Sebbene l’interazione vocale con gli elettrodomestici possa sembrare un’innovazione recente, il viaggio di Samsung in questo settore ha radici profonde. Tutto ebbe inizio nel 1985, quando l’azienda presentò il suo primo frigorifero “parlante”, un prodotto pionieristico per l’epoca. Solo quattro anni dopo, nel 1989, la tecnologia compì un significativo balzo in avanti. Grazie all’implementazione della sintesi vocale, le funzionalità superarono la semplice guida audio: il frigorifero poteva riprodurre messaggi programmati, fungere da promemoria e avvisare se la porta veniva lasciata aperta. Queste prime interazioni hanno gettato le fondamenta per i complessi sistemi basati sull’intelligenza artificiale che conosciamo oggi.
Da quelle basi è nata l’esperienza moderna, culminata nel 2018 con l’introduzione dell’assistente vocale Bixby. Oggi, Bixby non è solo una voce, ma un hub di comando intelligente per l’intero ecosistema domestico, in grado di gestire lavatrici, climatizzatori, frigoriferi e altri dispositivi. L’evoluzione è proseguita con la funzione Voice ID, che porta la personalizzazione a un nuovo livello: l’assistente è capace di distinguere le voci dei diversi membri della famiglia, fornendo a ciascuno informazioni e risposte su misura.
Insomma: Intelligenza artificiale per migliorare la vita quotidiana e per permettere agli utenti di personalizzare non solo le proprie esperienze di intrattenimento, ma la vita stessa nella propria abitazione. È questo il messaggio che Samsung ha voluto lanciare nel corso dell’ultima kermesse di Berlino, IFA 2025, evento in cui oltre alle attese novità mobile come il Samsung S25 FE e i nuovi Galaxy Tab 11, il brand ha svelato un ricco ecosistema di elettrodomestici connessi, capaci di dialogare tra loro e con l’utente. Sono state inoltre presentate una nuova tecnologia per i pannelli TV e un assistente evoluto che si arricchisce di IA grazie all’integrazione di Copilot e Perplexity.
E proprio dopo 40 anni di innovazione nel settore della smart home, e per capire meglio le novità di IFA 2025, che abbiamo discusso con Alessio Cazzaniga, Head of Marketing & Retail AV di Samsung Italia. L’obiettivo è stato approfondire l’approccio con cui il brand vuole rendere l’intelligenza artificiale realmente accessibile e utile nelle case di tutti.
Alessio Cazzaniga, Head of Marketing & Retail AV di Samsung Italia: l’IA deve essere qualcosa di tangibile e semplice da utilizzare
Tanta intelligenza artificiale quest’anno, ma diciamo che i nostri lettori sono più abituati a utilizzare l’AI nei dispositivi mobili. In che modo Samsung vuole integrarla anche nei prodotti audio video?
La nostra visione è quella dell’AI Companion, che va un po’ a riprendere il concetto dello smartphone. L’utente finale deve capire che l’intelligenza artificiale può essere usata anche con il TV. E deve essere qualcosa di tangibile, altrimenti il consumatore finale, se non ne vede il beneficio, non la usa.
Quindi, mettiamo l’intelligenza artificiale nel cuore dell’intrattenimento dei TV unendo la potenza di Bixby con le funzionalità di ricerca avanzata che avevamo presentato al CES di Las Vegas. L’obiettivo è avere un assistente vocale ultrapotente. Ad oggi, l’utente potrà dimenticarsi il telefono o il tablet, sedersi e, solamente con la voce, dialogare con il televisore. Prima potevamo chiedere contenuti riguardanti ciò che stavamo guardando; adesso, con l’AI evoluta, posso fare domande che vanno al di là del contenuto in onda, spaziando tra lingue e argomenti diversi.
Per esempio, prima potevo chiedere: “cosa sto guardando?”. Adesso, se vedo una scena ambientata a Berlino, posso fare una domanda sulla città, chiedere “dove posso andare a cena lì?”, oppure posso organizzare la mia serata. Quando torno a casa stanco, posso chiedere: “cosa c’è nel frigorifero?”. Deve essere qualcosa di semplice, facile e immediato.
Avremo un “AI Hub” dove, oltre a Bixby, integreremo anche Gemini, Copilot e Perplexity. Samsung è da sempre un’azienda aperta, un po’ come per la piattaforma SmartThings, e lavora con terze parti perché vuole offrire il prodotto che più si allinea alle esigenze dell’utente finale. Allo stesso tempo, continuiamo a sviluppare le nostre soluzioni. Crediamo che solo l’interazione con altri brand importanti come Samsung possa dare il miglior risultato all’utente finale, che per noi sta molto a cuore.
Parliamo di tre pilastri fondamentali:
- Semplicità: “Meno faccio, più ottengo”. L’AI si occupa di tutto.
- Prendersi cura: L’intelligenza artificiale si prende cura di me, dei miei parenti e anche degli animali domestici, che ormai sono parte della famiglia. Posso capire cosa sta succedendo in casa: l’AI vede se c’è troppa o poca luce, capisce che ore sono e può quindi abbassare le tapparelle, accendere l’aria condizionata o mettere della musica, creando la mia comfort zone ideale.
- Efficienza: L’intelligenza artificiale, tramite SmartThings, monitora i consumi energetici. Sul televisore visualizzo una mappa 3D di tutti i dispositivi connessi, vedo come li sto utilizzando e posso impostare dei limiti o ricevere suggerimenti per risparmiare in maniera tangibile.
L’ultimo punto non è solo tecnologia, ma anche sicurezza. I cyber-attacchi sono ormai comuni. Per questo offriamo una doppia protezione con Samsung Knox, sia a livello hardware che software. Stiamo anche cercando di fare un po’ di “scuola” su questo, perché l’utente finale spesso pensa che il televisore non sia a rischio di attacchi. Invece, proprio quando si accende, il TV è più vulnerabile perché si sta inizializzando. Inoltre, oggi è connesso a tutto, dal forno al telefono, e contiene dati sensibili usati per abbonamenti o piccoli acquisti.
Quindi, la sicurezza è fondamentale, e dall’altra parte c’è la privacy. Tutto ciò che viene registrato o ripreso è di “prima parte”, ovvero Samsung non lo condivide e lo cancella. Ogni volta che è richiesto un consenso, Samsung è molto attenta alla privacy del consumatore. Sicurezza, ma allo stesso tempo anche privacy.
Ormai Knox e l’IA sono disponibili praticamente in tutti i vostri prodotti, giusto?
Knox e disponibile in tutti i nostri prodotti e in tutti i nostri televisori, da quest’anno su tutti i nostri televisori è a bordo l’intelligenza artificiale. La grande novità è che la nostra AI è “democratica”, perché è disponibile a partire dalla serie Q70 a salire, mentre l’anno scorso era un’esclusiva dei prodotti top di gamma.
Quindi, ad oggi, tutti possono provare l’AI Companion e utilizzarlo anche nei prodotti “step-up” e di fascia media. È alla portata di tutti e tutti devono poterne godere. È un po’ come succede in Formula 1 – non sono un esperto, ma lì vengono sviluppate tecnologie di altissimo livello che poi, piano piano, vengono portate sulle auto di tutti i giorni e messe a disposizione dei consumatori.
La nostra AI impara e offre soluzioni concrete. La cosa più importante di quest’anno è che tutto quello che abbiamo presentato non è rimasto solo in una presentazione o in un filmato, ma è realmente tangibile qui nel nostro stand. Si può vedere e toccare con mano.
Tornando a Click to Search, su quali piattaforme funziona?
Ad oggi la funzionalità è attiva sul digitale terrestre e sulla televisione lineare.
A breve sarà disponibile anche su Samsung TV Plus e su set-top box di terze parti. L’Italia fa parte di questo progetto di sviluppo: il lancio, previsto per inizio ottobre, partirà da Corea e Stati Uniti, per poi estendersi a Italia, Spagna, Germania e Francia.
Si parla sempre di IA come uno strumento destinato alle masse, ma sappiamo bene che proprio grazie all’intelligenza artificiale anche il tema dell’accessibilità è molto coinvolto. In che modo Samsung sta migliorando l’esperienza anche delle persone con disabilità visive o uditive?
L’accessibilità è un pilastro fondamentale per noi. Una delle nostre innovazioni più importanti in questo campo è Relumino, una tecnologia integrata che assiste le persone con ipovisione. Agisce direttamente sull’immagine, ridefinendo i contorni degli oggetti e ottimizzando la gamma cromatica per rendere ogni scena più chiara e definita, senza la necessità di alcun apparecchio aggiuntivo.
Quest’anno, abbiamo fatto un passo in più per favorire la condivisione. La funzione può ora sdoppiare la visualizzazione: su una parte dello schermo, l’immagine viene elaborata con i miglioramenti visivi, mentre sull’altra la visione rimane standard per gli altri spettatori. Questo abbatte una barriera importante e permette a tutta la famiglia di godersi un film o un programma insieme, condividendo la stessa esperienza senza compromessi e senza isolare nessuno.
Il nostro impegno si estende anche a chi ha difficoltà di lettura. Sfruttando la potenza dell’Intelligenza Artificiale, i nostri TV sono in grado di leggere i sottotitoli a voce alta. In questo modo, chiunque abbia difficoltà con il testo può seguire la narrazione e i dialoghi semplicemente ascoltandoli. Si tratta di una tecnologia in continua evoluzione che già oggi rappresenta un aiuto concreto per moltissime persone.
Avete annunciato l’arrivo di Perplexity, Copilot e Gemini nelle vostre TV: è in programma anche l’integrazione di ChatGPT?
Ad oggi, purtroppo, non ho visibilità su partnership future. Posso parlare solamente delle integrazioni già annunciate, ovvero Bixby che lavora con Gemini, Copilot e Perplexity, che sono state presentate e sono ora disponibili sui nostri TV.
Per quanto riguarda nuovi sviluppi, preferisco non dare informazioni perché non sarebbero accurate. Quello che posso ribadire è che noi siamo aperti: così come SmartThings è una piattaforma aperta a migliaia di brand, noi lavoriamo sia con iOS che con Android. Anche in questo, il punto di forza di Samsung è la nostra filosofia di apertura verso tutti, per garantire il massimo sviluppo.
Sicuramente, se ci saranno i presupposti, ci apriremo anche ad altre soluzioni. L’utente finale deve sentirsi libero di usare l’intelligenza artificiale con cui si trova meglio, magari quella per cui ha già sottoscritto un abbonamento “Pro” o che preferisce utilizzare.
Il messaggio di Samsung di quest’anno è un’intelligenza artificiale per tutti, democratica e accessibile anche per gli utenti meno esperti. Qual è il secondo lei il modo più semplice di comunicare ad una persona, che magari non conosce nulla di intelligenza artificiale, fatto che con i nuovi prodotti può usufruirne.
Stiamo organizzando delle “classroom”, ovvero delle sessioni formative su appuntamento, con i nostri principali partner retail. In queste sessioni, le persone vengono invitate in uno spazio dove ricreiamo un ambiente domestico, mostrando scenari d’uso tipici.
Ad esempio, ricreiamo il soggiorno, che è un po’ il fulcro della casa, e simuliamo lo scenario “arrivo a casa” di cui parlavo prima. Non si tratta di dimenticare il telefono; io stesso lo uso tantissimo per lavoro. Ma se, anche quando sono davanti al televisore, mi metto a cercare informazioni con lo smartphone, questo mi distrae dall’esperienza.
Invece, il telefono può restare appoggiato sul tavolino, e semplicemente parlando al TV posso dire: “Sono stanco, cosa posso mangiare? Cosa c’è nel frigorifero?”. L’obiettivo è mostrare alcuni casi d’uso — non tantissimi, ma i 4 o 5 più comuni come “voglio prenotare una vacanza”, “voglio andare al cinema”, “voglio organizzare una serata con gli amici” — e far vedere come, semplicemente premendo il pulsante del microfono sul telecomando, si possa fare tutto questo.
Basta mostrare 2 o 3 esempi che rimangano impressi. È un po’ come quando è stato introdotto il “touch” negli smartphone: era sufficiente mostrare come si poteva selezionare un oggetto con il dito. Sono questi piccoli casi d’uso che restano nella mente, perché alla fine il consumatore compra ciò di cui vede e capisce l’utilità.
Insomma, la semplicità vince sempre. Il nostro schermo Glare Free (anti-riflesso), che abbiamo lanciato l’anno scorso, sta avendo un grandissimo successo anche se non lo abbiamo comunicato in modo massiccio. Il motivo è semplice: l’utente finale arriva nel punto vendita, dove ci sono le luci a LED, e vede immediatamente che la luce non rimbalza sullo schermo.
Non servono grafiche o spiegazioni complesse; il vantaggio è subito visibile. Più semplici siamo nel comunicare i benefici, meglio è. Questo è ciò che cerchiamo di fare con queste sessioni formative.