Nel corso degli ultimi cinque anni il boom degli smartphone ha avuto un’esplosione sempre maggiore. Se pensiamo ai dati diffusi dall’IDC, che mostrano i dati di vendita dei primi cinque produttori al mondo e l’aumento percentuale annuo delle vendite globali di smartphone, ci rendiamo conto di quanto questo mercato sia ancora in netta espansione.
Per questo principio, più la concorrenza si fa grande, più è difficile introdurre novità che siano realmente innovative, al punto da portare i produttori a primeggiare nella corsa al primo posto per specifiche tecniche e di “potenza bruta” sulla carta. E così il trend seguito da tutti è stato quello di aumentare i GB di RAM, di inserire SoC con frequenze molto “pompate”, di introdurre display con risoluzioni spesso considerate assurde e inutili come il 2K, e chi più ne ha più ne metta.
Qualunque nuova introduzione tecnologia comporta, di norma, un dispendio di energia a danno della batteria, che risente delle richieste energetiche mosse, ad esempio, da un display 2K non riuscendo a garantire un’autonomia sufficiente a coprire una giornata intensa di utilizzo del device.
Sì, perché tutti i componenti sono progrediti nella loro evoluzione e migliorie, ma soltanto uno è rimasto fisso su una tecnologia vecchia e limitata: proprio la batteria.
Di possibili soluzioni se ne sono cercate nel corso del tempo ma, vuoi per costi ancora troppo proibitivi, vuoi per mancato interesse dei produttori ad investire in un “settore” come quello delle batterie, la tecnologia ancora utilizzata è quella delle batterie agli Ioni di Litio con amperaggi piuttosto limitati.
Secondo quanto dichiarato dalla startup SolidEnergy, un’azienda impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie in ambito elettrico, tutto potrebbe cambiare grazie ad una particolare tecnologia in sviluppo dalla società stessa.
Sembrerebbe, infatti, che questa azienda sia riuscita a trovare il modo di produrre batterie, definite “Super Litio”, con una capacità più che doppia rispetto a quelle attuali in commercio a parità di densità di corrente: questo significa nessun aumento dello spessore delle batterie attuali.
L’azienda avrebbe anche dichiarato di essere stata contattata da diversi player importanti, come ad esempio Apple, interessati all’impiego di questa nuova tecnologia (l’Apple Watch sarebbe un esempio di utilizzo) e, sempre secondo quanto emerso, diverse aziende inizierebbero i propri test su questa nuova tecnologia nella seconda metà del 2015.
Speriamo, quindi, di vedere introdotta questa nuova tecnologia entro la prima metà del 2016, così da poter assistere ad una reale svolta in ambito mobile.
Prima di chiudere una domanda sorge spontanea: quanto passerà, qualora venga realmente introdotta questa nuova tecnologia, prima che il suo impiego venga vanificato dall’introduzione di display con risoluzioni ancora maggiori o da SoC ancora più prestanti?
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