Aggiornamento 19/11: l’app è stata rimossa dal Play Store, a fine articolo trovate la spiegazione.
Se in America chiedete in giro quale sia uno dei motivi per cui così tante persone comprano iPhone, potreste rimanere sorpresi nello scoprire che iMessage è uno di quelli principali. L’app di messaggistica è uno dei centri nevralgici nello scambio telematico fra possessori di prodotti Apple, specialmente se si considera che non ne esiste una versione per Android. Perlomeno non in veste ufficiale, perché l’azienda di Carl Pei ha deciso di sovvertire le cose e presentare la sua Nothing Chats.
Nothing lancia l’app Chats e rende realtà iMessage sugli smartphone Android
iMessage si comporta come gli SMS standard ma appoggiandosi alla rete dati anziché quella telefonica, col vantaggio di non dover sottostare alle tariffe degli operatori, che in alcuni casi possono far pagare un extra per gli ormai anacronistici SMS; inoltre, usare la connessione internet significa poter inviare messaggi vocali, condividere la propria posizione, avere la spunta di lettura, vedere se qualcuno sta rispondendo e così via, tutte feature che oggi diamo per scontate in quanto integrate in tutti i vari WhatsApp, Telegram e così via.
Bolla verde o bolla blu? Questo è il problema. Quando un utente con iMessage scrive a qualcun altro, se il messaggio di risposta che riceve è blu significa che dall’altra parte c’è un utente anch’esso con iPhone, mentre se è verde no. Nel secondo caso, iMessage capisce che dall’altra parte non c’è un utente Apple e quindi switcha alla modalità SMS, bloccando tutte le succitate funzionalità aggiuntive.
Qua in Italia potrebbe non sembrare un grosso problema, ma negli Stati Uniti è diventata una vicenda talmente discussa da diventare un meme nel migliore dei casi e un motivo di discriminazione nel peggiore. Consultando i propri dati di vendita, Nothing si è accorta che la maggior parte degli acquirenti delle sue cuffie TWS sono possessori di iPhone, e questo significa che acquistano le loro cuffie al posto delle AirPods ma non i loro smartphone.
Che sia l’assenza di iMessage su Android il motivo di ciò? Da qui la scelta di creare Nothing Chats, un’app che in poche parole finge che il proprio smartphone sia un iPhone per evitare l’onta della bolla verde. Realizzata in collaborazione con Sunbird, un client iMessage disponibile sul Google Play Store, permette di accedere col proprio account Apple ID e sfruttare le funzionalità tipiche di iMessage così come la crittografia end-to-end per salvaguardare la privacy degli utenti; mancano però feature come conferma di lettura, reazioni e risposte, che Nothing ha promesso aggiungerà in futuro.
Nothing Chats è disponibile su Phone (2) in aree geografiche quali Stati Uniti, Regno Unito ed Europa, e sarà disponibile dal 17 novembre.
Rimossa l’app | Aggiornamento 19/11
Dopo solamente due giorni dalla sua messa in rete, l’app Nothing Chats è stata rimossa dal Google Play Store. La comunicazione ufficiale da parte della compagnia parla della sua rimozione come di un “lancio rinviato per fixare diversi bug“, ma in rete non sono mancate le critiche attorno alla sua natura controversa.
Vengono infatti evidenziati problemi di sicurezza riscontrati a seguito di analisi tecniche: per funzionare, l’app invia i dati d’accesso del proprio Apple ID ai server di Sunbird, dove vengono utilizzati per accedere su macchine virtuali e simulare l’utilizzo di iMessage su un Mac Mini con macOS. Una procedura abbastanza rischiosa, anche perché stato scovato che i dati d’accesso sarebbero inviati tramite canali HTTP non crittografati e che l’infrastruttura backend sarebbe priva di supporto alla crittografia end-to-end, ponendo rischi sulla loro salvaguardia.
Sunbird ha risposto alle critiche, affermando di avere certificazioni di sicurezza ISO che testimoniano la loro affidabilità, che la connessione HTTP avviene una tantum e che i dati vengono comunque crittografati tramite HTTPS. Tuttavia, l’inchiesta di Texts.com ha dimostrato la possibilità di intercettare i messaggi decrittografati che vengono gestiti dai server Sunbird, il ché significa che un potenziale malintenzionato potrebbe fare altrettanto. Più che di Nothing, quindi, la colpa sarebbe di Sunbird, e da qui la scelta di rimuovere l’app e attendere per eventualmente rilasciarla di nuovo.
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