Quando ad inizio febbraio vi abbiamo parlato, per la prima volta, del prossimo core ad alte prestazioni di ARM vi avevamo preannunciato che il gigante britannico non avrebbe svelato da subito molti dei dettagli della sua soluzione. Il nuovo Cortex A72, in ogni caso, è entrato immediatamente nelle roadmap di tutti i chipmaker e ARM, in occasione del suo Tech Day annuale, ha recentemente reso pubbliche nuove ed interessanti informazioni sulla futura architettura.
Accanto ai numerosi dettagli tecnici che hanno dominato l’evento, infatti, la società di Cambridge ha finalmente svelato quale sia stato, nella mente degli ingegneri, l’obiettivo da raggiungere con questo core. Lo stesso Mike Filippo, che è stato a capo del progetto, ha dichiarato con orgoglio: “Con A72 ci siamo impegnati per ottenere prestazioni next-gen e per tirar fuori una tonnellata di potenza dal design. Ci siamo ampiamente riusciti.”
Le dichiarazioni, sopratutto quando sembrano leggermente arroganti, creano spesso più scetticismo che entusiasmo ed il progettista, di conseguenza, ha immediatamente avvalorato la sua tesi con una serie di slide. Tra l’ottimizzazione dei blocchi logici rispetto A57 (che ha consentito di ridurre le dimensioni del core ed il consumo) ed il branch prediction migliorato del 20% sul predecessore, quindi, si è parlato finalmente delle prestazioni reali di Cortex A72 che, secondo ARM, dovrebbero superare dal 20% al 60% quelle di A57.
Diversamente dal recente passato, inoltre, la società tecnologica si è sbilanciata anche in un confronto con un diretto concorrente. Per chiarire la bontà della sua nuova soluzione, infatti, ha paragonato le prestazioni del suo futuro core “big” con quelle di un processore Intel già presente sul mercato, il Core-M 5Y10C utilizzato su Dell Venue Pro 2. I risultati, come potete vedere, sono incredibili!
Da questo primo confronto, infatti, appare evidente come il nuovo Cortex A72 possa riuscire con un quarto del consumo energetico ad ottenere prestazioni simili a quelle del potente chip x86. L’incremento di efficienza di Cortex A72, che ARM stima tra il 18% ed i 30% su A57, sarà quindi difficile da recuperare per Intel che, nonostante un processo produttivo più avanzato, potrebbe presto vedersi raggiunta in prestazioni e superata in consumi dalla concorrenza (e non solo in ambito mobile).
Le informazioni più tecniche riguardo l’architettura, decisamente poco comprensibili ai meno esperti, non sono comunque mancate. La società britannica ha parlato, ad esempio, dell’ampliamento del front end (che ora è un 3 vie in order) e del back end (5 vie out of order), che garantirà un aumento delle potenza single thread. Le prestazioni in multi-thread hanno invece beneficiato della nuova cache L2 condivisa ad elevata bandwidth.
Anche la cache L1 a tre vie e il dispatch sono stati riorganizzati, e un buon incremento di IPC (istruzioni per ciclo di clock) arriverà dalla riduzione dei tempi di latenza che ha interessato la maggior parte delle unità funzionali. ARM, in particolare, sostiene che il nuovo FMAC da 6 cicli di Cortex A72 sia lo stato dell’arte della tecnologia.
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