infotainment dell’auto.
UMIDIGI Z2 è dotato anche di un doppio slot per nano SIM o, alternativamente, per una nano SIM ed una micro SD.
Dal punto di vista delle notifiche non ho registrato particolari impuntamenti, sebbene con qualche applicazione non si sia sempre dimostrato reattivo. Con le principali app quali Whatsapp, Telegram, Facebook e Instagram si è comportato sempre bene, notificando tutto entro i termini previsti.
Audio
Per quanto riguarda l’audio, la qualità espressa dallo speaker inferiore è discreta. Il volume è abbastanza elevato, seppur non siano quasi presenti le tonalità più basse. Al massimo volume non sono udibili distorsioni particolari o difetti nel suono, che potrebbero pregiudicarne l’ascolto. Qualsiasi tipo di imprecisione nell’audio potrà comunque esser risolta grazie all’ascolto in cuffia, non prima di esserci dotati dell’apposito adattatore mini jack/Type-C presente in confezione.
Durante le chiamate, in capsula auricolare, la qualità è buona e la voce del nostro interlocutore sempre risulta chiara e pulita.
Autonomia
La batteria a bordo di questo UMIDIGI Z2 è un’unità da 3850 mAh. Sebbene non possa essere considerato un battery-phone, questo device riesce a raggiungere davvero buone prestazioni in termini di autonomia.
Solo sotto connessione Wi-Fi, in una tipica giornata stress con un utilizzo spinto di social e gaming, ho raggiunto più di 6 ore e 40 minuti di schermo attivo, dopo circa 15 ore dall’ultima ricarica completa. Sotto rete dati ho superato, invece, le 4 ore e mezza di schermo acceso, dopo circa 13 ore e mezza di utilizzo complessivo.
La ricarica completa avviene in circa 2 ore e 30 minuti. In questo caso il lavoro sporco è svolto principalmente dal caricatore in dotazione, con uscita a 5V/9V e 2A o 12V ad 1.5A.
Conclusioni
Probabilmente siamo di fronte ad uno dei migliori UMIDIGI mai provati fino a questo momento, ma non del migliore dispositivo da circa 200 euro presente sul mercato. Per ambire al titolo di best-buy mancano ancora diversi particolari, primo fra tutti una buona ottimizzazione software. UMIDIGI Z2 non eccelle in nessuna funzione, pur presentando caratteristiche migliori rispetto ai passati modelli del marchio. L’azienda ha lavorato molto bene, ad esempio, sull’assemblaggio, proponendo un device leggero e ben rifinito. Anche il comparto fotografico gode di questo buon lavoro, sebbene lo sbandieramento di un effetto bokeh di questo tipo non sia del tutto lodevole.
Vi sono ancora molti punti deboli che rendono il device acerbo e, forse, poco appetibile sul mercato. Che il processore sia MediaTek o Qualcomm urge una buona ottimizzazione software. Questo eleverebbe lo Z2 su di un livello maggiore, ponendolo in diretta competizione con terminali che, ad oggi, sono superiori nelle prestazioni pur presentando lo stesso prezzo.