Tornando indietro nel tempo a circa 4 o 5 anni fa, Xiaomi non era nemmeno lontanamente importante così come lo è oggi e il suo nome quasi stonava se accostato a quello dei colossi come Apple e Samsung. Oggi le regole del gioco sono così mutate che in parte é proprio Xiaomi a dettarle.
Tuttavia, insieme all’indubbia positività di una tale acquisizione di fama, sono arrivati anche alcuni rovesci della medaglia del successo. Xiaomi ha operato e venduto in Corea del Sud per diversi anni con ottimi risultati.
Recentemente, l’azienda ha firmato un contratto con il secondo più grande operatore del paese, KT, nel quale quest’ultimo ha accettato di vendere gli smartphone Xiaomi attraverso i propri store e punti vendita. Sfortunatamente, circa 2 giorni dopo la messa in atto delle condizioni contrattuali, le vendite sono state sospese.
Secondo “The Korea Herald”, ciò è la conseguenza di alcuni problemi di natura legale. Sia KT che Xiaomi non hanno rilasciato dichiarazioni in merito a questa notizia quindi, assumendo che essa sia vera, non c’è dubbio che la questione sia piuttosto spinosa.
L’azienda cinese deve ancora debuttare ufficialmente sul mercato statunitense e il motivo per cui questo non é ancora avvenuto é proprio perchè Xiaomi, al fine di tutelarsi legalmente nei confronti delle aziende rivali che le metteranno i bastoni tra le ruote nel momento in cui farà il suo ingresso, sta creando una sorta di portfolio dei brevetti.
Non é la prima volta che Xiaomi incontra problemi di questo genere e qui potete trovare un caso analogo di non molto tempo fa, proprio legato ad alcuni brevetti.
In ogni ambito, da quello di beni di uso comune come il cibo a quello di beni che, almeno fino a un pò di tempo fa, si possono definire “accessori” come appunto gli smartphone, le battaglie legali sono una consuetudine. Riuscirà secondo voi Xiaomi a spuntarla?
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