Il mercato degli smartwatch Android non è mai riuscito ad attirare il grande pubblico, soprattutto a causa di alcuni limiti hardware e software dei dispositivi ad oggi presentati. I pochi dispositivi davvero validi visti finora sono stati solitamente proposti sul mercato a costi per certi versi elevati per le tasche del consumatore medio. Da questo punto di vista TicWatch S propone un cambiamento: scopriamo come nella nostra recensione.
Recensione TicWatch S
Unboxing
La confezione di vendita di Ticwatch S è una scatoletta quadrata in metallo molto colorata e davvero piacevole alla vista. Al suo interno troviamo:
- TicWatch S;
- cavo magnetico per la ricarica.
Design e costruzione
“Less is more”: questo devono aver pensato i designer di TicWatch nella progettazione dei loro prodotti. Nel caso del TicWatch S ci troviamo di fronte a forme semplici, non avendo la presunzione di stravolgere il concetto di orologio da polso. Scelta attenta anche riguardo ai materiali, con l’utilizzo di metallo per il quadrante centrale e di gomma per il cinturino.
Decisione peraltro non casuale, visto il target di utilizzo a cui è rivolto. Essendo progettato per gli sportivi, infatti, questi materiali riescono a resistere allo stress di acqua, polvere ed immersioni senza mostrare usura dopo i primi utilizzi.
Nonostante tutte queste note di merito, però, è necessario fare una piccola precisazione. Nelle giunzioni tra il cinturino e la cassa principale, infatti, ho riscontrato qualche segno di cedimento. Si tratta di un gap minimo che, probabilmente, potrebbe essere necessario per evitare rotture causate da un’eccessiva tensione. Bisogna altresì considerare che con il tempo la situazione potrebbe peggiorare.
Il cardio-frequenzimetro trova spazio nel lato posteriore, vicino ai pin magnetici dedicati per la ricarica del dispositivo. All’appello poi non manca nemmeno l’unico tasto funzione che permette di muoversi più velocemente all’interno del software.
Ho trovato più che originale la scelta di inserire la divisione dei secondi sulla ghiera, cercando di assomigliare ancor più ad un orologio tradizionale. Lo schermo, inoltre, risulta ben protetto dalla corona esterna ed è certificato dall’azienda come antigraffio.
Il dispositivo ha ottenuto la certificazione IP67. Oltre alla totale protezione contro la polvere, l’azienda garantisce la possibilità di immersione fino ad 1.5 m per un massimo di 30 minuti. L’uso quotidiano, infatti, non mi ha riservato sorprese: nonostante l’utilizzo in doccia e la poca attenzione a schizzi ed immersioni, il TicWatch ha retto senza problemi a queste situazioni.
Display
Il display a bordo di TicWatch S è un’unità OLED da 1.44 pollici dalla risoluzione di 400 x 400 pixel ed una densità di 287 PPI. Fermo restando che stiamo analizzando uno smartwatch, la qualità è decisamente buona. Larisoluzione è più che sufficiente per le dimensioni, facendo intravedere la griglia dei pixel solo da uso molto ravvicinato.
La luminosità è ottima in ogni situazione, consentendo senza problemi la visione dei contenuti anche sotto luce diretta del sole. Tuttavia, all’appello manca il sensore di luminosità. Questo significa, ovviamente, che sarà necessario andare a regolarla manualmente tramite le impostazioni.
Legato al display troviamo la funzionalità Ambient, oramai celebre su tutti gli smartwatch Android Wear. Grazie a questa feature ci viene data la possibilità di avere una visualizzazione in bianco e nero del quadrante. Ciò ci permette di visualizzare a colpo d’occhio l’ora e le altre informazioni senza dover risvegliare il display.
Hardware
Il comparto hardware di TicWatch S è affidato ad un processore MediaTek MT2601, un chipset dual-core dalla frequenza massima di 1.12 GHz. Il quantitativo di RAM si ferma a 512 MB che, per quanto possano sembrare pochi, risultano più che sufficienti nell’utilizzo quotidiano. La memoria interna, invece, arriva a 4 GB, permettendo l’installazione di app o nuovi quadranti.
Software
A bordo di TicWatch S troviamo Android Wear 2.0, l’ultima release disponibile del robottino verde per smartwatch. Il tocco artistico dell’azienda si nota, legato all’aggiunta di molti quadranti proprietari. Le dodici watchfaces installate, infatti, sono davvero un piacere per gli occhi ed, in aggiunta, presentano molte possibilità di personalizzazione.
Non manca l’opportunità di scaricarne di nuove dal Play Store, dove la scelta è decisamente vasta. Sempre rimanendo in casa Google, una nota di merito va data alla qualità e alla quantità delle app disponibili, più che apprezzabile. Da non dimenticare, poi, l’accesso allo Store direttamente dall’orologio.
Oltre a ciò, la casa cinese ha introdotto alcune app dedicate al fitness. La più importante è sicuramente Health, il cui scopo è farci raggiungere gli obiettivi giornalieri riguardo al numero di passi, al tempo di corsa e di allenamento. La grafica è basata intorno a tre anelli concentrici, uno per ogni aspetto citato poco fa. Nonostante il richiamo a watchOS sia palese, bisogna dare merito all’azienda riguardo all’interfaccia, molto chiara ed intuitiva.
Viene fornita, inoltre, un’app per smartphone che permette di andare a salvare i dati registrati dallo smartwatch tramite Health. Altrettanto utile l’app Fitness che, come suggerisce il nome, ci consente di andare a registrare tutti i training eseguiti durante la giornata, dalla semplice camminata alla corsa fino ad arrivare agli allenamenti in bicicletta. Non ho riscontrato alcun problema riguardo all’affidabilità del GPS, preciso durante il fitness tracking.
Davvero interessante, poi, la funzione dello “Step Ranking” che, banalmente, stila una classifica degli utenti più attivi della giornata. Per ultima troviamo l’app Heart Rate, un inutile doppione rispetto a Google Fit. Quest’ultima, infatti, già permette al suo interno la misurazione del battito cardiaco.
Il launcher è quello stock di Android Wear, con la possibilità di mettere in evidenza le app più utilizzate. Nessuna modifica nemmeno riguardo alla gestione delle notifiche, rimanendo fedele alla grafica e alle gestures originali.
Nulla da evidenziare nemmeno riguardo alla fluidità del software, più che buona durante l’utilizzo quotidiano del dispositivo, senza lag o rallentamenti. Tuttavia, la mancanza di una corona digitale come su altri dispositivi concorrenti rende l’utilizzo più macchinoso in alcune situazioni. Ad esempio, per scorrere il drawer delle ap, si finisce per coprire il display, rendendone la visione più difficoltosa.
Una nota di merito va a Google Assistant, l’assistente vocale della casa californiana che funziona alla perfezione. Il riconoscimento delle parole è davvero affidabile, non sbagliando nemmeno in luoghi particolarmente rumorosi e con altre voci in sottofondo. Nonostante il TicWatch sia dotato di uno speaker integrato, però, il feedback restituito non è vocale ma soltanto a display.
Decisamente interessante la presenza di uno speaker integrato che permette di andare ad effettuare telefonate direttamente dallo smartwatch. La qualità è più chediscreta, con un volume relativamente alto e rotondo. Anche con molto rumore di fondo, infatti, si riesce a sentire distintamente la voce dell’interlocutore.
Batteria
La batteria integrata è un’unità da 300 mAh e, come per tutti gli smartwatch, è sicuramente uno dei talloni d’Achille del dispositivo. Con un utilizzo normalizzato, ovvero connessione costante con lo smartphone, ricezione delle notifiche con annesse risposte tramite comando vocale, utilizzo di app e attività fitness, si riesce difficilmente ad arrivare oltre le 23.00.
In linea generale, è possibile affrontare una giornata completa, ma non si riesce ad andare oltre. Tuttavia, è importante evidenziare che i tempi di ricarica sono decisamente contenuti, attestandosi intorno ai 50 minuti per un ciclo dallo 0 al 100%.
Conclusioni e prezzo
Per portarsi a casa questo TicWatch S sono richiesti 199 euro dal sito ufficiale. A questa cifra non dovete davvero lasciarvelo sfuggire. Il design, per quanto particolare possa essere, risulta ben riuscito, moderno e con linee decisamente interessanti. Un plauso anche alla qualità costruttiva, da riferimento rispetto alle altre alternative proposte nella stessa fascia di prezzo.
L’unico grande limite rimane l’autonomia. Ma, in senso assoluto, si tratta di una costante di ogni smartwatch presente sul mercato. Bisogna fare i conti con la ricarica di un altro dispositivo, questo è vero, ma è soltanto una questione di abitudine. È un piccolo prezzo da pagare per avere al polso un prodotto moderno e funzionale, vicino ma lontanissimo da un semplice movimento di lancetta. L’analogico non morirà mai, e ci mancherebbe. Ma, forse, nel 2018 è il caso di lasciare spazio a questi nuovi progetti senza partire prevenuti a priori. Del resto, è bene ricordare che la diversità e l’assurdo di oggi diventeranno la normalità di domani.
Non perdere alcuna notizia, offerta o recensione pubblicata sul nostro sito!Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato in tempo reale grazie ai:
Canale Offerte , Canale News, Gruppo Telegram, Pagina Facebook, Canale YouTube e il Forum.