Recensione Xiaomi 14: il TOP compatto che mi ha fatto CAMBIARE IDEA

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Chiunque segua le mie recensioni, saprà che non sono mai stato un fan degli smartphone top di gamma di Xiaomi. L’esperienza utente segnata troppo profondamente dalla MIUI, la presenza di quei sensori di prossimità farlocchi che rendeva impossibile ascoltare i messaggi vocali in capsula e tanti altri piccoli particolari, non mi hanno mai reso uno dei fan più sfegatati del brand cinese, nonostante ne abbia sempre apprezzato il valore tecnico e la capacità di unire un hardware estremamente potente ad un comparto fotocamere decisamente tra i migliori in circolazione.

Ebbene, Xiaomi 14 è ormai tra le mie mani da diverse settimane e se non ho voluto scrivere subito le mie impressioni è perché gli ho voluto davvero dare una possibilità: è ho fatto bene, perché dopo un periodo di utilizzo quotidiano come mio smartphone personale, ho cambiato idea su molte cose.

Recensione Xiaomi 14: il top di gamma compatto da comprare

Videorecensione Xiaomi 14

Design e materiali

Alto meno di 153 millimetri e spesso 8.2 millimetri, la buona notizia è che le dimensioni di Xiaomi 14 rimangono sostanzialmente le stesse rispetto allo scorso anno. Camera bump a parte, che è piuttosto importante, il compatto di Xiaomi continua ad essere uno smartphone davvero piacevole da utilizzare ed è senza dubbio tra i modelli più comodi da tenere in tasca. Insomma, con l’arrivo dell’estate avere un dispositivo così compatto in cui, come vedremo, i compromessi sono ridotti al minimo, è davvero un piacere.

Date le sue dimensioni è uno dei pochi top di gamma in commercio (se non l’unico) che è possibile utilizzare anche con una mano, e se non fosse per il bilanciamento dei pesi che non è proprio perfettamente centrato, sarebbe quasi perfetto. È disponibile all’acquisto in tre colorazioni (bianco, nero ed il più bello verde salvia) ed anche nel modello di quest’anno si nota quanto il brand sia stato attento nel rifinire ogni piccolo particolare dello smartphone.

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Ciò che proprio non mi fa impazzire è il camera bump, che è evidente soprattutto nelle colorazioni chiare e che integra il flash LED quasi per emulare la presenza di una quarta fotocamera: sia chiaro, si tratta di una parere profondamente personale e questa soluzione rende tutto il blocco fotocamere perfettamente simmetrico, ma su un prodotto di questa qualità sono convinto che Xiaomi avrebbe potuto fare di meglio.

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Sia la zona anteriore che quella posteriore sono protetti da un Gorilla Glass Victus che, lungo i bordi, si fonde con la cornice cromata con una curvatura davvero piacevole: in sostanza, Xiaomi 14 non ha un design piatto ma neanche un design curvo, la curvatura che il brand ha pensato di utilizzare a mi avviso è la migliore soluzione per ovviare ai problemi dei design curvi e all’effetto “mattonella” dei design piatti. Insomma, è la mia preferita, per ora.

Tutti i tasti di controllo sono posizionati sul lato destro, ed anche se potrebbe sembrare che il brand abbia abbandonato il blaster IR, non è così: in realtà è ancora presente ma invece di essere posizionato nel frame superiore, è stato nascosto nel camera bump.

Display

Così come ogni top di gamma del brand, anche Xiaomi 14 utilizza un ottimo pannello. Parliamo di un OLED prodotto da TCL da 6.36 pollici, FullHD+ e con un’ottima densità di pixel per pollice di 460 ppi. È un pannello di tipo LTPO che è in grado di lavorare con un refresh rate dinamico che arriva fino a 120 Hz e che dovrebbe arrivare a 3000 nit di picco in HDR: nei nostri test, con un uso comune, abbiamo raggiunto un valore massimo di 1200 nit sotto la luce diretta del sole. In soldoni, non avrete mai problemi di visualizzazione.

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Oltre la luminosità va comunque detto che il display di Xiaomi 14 è il massimo che si può chiedere alla categoria dei top compatti, i colori sono sempre brillanti, il contrasto è profondo ed inoltre è dotato di un sensore di luce ambientale a 360 gradi che no solo è affidabile nella gestione automatica della retroilluminazione, ma che è in grado di gestire egregiamente la funzione simil True Tone che adatta la tonalità dello schermo (che è possibile personalizzare a fondo nelle impostazioni) all’ambiente circostante.

Insomma, è inutile girarci intorno, in quanto a display Xiaomi è l’azienda da battere. Punto.

Fotocamere

In quanto a fotocamere, va detta subito una cosa: ad eccezione dell’apertura variabile, Xiaomi 14 è molto simile alla versione Pro (che non arriverà in Italia) e può vantare di tre fotocamere tutte con la stessa risoluzione che garantiscono un’ottima soluzione di continuità, seppure siano diverse tra loro.

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Il sensore della fotocamera principale è un modello customizzato da Omnivision per Xiaomi, si chiama Light Hunter 900, e seppure non sia da 1” è uno dei migliori sensori in circolazione: è grande 1/1.3 pollici, ma ha un super range dinamico di 13.5 EV ed integra (per la prima volta in uno smartphone) la funzione Dual ISO che migliora profondamente gli scatti in condizioni di scarsa luminosità. Utilizza un’ottica realizzata in collaborazione con Leica che è f/1.6 e scatta foto equivalenti a 23 mm.

La fotocamera ultra-wide e lo zoom ottico 3.2x invece, cannolo stesso sensore JN1: l’ultra wide ha un’ottica f/2.2 con un Field of view di 115 gradi ed una focale equivalente di 14 mm, mentre lo zoom ha un’apertura f/2.0, è stabilizzata otticamente ed ha una focale equivalente di 75 mm.

Tecnicismi a parte, è inutile dire che le foto scattate con la fotocamera principale dello Xiaomi 14 in condizioni di buona luminosità siano di ottima qualità, con una buona gestione del colore (molto diversa rispetto a quella vista in tutti gli altri Xiaomi, e più tendente alle tonalità fredde) ed una gamma dinamica di qualità fantastica. Continuo a non essere d’accordo sul fatto di essere costretti ad utilizzare i due filtri Leica (cosa che si può evitare quando si scatta in modalità Pro), ma va detto che le immagini scattate dallo smartphone sono tra le più “naturali” e ricche di dettaglio in circolazione. Ottime anche l’ultra-wide e la tele, che rispetto all’anno scorso sono migliorate tantissimo nel dettaglio e nella gestione delle luci, anche se non hanno la stessa gamma dinamica della principale.

E lo stesso discorso vale per gli scatti realizzati di notte. Xiaomi 14 da il meglio di sé con la fotocamera principale che grazie al Dual ISO riesce davvero a regalare scatti di ottima qualità, con un buon dettaglio, praticamente niente rumore e realizzati con una velocità di scatto molto buona. In queste condizioni le differenze tra la fotocamera principale e le altre due è un po’ più tangibile, ma non c’è niente da fare: lato foto, Xiaomi 14 è il compatto per eccellenza. La fotocamera frontale è una 32 megapixel, senza autofocus, che garantisce scatti di media qualità, ma piuttosto godibili in qualsiasi situazione.

Bene anche i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima di 8K a 30 fps, oppure in 4k a 60 fps con tutte le fotocamere e che sono caratterizzati da una buona qualità ed una buona collaborazione tra stabilizzazione ottica ed elettronica. I colori sono naturali ma brillanti, la messa a fuoco è veloce e precisa e la nitidezza è buona.

Hardware e prestazioni

Snapdragon 8 Gen. 3, memorie RAM di tipo LPDDR5X e memorie interne UFS 4.0. Insomma, Xiaomi 14 è un top di gamma purosangue, che gira alla grande e che non rallenta mai, ma proprio mai. Per questo, direi che è inutile perdere troppe parole in quanto a prestazioni, perché è chiarissimo che stiamo parlando di una scheggia di smartphone, che vi permetterà di fare tutto.

Quello su cui vorrei soffermarmi però, è un particolare un po’ più tecnico: la gestione del nuovo SoC di Qualcomm. Perché sì, ormai l’abbiamo capito, il nuovo Snap 8 Gen. 3 è un processore in grado di garantire prestazioni eccezionali, ma che è accompagnato da un thermal throttling piuttosto marcato che, in uno smartphone compatto, potrebbe rappresentare forse l’unico compromesso da accettare.

E lo si nota soprattutto dallo Stress Test di AnTuTu e di 3D Mark, dove vengono evidenziati dei repentini “tagli” alle frequenze di funzionamento dei vari core del processore, con una conseguente riduzione delle prestazioni nel tempo: in 20 minuti di test con 3D Mark, la stabilità del sistema di è assestata intorno al 60%, quindi sì anche questo smartphone (come tutti quelli animati da questo SoC di Qualcomm) soffre di rallentamenti dovuti alla temperatura.

Sia chiaro però, si tratta di un particolare che nel 99% dei casi gli utenti non noteranno neppure, ed anche se non è un prodotto che si rivolge ai videogiocatori più incalliti, quando si eseguono titoli complessi per lunghi periodi di tempo le temperature potrebbero entrare in gioco.

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Detto questo, l’audio in capsula è ottimo, così come l’effetto stereofonico quando si utilizzano lo speaker principale in basso che lavora con la capsula auricolare, ottima la possibilità di connettersi alle reti WiFi 6e, così come la ricezione del segnale cellulare che è sempre al top. Il sensore di prossimità è di tipo fisico, e funziona egregiamente, così come il sensore per le impronte digitali che è sempre preciso e veloce.

Software

Android 14 a bordo e, per la prima volta, HyperOS a personalizzare l’interfaccia. Ora, va detto che non sono un grande fan dell’aspetto nudo e crudo di questa interfaccia (che, tra l’altro, rispetto alla MIUI cambia poco), ma rispetto al passato il brand ha fatto un lavoro di ottimizzazione davvero fantastico.

Rimangono una serie di bloatware che è possibile (fortunatamente) disinstallare, il brand garantisce 4 anni di major update e 5 di patch di sicurezza, ma oltre alle funzionalità integrate (di cui abbiamo parlato fino allo sfinimento), ciò su cui vorrei direzionare la vostra attenzione è sul peso complessivo dell’interfaccia, che su Xiaomi 14 è di soli 9.6 GB.

Ed anche se potrebbe sembrare un particolare poco influente, soprattuto perché lo smartphone ha 256 GB o 512 GB di memoria interna, in realtà è una cosa che ha un doppio vantaggio: in primis più spazio disponibile per gli utenti, ma soprattutto una reattività e una fluidità di sistema molto più marcata.

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Insomma, lato software Xiaomi 14 fa tanti passi in avanti e quest’anno davvero garantisce un’esperienza utente particolarmente piacevole. L’unica cosa che mi piacerebbe vedere integrata è una modalità desktop, ma effettivamente si tratta di una funzione che ancora in pochi utilizzano.

Autonomia della batteria

La batteria di Xiaomi 14 è una 4610 mAh che garantisce una buona autonomia, ma non la migliore in circolazione. In una giornata tipo, ad esempio, è riuscita a garantire circa 5 ore di display acceso. Bene ma non benissimo, insomma, ma va comunque considerato che stiamo parlando di un top di gamma compatto, il cui limite fisico più evidente è proprio quello della batteria.

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Il caricabatterie in confezione ricarica completamente lo smartphone a 90w in circa 30 minuti, supporta la ricarica wireless a 50w e la ricarica wireless inversa a 15w.

Prezzo e considerazioni

Il prezzo di vendita di Xiaomi 14 è di 999,9€ per la versione da 12/256 GB e di 1.099,9€ per quella da 12/512 GB. Inoltre, in entrambi i casi, si riceverà in omaggio uno Xiaomi Watch 2 Pro dal valore di 269.99 euro. Su eBay però, è già possibile acquistarlo in super sconto: la versione 12/512 la pagherete 849 euro, trovate tutti i link nel box in basso.

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Insomma, è uno smartphone compatto, piacevole da utilizzare non solo per l’ergonomia ma soprattutto per la fluidità generale del sistema, ha specifiche da top di gamma e un comparto fotocamere che non è secondo a nessuno.

Certo, il design del camera bump è “migliorabile”, così come l’effetto stereofonico e sì, Xiaomi 14 non è tra gli smartphone che si aggiornano per più tempo. Ma è sicuramente il compatto da comprare.


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Dario Caliendo
Nel mondo della tecnologia dal lontano 2007, ingegnere informatico di formazione, condivide la sua passione per il tech con quella per gli animali e per la buona cucina. Crede che la tecnologia debba essere sempre alla portata di tutti, e per questo ama spiegarla nel modo più semplice e chiaro possibile. Le recensioni sono il suo pane quotidiano.
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