OnePlus ha lanciato quest’anno due nuovi device il OnePlus X e il OnePlus 2, in particolare, quest’ultimo, considerato come il degno erede del OnePlus One, appare come il modello più avanzato, anche grazie alla dotazione dello Snapdragon 810.
Questo processore, sulla carta un ottimo componente, in realtà, è stato foriero di non pochi inconvenienti per alcune compagnie produttrici del settore mobile.
Sembrava che l’unica azienda ad essere riuscita ad ottimizzare lo Snapdragon 810, in modo da trarre vantaggio dalla sua potenza, senza, però, doverne affrontare i limiti, fosse stata proprio OnePlus.
Lo Snapdragon 810 è un processore octa-core con architettura big.LITTLE, cioè dotato di quattro core A-53, meno potenti, e quattro core A-57, molto potenti.
Sul OnePlus 2 sembrerebbe che, per evitare il surriscaldamento, uno degli inconvenienti più frequenti che rende il touchscreen inutilizzabile, il processore attivi raramente il cluster più potente.
In questo modo, se da un lato si limitano i problemi, dall’altro lo Snapdragon 810 è depotenziato comportandosi come device di livello inferiore, molto più economico del OnePlus 2.
Dunque, la strategia OnePlus sembra aver funzionato soltanto parzialmente, dato che il processore, in questo modo, ha performance di molto inferiori, pari quasi a quelle di un Motorola Moto G, il cui costo è molto contenuto rispetto al OnePlus.