Con l’avvento dei nuovi chipset MediaTek della serie MT67xx, tutti i produttori di smartphone, in una sorta di tentativo di “corsa agli armamenti”, si sono impegnati nella produzione, anche nella fascia bassa, di smartphone a 64-bit. A rendere più facile il tutto ci ha pensato proprio l’azienda taiwanese produttrice di chip, in quanto è stata in grado di proporre soluzioni mobile a 64-bit low-cost, tali da “sconvolgere” il mercato.
Se siete alla ricerca di uno smartphone entry level, dual SIM, magari con connettività LTE e a 64-bit, Doogee F1 Turbo Mini può fare al caso vostro.
Doogee F1 Turbo Mini, la recensione di GizChina.it
Doogee F1 Turbo Mini – Scheda Tecnica
- CPU MediaTek MT6732 Cortex-A53 quad-core da 1.5 GHz;
- GPU Mali T760 MP2;
- 1 GB di RAM;
- 8 GB di memoria interna, espansibile via micro-SD fino a 64 GB;
- display da 4,5 pollici IPS OGS qHD con una risoluzione di 960 x 540 pixel, 264 ppi;
- fotocamera posteriore da 8 megapixel;
- fotocamera frontale da 5 megapixel;
- Wi.Fi b/g/n, Bluethoot 4.0, GPS, A-GPS, Wi-Fi Direct, LTE;
- batteria da 2000 mAH;
- Android 4.4.4 KitKat (presto aggiornamento ad Android 5.0 Lollipop).
Doogee F1 Turbo Mini – Design
Il dispositivo si presenta al mercato come l’entry level a 64-bit del produttore, ma, nonostante ciò, non viene sacrificata la parte di estetica e design, dove F1 Turbo Mini riesce a distinguere nella massa di dispositivi “tutti uguali”.
La parte frontale ospita il display da 4,5 pollici che sovrasta i tasti frontali soft touch (Opzioni, Home, Indietro) i quali, purtroppo, non sono retroilluminati, quindi di sera non sarà affatto facile “indovinare” la posizione precisa del soft key al primo colpo. Inoltre, con attiva la modalità vibrazione o silenzioso, scompare il feed di vibrazione.
Incassato nella scocca frontale si trova anche il microfono principale.
Grande importanza anche per i selfie vista la fotocamera frontale da 5 megapixel. Nella parte frontale troviamo, inoltre, il sensore di luminosità, di prossimità e la capsula auricolare.
Superiormente vi è l’alloggiamento per il jack da 3.5 millimetri insieme al plug per la micro usb.
Il lato destro ospita il solo tasto di accensione. La fascia laterale è completamente in alluminio, leggermente sporgente dal corpo del dispositivo e con una lavorazione simil “diamond cut”. Molto piacevoli le due viti a vista che sono incassate nel frame laterale.
Sul lato sinistro, caratterizzato dalla stessa lavorazione per la parte metallica, troviamo il bilanciere del volume e due viti a vista, apprezzate sicuramente in termini di design.
Il lato inferiore è completamente pulito.
La scossa posteriore ospita la fotocamera principale da 8 megapixel, leggermente sporgente, con il flash led e in basso l’ampia griglia per l’altoparlante di sistema. La back-cover è in policarbonato e si caratterizza per una finitura gommata che, se da un lato migliora il grip, dall’altro conferisce un look “cerotto” vista la trama da cui è composta.
Quindi, un po’ a sorpresa considerando la fascia di mercato del dispositivo, il Doogee F1 Turbo Mini si caratterizza per l’utilizzo di materiali nobili nelle scocche. L’ottima costruzione in policarbonato, l’alluminio spazzolato del frame laterale e le già citate viti, presenti su entrambi i lati, conferiscono al dispositivo un look davvero accattivante e contribuiscono a trasmettere all’utilizzatore una sensazione di solidità dello stesso.
La parte frontale è sovrastata da un vetro minerale, non gorilla glass, che risulta essere poco oleofobico trattenendo un po’ troppo le ditate.
L’ergonomia è ottima. Il peso è di appena 112 grammi e risulta essere molto ben bilanciato e distribuito su tutta la superficie del dispositivo. Impugnare il mini Turbo F1 non è affatto un problema e l’usabilità è assicurata anche con una sola mano.
Doogee F1 Turbo Mini – Display
Quello del display non è sicuramente il comparto per il quale il dispositivo si distingue, tuttavia quello installato sull’F1 Turbo Mini risulta essere in generale comunque un buon pannello. Più nello specifico, Il display del device è una buona unità da 4,5 pollici IPS OGS qHD ed aspect ratio di 15:9 con una risoluzione di 960 x 540 pixel ed una densità di pixel per pollice di 264 PPI, ovvero quello che possiamo definire un buon compromesso se consideriamo il prezzo di vendita.
Le principali pecche di F1 Turbo Mini sono rilevabili nel sensore di luminosità, troppo pigro nel cambio, gestione ed adattamento alle varie condizioni ambientali, e nel vetro che protegge il display, troppo poco oleofobico e, quindi, tale da trattenere eccessivamente le impronte durante l’utilizzo.
Il menù impostazioni prevede però anche la possibilità di regolare alcuni parametri della “visualizzazione” grazie alla tecnologia Miravision, mediante la quale sarà possibile gestire la temperatura dei colori su tre parametri – standard, vivido e modalità utente – nonché la regolazione dinamica del contrasto, a seconda del contenuto che andremo a visualizzare sul display. Il resto delle impostazioni non è degno di nota in quanto trattasi di tutte le voci classiche del sistema operativo Android 4.4 KitKat.
Doogee F1 Turbo Mini – Software
L’interfaccia del dispositivo non ha impostazioni o personalizzazioni degne di nota. Tutta la filosofia orientale delle viarie MIUI di Xiaomi, FlyMe di Meizu, ecc., ovvero quella dell’elevata personalizzazione dei vari menu e di tutti gli aspetti dell’OS, qui è assente e ciò è evidente sin dal primo avvio del dispositivo, che ripropone come home una basata su Avvio Applicazioni Now di Google, senza però integrare Google Now stesso, assistente vocale di Android. La ROM, inoltre, si caratterizza anche per la presenza del drawer delle applicazioni.
Il software è basato su Android nella versione 4.4.4 KitKat ma il produttore ha già dichiarato che sarà rilasciato un aggiornamento all’ultima release dell’OS di Google, ovvero la 5.0 Lollipop. In questo modo sarà possibile sfruttare anche la base hardware a 64-bit.
Doogee F1 Turbo Mini – Benchmark
Come anticipato, la dotazione del Doogee F1 Turbo Mini prevede un processore quad-core MediaTek MT6732, una soluzione basata su tecnologia Cortex-A53 a 64-bit con frequenza di clock massima di 1.5 GHz, in accoppiata ad una scheda video Mali T760 MP2 e 1GB di RAM.
Ecco il risultato del vari benchmark:
Doogee F1 Turbo Mini – Antutu Benchmark
Doogee F1 Turbo Mini – Gaming
Per la parte grafica, Doogee F1 Turbo Mini fa affidamento su una GPU Mali-T760 MP2, una scheda che, seppur di buon livello, non riesce a rendere del tutto piacevole l’esperienza gaming con il dispositivo, mettendoci anche più del dovuto nell’elaborazione e caricamento del gioco.
La riproduzione degli elementi di gioco è però buona e i dettagli vengono ben riprodotti. Troviamo, infatti, anche il riflesso negli specchietti retrovisori, seppur non con una riproduzione “massima”.
Il gioco gira in modo fluido e senza impuntamenti, a parte qualche sporadica perdita di frame.
Doogee F1 Turbo Mini – Multimedia
Quello riguardante le fotocamere è, forse, il comparto del dispositivo peggio riuscito. La fotocamera posteriore è un sensore da 8 megapixel che non si dimostra affatto in linea con le nostre aspettative riposte nel device.
Gli scatti, infatti, sono appena accettabili se visualizzati sullo schermo del dispositivo, mentre se analizzati su display più grandi, come ad esempio quello di un PC, risultano essere “impastati e velati”. Le foto in HDR, invece, vanno a correggere questo grave difetto, migliorando la regolazione della luce in fase di scatto e restituendo risultati piacevoli.
Doogee F1 Turbo Mini – Test video 1080p
Il software della fotocamera è quello stock dei dispositivi MediaTek, che conosciamo ormai bene, poiché è in comune con molti altri smartphone dotati di questa base hardware.
Come da tradizione MediaTek, la galleria si presenta con le animazioni dei video in fase di scorrimento, un aspetto sempre piacevole da vedere. I video vengono riprodotti senza alcun problema, la fluidità è buona e audio e immagini sono ben sincronizzati.
Il Player musicale non ha personalizzazioni degne di nota, se non un leggero restyling rispetto a quello stock. In generale, il riproduttore musicale riprende in toto le funzionalità di Android Kitkat.
Doogee F1 Turbo Mini – Browser web
Sul dispositivo il browser web viene “spalleggiato” da Chrome, quest’ultimo divenuto sempre più prestante e performante nel corso del tempo.
La navigazione internet è buona, ma non è al massimo dell’esperienza d’uso, sia per via della risoluzione che della dimensione della diagonale del display, che vi porteranno a eseguire pinch-to-zoom molto spesso. La gestione con più schede aperte non è problematica, a patto di non avere molte applicazioni in background e, quindi, non saturare tutta la memoria RAM.
Doogee F1 Turbo Mini – Parte Office e Autonomia
L’autonomia è sicuramente il punto di forza del Doogee F1 Mini Turbo. Il display non particolarmente definito e il processore non molto energivoro permettono al dispositivo di superare senza alcun problema la giornata di utilizzo intenso.
Il nostro stress-test prevede:
- 2 account gmail in push;
- 1 account Facebook che si sincronizza ogni 30 minuti;
- 1 account Twitter che si sincronizza ogni 30 minuti;
- utilizzo intenso di WhatsApp;
- circa 40 minuti di chiamate;
- circa 60 minuti di browsing web;
- circa 15 minuti di svago con giochi;
- Mi Band in sincronizzazione con il Bluetooth.
La parte “business” non risalta particolarmente per funzionalità e caratteristiche. Il calendario non ha alcuna personalizzazione e non vi è neanche un gestore di file installato. Tuttavia, ciò non rappresenta un problema insormontabile in quanto si può tranquillamente ricorrere ad alcune App disponibili gratuitamente sul PlayStore, come, ad esempio, WPS Office, software che rappresenta “una sicurezza” nella gestione dei file Word ed Excel.
Doogee F1 Turbo Mini – Galleria fotografica
Doogee F1 Turbo Mini – Conclusioni
Non sono molti i punti di forza del dispositivo, ma sarebbe sicuramente un errore da parte nostra sconsigliarne l’acquisto. Per poco più di 100 euro, infatti, potrete avere a disposizione uno smartphone con un hardware già a 64-bit e con la promessa di un arrivo imminente di Android 5.0 Lollipop, il che può far sempre ben sperare.
Le prestazioni sono discrete, a patto di non avere molte applicazioni aperte in background e, quindi, di non andare a stressare RAM e CPU. Un pizzico di ottimizzazione in più non guasterebbe e, per questo, confidiamo che il produttore possa porre rimedio a tutti questi piccoli difetti di produttività con l’update ad Android 5.0 Lollipop.