Tempi duri per Google e la sua pubblicità, specie in Italia. Infatti, il colosso dell’Internet si è visto avviare un’istruttoria da parte della AGCM, cioè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del nostro paese. I motivi di questo intervento è dettato dal presunto abuso di posizione dominante per il display advertising nel nostro mercato. Scopriamo insieme i dettagli.
Google: ecco di cosa avrebbe abusato secondo l’AGCM Italia
Andando a dare uno sguardo al comunicato stampa diffuso dall’AGCM, Google avrebbe: “Violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari“.
Questo perché, oltre ai cookie per l’acquisizione di dati che determinano le scelte di consumo degli utenti e per la personalizzazione delle campagne di advertising immediatamente successive, Big G dispone di vari strumenti che ottimizzano la propria rete nel modo più dettagliato possibile. E questo si riflette in Android, Google Maps e tanti altre app come Gmail, YouTube e via dicendo.
In parole povere, Google avrebbe tenuto una condotta discriminante sia sulla concorrenza, sia sui consumatori. Questo porta inevitabilmente al calo di competizione, che però porta ad un calo di contenuti per mancanza di risorse destinate ad editori e produttori di siti web. E questo, per l’AGCM è sicuramente passabile di abuso di posizione dominante.
Anche perché il display advertising, la pubblicità a pagamento sul web, è un settore talmente fiorente da registrare numeri miliardari anche in Italia ed il fatto che Google domini così tale mercato non far perdere interesse sia alla competizione che all’utenza, che non si sente sicura della sua gestione dati.
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