Il prossimo phablet di fascia media di Xiaomi, ovvero lo Xiaomi Redmi Note 4X, ha ricevuto la certificazione dal TENAA. Come si può notare dalle immagini ufficiali offerte dall’ente di certificazione asiatico, il dispositivo assomiglia molto agli altri smartphone della serie Redmi Note che sono attualmente disponibili all’acquisto.
Rispetto al Redmi Note 3 e al Redmi Note 4, però, il Note 4X giungerebbe sul mercato con un comparto hardware leggermente potenziato. Secondo una foto leaked della sezione “About Phone” trapelata ieri, il Redmi Note 4X avrebbe dovuto offrire un processore octa-core Qualcomm Snapdragon 653, 4 GB di RAM, 64 GB di storage interno e la MIUI 8.1 basata su Android 6.0.1 Marshmallow.
Xiaomi Redmi Note 4X: ecco le specifiche tecniche rivelate dal TENAA
La documentazione fornita dal TENAA, tuttavia, contraddice i dettagli emersi ieri. Al posto dello Snapdragon 653, l’ente di certificazione ha rivelato che il terminale sarà mosso da un SoC deca-core MediaTek Helio X20.
Nessuna sorpresa, invece, sul resto. Troviamo, infatti, un display da 5.5 pollici Full HD, 4 GB di RAM e 32/64 GB di memoria interna. Per quanto riguarda il comparto fotografico, lo Xiaomi Redmi Note 4X disporrà di una fotocamera principale da 13 mega-pixel con autofocus PDAF assieme a una frontale da 5 mega-pixel.
Come è possibile vedere da una delle immagini, il device si presenta del tutto simile al Redmi Note 4 standard, con un lettore di impronte digitali posto sulla back-cover (solo le bande per le antenne sembrano più scure), mentre sarà alimentato da una batteria integrata da 4100 mAh.
Sarà interessante vedere ora se la compagnia cinese deciderà di utilizzare lo Snapdragon 653 oppure l’Helio X20, anche se vi ricordiamo che attualmente è vietata la vendita di dispositivi con SoC MediaTek in India per via di un contenzioso legale in corso con il gigante svedese Ericsson su questioni legate ad alcuni brevetti.
Quello indiano è sicuramente uno dei mercati più importanti per lo sviluppo di Xiaomi e, inoltre, è il terzo più grande mercato di smartphone dopo quello cinese e statunitense, resta quindi viva la possibilità che vengano rilasciate due versioni del dispositivo e che l’ente di certificazione cinese abbia riportato (come è normale che sia) quella destinata al mercato interno.