Il mercato degli smartphone continua a evolversi, e OPPO non è certo da meno. Dopo il successo della serie Reno 11, l’azienda cinese ha lanciato già la nuova serie Reno 12, di cui abbiamo già provato il modello di punta, il Reno 12 Pro. Tuttavia la gamma non era ancora completa, e da poco abbiamo ricevuto in prova il più economico, il Reno 12 che si presenta come una proposta interessante nella fascia media del mercato.
E’ innegabile che lui segua le orme del fratello maggiore, il Reno 12 Pro, ma con alcune differenze chiave che lo rendono più accessibile senza compromettere troppo sulle funzionalità principali. Vediamo nel dettaglio come si comporta questo modello.
Indice
ToggleRecensione OPPO Reno 12 5G
Design e Materiali
Uno degli elementi più affascinanti del nuovo OPPO Reno 12 è sicuramente il suo design. Tuttavia, per chi conosce il marchio da tempo, questo dettaglio non rappresenta una novità; in più, se avete già letto la recensione del modello 12 Pro, diciamo che potreste saltare a piè pari il paragrafo su design e materiali, perchè sono pressochè identici, se non per pochissime sfaccettature. .
Il profilo laterale, benché sottile e lucido, è realizzato in plastica, il che può risultare un po’ deludente rispetto alla qualità complessiva dello smartphone, ma forse è l’unico punto a suo sfavore sul fronte estetico e costruttivo, perchè tralasciando lui, l telefono risulta ben costruito e rifinito, oltre a godere anche della certificazione IP65, che garantisce una buona protezione contro la polvere e gli spruzzi d’acqua.
Anche il modulo fotocamera del Reno 12 è molto interessante, caratterizzato da una forma rettangolare con angoli arrotondati e, soprattutto, da un bordo zigrinato che risulta molto piacevole al tatto. Tuttavia, la finitura in vetro ha il difetto di trattenere polvere e impronte quando si maneggia lo smartphone o lo si mette in tasca, una caratteristica comune a molti dispositivi con il retro in vetro.
Tra i vari smartphone di fascia media che ho avuto modo di testare di recente, l’OPPO Reno 12 rimane uno tra i pochi nella fascia media del mercato che ancora si distingue per l’ergonomia e la facilità d’uso. Con un peso di soli 177 grammi e dimensioni di 161.4 x 74.1 x 7.57 mm, è uno dei dispositivi più comodi da impugnare e utilizzare.
La disposizione dei tasti è quella standard, con tre pulsanti sul lato destro. Nella parte inferiore troviamo il connettore USB-C, il microfono e l’alloggiamento per le schede SIM, mentre nella parte superiore è presente un secondo microfono insieme alla porta a infrarossi, una caratteristica che OPPO include spesso nei suoi smartphone.
Insomma, come avrete ben potuto intuire, non ci sono differenze degne di nota da mettere in mostra, perciò esteticamente se la gioca ad armi pari con il fratello maggiore.
Display
Il nuovo OPPO Reno 12 condivide in gran parte le specifiche del display del fratello maggiore, con solo alcune lievi differenze che potrebbero sicuramente passare inosservate; in entrambi i casi parliamo di un pannello AMOLED da 6,7 pollici, i bordi sono leggermente curvi, ma non soffrono praticamente mai i tocchi involontari durante l’utilizzo.
Anche il Reno 12 5G, come il fratello maggiore, offre una frequenza di aggiornamento variabile tra 60, 90 e 120Hz, oltre al supporto HDR10+ che migliora la gamma dinamica e offre colori brillanti e dettagli nitidi, soprattutto nelle scene scure. Come per il modello Pro, il picco di luminosità raggiunge i 1200 nits, valori di tutto rispetto per uno smartphone di questa categoria.
Le uniche due piccolissime differenze, e forse impercettibili agli occhi di molti, sono la superficie display che è inferiore dello 0,3% su questo Reno 12 (ciò indica cornici laterali leggermente più pronunciate), e la tipologia di vetro a protezione utilizzato. Mentre il Reno 12 Pro utilizza un Gorilla Glass Victus 2, il Reno 12 punta al Gorilla 7i+, un po’ meno resistente ma comunque di ottima qualità.
Hardware e prestazioni
Sul fronte hardware, invece, la questione si fa più interessante, ma per un semplice motivo: ad eccezione dello storage interno, che scende dai 512GB del modello PRO ai 256Gb (non epsandibili) del modello oggi in prova, tutto il resto non cambia, ma cambia il prezzo di vendita, di ben 100 euro in meno.
Avete capito bene: a bordo di questo Reno 12 c’è lo stesso chip Dimensity 7300 Energy Edition a 4nm che abbiamo provato sul Pro, una soluzione che a molti non era piaciuta, soprattutto per via della differenza di hardware con la versione Cinese dello smartphone, ma nei test mi aveva personalmente dato delle buone sensazioni.
Il resto dell’hardware è di tutto rispetto per la fascia media, con 12 GB di RAM LPDDR4X e memorie interne di tipo UFS 3.1. Al di là dei numeri, l’OPPO Reno 12 5G si conferma un dispositivo performante e affidabile. Durante l’utilizzo quotidiano si rivela veloce e reattivo, grazie a una buona ottimizzazione software. L’unico appunto riguarda il riscaldamento: durante lunghe sessioni di gioco o test di benchmark intensivi, il telefono può scaldarsi più del normale. Tuttavia, il sistema di raffreddamento integrato gestisce il calore in modo efficiente, quindi per la maggior parte degli utenti il surriscaldamento non dovrebbe essere un problema.
Sul fronte della connettività, il Reno 12 5G supporta due schede SIM in formato Nano, ma manca la compatibilità con le eSIM, una funzione sempre più popolare, soprattutto per chi viaggia spesso all’estero e desidera attivare una SIM digitale in pochi minuti. Tuttavia, il dispositivo è dotato di Bluetooth 5.4, Wi-Fi 6 e NFC.
Software
Il software del nuovo OPPO Reno 12 5G si basa su Android 14, con l’interfaccia personalizzata ColorOS 14.1, che offre un’esperienza utente fluida e intuitiva; questa generazione, inoltre, si evolve ulteriormente con l’introduzione di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, che rappresentano la principale novità della serie Reno 12.
Tra le nuove funzioni AI spicca l’AI Toolbox, accessibile dalla barra laterale intelligente. Questo strumento offre funzionalità come AI Write, AI Speak e AI Summary, inizialmente disponibili solo in inglese, ma in procinto di essere aggiornate anche per altre lingue, tra cui l’italiano. Un’altra funzione innovativa è l’AI Studio, che sfrutta l’intelligenza artificiale generativa per creare avatar digitali o ritratti artistici a partire da foto personali. Anche se i risultati possono variare e a volte modificare leggermente i soggetti, l’approccio è simile a quello visto in altre piattaforme di generazione d’immagini, come Midjourney.
Oltre a queste novità, ColorOS 14.1 include strumenti di editing avanzati come AI Eraser2.0, che consentono di eliminare elementi indesiderati dalle foto in modo semplice e rapido. Insomma, sul fronte software non ci sono differenze con il modello Pro con cui si equivale pressochè in tutto e per tutto.
Fotocamera
Il comparto fotografico è uno degli aspetti in cui il Reno 12 5G si distingue maggiormente dal modello Pro. Mentre la versione Pro offre una configurazione di lenti composta da 50 + 50 + 8 MP (f/1.8-2.0-2.2) con stabilizzazione ottica (OIS), un sensore ultra-wide IMX355 da 112° e un teleobiettivo Samsung JN5 con zoom ottico 2x e digitale 20x, oltre al sensore principale Sony LYT-600 da 1/1.95″, il Reno 12 5G adotta un setup più semplice.
Il Reno 12 5G presenta infatti una fotocamera posteriore da 50 + 8 + 2 MP (f/1.8-2.2-2.4) con lo stesso ultra-wide IMX355 e una lente macro, mantenendo comunque il sensore principale Sony LYT-600. Anche la fotocamera frontale è diversa: il modello Pro monta una Samsung JN5 da 50 MP (f/2.0) con autofocus, mentre il Reno 12 è dotato di una fotocamera da 32 MP (f/2.0) con autofocus.
Certamente se dovessimo confrontare gli scatti ottenuti da entrambi gli smartphone, è logico che la versione Pro uscirebbe vincitrice dal confronto, ma poi all’atto pratico le foto che ho scattato con il Reno 12 “liscio” sono state comunque al di sopra delle mie aspettative. E’ un dato di fatto che OPPO sia una garanzia in ambito fotografico, e questo Reno 12 si è confermato provenire da una buona famiglia, come direbbero gli anziani, con i loro modi di dire.
Scherzi a parte, sia di giorno che di notte le foto hanno sempre una buona definizione e dei colori perfettamente bilanciati; bene anche la lente ultra-wide, dalla quale onestamente non mi sarei aspettato minimamente i risultati che ho ottenuto. Perde qualche punto la selfie camera rispetto la variante PRO, ma si può certamente chiudere un occhio per via del prezzo molto più accessibile del dispositivo.
Autonomia
Bene anche in ambito batteria, l’ennesimo punto in cui non vi sono differenze con il modello Pro. L’unità è la stessa da 5000 mAh, e anche qui grazie all’efficienza del SoC e all’ottimizzazione della ColorOS, si riesce ad ottenere un’ottima autonomia in qualsiasi tipo di utilizzo. Durante i miei giorni di prova, il telefono è sempre riuscito ad accompagnarmi fino a fine giornata, spesso con un residuo di carica del 20-30%, e con un utilizzo di schermo attivo di 5-6 ore. Un altro punto di forza è la ricarica rapida SUPERVOOC da 80W, che consente di passare dallo 0% al 49% in soli 18 minuti e di completare la ricarica al 100% in circa 45 minuti.
Prezzo e considerazioni
OPPO Reno 12 arriva ufficialmente in Italia ad un prezzo di listino di 100 euro più basso rispetto alla variante Pro, quindi 499 euro. Considerando che è uscito già qualche settimana fa, al momento lo si trova facilmente a circa 350 euro (o anche meno), cifra che lo rende, probabilmente, uno dei migliori acquisti che si possano fare al momento in questa fascia di mercato.
In fin dei conti con lui potete ottenere delle buone performance, una buona fotocamera, un software rifinito e curato nei dettagli ( seppur, purtroppo, con decine di applicazioni da disinstallare). Acquisto consigliato!
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