USA, maxi-dazi sulle auto elettriche cinesi: il governo italiano risponde

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Crediti: BYD

Era nell’aria che gli Stati Uniti si sarebbero mossi per contrastare la rapida ascesa che stanno avendo le auto elettriche cinesi, e come un fulmine a ciel sereno ecco che la mossa è arrivata. Lo ha fatto con un aumento dei dazi al 100% rispetto alla precedente tariffa del 25%, una decisione che sin da subito ha destato la preoccupazione di alcuni dei principali produttori europei ma che è invece stata accolta positivamente dal governo italiano.

L’Italia parla della scelta degli Stati Uniti di imporre dazi del 100% sulle auto EV dalla Cina

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Crediti: Xiaomi

In precedenza, sulle auto elettriche proveniente dalla Cina venivano applicati dazi del 25%, adesso aumentati al 100%: per le batterie al litio si passa dal 7,5% al 25%, sui minerali critici dallo 0% al 25%, sulle celle solari dal 25% al 50% e sui semiconduttori dal 25% al 50%, con anche un aumento del 25% per i dazi su altri materiali come acciaio e alluminio, precedentemente dallo 0% al 7,5%.

Restrizioni per un valore stimato attorno ai 18 miliardi di dollari, che secondo gli Stati Uniti sono necessarie per evitare il cosiddetto dumping, quella pratica con cui le aziende asiatiche entrano nei mercati internazionali con prodotti che costano molto meno della controparte occidentale, che finisce schiacciata dalla concorrenza low-cost; una volta conquistate quote di mercato, i prezzi vengono via via alzati fino a mettersi in pari se non addirittura superare quelli delle aziende occidentali.

Non ha tardato la risposta della Cina, che ha accusato gli USA di “minare il commercio equo e la protezione dell’ambiente” e di far pagare ai consumatori statunitensi il peso di queste tariffe: “ironicamente, gli Stati Uniti sono un paese che promuove l’economia aperta e il libero scambio, ma le sue azioni vanno contro le sue parole. Promette inoltre che non cercherà di separarsi dalla Cina e di ostacolare lo sviluppo del paese, ma le sue pratiche raccontano un’altra storia”, afferma il portavoce.

Sono dello stesso avviso compagnie come Volkswagen, BMW e Mercedes, che hanno espresso il loro dissenso sulla decisione statunitense, che rischia di impattare anche su di loro: il mercato cinese dei veicoli elettrici fa gola ai brand europei, e adesso il rischio è che la Cina possa a sua volta attuare politiche protezionistiche verso le sue compagnie nazionali a loro discapito. È di diverso avviso l’Italia, con il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso che dichiara: “Oggi gli Stati Uniti hanno deciso di applicare dazi al 100% sulle auto cinesi, ma anche sulla produzione della tecnologia green. È inevitabile che l’Europa dovrà tutelare la produzione nazionale anche perché, più gli Usa investono sull’industria e alzano barriere sui prodotti cinesi più è chiaro che la sovrapproduzione cinese si rivolgerà all’Europa e noi dobbiamo tutelare la nostra produzione.

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