Il rilancio di Huawei: annunciata la prima fabbrica in Europa

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Crediti: Huawei

Anche se il ban statunitense è tutt’altro che prossimo a essere sollevato, Huawei sta lavorando affinché la sua presenza in occidente possa risollevarsi. Prima che la scure degli USA si abbattesse su di essa, l’azienda cinese era riuscita a imporsi come uno dei principali brand mondiali di smartphone, arrivando persino a conquistare la prima posizione nelle vendite. Poi arrivò l’inserimento nella Entity List, e da allora Huawei è progressivamente sparita dai palcoscenici europei, ritrovandosi a dover fare quasi esclusivamente affidamento al mercato cinese.

Huawei aprirà la sua prima fabbrica in Europa, ma piano con gli entusiasmi

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Crediti: SCMP

Alla luce di tutto ciò, è quasi sorprendente che Minggang Zhang, vicedirettore della divisione francese di Huawei, abbia annunciato l’intenzione della compagnia di aprire la sua prima fabbrica in Europa. Con un investimento di 200 milioni di euro, sarà localizzata nella regione nord-occidentale dell’Alsazia, in Francia, e al suo interno saranno impiegati circa 500 dipendenti, ma l’aspetto più interessante è lo scopo per cui verrà realizzata. Come spiegato dalla dirigenza, l’obiettivo è quello di impiegarla per la costruzione di prodotti 5G per l’Europa.

Per il momento, le dichiarazioni rimangono al limite del sibillino, in quanto non è stato specificato cosa si intenda con “prodotti 5G”, anche se l’impressione è che il focus non sarà rivolto verso dispositivi tipicamente consumer, bensì su settori come quelli di router e infrastrutture 5G. Niente da fare per smartphone, tablet e PC, quindi, la cui produzione rimarrà ovviamente confinata all’Asia (almeno per il momento) come per praticamente tutti gli altri marchi del settore.

Se tutto andrà come previsto, la fabbrica entrerà in attività a partire dal 2025 e rispetterà diversi parametri sotto il profilo della sostenibilità ambientale, andando incontro alle richieste delle autorità europee e in collaborazione con l’Agence Nationale de la Sécurité des Systèmes d’Information (ANSSI). Una scelta anche per riguadagnarsi la fiducia dell’Europa, specialmente in nazioni come la Francia dove il 5G di Huawei (e di ZTE) è stato ufficialmente bannato in favore di Nokia ed Ericsson.

Minggang Zhang afferma che in questo modo Huawei sarà in grado di essere indipendente nella produzione di chip 5G, evitando così di violare i paletti del ban USA; a questo punto, sale la curiosità per il 2024 e per il vociferato rilancio Global di Huawei.

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