La serie Reno di casa OPPO è sempre stata una tra le più sottovalutate dal grande pubblico, perchè all’atto pratico hanno sempre dato una prova di grande sostanza, ad un prezzo un po’ altino per la media di mercato, ma basso per gli standard attuali di OPPO. Dunque, chi vuole portarsi a casa uno smartphone di OPPO, con la serie Reno lo può fare senza grosse difficoltà.
Il protagonista di oggi, lanciato nelle precedenti settimane sul mercato globale, è il nuovo OPPO Reno 11F, uno smartphone che di listino sta a 299 euro, ma che si riesce a trovare online a meno di 250 senza grosse difficoltà. Vi racconto qualcosa in più su uno degli smartphone più economici di casa OPPO.
Indice
ToggleRecensione OPPO Reno 11F
Design e Materiali
L’OPPO Reno 11F è un telefono di dimensioni molto importanti, come ormai divenuto standard nella gran parte degli smartphone moderni che, anzi, rimpiccioliscono le proprie dimensioni in una fascia di mercato piuttosto costosa. Tralasciando questo dettaglio, però, ciò che emerge da subito è la grandissima cura dei dettagli di OPPO che, pur trattandosi di un modello relativamente economico, arriva con un display dalle cornici estremamente ridotte che fanno la loro gran bella figura. L’OPPO Reno 11F si presenta, poi, con un design squadrato, piatto sia sul retro che sul fronte e solo con i quattro angoli arrotondati.
Nonostante le dimensioni generose, pari a 161.1 x 74.7 x 7.5 mm, lo smartphone riesce ad essere comunque molto leggero, pesando soli 177 grammi, questo perché, a parte lo schermo, è quasi interamente realizzato in plastica che, però, non deve passare assolutamente come una specifica negativa.
Lui oltre alla leggerezza, è estremamente maneggevole e dovrebbe resistere agli urti e ai graffi molto meglio dei dispositivi con bordi in alluminio; lo schermo è protetto da Panda Glass, un materiale simile al Gorilla Glass ma sviluppato da un’altra azienda, all’apparenza molto resistente ma difficile da mettere alla prova in meno di una settimana di utilizzo.
Il modello che sto testando è il Palm Green, caratterizzato da un design piuttosto sobrio e minimalista, a differenza dell’altra colorazione disponibile, la Ocean Blue, decisamente più caotica con il suo motivo intrecciato che crea degli effetti particolari sotto la luce del sole. Non una finitura per tutti, insomma. L’Oppo Reno 11F, inoltre, ha una certificazione IP65, il che significa che è completamente a prova di polvere e può resistere a getti d’acqua a bassa pressione da tutte le angolazioni.
L’organizzazione degli spazi è piuttosto classica, con bilanciere e tasto power a destra, slot per la SIM a sinistra, e infine speaker, microfono e connettore USB-C in basso. Per la fascia di prezzo, forse mi sarei aspettato un jack da 3.5mm, ma ultimamente è sempre più raro trovarlo, in virtù di una transizione verso il senza fili quasi completamente ultimata.
Display
Come anticipato poco fa, lo schermo è una delle cose più entusiasmati, proprio a partire dal primo approccio considerata la presenza di cornici davvero molto ridotte. Per uno smartphone di questa fascia di prezzo, OPPO Reno 11F riesce ad ottenere performance in questo campo davvero di qualità: il display oltre ad essere piuttosto grande, 6.7″ pollici, possiede una risoluzione FullHD+ su un pannello AMOLED da 1 milione di colori.
Vista la tecnologia adottata, ovviamente ci troviamo di fronte a neri profondi, ed un buon display always-on, come tipico degli AMOLED; qui, inoltre, c’è una frequenza di aggiornamento di 120Hz che rende lo scorrimento e la navigazione estremamente fluidi. Come se non bastasse, è supportato anche l’HDR 10+, seppur su Netflix non si riesca a godere di questa sua peculiarità per mancanza di certificazioni.
Per il resto mi sembra piuttosto chiaro il mio giudizio su questo display: i colori sono ben calibrati e l’esperienza complessiva è ottima grazie anche alla buona luminosità di picco che si attesta intorno ai 1000 nits, non tra i valori più alti della fascia di mercato, ma comunque di tutto rispetto e decisamente sufficienti nell’utilizzo di ogni giorno.
Hardware e prestazioni
Con mia grande sorpresa mentre effettuavo i benchmark di rito appena ricevo uno smartphone, ho notato che l’Oppo Reno 11F arriva sostanzialmente con lo stesso hardware che trovai a bordo del Reno 10 dell’anno scorso, che tutt’oggi costa ancora molto di più di questo Reno 11F. Ad ogni modo mi riferisco al Mediatek Dimensity 7050, che fa coppia con 8GB di RAM e 256GB di memoria interna, unica versione disponibile sul nostro mercato. Tuttavia se lo storage non dovesse essere sufficiente, potrete utilizzare una MicroSD fino a 2TB per espandere la memoria.
Con un chip di fascia media come questo, il Reno 11F non sarà in cima alle classifiche dei benchmark, ma gestisce senza problemi le attività quotidiane; ad essere sincero ho confrontato anche i benchmark con quelli del Reno 10 che provai personalmente meno di un anno fa e i numeri sono anche più incoraggianti, segno soprattutto di una ottimizzazione software più adeguata. Non vi nascondo, tuttavia, che ho notato qualche leggero rallentamento nelle animazioni durante il multitasking pesante, ma comunque non si è mai bloccato nè mai mi ha impedito di svolgere tutte le mie operazioni quotidiane.
Anche sul fronte giochi lui non delude, seppur non si tratti di un gaming phone. Per 250 euro, prezzo migliore a cui l’ho trovato online navigando un po’, penso che non si possa acquistare smartphone che offrano un’esperienza di gaming migliore e superiore a quella offerta da questo Reno 11F.
Software
L’Oppo Reno 11F utilizza come da tradizione in casa OPPO, la ColorOS 14, basato su Android 14, e nel complesso, ho avuto un’esperienza piuttosto positiva, non a caso da sempre sono un estimatore del software di OPPO o Realme, che è molto simile. Non è eccessivo come potrei definire la MIUI di XIAOMI, ad esempio, ma ci sono moltissime opzioni di personalizzazione oltre che tante funzionalità interessanti rispetto alla rom di un Pixel di Google, ad esempio.
Un aspetto che, invece, faccio ancora difficoltà a digerire sono le decine di app bloatware preinstallate al primo avvio, da giochi di dubbio gusto fino ad app come Temu, Aliexpress e Autodoc. Insomma un mix di app che, per quanto tra le più scaricate dallo store, vorrei non trovare a bordo del mio smartphone nuovo di zecca.
Per quanto riguarda il supporto, OPPO garantisce tre importanti aggiornamenti del sistema operativo e quattro anni di patch di sicurezza per la serie Reno 11, non tanti quanto Google e Samsung, ma è comunque un buon compromesso in questa fascia di prezzo.
Fotocamera
L’Oppo Reno 11F è dotato di tre fotocamere molto sul posteriore: una principale da 64MP f/1.7, una ultrawide da 8MP f/2.2 con FOV a 112° ed una Macro, per finire, da 2MP f/2.4. Sul fronte, invece, c’è una fotocamera per selfie da 32MP.
La fotocamera principale non ha deluso minimiamente le mie aspettative; è in grado di catturare ottime foto, soprattutto in piena luce, con molti dettagli e colori vivaci. Quando la luce diminuisce, fa ancora un lavoro dignitoso, ma è soggetta a sfocature dovute al movimento e le immagini possono risultare leggermente granulose. Purtroppo, manca la stabilizzazione ottica dell’immagine perché avrebbe potuto dare un contributo importante negli scatti a lunga esposizione.
La lente ultra-wide, poi, cattura molti meno dettagli e gestisce con un po’ più di difficoltà le luci. Nel complesso fornisce scatti accettabili, ma sicuramente in giro c’è di meglio per la stessa cifra. La fotocamera per selfie da 32MP cattura molti dettagli e offre filtri talvolta anche surreali, per di più attivi di default: ad un primo selfie mi sembrava di essere dimagrito di colpo (Alleluia!). Scherzi a parte, sono disattivabili con un solo tocco perciò nessun problema.
Anche la modalità ritratto funziona molto bene, con effetto bokeh piuttosto buono. A mio parere, tende a esagerare con la sfocatura, quindi consiglierei di ridurla di qualche punto rispetto ai valori di default per ottenere i migliori risultati.
Per quanto riguarda la registrazione video, puoi girare fino a 4K a 30fps con la fotocamera principale e quella per i selfie, mentre la ultrawide è limitata a 1080p. La stabilizzazione soffre un po’ in 4K, quindi consiglierei di rimanere a 1080p per ottenere filmati più fluidi.
Autonomia
L’Oppo Reno 11F, come la generazione passata, gode di una batteria da 5000 mAh che, combinata con il suo processore efficiente, offre un’autonomia eccezionale. Non mi ha mai lasciato a piedi durante la giornata e, se usato da utenti basic non troppo esigenti, probabilmente potrebbe garantire anche due giorni di autonomia complessiva. ,
Una carica completa da 0 a 100% impiega poco meno di un’ora, visto il supporto alla ricarica cablata Super VOOC a 67W; il caricatore non è incluso in confezione, ma per 29 euro in più sul sito di OPPO si può avere in bundle il OnePlus SUPERVOOC da 100W DUAL Port. E’ assente, per ovvie ragioni nella fascia di prezzo, la ricarica wireless.
Tra l’altro in questo ambito OPPO garantisce la durata della batteria per almeno 4 anni: grazie ad algoritmi AI integrati, infatti, OPPO Reno 11F riesce a gestire al meglio l’energia e soprattutto mantiene molto bassa la temperatura della stessa batteria durante la ricarica (seppur rapida).
Prezzo e considerazioni
OPPO Reno 11F, come anticipato, viene venduto sul sito ufficiale a 299 euro, ma lo street price attuale si aggiora intorno ai 250 euro, una cifra decisamente consona a quelle che sono le potenzialità dello smartphone che, nel complesso, offre un’esperienza bilanciata a tutto tondo e praticamente sotto ogni fronte.
D’altra parte lui rientra nella solita fascia di prezzo molto complicata e ricca di concorrenza online; lui è senza dubbio un prodotto valido, ma deve fare i conti con i suoi competitor più diretti come il Magic 6 Lite di HONOR che abbiamo provato qualche giorno fa, o anche i vari Realme della scorsa generazione che hanno subito dei cali di prezzo importante negli ultimi mesi. Come al solito l’ultima parola spetta alle offerte, che sono come al solito estremamente volatili e ballerine.
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