Quello dei robot aspirapolvere è un settore, che ormai da tempo, stiamo seguendo davvero tanto. Ne abbiamo provati di tutti i tipi, con o senza base di autosvuotamento e dotati delle più moderne tecnologie di mappatura e di lavaggio dei pavimenti. E se c’è un brand che, in quanto a tecnologie, si è saputo distinguere dalla massa è Dreame, che con il suo L20 Ultra (qui la recensione) ha introdotto numerose novità, compresi dei mop rotanti che sono in grado di “estendersi” per ottimizzare la pulizia lungo i bordi.
Un prodotto top di gamma, quindi, che in quanto tale si va a scontrare con la pietra miliare del settore: il Roborock S8 Pro Ultra. Sia chiaro, si tratta di robot che costano cifre non indifferenti, e per questo abbiamo deciso di metterli a confronto, in modo da potervi dare tutti gli strumenti per riuscire a valutare quale modello si adatta di più alle vostre esigenze.
Indice
Dreame L20 Ultra vs. Roborock S8 Pro Ultra: confronto tra i migliori robot aspirapolvere e lavapavimenti
Design e materiali
Come si potrebbe bene immaginare, nel mondo dei robot aspirapolvere e lavapavimenti, difficilmente si trovano prodotti caratterizzati da un design esclusivo o riconoscibile. La forma, gran parte dei materiali e (in alcuni casi) anche le dimensioni, sono dettate dalla natura stessa del prodotto, ma tra il Dreame L20 Ultra ed il Roborock S8 Pro Ultra, qualche differenza c’è.
Ma partiamo prima dalla cosa più evidente: la base di autosvuotamento. In termini di funzionalità, le basi di entrambi i robot asporapolvere sono piuttosto simili, ciò che cambia però è il design. A mio avviso quella che arriva in dotazione con il Dreame L20 Ultra ha un design più classico, oserei dire elegante, rispetto a quella del Roborock ma è allo stesso tempo leggermente più compatta.
Questo perché, nel Dreame, il sacchetto per lo sporco è stato posizionato in un vano del tutto indipendente da quello che ospita i contenitori per l’acqua, mentre nel Roborock tutti i contenitori sono stati posizionati superiormente e sono in tutta sostanza visibili.
Cambiano poi anche le tecnologie di mappatura. Entrambi i modelli sono dotati della tipica torretta laser ma, nella zona anteriore, i due brand hanno pensato a due soluzioni molto diverse per ottenere però gli stessi risultati.
Il Roborock S8 Pro Ultra è dotato del sistema di navigazione PreciSense LiDAR che gli permette di scansionare la casa mentre pulisce, evitando in modo intelligente e automatico gli ostacoli, mentre il Dreame L20 Ultra sfrutta un sistema di navigazione chiamato Pathfinder che, anche grazie all’intelligenza naturale, è in grado di identificare fino a 55 tipi di oggetti, ed evitarli con maestria. E devo dirvelo, sotto questo punto di vista entrambi i prodotti svolgono un egregio lavoro.
Il Dreame, ad esempio, è in grado di riconoscere la gran parte degli ostacoli che può trovare sul suo cammino, compresi gli animali domestici, per poi segnarli sulla mappa e ricordarsene al lavaggio successivo: è ad esempio molto bravo ad identificare i cavi, le prese di corrente, le scarpe e così via e lo fa, a mio avviso, in maniera più precisa e veloce rispetto al Roborock.
Potenza d’aspirazione e qualità del lavaggio
Ma è ribaltando entrambi i robot che si notano le differenze più incisive. In primis, il Dreame L20 Ultra è dotato di due spazzole (una centrale ed una laterale) mentre il Roborock S8 Pro Ultra in realtà ne ha tre: oltre a quella laterale, il modello di Roborock utilizza un sistema a doppia spazzola. Si tratta di rulli in gomma che promettono una pulizia migliore su una varietà di superfici, ma anche meno problemi di intasamento, grovigli e altri problemi che compromettono le prestazioni.
Ed effettivamente è un sistema più che rodato e che funziona bene, ma in termini di prestazioni di aspirazione a mio avviso i due modelli si equivalgono. Ed è così perché anche se il Roborock utilizza questa tecnologia, in realtà è meno potente in aspirazione rispetto al Dreame L20 Ultra ma, al contempo, è più rumoroso.
I 7000 Pa del Dreame compensano egregiamente l’utilizzo della doppia spazzola presente nel Roborock, e gli permettono di riuscire ad aspirare praticamente qualsiasi cosa senza il minimo sforzo e di farlo in maniera molto più “indiscreta” (cioè, più silenziosa) di quanto accade con il Roborock.
Ma il settore in cui il Dreame L20 Ultra vince a mani basse è quello del lavaggio del pavimento. E non solo perché nella base di ricarica è possibile inserire una “cartuccia” di detersivo, ma soprattutto per la tecnologia di lavaggio pensata dal brand.
Roborock S8 Pro Ultra continua ad essere dotato di un mop di tipo tradizionale che sì, vibra circa 3000 volte al minuto e viene alzato quando il robot rileva un tappeto o quando non è attiva la funzione lavaggio, ma è palesemente inferiore al doppio mop rotante del Dreame, c’è poco da fare.
Dreame L20 Ultra è l’unico modello che è riuscito a pulire perfettamente il pavimento al piano terra della mia casa. E non è una cosa da poco perché è qui che passano la maggior parte del tempo i miei 3 cani che entrando ed uscendo dal giardino macchiano in continuazione le mattonelle bianche.
E questo perché non solo integra dei mop rotanti che si possono alzare di 10.5 mm e che lavorano applicando una notevole forza verso il pavimento (sfruttando la tecnologia DuoScrub), ma è il primo ad integrare la tecnologia MopExtend: grazie a questa funzione, Dreame L20 Ultra si renderà conto di essere lungo i bordi di una superficie ed estenderà il mop destro per garantire il lavaggio completo di tutta la zona. Insomma, la limitazione relativa al lavaggio lungo i mobili o i battiscopa, che continua ad essere presente nel Roborock, con il Dreame è stata finalmente eliminata del tutto.
Applicazione
In quanto ad applicazione di gestione, i due modelli sono praticamente equivalenti. Entrambi vengono gestiti da un’applicazione proprietaria ed entrambe le app sono ben realizzate. A dirla tutta, forse in termini di “finiture e finezze” l’applicazione di Roborock è meglio realizzata, con voci più chiare e funzionalità più facilmente accessibili.
Ma se in entrambi casi è possibile accedere ad una mappatura 3D della casa, è possibile programmare le pulizie, modificare le modalità di lavaggio ed aspirazione, e portare a termine tutte le funzionalità tipiche di un’app del genere, va detto che quella di Dreame è più ricca.
Tramite l’app di Dreame è possibile ad esempio attivare le modalità “Clean Genius” che gestiranno in maniera autonoma il processo di pulizia anche grazie all’AI che riuscirà a capire quali sono le zone più sporche ed effettuerà passate multiple fino alla perfetta pulizia. Inoltre, il Dreame L20 Ultra può essere anche utilizzato come telecamera di sorveglianza.
Autonomia della batteria
In quanto a batteria, Dreame L20 Ultra è animato da una batteria da ben 6400 mAh, dotata di ricarica rapida, mentre Roborock S8 Pro Ultra utilizza una 5200 mAh. Ora, in quanto a capienza non c’è storia, ed i numeri parlano chiaro, ma va detto che data la potenza d’aspirazione maggiore presente nel Dreame, in quanto ad autonomia i due modelli se la giocano quasi ad armi pari.
In sostanza, nei miei test per pulire un ambiente di circa 70 metri quadrati al massimo della potenza d’aspirazione e al massimo della quantità di acqua, il robot di Dreame ha consumato circa il 35% di batteria, mentre quello di Roborock poco più del 40%.
Prezzo di vendita e considerazioni
Il prezzo di lancio del Dreame L20 Ultra è di 1199,00 euro su Amazon mentre, sempre su Amazon, è possibile Acquistare il Roborock S8 Pro Ultra a 1499 euro, al netto di eventuali sconti e promozioni (per i Prime Days, ad esempio, il Roborock è in sconto a 1399 euro). Ci sono quindi 300 euro di differenza tra i prezzi di lancio dei due modelli, il che non può che far pendere l’ago della bilancia verso il Dreame.
Sia chiaro, stiamo parlando di due top di gamma a tutti gli effetti e sì, la tecnologia a doppia spazzola tipica del Roborock è davvero il top in quanto ad aspirazione, ma il Dreame compensa con una potenza maggiore.
Ciò in cui è nettamente superiore però è il lavaggio: la tecnologia a doppio mop rotante, che fa pressione sul pavimento e che si può estendere per pulire lungo i bordi dei mobili e dei battiscopa è tutta un’altra storia rispetto al mop tradizionale del Roborock che, sì, vibra ed effettua una pressione sulla superfice, ma ormai è diventato quasi “old school”.
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