Nella recensione di oggi andremo a provare un prodotto molto particolare, stiamo parlando del PIPO X9, un dispositivo ibrido fra un classico tablet da 8.9 pollici ed un mini PC fisso, caratterizzato dalla classica piattaforma Intel Atom Bay Trail Z3736F, affiancata da 2 GB di RAM, 64 GB di memoria e dal sistema operativo Windows 10 in Dual-Boot con Android 4.4 KitKat.
Come si comporta questo dispositivo? In che contesto può essere utilizzato? Scopriamolo insieme nella recensione completa!
Il PIPO X9 è disponibile in versione 32/64 GB su LightInTheBox a circa 126 euro e 176 euro.
Pipo X9 – La recensione di GizChina
PIPO X9 – Confezione ed accessori
La confezione di vendita è realizzata in cartone rigido di colore bianco e su di essa troviamo solo qualche informazione relativa alle specifiche tecniche, al nome del modello ed al produttore, specie nella parte posteriore. Nella parte frontale troviamo anche una rappresentazione del prodotto.
Al suo interno, invece, troviamo solamente il prodotto ed il relativo alimentatore con presa europea.
PIPO X9 – Specifiche tecniche
Il device monta un processore della vecchia generazione, ovvero l’Intel Atom Bay Trail T Z3736F, caratterizzato da quattro core X86 affiancati da 2 MB di cache e realizzati con processo produttivo a 22 nanometri. La frequenza operativa base è di 1.33 GHz, ma è in grado di arrivare fino a 2.16 GHz su uno dei quattro core. La GPU integrata è l’Intel HD Graphics 7th Gen e può contare su appena 4 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 311 ed i 646 MHz.
Presente il supporto ai 64-bit, alle DirectX 11 ed alle memorie RAM Single-Channel LPDDR3 fino a 2 GB. La memoria installata è di tipo eMMC ed ha una capacità di 64 GB, mentre la RAM ammonta a soli 2 GB e può contare su un bus di 64 bit.
Il display è caratterizzato da pannello da 8.9 pollici IPS con risoluzione Full HD 1920 x 1200 pixel. Le dimensioni sono di 217 x 147.5 x 60 mm, per uno peso di 630 grammi. Sulla scocca del device sono presenti 4 porte USB Full Size 2.0, uno slot per schede micro SD fino a 64 GB, il jack audio da 3.5 millimetri, una porta RJ45 Ethernet a 100 Mbps ed un’uscita video micro-HDMI.
Ovviamente, non manca il WiFi 802.11 b/g/n con tanto di antenna esterna direzionabile, Bluetooth 4.0 ed il sistema operativo Microsoft Windows 10 in Dual-Boot con Android 4.4 KitKat. Manca invece la connettività 3G/4G e, come consuetudine, la radio FM ed il GPS, oltre che una fotocamera anteriore.
PIPO X9 – Design e costruzione
Passando al design, il PIPO X9 è caratterizzato da una scocca posteriore in plastica di colore nero opaco, che restituisce un piacevole feedback all’utente e che non trattiene troppo le impronte. La costruzione è di buon livello e non presenta alcun punto debole o flessione. Buono anche il vetro di copertura, che vanta una buona oleofobicità. Abbastanza ridotte le cornici laterali, decisamente più sottili rispetto ad altri tablet che abbiamo già avuto modo di provare.
Nella parte posteriore è presente una copertura metallica con alcune feritoie per il passaggio dell’aria. Sul profilo posteriore, invece, troviamo due porte USB FullSize 2.0, un’uscita video HDMI, una porta RJ45 Fast Ethernet, il connettore di alimentazione, l’antenna e lo slot per le schede microSD.
Sul lato destro e sinistro troviamo due grate in corrispondenza degli speaker, e, sempre sul lato destro, sono presenti due porte USB FullSize 2.0, i tasti di regolazione del volume, il tasto power, il jack audio da 3.5 millimetri ed un piccolo LED di colore rosso.
Frontalmente troviamo il display IPS con diagonale da 8.9 pollici ed il tasto soft-touch Windows nella parte centrale inferiore.
Sostanzialmente, il PIPO X9 può essere visto come un mini PC dalle dimensioni contenute in cui troviamo integrato un “tablet” da 8.9 pollici; di conseguenza il design e la forma non sono di certo particolarmente piacevoli alla vista, anche se la forma a trapezio della scocca contribuisce a rendere più confortevole l’utilizzo del prodotto.
PIPO X9 – Display
Il pannello IPS installato ha una diagonale di 8.9 pollici ed ha una risoluzione Full HD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, in grado di garantire una buona definizione. Buona la luminosità, specie se consideriamo che il fatto che il dispositivo verrà utilizzato quasi sempre in casa. Altrettanto buona l’oleofobicità del vetro di copertura, che si è rivelata più che sufficiente. Nulla da dire per la definizione e la resa cromatica, così come gli angoli di visione, che si sono rivelati nella media, allineati dunque ai tanti prodotti economici tipici che abbiamo avuto modo di provare nel corso dei mesi.
Infine, abbastanza preciso il touch screen, che riesce a rilevare fino ad un massimo di 5 tocchi simultanei.
PIPO X9 – Prestazioni
Come su molti dispositivi di fascia bassa, su questo device troviamo il “vecchio” Intel Atom Bay Trail Z3735F, che riesce a garantire delle prestazioni buon livello e più che sufficienti, specie per un uso basilare del sistema, visti anche i risultati ottenuti dai benchmark che collocano il dispositivo nella fascia medio-bassa del settore. Nonostante ciò, le prestazioni, come già visto anche su prodotti simili, si sono rivelate più che sufficienti ed in grado di garantire un’esperienza utente abbastanza piacevole, specie con carichi di lavoro leggeri e poco impegnativi.
La potenza computazionale garantita si rivela adatta ai programmi meno esosi e spesso più utilizzati. Nella navigazione web, il rendering delle pagine avviene in tempi accettabili, anche in quelle più pesanti ed impegnative. Come sempre, usando Android notiamo una maggiore reattività del sistema, dovuta alla natura meno esosa del sistema operativo di casa Google.
A differenza dei nuovi chipset, l’Intel Atom Z3736F ha una GPU sensibilmente meno performante delle nuove soluzioni, visti i soli 4 core grafici; inoltre, manca il supporto alle memorie RAM Dual-Channel, di conseguenza il bandwitch della RAM è limitato a circa 10.6 GB/s, circa la metà rispetto ai 25.6 GB/s dell’Atom Z8500 e Z8700 e leggermente inferiore ai quasi 13 GB/s dello Z8300. In termini di CPU, le differenze sono minime e nell’ordine del 5-10%.
In termini di fluidità e reattività, il entrambi i sistemi operativi si comportano davvero bene, eccetto nelle fasi più concitate ed impegnative, dove mi è capitato di incappare in qualche impuntamento e lag, specie su Windows 10.
Accettabili le velocità in lettura e scrittura della memoria installata, che si sono dimostrate nella media.
Sono quattro le porte USB Full-Size 2.0 presenti, in grado dunque di garantire un utilizzo in ambito multimediale o come classico PC più che soddisfacente.
I 2 GB di RAM in dotazione si rivelano più che sufficienti per un utilizzo base, anche se durante il multi-tasking un po’ più spinto capita spesso di incorre in rallentamenti anche corposi dei due sistemi, specie andando ad utilizzare alcuni applicativi molto pesanti aperti simultaneamente.
Passando al reparto grafico, la vecchia GPU Intel di settima generazione riesce ad offrire prestazioni sufficienti, complici sicuramente le sole 4 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 311 ed i 646 MHz.
Andando a provare giochi esosi come, ad esempio, Asphalt 8 Airborne, la giocabilità si è rivelata essere appena sufficiente solamente a dettagli grafici medio-bassi, con il quale il chipset riesce a garantire un’esperienza video-ludica ai limite dell’accettabile.
Buone le prestazioni della CPU, mentre di basso livello, invece, quelle della GPU, che permette un’esperienza video-ludica assai limitata, specialmente in ambito Windows, mentre su Android permette di giocare anche ad un ventaglio più vasto di titoli.
PIPO X9 – Temperature
Nonostante le dimensioni e lo spessore, il device non integra alcun sistema di raffreddamento attivo, motivo per cui le temperature registrate non si sono di certo rivelate fra le più contenute, complice sicuramente anche il vecchio SoC, meno efficiente rispetto alla nuova generazione.
Eseguendo il classico stress test estremo di 30 minuti, la frequenza operativa rimane scende già dopo pochi minuti a 1.2 GHz, mentre la temperatura del processore sale fino ad un massimo di massimo di 85°C, prossima dunque alla temperatura limite TJMAX di 90°C. Il calo della frequenza operativa è un evidente segno del fenomeno di Thermal Throttling, che provoca dunque un conseguente calo delle prestazioni.
Le temperature della scocca si sono dimostrate invece un po’ più contenute, mantenendosi di poco superiori ai 32°C nella zona anteriore, mentre posteriormente hanno raggiunto valori di quasi 50°C.
PIPO X9 – Multimedia
Mancando il reparto fotografico, mi sono soffermato su quello audio/video, in particolare sulla compatibilità con i principali Codec e formati video.
Come consuetudine, non ho avuto alcun problema nella riproduzione di video in Full HD e 4K a 60FPS con codec H264, mentre con quelli H265 ho avuto diversi problemi di riproduzione; lo stesso discorso è valido anche per i video a 10-bit, che non vengono nemmeno avviati.
Per quanto riguarda la riproduzione audio, i due speaker, collocati sui due profili destro e sinistro riescono a garantire una buona resa sonora. Il volume, sia in cuffia che tramite gli speaker, non è troppo elevato ma si è dimostrato comunque di buon livello.
PIPO X9 – Software
Sul fronte software, troviamo Windows 10 a 32-bit in dual-boot con Android 4.4 KitKat. I due sistemi operativi sono abbastanza puliti e possono essere tradotti facilmente e completamente in lingua italiana.
Su Windows 10 lo spazio libera ammonta a circa 27 GB al primo avvio, mentre su Androd abbiamo a disposizione circa 12 GB.
La licenza Windows è originale e correttamente attivata, l’interfaccia scorre quasi sempre in maniera fluida, lo scaling delle dimensioni delle icone funziona bene e permette di utilizzare e sfruttare a dovere lo schermo Full HD con l’interfaccia touch. In ogni caso, entrambi gli OS si comportano molto bene, anche se Android risulta essere più fluido e reattivo, complice l’estrema leggerezza di Android KitKat.
Peccato solo per la release ormai datata, che però fortunatamente si comporta davvero bene.
PIPO X9 – Conclusioni
Il PIPO X9 è un prodotto particolare, adatto all’utilizzo come PC multimediale da collegare ad un proiettore o ad un televisore di grosse dimensione, motivo per cui potrebbe tornarvi utile lo schermo da 8.9 pollici integrato per interagire con il sistema.
Buona la costruzione e la reattività del sistema, nonostante la vecchia release Android. Peccato per la mancanza del supporto al codec H265 e per la pessima gestione termica, facilmente migliorabile dal produttore aggiungendo una semplice ventolina di raffreddamento all’interno dello chassis.
Il PIPO X9 è disponibile in versione 32/64 GB su LightInTheBox a circa 126 euro e 176 euro.