All’inizio di quest’anno sono emerse alcune indiscrezioni riguardo all’utilizzo di processori in-house da parte di Xiaomi all’interno de suoi futuri smartphone low-cost, previsti per l’arrivo sul mercato nella seconda metà dell’anno.
Questa mossa è nelle opere già da un po’ di tempo. Nel 2014, Beijing Pinecone Electronics, un’azienda controllata da Xiaomi, ha firmato un accordo con il chip maker Leadcore Technology Ltd al fine di progettare dei processori abilitati alle reti 4G.
Xiaomi Meri: il nuovo smartphone potrebbe essere mosso da un chip in-house
Un noto insider di Weibo, ora, sostiene che il recentemente trapelato Xiaomi Meri potrebbe essere uno dei primi smartphone ad essere mossi da un processore in-house. Nei giorni scorsi, uno screen di AIDA64 (un software simile a CPU-Z) ha mostrato la presenza della GPU Mali T860 MP4 e di un display da 5.46 pollici di diagonale con risoluzione Full HD 1920 × 1080 pixel e 403 PPI.
Un’altra immagine ha mostrato i dati EXIF di una foto scattata con la fotocamera del presunto Xiaomi Meri e, in questo caso, è stata rivelata la parola “Pinecone“. Se il produttore cinese inizierà a utilizzare dei propri SoC, allora potrebbe essere una cattiva notizia per Qualcomm e MediaTek che forniscono i propri processori per muovere i telefoni del gigante tecnologico.
Sappiamo che lo Xiaomi Meri e lo Xiaomi Mi 5C dovrebbero essere lo stesso dispositivo. In base alle informazioni trapelate anche su GeekBench, il terminale dovrebbe essere dotato di 3 GB di RAM, del sistema operativo Android 6.0.1 Marshmallow e di un processore octa-core da 2.2 GHz.
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