Recensione Samsung Galaxy S25 Edge: il più comodo di sempre, ma non è per tutti

Recensione Samsung Galaxy S25 edge caratteristiche prestazioni fotocamera prezzo italia

Prendete come punto di riferimento gli ultimi 18 anni di innovazioni tecnologiche. Quando uscì il primo iPhone 2G (nel 2007), in molti lo criticarono per l’assenza della tastiera, per le dimensioni e per il prezzo che – per quell’epoca – era troppo alto. Dopo qualche anno fu presentato il primo iPad, e la storia non cambiò. Poi, ricordate il Samsung Galaxy S6 Edge con i bordi curvi? E l’LG G Flex? Ma anche il Samsung Galaxy Note? Smartphone che hanno fatto da apripista verso una novità tangibile che avremmo visto in tanti prodotti consumer. Per non parlare del primo Galaxy Fold, il primo smartphone pieghevole che nel 2019 ha dato vita ad un mercato tutto nuovo, senza farsi mancare le solite polemiche sui compromessi hardware e sul suo prezzo di vendita.

Ecco, quando si valuta il nuovo Samsung Galaxy S25 Edge bisogna avere questi punti di riferimento ben fissi in mente. Perché, certo, forse non sarà un’innovazione rivoluzionaria come il primo iPhone o il primo Z Fold, ma è comunque uno smartphone mai visto prima, un esercizio di stile, certo, ma sicuramente è il prodotto che farà da apripista a una nuova generazione di dispositivi che punteranno tutto sulla sottigliezza e sul peso estremamente ridotto.

Quindi, sì, il nuovo Samsung Galaxy S25 Edge è costoso (anche se attualmente è in vendita a 1000 euro da MediaWorld con il coupon GALAXYS150) ed ha qualche compromesso e, sì, ormai a meno di 1000 euro si può acquistare un S25 Ultra, ma il punto è un altro. Il punto è che stiamo parlando dello smartphone più sottile del mondo che, nonostante questo, arriva con un hardware da vero top di gamma. E solo un’azienda come Samsung poteva fare, per prima, una cosa del genere.

Recensione Samsung Galaxy S25 Edge: una nuova “rivoluzione” dell’azienda sudcoreana

Videorecensione Samsung Galaxy S25 Edge

Design e materiali

Vi è mai capitato di avere improvvisamente quella sensazione di esservi dimenticati il telefono da qualche parte? Ecco, è questo quello che ho vissuto i primi giorni di utilizzo del Samsung Galaxy S25 Edge. Perché è talmente sottile e leggero, che ci si dimentica di averlo in tasca. Certo, dato lo schermo da 6.7” parliamo comunque di un dispositivo non proprio piccolissimo, ed effettivamente l’Edge è 1.5 millimetri più sottile di un Galaxy S25 Plus e circa 28 grammi più leggero, ma con i suoi 5.8 mm di spessore e 168 grammi di peso, il neo arrivato nella famiglia S25 è uno di quei prodotti che, sin dal primo impatto, trasmettono un effetto wow considerevole.

È un traguardo ingegneristico notevole, reso possibile da una scocca unibody in titanio spazzolato e una cover posteriore in Gorilla Glass Victus 2. La colorazione che ho provato, Titanium Jetblack, è molto elegante, scivola poco e gestisce molto bene le impronte digitali e la polvere.

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Nonostante lo spessore molto ridotto, Samsung Galaxy S25 Edge dà una sensazione di grande solidità, non ci sono scricchiolii o incertezze strutturali ed è riuscito ad uscire indenne anche da un paio di cadute accidentali, dalle quali, per fortuna, non si è fatto neppure un graffio. È certificato IP68, il sensore per le impronte digitali è integrato sotto lo schermo ed è di tipo ultrasonico (sempre veloce e preciso), i tasti del volume e di accensione, sottilissimi, restituiscono un click secco e preciso ed anche la vibrazione è molto piacevole, ma non ai livelli di S25 Ultra che avrà sicuramente dei motori più grandi.

Insomma, Samsung Galaxy S25 Edge è sicuramente uno degli smartphone più iconici in circolazione e, probabilmente, è l’unico che attualmente trasmette quell’effetto “wow” che molti appassionati di tecnologia sicuramente avranno il piacere di provare. Lato ergonomia ha un solo problema: inizialmente non si sa bene come impugnarlo, proprio perché è talmente sottile e leggero che si vive con la costante paura di farlo cadere.

Display

E proprio per quanto riguarda gli smartphone piccoli, è importante avere in mente una cosa: Samsung Galaxy S25 Edge non lo è. Anzi, con i suoi 6.7” è uno smartphone piuttosto grande, che sicuramente non si potrà utilizzare con una mano, ma che è dotato del solito, ottimo display del brand. Si tratta probabilmente dello stesso pannello utilizzato in S25+ e già questa è una garanzia.

Parliamo di un’unità Dynamic AMOLED 3X da 6.7 pollici con risoluzione QHD+ e una luminosità di picco che, dai miei test, sfiora i 2800 nits. La vera chicca è la tecnologia Vision Booster 2, che non si limita ad alzare la luminosità sotto al sole, ma regola dinamicamente contrasto e mappatura dei colori per garantire una visibilità perfetta anche nelle scene più scure.

Ottima anche la nuova funzione “Adaptive Touch”, che aumenta la sensibilità al tocco quando lo schermo è bagnato. La tecnologia LTPO 4.0 permette al refresh rate di variare dinamicamente da 1 a 120Hz, con un impatto (almeno sulla carta) ridotto sulla batteria. I colori sono tarati alla perfezione, vibranti ma senza eccessi, e il supporto a tutti gli standard HDR del caso rende molto piacevole la visione dei propri video preferiti.

Unico neo? Samsung Galaxy S25 Edge non ha il fantastico trattamento antiriflesso visto nell’S25 Ultra, ed è un po’ un peccato perché è una di quelle caratteristiche che in pochi prendono in considerazione, ma che migliora in modo tangibile l’esperienza utente quotidiana.

Hardware e prestazioni

Uno dei punti in cui ero più scettico riguardo il Galaxy S25 Edge era quello relativo all’hardware. Sia chiaro, non parlo di prestazioni nude e crude, ma sin dal giorno in cui sono andato a vederlo in anteprima mi sono subito chiesto quanto (e in che modo) quelli di Samsung fossero riusciti a gestire le temperature del Qualcomm Snapdragon 8 Elite “for Galaxy”, ossia lo stesso processore montato sull’S25 Ultra. Proprio come il top di gamma del brand, è affiancato da 12 GB di RAM LPDDR5X e da 256 o 512 GB di memoria di archiviazione UFS 4.0, non espandibile ma davvero molto veloce.

Nei benchmark Samsung Galaxy S25 Edge ha restituito punteggi simili a quelli dell’S25 Ultra e di tutti gli altri top di gamma del mercato e – numeri a parte – l’esperienza utente è sempre fluida, piacevole e totalmente priva di qualsivoglia rallentamento o microlag. Che si tratti di multitasking spinto, di gaming, di esportazione di video in 4K HDR, è sempre tutto fluido e velocissimo, c’è poco da fare.

E devo dire di essere rimasto piacevolmente colpito anche dalla gestione delle temperature. Sia chiaro, conosciamo tutti il processore di Qualcomm e quanto tenda a riscaldare in situazioni di stress e, sì, anche il Samsung Galaxy S25 Edgescaldicchia quando lo si spinge a fare operazioni complesse, ma devo dire che gli ingegneri sudcoreani hanno fatto un ottimo lavoro in quanto a gestione delle temperature. E lo hanno fatto con due accorgimenti.

In primis, Samsung Galaxy S25 Edge ha una camera di vapore più grande del 15% rispetto a quella di S25+, ma la cosa più interessante l’ho notata facendo una prova specifica: lo stress test.

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In alto noterete un grafico in cui ho messo a confronto lo stress test di AnTuTu di S25 Edge e S25 Ultra: noterete come il nuovo smartphone tende ad abbassare la frequenza di clock dei core del processore un po’ prima rispetto a quanto succede sull’Ultra, ed anche se si tratta di una cosa che non va ad impattare (troppo) l’esperienza utente, in realtà sono convinto che si tratti di un ‘trucchetto’ pensato proprio per tenere a bada le temperature.

Ad ogni modo, l’audio in capsula è molto buono e la ricezione alle reti cellulari migliora anno dopo anno, rendendolo migliore rispetto alle generazioni precedenti. Lato connettività poi non manca nulla: ha il 5G, il WiFi 7, il Bluetooth 5.4, supporta le eSIM, è compatibile con la tecnologia ultrawideband ed ha anche la connessione satellitare (che per ora è limitata agli Stati Uniti).

Fotocamere

Considerando la fascia di prezzo, il comparto fotografico è sicuramente una delle caratteristiche che più dividerà chi valuta il Samsung Galaxy S25 Edge. È palese che, a parità di spesa o anche meno, ci si potrebbe portare a casa un Ultra che è dotato di un sistema di fotocamere più completo. Ma sono smartphone diversi. Ora, da un lato il sensore principale è l’ottimo ISOCELL HP2 da 200 megapixel (lo stesso che c’è nell’Ultra), dall’altro è affiancato solo da una fotocamera ultrawide da 12 megapixel f/2.2. Quindi per essere così sottile il compromesso è semplice: niente zoom ottico e un sensore per la lente ultragrandangolare forse un po’ sottodimensionato.

Che si scatti di giorno o di notte, anche grazie all’OIS i risultati ottenuti dalla fotocamera principale sono eccellenti, al pari di quanto abbiamo visto nell’S25 Ultra e un gradino sopra a quelli che si otterrebbero con un S25 Plus. La gestione della gamma dinamica è ottima, i colori sono naturali ed anche quando entra in gioco l’HDR le immagini vengono gestite in maniera molto uniforme.

Quando invece si scatta con l’ultrawide le cose cambiano, soprattutto di notte. La qualità degli scatti è buona di giorno, ma la differenza è evidente di notte, nonostante l’ottima modalità notturna di cui sono dotati i dispositivi di Samsung. Insomma, è una seconda fotocamera valida, ma pensata per chi non ha particolari necessità. Anche se il punto potrebbe essere un altro: presto dovremmo vedere arrivare l’iPhone Air, ma già sappiamo (quasi) per certo che lo smartphone ultrasottile di Apple avrà solo una fotocamera. Quindi è da apprezzare che quelli di Samsung abbiano inserito una fotocamera ultrawide, nonostante abbia qualche compromesso.

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Per quanto riguarda i video, l’S25 Edge si è dimostrato molto solido. Garantisce registrazioni in 8K a 30 fps dal sensore principale e in 4K a 60 fps dalla fotocamera per i selfie. La resa generale è elevata, con una stabilizzazione molto valida anche quando si spinge la risoluzione al massimo. L’autofocus è rapido, i passaggi di luce sono gestiti con fluidità e l’audio risulta chiaro. Le prestazioni sono quindi perfettamente in linea con le aspettative per un top di gamma.

Software

A bordo di questo S25 Edge troviamo ovviamente Android 15, personalizzato dalla One UI 7. Conosciamo bene l’interfaccia di Samsung ed è inutile sottolineare (per l’ennesima volta) quanto sia un software che anno dopo anno si affina, diventando sempre più pulito, coerente e, ormai, inevitabilmente intelligente. Chi proviene da un altro Galaxy si troverà subito a suo agio, ritrovando quella sterminata pletora di personalizzazioni e funzionalità che da sempre contraddistingue la GUI del brand.

Con la versione 7, però, ho notato un ulteriore passo avanti nella pulizia grafica: le icone sono state leggermente riviste, le animazioni sono ancora più fluide e c’è una maggiore uniformità estetica in tutto il sistema. Insomma, un lavoro di fino che apprezzo sempre.

C’è poi la seconda generazione di Galaxy AI, che su questa nuova gamma lavora in simbiosi ancora più stretta con Google Gemini. Samsung non si limita più a darti uno smartphone, ma un assistente proattivo che, a volte, ti semplifica davvero la vita. Certo, non tutte le funzioni sono utili allo stesso modo e alcune sanno ancora un po’ di “demo tecnica”, ma le potenzialità ci sono tutte.

Ho trovato davvero notevole, per esempio, la capacità di riassumere automaticamente le registrazioni delle telefonate. Per chi come me fa tante chiamate di lavoro, è una manna dal cielo. Molto “scenica” ma anche utile per i creator è l’ottimizzazione audio dei video in tempo reale, che permette di isolare e mixare le tracce di voce, musica e rumore di fondo direttamente dall’editor stock.

Dove però si vede la vera marcia in più è nell’integrazione con Gemini per le azioni cross-applicazione. Ho provato a lanciare un comando complesso come: “trovami un ristorante sul mare aperto domenica a Salerno e manda l’indirizzo a Mena su WhatsApp”. E lui, dopo qualche istante, l’ha fatto. Ha aperto Mappe, cercato il ristorante, preso l’indirizzo e incollato il tutto nella chat corretta. Impressionante. Funziona bene anche la ricerca con linguaggio naturale all’interno del telefono: basta chiedere “mostrami le foto al mare dell’anno scorso” e la galleria esegue.

Rimangono poi tutte le funzioni che abbiamo imparato a conoscere, come la traduzione istantanea delle chiamate e le potentissime opzioni di fotoritocco generativo, che ormai rappresentano lo zoccolo duro dell’esperienza AI di Samsung. Un pacchetto software, quindi, che si conferma tra i più completi e maturi del panorama Android, ora con una marcia in più data da un’intelligenza artificiale sempre più concreta e meno “fumosa”.

Batteria e ricarica

ul fronte dell’autonomia, il Galaxy S25 Edge integra un modulo da 3900 mAh. Una capacità che, va detto, risulta inferiore a quella del modello S25 standard e che ha sollevato qualche legittima perplessità iniziale.

Passando al lato pratico, però, i risultati ottenuti nel nostro consueto mix di utilizzo sono stati migliori del previsto. Alternando Wi-Fi e rete 5G, con un uso che comprende social media, streaming su YouTube, navigazione e messaggistica, siamo riusciti a concludere la giornata con un tempo di schermo attivo che si è attestato tra le 5 e le 5,5 ore.

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Naturalmente, questo equilibrio si spezza quando si aumenta l’intensità d’uso. Con sessioni prolungate di Android Auto in modalità wireless o un maggior numero di foto e video, diventa difficile superare il pomeriggio senza la necessità di una ricarica intermedia.

Dove invece il discorso si fa più critico è sul sistema di ricarica. Qui Samsung ha optato per un supporto limitato a 25W su cavo, una potenza che consideriamo sottodimensionata per la categoria del dispositivo, specialmente a fronte dei 45W del modello S25+. La ricarica wireless si ferma a 15W, mentre quella inversa a 4,5W. A livello cronometrico, questo si traduce in circa 80 minuti per un ciclo completo e 30 minuti per raggiungere il 50% di carica.

Prezzo di vendita e considerazioni

Il prezzo di vendita ufficiale del Samsung Galaxy S25 Edge è di 1299 euro per la versione da 256 GB, che diventano 1419 euro per quella da 512. Un prezzo importante, è vero, che però sta già diminuendo: da MediaWorld ad esempio, è possibile acquistare il modello da 256 GB a 1000 euro utilizzando il coupon GALAXYS150. E qui le cose iniziano già a diventare più interessanti.

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Prima di criticare il prezzo rispetto ai compromessi, vi consiglio di andare in un qualsiasi negozio e di provare con mano lo smartphone, per poi capire se è un prodotto adatto alle vostre esigenze o meno. Si tratta comunque di una scommessa ambiziosa da parte di Samsung, ma sappiamo bene come – nella maggior parte dei casi – il brand sudcoreano risulti vincente in questi casi.

Con il prezzo scontato a 1000 euro, ci si avvicina al prezzo di altri top di gamma, e anche se non è un prodotto privo di compromessi, lo spessore e peso ridotti fanno davvero la differenza. Insomma, se per voi comodità ed ergonomia sono due fattori importanti, andatelo a provare e sicuramente ci farete un pensierino.

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RASSEGNA PANORAMICA
Unboxing
Design e materiali
Display
Hardware e prestazioni
Fotocamere
Batteria e ricarica
Prezzo
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Dario Caliendo
Nel mondo della tecnologia dal lontano 2007, ingegnere informatico di formazione, condivide la sua passione per il tech con quella per gli animali e per la buona cucina. Crede che la tecnologia debba essere sempre alla portata di tutti, e per questo ama spiegarla nel modo più semplice e chiaro possibile. Le recensioni sono il suo pane quotidiano.
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