Ammettiamolo: il mercato degli smartphone top di gamma è diventato un particolare settore in cui è sempre più difficile distinguersi. Samsung affina la sua formula con l’IA, Apple consolida il suo ecosistema e Google punta tutto sulla “magia” del suo software. E poi c’è vivo. L’azienda cinese, anno dopo anno, continua la sua corsa solitaria verso un unico obiettivo: creare il cameraphone definitivo. E se con l’X200 Pro dello scorso anno (che abbiamo amato, qui la nostra recensione) avevamo pensato si fosse raggiunto un picco, il nuovo vivo X300 Pro arriva e, semplicemente, fa davvero tanti passi avanti.
Non lo fa solo con i sensori, che sono chiaramente di ottima qualità, o con la solita, eccellente, partnership con ZEISS. Lo fa introducendo un concetto che credevamo morto e sepolto ma che quest’anno pare sia tornato in auge, anche con l’OPPO Find X9 Pro (qui la nostra recensione): la modularità.
Grazie a due kit fotografici esterni, questo X300 Pro non vuole più solo sostituire le mirrorless per il “punta e scatta”, ma vuole diventare una mirrorless. È una scommessa folle, ambiziosa e costosissima.
L’ho provato a fondo e una cosa devo dirvela: ragazzi, che foto che fa! E al netto di alcuni compromessi che i più appassionati sicuramente prenderanno in considerazione (uno su tutti la capienza della batteria), con il suo nuovo X300 Pro, il brand ha deciso di superare quei limiti che sembravano già raggiunti con il precedente X200 Pro e, ancora una volta, rinnova i parametri di valutazione per chi cerca un cameraphone.
Prima di iniziare un piccolo consiglio: se siete interessati a conoscere le differenze tra il Vivo X200 Pro ed il vivo X300 Pro, vi consiglio di dare una lettura al nostro approfondimento, e se invece siete interessati a conoscere i migliori smartphone per fotografia del 2025, cliccate qui.
vivo X300 Pro recensione: il cameraphone 2025 che sfida le fotocamere classiche (con gli obiettivi intercambiabili)
Videorecensione vivo X300 Pro
Design e materiali
Rispetto al passato, il Vivo X300 Pro adotta un approccio più sobrio, ma non senza compromessi. Lo smartphone utilizza un retro in vetro satinato con modulo circolare fotografico centrale molto grande, circondato da un anello più sottile rispetto al passato. Le finiture sono raffinate e il rivestimento tende a trattenere meno impronte rispetto a quanto temuto e a scivolare molto poco.
Insomma, nonostante le dimensioni è uno smartphone che si impugna davvero bene e devo ammettere che a mio avviso la presenza del camera bump centrale, nonostante le dimensioni davvero importanti, ha due pregi: lo si può utilizzare come “punto d’appoggio” quando si utilizza il dispositivo e, una volta appoggiato su una superficie piana, rende lo smartphone molto stabile.
Il display questa volta è flat, non più curvo, scelta che rende i bordi più funzionali e limita tocchi accidentali (rispetto al design curvo del passato). E nonostante uno spessore piuttosto ridotto di 7,99 mm, va detta una cosa: è piuttosto pesante. E con i suoi 226 grammi si fa sentire: in tasca non è leggero, e in mano utilizzato magari per lunghe sessioni fotografiche diventa impegnativo.
Nonostante si tratti di un cameraphone, vivo ha deciso di non dotare il suo top di gamma del tasto dedicato alla fotocamera (una mancanza che a mio parere non sentirà proprio nessuno), ma spostandoci sul lato sinistro, troviamo invece un pulsante fisico aggiuntivo chiamato “Pulsante della scorciatoia”. Sebbene sia una novità per questo modello, non è un inedito assoluto: è già presente sull’OPPO Find X9 Pro, ma su questo vivo a mio avviso la sua implementazione è più intelligente.
Questo tasto fisico supplementare è personalizzabile, anche se con alcune limitazioni. Ci si può interagire con due azioni:
- Pressione lunga
- Doppio clic
E a differenza di quanto abbiamo visto nel top di gamma di OPPO, nello smartphone di vivo è possibile modificare le azioni scegliendo da un elenco di funzioni alternative fornite oppure (e questa è la novità) impostare delle azioni rapide collegate a qualsiasi applicazione installata nel dispositivo.
Infine, è certificato IP68 / IP69, il che significa resistenza a polvere, immersioni e spruzzi ad alta pressione: un elemento importante per chi scatta anche in ambienti difficili.
Display
Molto bene il pannello AMOLED / LTPO da 6,78 pollici, con risoluzione 1.260 × 2.800 (1,5K) e refresh rate variabile fino a 120 Hz. La leggibilità sotto la luce diretta del sole è eccezionale, grazie a una luminosità di picco all’aperto che può raggiungere i 4500 nit. Traducendo questo dato tecnico in un vantaggio pratico, lo schermo rimane perfettamente visibile anche in condizioni di forte illuminazione, conservando colori vividi e un contrasto elevato.
Per quanto riguarda i contenuti multimediali, il display offre una luminosità di picco di circa 2000 nit in modalità HBM (High Brightness Mode). Questo garantisce una visione ottimale dei video in HDR, supportando appieno gli standard Dolby Vision e HDR10+.
vivo ha inoltre curato l’utilizzo in condizioni di scarsa illuminazione. Questo pannello si distingue nel panorama Android per la sua capacità di scendere a una luminosità minima di appena 1 nit, assicurando un notevole comfort visivo durante l’uso notturno.
La resa colore è convincente: i test preliminari mostrano colori vividi ma ben calibrati, con supporto HDR e gamma dinamica estesa, utili per chi scatta e passa subito alle anteprime. Lo schermo flat migliora visibilità e usabilità nelle pellicole protettive, rispetto alle curvature che creavano distorsioni su certi angoli.
Durante l’uso quotidiano, lo scroll è fluido, le animazioni reattive e non ho notato micro-halving né ritardi nelle transizioni: l’ottimizzazione software di OriginOS 6 fa molto bene il suo compito.
Fotocamere
Arriviamo al punto cruciale di questo vivo X300 Pro: le fotocamere. E sarò sincero e diretto: le mie aspettative erano decisamente alte per il comparto fotografico del Vivo X300 Pro, e posso anticipare che non solo sono state soddisfatte, ma addirittura superate.
Senza mezzi termini, le immagini che questo dispositivo è in grado di produrre sono le migliori che abbia mai testato su uno smartphone fino ad ora. E voglio sottolineare che nessun concorrente diretto, al momento, riesce a pareggiare la combinazione di nitidezza, gestione della luce e riproduzione cromatica offerta dal nuovo cameraphone di vivo.
Analizzando l’hardware, troviamo una fotocamera principale da 50 megapixel f/1.57 con stabilizzazione ottica che utilizza un sensore Sony LYT-828, affiancata da un teleobiettivo con zoom ottico APO 3.5x da ben 200 megapixel e un’ottica ultra-grandangolare da 50 megapixel.
E sia chiaro: la collaborazione con ZEISS è totale. Non è un “nome affiancato” solo per marketing, ma un lavoro comune sui rivestimenti ottici, riduzione aberrazioni e resa cromatica. Le ottiche sono certificate “APO ZEISS” per garantire minori frange cromatiche e massima nitidezza anche ai bordi.
Ad ogni modo, in condizioni di buona luminosità, tutti gli obiettivi forniscono scatti di qualità superba, caratterizzati da un’eccellente gestione della gamma dinamica e da un bilanciamento dei colori molto accurato. Probabilmente l’ottica che spicca meno in quanto a qualità è l’ultragrandangolare, ma stiamo parlando di un livello talmente alto che si tratta di un particolare da non tenere assolutamente in considerazione.
La stessa eccellenza qualitativa si conferma pienamente anche negli scatti notturni. Grazie a un’efficace elaborazione software, è possibile ottenere fotografie notturne di grande impatto, persino in condizioni di buio quasi totale, scattando a mano libera. L’aspetto più notevole è che questa capacità si estende anche all’utilizzo dello zoom.
In conclusione, anche di notte le foto del Vivo X300 Pro si posizionano una spanna sopra qualsiasi altro smartphone. Un contributo significativo deriva dall’ottimo lavoro svolto da Zeiss con le sue lenti T*, il cui impatto è particolarmente evidente nella qualità dello sfocato (bokeh) e nella gestione dei riflessi negli scatti con poca luce.
Ma non finisce qui. X300 Pro supporta due kit fotografici acquistabili a parte ed entrambi meritano una menzione specifica per chi cerca il massimo nel mobile imaging.
Il primo kit prevede un obiettivo Zeiss intercambiabile a focale lunga, dotato di attacco a scatto e di riconoscimento automatico nell’app di sistema: migliora ulteriormente la qualità in condizioni di zoom estremo e offre un Bokeh più naturale e a mio avviso ha due pregi rispetto a quello che abbiamo visto nell’OPPO Find X9 Pro: innanzitutto quando lo si collega non vengono coperte le altre fotocamere e poi – una volta attivo – permetterà comunque l’utilizzo di tutte le modalità fotografiche e video, cosa non possibile nel suo diretto competitor
Il secondo kit consiste in un camera grip molto simile a quello che abbiamo visto nello Xiaomi 15 Ultra (qui la nostra recensione) che aggiunge dei tasti di controllo per foto e video ed integra una batteria in grado di ricaricare lo smartphone.
Bene i video che possono essere registrati in 4K a 60 fps con tutte le fotocamere, oppure in 4K a 120 fps o in 8K e che si arricchiscono di una nuova modalità che a mio avviso potrebbe essere molto utile soprattutto ai creator: la possibilità di registrare video ritratto in 4K a 60 fps.
Hardware e prestazioni
Uno dei punti più interessanti del X300 Pro è la piattaforma interna. Il chip è il MediaTek Dimensity 9500, costruito a 3 nm, che promette un salto prestazionale rispetto alle generazioni precedenti. In sostanza si tratta della stessa configurazione vista nell’OPPO Find X9 Pro che, nei modelli europei, arriva con 16 GB di ram LPDDR5X e 512 GB di spazio interno di tipo UFS 4.1. Insomma, è una scheggia.
Nell’uso pratico di ogni giorno, questa scheda tecnica si traduce in un’esperienza utente totalmente priva di esitazioni. Il multitasking è immediato, le app si caricano in un attimo e persino le sessioni di gaming più impegnative con titoli AAA vengono gestite senza problemi, mantenendo un frame rate stabile e senza surriscaldamenti anomali.
Per percepire un effettivo aumento di temperatura, bisogna ricorrere a stress test e benchmark sintetici. Anche in quelle condizioni estreme, comunque, il dispositivo non diventa mai fastidioso o impossibile da impugnare (a differenza di quanto accade con altri modelli recenti, come ben sa chi ha provato i RedMagic).
Voglio essere molto chiaro su questo punto: a meno di non sollecitarlo intenzionalmente con software specifico, è quasi impossibile far scaldare questo smartphone durante la normale routine quotidiana.
E questo eccellente controllo termico non è dovuto a una mancanza di potenza. Al contrario, il SoC è talmente potente che, al momento, non esistono applicazioni capaci di metterlo davvero in difficoltà. Gli unici software che si avvicinano a quel limite sono alcuni emulatori, che però spesso non godono di un’ottimizzazione ideale per i chip MediaTek.
La vera buona notizia è che tutto ciò si traduce in un enorme margine di potenza a disposizione, garantendo che il dispositivo rimanga scattante e prestante per molti anni a venire.
Tornando come al solito a parlare di cose più “umane”, buono l’audio in capsula così come la ricezione alle reti cellulari. L’audio stereofonico è affidato alla capsula auricolare, ma è piuttosto efficiente ed il sensore di prossimità è fisico e funziona molto bene.
Lato connettività non manca nulla: c’è il WiFi 7, il Bluetooth 5.4, il dual sim 5G ed il supporto alle eSIM. Buono il sensore per le impronti digitali, che è ultrasonico e molto veloce, è presente il blaster IR ed il motorino della vibrazione è discreto.
Software
Il vivo X300 Pro arriva in Europa con OriginOS 6 basato su Android 16, un salto generazionale che non è solo “numerico” ma soprattutto esperienziale. OriginOS 6 mantiene quell’imprinting visivo pulito e diretto che abbiamo apprezzato nelle versioni precedenti, ma introduce un lavoro strutturale più serio sull’integrazione dell’intelligenza artificiale, sulla gestione delle risorse e sulla coerenza d’uso quotidiano. Sul fronte UX si nota subito una maggiore attenzione alla chiarezza: layout più leggibili, transizioni ottimizzate ed uno stile che, bisogna ammetterlo, è molto “simile” a quello di iOS 26.
Anche lato performance la combinazione Android 16 + OriginOS 6 si sente: la gestione della memoria e del background risulta più intelligente, con meno ricaricamenti di app e un’efficace ripartizione termica durante attività pesanti come l’editing RAW o la registrazione video prolungata. Vivo ha lavorato inoltre su strumenti per il power management che riducono i consumi in standby e ottimizzano i picchi quando serve potenza di calcolo fotografica.
Insomma è una buona interfaccia grafica, ben personalizzabile e particolarmente fluida anche nell’esecusione dei task più complessi, che però rispetto alla Color OS trovo meno “user friendly” soprattutto per la collocazione di alcune voci delle impostazioni che, soprattutto per gli utenti meno esperti, potrebbero essere difficili da trovare.
Infine, per il nuovo X300 Pro, vivo garantisce fino a 5 anni di aggiornamenti del sistema operativo e 7 anni di patch di sicurezza.
Batteria e ricarica
Uno degli aspetti più discussi riguarda la batteria. In Europa, la versione del X300 Pro monta una batteria da 5.440 mAh (anziché i 6.510 mAh della versione cinese). E sì, quando parlavo di “compromessi” mi riferivo proprio alla capienza della batteria, sopratutto considerando che l’OPPO Find X9 Pro arriva in Italia con una batteria da ben 7500 mAh.
Ad ogni modo, nonostante non si tratti di una caratteristiche di spicco, con il vivo X300 Pro riuscirete sicuramente ad arrivare a sera senza problemi anche con un utilizzo stress. Insomma, non ha l’autonomia eccellente del Find X9 Pro, ma comunque ha una buona autonomia, anche se con un uso fotografico intensivo il battery drain aumenta sensibilmente.
La ricarica cablata supporta 90 W (FlashCharge), mentre la ricarica wireless arriva a 40 W.
Prezzo di vendita e considerazioni
Il prezzo di vendita del vivo X300 Pro è 1.399 €, con disponibilità a partire dal 3 novembre 2025. A questo andranno aggiungi i due kit opzionali: 349 € per il teleobiettivo e 179 € per il grip. Per il lancio, vivo ha previsto una serie di offerte aggressive. Sul nuovo vivo Store ufficiale e su Amazon.it, i telefoni saranno venduti in bundle con il caricabatterie da 90W e le cuffie TWS vivo 3e, con sconti dedicati sugli accessori fotografici. Nello specifico sono previsti 50€ di sconto per il Kit Teleobiettivo ZEISS e 30€ di sconto per l’Imaging Grip Kit.
Presso MediaWorld ed Euronics, gli iscritti ai programmi Club potranno usufruire di 100€ di sconto e finanziamenti a tasso zero. Infine, è stata rinnovata la partnership con WINDTRE, che offrirà l’X300 a partire da 23,99€ al mese.
A chiudere il pacchetto italiano, un’eccellente garanzia: un anno di estensione gratuita, cinque anni di garanzia sulla batteria e, per i modelli Pro, un anno di riparazione gratuita del display.
Ed indipendentemente dal prezzo che, sì è importante, non stiamo parlando di uno smartphone per tutti. Il punto è questo: avere fra le mani un vivo X300 Pro è, oggi, come tenere un piccolo concentrato di tecnologia pensato per chi non accetta compromessi nella fotografia mobile. Il prezzo non è basso, specie considerando che i kit fotografici dedicati sono optional piuttosto costosi, ma si tratta di un investimento giustificato per chi lavora con immagini, social o ha la fotografia nel sangue.
Non mancano i compromessi, ma la strategia di vivo è chiara: puntare sulla qualità, sull’integrazione hardware/software e su una modularità/professionalità soprattutto fotografica che resta, ancora oggi, ineguagliata in fascia altissima. Se l’obiettivo è davvero quello di avere sempre in tasca lo smartphone migliore per foto e video, oggi X300 Pro merita di essere in cima alla lista, se invece si vuole un buon telefono top di gamma con fotocamera sopra la media, ci sono alternative più equilibrate.
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