Dopo il caricatore, addio anche al cavo USB-C dalla confezione degli smartphone

cavo usb c confezione smartphone
Crediti: Canva

Dopo aver tolto il caricatore dalla confezione dei nuovi smartphone, il prossimo passo potrebbe essere l’addio al cavo USB-C. Il primo produttore a togliere l’accessorio dalla confezione è Sony, senza alcun annuncio ufficiale: una “mancanza” che apre le porte anche ad altri brand che, ingolositi, potrebbero seguire il percorso tracciato dalla compagnia nipponica.

Smartphone senza cavo USB-C in confezione: il primo brand a cambiare le cose è Sony, con il nuovo Xperia 10 VII

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LinusTechTips (reddit)

Ad accorgersi di questo taglio da parte di Sony è un utente di Reddit: la foto condivisa mostra l’interno della confezione del nuovo Xperia 10 VII, il mid-range di questa generazione. La box di vendita è praticamente vuota e contiene solo lo smartphone e qualche libretto: niente caricatore (come da tradizione) ma assente anche il cavo USB-C, ultimo accessorio rimasto ad accompagnare i nuovi dispositivi.

Il medio gamma è finito sotto i riflettori grazie al post su Reddit anche se in realtà lo stesso vale per Xperia 1 VII: perfino il top di gamma arriva sprovvisto del cavetto.

Visti i precedenti, è lecito ipotizzare che questo passo di Sony porterà altri brand a seguire questa via. Nel 2020 Apple è stato il primo marchio a non includere un caricabatterie in confezione, con iPhone 12; com’è facile immaginare si è trattato di una scelta ecologica, almeno secondo quanto dichiarato dal colosso statunitense.

Troppi caricatori in circolazione e quindi la decisione di ridurre i rifiuti tecnologici eliminando il prezioso accessorio dalla confezione. Senza riduzioni di prezzo, chiaro.

Da quel momento in poi tutti i brand hanno rimosso il caricabatterie: qualcuno ha fatto anche una triste campagna presentandosi come ultimo baluardo dell’accessorio gratuito, ma poi tutto è finito con un adeguamento quasi totale del mercato. O meglio: smartphone economici senza caricatore, top di gamma spesso con caricatore incluso o addirittura proposto in bundle come offerta lancio.

Troppi rifiuti tech, vale anche per il cavo USB-C

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Crediti: Canva

Dopo anni di smartphone ed altri dispositivi, di certo gli utenti avranno accumulato una miriade di cavi USB-C, complice anche la diffusione capillare dello standard. Quindi è probabile che Sony faccia da apripista e progressivamente vedremo confezioni di vendita sempre più scarne, in mode della scelta ecologica e della riduzione dei rifiuti tecnologici.

Il risvolto della medaglia è facile da immaginare e si basa sulla semplice consapevolezza delle dinamiche reali. Senza cavi USB-C tantissimi utenti ricorreranno all’acquisto a parte, senza preoccuparsi della qualità ma puntando al massimo risparmio.

Cavetti di bassa qualità significa che si romperanno più spesso (senza contare i rischi per la sicurezza durante la ricarica), quindi finiranno tra i rifiuti e si passerà al prossimo filo economico.