Aggiornamento 02/11: le nuove misure contro l’utilizzo degli AdBlock per impedire la visualizzazione delle pubblicità di YouTube sono adesso attive in tutto il mondo, nonostante possano risultare illegali in Europa. Trovate tutte le informazioni all’interno dell’articolo.
Google continua la sua crociata contro gli AdBlock adottando nuove misure dissuasive su YouTube. Le applicazioni e le estensioni che permettono di bloccare la pubblicità su internet sono diventate un problema reale per la compagnia di Mountain View e proprio per questo sembra sia stato deciso di affrontare il problema in modo decisamente più diretto.
Nuovo esperimento per YouTube: blocco dei video se c’è un AdBlock
In questi giorni YouTube ha attivato un nuovo esperimento che mostra agli utenti in tutto il mondo che utilizzano un AdBlock un nuovo messaggio, questa volta con conseguenze più pesanti rispetto al solo avvertimento. Dopo la visualizzazione di 3 video, la riproduzione su YouTube sarà completamente bloccata finche non verrà disabilitato AdBlock oppure si effettuerà l’iscrizione a YouTube Premium.
Già nel mese di maggio YouTube aveva implementato nuove funzioni che potessero dissuadere gli utenti dal utilizzare un AdBlock per limitare le pubblicità, ma a quanto pare le misure messe in atto non sono bastate. Questo approccio più diretto sembra essere solo un esperimento per il momento (come confermato anche da Google), ma non è escluso che possa diventare la prassi per combattere questo fenomeno.
Aggiornamento 31/10: Blocco illegale in Europa?
E se YouTube avesse violato le leggi europee? Da mesi, la piattaforma di streaming video di Google ha stretto la cinghia attorno all’utilizzo delle estensioni AdBlock che permettono di bypassare le pubblicità in maniera illecita, senza pagare l’abbonamento Premium.
Ma secondo Alexander Hanff, noto esperto di privacy, lo script con cui YouTube individua gli AdBlock violerebbe il GDPR, cioè il regolamento generale sulla protezione dei dati degli utenti europei. La violazione sarebbe relativa all’articolo 5 2002/58/CE, in quanto la raccolta dati da parte del codice JavaScript avverrebbe all’insaputa e senza il permesso degli utenti coinvolti e perciò non sarebbe legale.
Come fa sapere Alexander, già nel 2016 la Commissione Europea aveva confermato la necessitò di consenso degli utenti affinché script del genere fossero leciti. Ne è quindi partito un esporto alla Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), che ha affermato di “condivide la sua analisi” e di aver contattato Alphabet per delucidazioni.
Qualora il DPC gli desse ragione, YouTube si troverebbe costretta a chiedere all’utente di poter raccogliere i dati necessari per individuare gli AdBlock, richiesta retorica perché molti la negherebbero e continuerebbero a utilizzarli. In tal caso, quindi, ci aspettiamo che la compagnia miri a trovare una scappatoia per evitarlo.
Aggiornamento 02/11: le limitazioni per AdBlock sono attive in tutto il mondo
L’esperimento di YouTube sembra essersi finalmente concluso con la pubblicazione globale del nuovo sistema di limitazioni per gli utenti che utilizzano AdBlock per impedire la visualizzazione delle pubblicità sul noto sito di streaming multimediale.
“L’uso di adblocker viola i Termini di Servizio di YouTube. Abbiamo avviato un’azione globale per incoraggiare gli spettatori con adblocker attivi a consentire la visualizzazione di annunci su YouTube o a provare YouTube Premium per un’esperienza senza pubblicità. Gli annunci supportano un ecosistema diversificato di creatori a livello mondiale e consentono a miliardi di persone di accedere ai loro contenuti preferiti su YouTube” ha dichiarato un portavoce di Google.
Da oggi, quindi, gli utenti che hanno installato un AdBlock sul proprio browser saranno costretti a disattivarlo per continuare la visione dei video su YouTube.
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