Huawei ha annunciato che, grazie ad un accordo siglato con Tele Denmark Communication (TDC), provvederà al potenziamento della sua intera rete a banda larga nel Paese scandinavo, consentendo una velocità di download fino ad 1 gigabyte per secondo.
Grazie a questo accordo, la Danimarca sarà il primo Paese a possedere un’intera rete a banda larga DOCSIS 3.1 GigaCoax (così si chiama la tecnologia di questa nuova rete ultra veloce) e i lavori, che inizieranno nel giugno 2016, dovrebbero essere completati entro la fine del 2017.
Non è la prima volta in cui la Danimarca, sempre grazie agli investimenti di Tele Denmark Communication, si dimostra all’avanguardia nell’aggiornamento delle infrastrutture della telecomunicazione in quanto, già in passato, fu la prima ad adottare la tecnologia DOCSIS 3.0, di cui la GigaCoax è la diretta evoluzione.
Questa nuova tecnologia, grazie alla tecnica di trasmissione OFDM (Orthogonal Frequency-Division Multiplexing), in grado di trasportare più flussi di dati in parallelo, dovrebbe migliorare la trasmissione dei dati del 50% rispetto alla precedente. In più, Huawei riutilizzerà le fibre ottiche esistenti e alcune componenti analogiche della rete nell’implementazione di questa nuova DOCSIS 3.1.
Pernille Erenbjerg, CEO di TDC, ha dichiarato che si tratta di uno dei più ambiziosi e costosi investimenti nel campo delle infrastrutture digitali danesi e che si tratta di realizzare qualcosa di comparabile ad una “super autostrada digitale” e che, entro la fine del 2017, metà della popolazione sarà in grado di avere un accesso ad internet alla velocità di 1Gbps, 10 volte superiore a quella fissata come obiettivo politico da raggiungersi nel 2020.
Giusto in questo mese, inoltre, Huawei aveva già annunciato di essere riuscita a raggiungere, in test di laboratorio, la velocità di 1Gbps in download e 130Mbps in upload su rete mobile 4G, grazie ad una partnership con la compagnia di telecomunicazione di Singapore M1.
Pensate che vedremo presto queste tecnologie in Italia o, come purtroppo spesso accade, saremo tra gli ultimi paesi europei ad adottarle?