Come avrete ormai avuto modo di constatare, la fascia low-cost del mercato degli smartphone è ormai sovrastata da Xiaomi, la quale garantisce degli ottimi prodotti ad un prezzo decisamente competitivo. Oggi analizzeremo uno smartphone che, grazie alle sue specifiche tecniche, vuole distanziare i competitors, soprattutto considerando che è possibile acquistarlo a soli 110 euro. Stiamo parlando del nuovissimo Vernee M6. Come si sarà comportato durante i nostri test? Scopriamolo all’interno della nostra recensione!
Recensione Vernee M6
Unboxing
Lo smartphone è venduto all’interno di una semplice confezione in cartonato bianco e al suo interno troviamo la seguente dotazione:
- Vernee M6;
- cover in silicone rinforzata agli angoli;
- alimentatore da parete con presa europea;
- cavo per il trasferimento dati USB – micro USB;
- spillino per lo slot SIM;
- manuale delle istruzioni.
Costruzione e design
Seppur non sia innovativo, il design di questo Vernee M6 si lascia apprezzare, visto che raramente troviamo degli smartphone di fascia bassa così curati nell’aspetto, nella scelta dei materiali e nella costruzione. Infatti, il device possiede una scocca realizzata in alluminio satinato che, seppur trattenga molte ditate, gli dona una certa eleganza. La costruzione è molto solida e non abbiamo riscontrato difetti nell’assemblaggio dei componenti.
Per quanto riguarda la maneggevolezza, questa è nella media, in quanto ha delle dimensioni molto simili alla quasi totalità degli smartphone con rapporto 18:9, i quali sono sì stretti e facilmente impugnabili, ma hanno anche una forma allungata che causa delle difficoltà nel raggiungere la tendina delle notifiche. Le dimensioni sono di 154 x 73.2 x 6.9 mmper un peso complessivo di 150 g.
Posteriormente troviamo la fotocamera principale affiancata dal singolo flash LED e dal lettore d’impronte digitali. Frontalmente, invece, è possibile notare la fotocamera per i selfie, la capsula auricolare e il sensore di luminosità e prossimità.
Sul lato destro alloggiano il bilanciere del volume e il tasto Power, a differenza di quello sinistro dove risiede lo slot dual SIM / SIM + microSD. Sul profilo inferiore troviamo l’ingresso micro USB, il microfono principale e lo speaker di sistema, mentre su quello superiore è presente solamente l’ingresso mini-jack e il microfono utile per la riduzione dei rumori ambientali.
Display
Il Vernee M6 possiede un’unità IPS da 5.7 pollici di diagonale con risoluzione HD+ (1440 x 720 pixel), rapporto 18:9 e densità di 282 PPI. Purtroppo questo non mi ha convinto, in quanto anche ad angolazioni non troppo pronunciate i colori tendono a virare sostanzialmente.
Visto perpendicolarmente, questo display ha una resa cromatica sufficiente, seppur i neri non siano per nulla profondi. Inoltre, il touchscreen ed il trattamento oleofobico raggiungono senza problemi la sufficienza.
Hardware e prestazioni
Il Vernee M6 è mosso da un chipset MediaTek MT6750C, il quale è comprensivo di un processore octa-core con frequenza di clock massima di 1.5 GHz, GPU ARM Mali-T860 MP2, 4 GB di RAM LPDDR3 Single Channel, 64 GB di memoria interna espandibile tramite microSD.
Le prestazioni rispecchiano perfettamente la sua fascia di prezzo, in quanto l’apertura delle applicazioni non è fulminea, ma riesce comunque a svolgere l’azione richiesta senza lag o freeze. In caso di gaming intenso o di benchmarking prolungato, lo smartphone tende a scaldare lievemente nella parte alta, ma niente di troppo fastidioso.
La GPU svolge un buon lavoro anche nella riproduzione di giochi più complessi come ad esempio Asphalt 8, il quale gira fluido e senza cali di fps troppo evidenti.
Benchmark
Fotocamera
Il Vernee M6 è dotato di una singola fotocamera posteriore da 13 mega-pixel con aperturaf/2.0 e autofocus. Personalmente ho apprezzato la scelta di una singola fotocamera piuttosto che il classico doppio sensore presente sugli smartphone ultra low-cost, in cui la maggior parte delle volte il secondo è del tutto ininfluente o, addirittura, potrebbe non essere reale. L’interfaccia è quella stock di MediaTek che personalmente non apprezzo affatto.
In condizioni di luminosità ottimale, lo smartphone ci restituisce delle fotografie sufficienti per la sua fascia di prezzo, ma che non lasciano gridare al miracolo. Infatti, se vogliamo essere puntigliosi, seppur la definizione sia discreta, la gestione delle luci spesso è sbagliata. I colori risultano essere un po’ più spenti rispetto alla realtà ed in alcune situazioni si ha una sorta di leggero effetto nebbia, in cui alcuni punti della foto sembrano appannati.
La modalità HDR mi è piaciuta e riesce a rendere le foto più vivaci, d’impatto e sicuramente migliori anche per la condivisione sui social.
Mano a mano che le condizioni di luce peggiorano, calano le performance del sensore. Infatti, di sera si può notare del rumore di fondo ed una difficoltà nella gestione delle fonti luminose. In questi casi è più difficile scattare perché l’autofocus non funziona come dovrebbe e se si interviene manualmente non è detto che si riesca a forzare il punto di messa a fuoco. A volte questo difetto si presenta anche di giorno.
Frontalmente abbiamo un sensore da 8 mega-pixel che ci consegna più o meno gli stessi risultati di quello posteriore.
I video possono essere registrati fino alla risoluzione massima Full HD e possiamo contare sulla stabilizzazione digitale. Complessivamente il risultato non è poi così male per la sua fascia di prezzo, con dei colori discreti ed un autofocus che va sempre un po’ in crisi.
Audio
L’audio in uscita dallo speaker inferiore del Vernee M6 risulta essere piuttosto piatto, senza bassi e con un volume non particolarmente incisivo. L’audio in chiamata ed i microfoni invece sono buoni e ci hanno consentito di interloquire tranquillamente e senza problemi.
Connettività
Il Vernee M6 supporta la connettività Dual SIM con supporto LTE Cat.4, oltre che Wi.Fi b/g/n a banda singola, Bluetooth 4.0 e GPS/A-GPS/GLONASS. Sotto questo aspetto non ho riscontrato problematiche particolari, la ricezione è buona e la navigazione satellitare avviene in tutta tranquillità.
Software
A bordo dello smartphone troviamo Android 7.0 Nougat personalizzato con l’interfaccia proprietaria VOS 1.0, che altro non è che una versione quasi stock del robottino verde con alcune piccole modifiche da parte del produttore.
Infatti, tra queste troviamo alcune aggiunte nelle impostazioni, fra cui la modalità DuraSpeed che dovrebbe migliorare le performance dello smartphone chiudendo le app in background ed eliminando i dati superflui.
Tutto sommato, il software non gira troppo male: non ho riscontrato lag particolari o comunque quella sensazione che si ha con gli smartphone ultra low-cost in cui il software è ottimizzato malissimo. Non avremo grandi performance generali, ma comunque questo Vernee riesce a svolgere adeguatamente i compiti che gli vengono assegnati.
Autonomia
Sotto la scocca troviamo una batteria da 3300 mAh, la quale ci garantisce delle performance appena sufficienti. Infatti, con un utilizzo medio/intenso ho ottenuto una media di circa 3 ore e 45 minuti di schermo attivo.
Con l’alimentatore fornito in dotazione con uscita a 5V 2A saranno necessarie circa 2 ore e 15 minuti per ricaricare completamente lo smartphone.
Conclusioni
Eccoci arrivati finalmente alle conclusioni. Tirando le somme questo smartphone non riesce a spiccare tra le tante alternative presenti nel mercato low-cost ed anche questa volta Xiaomi la fa da padrona. Il prezzo al quale viene venduto questo Vernee M6 è basso, parliamo di circa 110 euro sui vari store cinesi, ma le performance non riescono a convincere. Attorno alla stessa cifra ci sono alternative ben superiori, come ad esempio Xiaomi Redmi 5 o Redmi 5 Plus.