Recensione Xiaomi 13T Pro: mi ha fatto ARRABBIARE, ma che BOMBA

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Nelle ultime settimane i vari rumor ce l’avevano già annunciato e svelato quasi a pieno, ma finalmente adesso conosciamo con certezza e, soprattutto, tocchiamo con mano i nuovi smartphone della serie “T” di Xiaomi, nello specifico oggi è il turno dello Xiaomi 13T Pro, fratello maggiore della famiglia che arriva ufficialmente sul mercato insieme al 13 Pro, più economico e leggermente depotenziato, ma sempre dal grande potenziale.

Lo smartphone , come da tradizione Xiaomi, si aggiunge alla serie 13 e si configura come un prodotto di fascia alta, ma non altissima come i fratelli che non portano la lettera “T” nel nome. Nonostante questo aspetto, però, questo smartphone è stato una grande sorpresa su diversi fronti, uno tra tutti la collaborazione che perdura ancora con Leica che offre un’esperienza fotografica di un certo livello. Vabbè, non voglio anticiparvi troppo, vi racconto perchè mi ha colpito, ma soprattutto alcune cose dove ancora non ci siamo!

Recensione Xiaomi 13T Pro

Design e Materiali

Voglio fare una premessa, in tutta sincerità: non sono un amante delle back cover lucide a specchio, e questo forse influenzerà e non poco il mio giudizio su questo Xiaomi 13T Pro. Mi spiego meglio. Xiaomi è un brand storico della telefonia, un brand cinese che ha cominciato a produrre smartphone insieme ai più grandi nomi del mercato: dove voglio arrivare? Non mi capacito come nel 2023, con anni di esperienza sul groppone, un brand come Xiaomi possa presentare uno smartphone che nella sua versione più costosa arriva a 999 euro, che soffre di un problema importantissimo di impronte e ditate sulla back cover, davvero non lo accetto.

Registrare delle clip e scattare delle fotografie in cui vi mostro lo smartphone pulito in tutto il suo splendore è stato davvero complicato, ma fortunatamente ce l’ho fatta. Siamo fortunati, però: Xiaomi lancia sul mercato ben tre varianti di questo smartphone, la Green e la Black entrambe con back cover in vetro che non vi consiglierei, e la versione Alpine Blu con back cover in pelle vegana che forse è la soluzione migliore per ovviare a questo problema.

Tralasciato questo, e scusate lo sfogo, lo Xiaomi 13T Pro è uno smartphone di tutto rispetto sul fronte del design: è assemblato in modo eccezionale, l’impugnatura è comoda nonostante le dimensioni generose ed i bordi curvi sul posteriore facilitano l’utilizzo con una sola mano. Utilizzarlo con una cover è fortemente consigliato, soprattutto per salvaguardare il retro.

Molto particolare il camera bump che possiede i due bordi laterali lievemente smussati ed altri due a taglio netto sulla scocca; la sporgenza, tuttavia, è decisa e marcata, ma era doveroso affinchè si potesse dedicare il giusto spazio alle due lenti di una certa grandezza.

Frontalmente, invece, lo smartphone non stravolge le linee già viste in passato su svariati modelli; l’azienda ha inserito la solita fotocamera selfie nel piccolo forellino al centro del display e ha curato abbastanza bene i bordi dello schermo che cosi ricopre un’ampia superficie senza lasciare troppo spazio inutilizzato.

La distribuzione dei tasti e ingressi è piuttosto standard: in alto a destra il toggle del volume ed il tasto power, a sinistra nulla, in basso il carrello per le due schede SIM in formato nano, il connettore USB-C e uno dei due speaker (l’altro è nella capsula auricolare). In alto, infine, l’azienda ha inserito il secondo e terzo microfono insieme alla porta infrarossi. Lo smartphone è inoltre certificato IP68 contro acqua e polvere, dunque era praticamente impossibile chiedere di meglio.

Display

Il display è di un certo livello, devo ammetterlo: bello, bello! Parliamo naturalmente di un pannello di matrice AMOLED con diagonale da 6.67″ pollici e risoluzione 2712 x 1220 pixel. Si tratta di valori estremamente interessanti, soprattutto se uniti alla frequenza di aggiornamento a 144Hz e al touch samplinge rate adattivo fino a 480Hz. Inutile dire che lo schermo è certificato Dolby Vision, supporta il Pro HDR e l’HDR10+, oltre che una luminosità massima fino a 2600 nit, comparabile a pochi altri prodotti in circolazione.

Ma al di là delle sigle, che piacciono soltanto ad una parte di voi utenti, c’è da dire qualcosa in più su questo display. Come si vede? Bene, incredibilmente bene. Lo schermo dello Xiaomi 13T Pro è incredibilmente risoluto, e passare da uno smartphone lievemente di livello inferiore a lui, vi risulterà quasi un salto generazionale di anni.

I colori sono eccellenti, ben calibrati e con decine di possibilità di personalizzazione da parte di Xiaomi via software a partire dal profilo P3 o sRGB fino ad arrivare al variare delle singole tonalità nei singoli spazi colore, una possibilità che personalmente non avevo mai visto prima d’ora. C’è, addirittura, una possibilità di impostare l’adattamento automatico dei colori in base alla luce ambientale: l’ho trovato molto comodo, e gli utenti più esigenti sono certo che ne faranno buon uso.

Per il resto i 144Hz rendono tutta l’esperienza d’uso estremamente più fluida e piacevole. Davvero brava Xiaomi, soprattutto nella cura del feedback aptico che ho trovato molto comodo e estremamente ben calibrato. Sempre sotto lo schermo è integrato il sensore di sblocco ultrasonico: come consuetudine funziona bene ed è ben posizionato, ottimo se utilizzato in aggiunta allo sblocco facciale cosi da velocizzare ulteriormente il tutto.

Hardware e Performance

L’aspetto hardware di questo smartphone è un tassello molto delicato, ma forse non per tutti. Sono ancora molti gli utenti che fanno difficoltà a “fidarsi” di Mediatek e dei suoi chipset, probabilmente sono ancora restii al passaggio a queste CPU per via di qualche esperienza negativa avuta in passato (che condivido a pieno), ma devo essere sincero. Queste nuove CPU di Mediatek, e non mi stancherò mai di dirlo, sono totalmente di un’altra epoca, ve lo garantisco.

Prendiamo in analisi, ad esempio, questo Mediatek Dimensity 9200+ a 4nm presente sullo Xiaomi 13T Pro: è una bomba, e numeri alla mano è un chipset che, potenzialmente, può macinare risultati di poco superiori anche a Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, e no, non sto esagerando e dicendo numeri a caso. Certo, Xiaomi tiene un po’ tutto a freno su questo modello, tant’è che alcuni benchmark non possono essere eseguiti (per i soliti blocchi software) ed altri non portano l’hardware al massimo delle sue possibilità, ma nel concreto questa è una CPU di altissimo profilo.

Il resto dell’hardware, d’altronde, non poteva che essere lo stesso di alto livello: parliamo di tagli di memoria RAM variabile da 12 a 16GB LPDDR5X e storage interno UFS 4.0 da 256, 512GB e perfino 1TB, praticamente il massimo che ci si sarebbe potuto aspettare da questo hardware che seppur non è collocato nel “top di gamma” dell’azienda, ricopre secondo me un ruolo davvero rilevante.

Inutile dire che le performance sono eccellenti in tutti gli scenari, anzi sarebbe quasi assurdo se vi dicessi il contrario. Le temperature, per quanto Mediatek Dimensity 9200+ si configuri come una CPU ad alta efficienza energetica, non vi nascondo che salgono e raggiungono anche i 65-68 gradi in sessioni di stress test oppure gaming piuttosto prolungato. Le prestazioni, tuttavia, non vengono mai limitate in modo evidente, e anzi ho notato una dissipazione del calore piuttosto ben funzionante e soddisfacente.

In termini di connettività, invece, lo smartphone è un mix di interessanti prime volte: a bordo, infatti, oltre il classico NFC e supporto alle reti 5G in tutte le bande, l’azienda ha integrato il nuovo Bluetooth 5.4 oltre che il supporto alle reti Wi-Fi 7, standard non ancora ufficialmente in commercio e atteso per il 2024 dove saremo in grado di inviare dati su più frequenze contemporaneamente fino a 30 Gbit/s di velocitá. Purtroppo con la mia misera “Fibra misto Rame” da soli 50 mega non ho potuto sfruttarlo a pieno.

Software

Sul fronte software nessuna novità rilevante degna di nota, anche se forse è il caso di non parlare proprio di novità. La MIUI a bordo è in versione 14 con Android 13 e firme di sicurezza aggiornate a Settembre 2023. Nulla da aggiungere più del solito perchè la MIUI la conosciamo benissimo, ma su un hardware di questa categoria è difficile trovarsi di fronte a rallentamenti o prestazioni scadenti, aspetti riservati ai modelli più economici ed anche ad alcuni medi di gamma della stessa azienda.

Fotocamera

Ma veniamo a noi, cari amici: quanto stavate aspettando la questione fotocamere di questo Xiaomi 13T Pro? Immagino tanto, anche perchè il nome di Leica sulla scocca incuriosisce (e non poco): l’apporto pratico del noto brand di fotografia lo si ritrova in abbondanza nel software fotografico di questo smartphone, che al primo avvio vi richiederà se utilizzare lo stile “Leica Vibrant” oppure “Leica Authentic“, in pratica due preset di base che ci permettono di settare la nostra lente con tonalità lievemente più calde, o più fredde, per farla breve.

All’atto pratico, però, questi due preset di base modificano radicalmente i risultati fotografici dello smartphone, che quasi non sembra lo stesso dispositivo: su questo fronte il fattore personale ricopre un’importanza rilevante, ma posso dirvi che entrambi i preset hanno il loro perchè nell’utilizzo quotidiano. Ad ogni modo a livello software il tocco di Leica si vede anche nel fatto che vengono mesi a disposizione una decina di filtri fotografici da utilizzare prima dello scatto provenienti dalla LeicaM-Ty240.

Tuttavia, però, il merito all’hardware di Xiaomi va senz’altro dato: le lenti a disposizione dello smartphone sono ben tre di cui una, la primaria, da 24mm prodotta da Leica con 50MP a disposizione, un sensore grande 1/1.28″ e apertura focale f/1.9; la lente tele secondaria è una 50mm da 50MP sempre con apertura f/1.9 mentre l’ultima, la ultra-wide, è una 15mm da 12MP f2.5, l’unica che forse fa sfigurare un po’ l’intero comparto fotografico ad altissimi livelli di questo smartphone.

Prima di raccontarvi come sono gli scatti, volevo darvi due informazioni sui video registrati. Lo Xiaomi 13T Pro riesce a catturare video, pensate un po’, fino a 8K 24fps, un esercizio di stile con pochi eguali ma che avrei apprezzato maggiormente se tutte le altre modalità fossero impeccabili. Preciso che in 4K 60fps (cosi come nelle risoluzioni inferiori) i video sono soddisfacenti ma peccano un po’ in stabilizzazione, piuttosto precaria, seppur ottica. A tal proposito l’azienda ha studiato una stabilizzazione PRO, che registra solo in FullHD a 30fps: è proprio questa la modalità che mi ha fatto un po’ arrabbiare, perchè di fatto stabilizza l’immagine sì, ma riduce la qualità di oltre il 50% rispetto il potenziale delle lenti. Un vero e proprio disastro, bisognerà accontentarsi della stabilizzazione prevista nelle altre modalità.

Ma veniamo a noi: come scatta questo Xiaomi 13T Pro? Bene, davvero bene e al di sopra delle aspettative. Sono andato un po’ in giro per provare le varie lenti e per mettere alla prova il software in cui c’è lo zampino di Leica, e sono rimasto piacevolmente sorpreso dai vari risultati che ho ottenuto. Di giorno gli scatti sono praticamente perfetti, ad eccezione dei bordi dove stranamente i colori non mantengono la stessa coerenza del centro: in ogni caso abbiamo colori vividi, ben bilanciati e soprattutto un livello di dettaglio molto alto, tanto da non creare difficoltà nemmeno con crop piuttosto spinti dell’immagine.

Lo scatto non è tra i più veloci, devo ammetterlo, ma parliamo comunque di frazioni di millisecondo, quasi impercettibili. Negli scatti ravvicinati da il meglio di sè, sia per definizione che per qualità dei colori: insomma, di giorno la lente primaria è promossa a pieni voti. Con la lente tele da 50MP, invece, ho provato a realizzare qualche ritratto: punta e scatta non ci siamo, soprattutto perchè via software è impostato un bokeh estremamente eccessivo e irrealistico, e quindi ci tocca impostare manualmente un valore più basso. La qualità, se seguiti i dovuti accorgimenti, è buona seppur cromaticamente parlando è evidente che non ci troviamo sugli stessi livelli della lente primaria.

Di notte, poi, ho scattato prevalentemente con la modalità notturna che tende ad elaborare via software forse un po’ troppo gli scatti, soprattutto ad enfatizzare i colori: personalmente li trovo piacevoli nel bilanciamento delle luci, ma sono certo che non raccoglierò i pareri positivi di tutti. La lente ultra wide, invece, è il più grande sbaglio di Xiaomi su questo modello: un vero peccato utilizzare una lente di questo genere su uno smartphone che punta tanto sulla fotografia e che, negli scatti grandangolari, purtroppo raggiunge solo la sufficienza e nulla di più. Le foto non hanno una risoluzione molto alta, è evidente un po’ di rumore sia di giorno che di notte, oltre al fatto che la calibrazione dei colori avrebbe necessitato di qualche ritocchino.

La lente selfie da 20MP, senza infamia e senza lode, porta a casa dei buoni risultati in quasi tutti gli scenari. Attenzione sempre ai filtri di Xiaomi, altrimenti come tradizione vuole, potreste risultare decisamente irriconoscibili.

Autonomia

Sul fronte autonomia sono 5000 i mAh a disposizione su questo Xiaomi 13T Pro, il quale tra le altre cose suppora la ricarica a 120W che garantisce in soli 5 minuti il 21% di ricarica e il 100% in meno di 25 minuti.

Al di là di questi numeri, l’autonomia dello smartphone l’ho trovata giusta, ma forse alcuni potrebbero ritenerla limitata. Personalmente sono riuscito a coprire una giornata di utilizzo, ma forse usi più stressanti del mio che implicano soprattutto giochi e visualizzazione di contenuti in streaming, possono limitare ulteriormente la batteria. Non è un problema vista la tecnologia di ricarica presente, ma non tutti sono disposti a dover ricaricare lo smartphone più di una volta al giorno. De gustibus, d’altronde.

Prezzo e Considerazioni

Xiaomi 13T Pro, insieme al fratello minore, sono disponibili all’acquisto a partire da oggi sullo store ufficiale dell’azienda:

16GB +1T a partire da 999,90€

12GB+512GB a partire da 899,90€

12GB +256GB a partire da 799,90€

La versione in mio possesso era la più pompata, quella da 16GB di RAM e 1TB di storage, decisamente esagerata e di certo un acquisto non per tutti, ma attenzione: grazie ad un nostro coupon sconto esclusivo (che trovate nel box in basso), potrete acquistare la versione da 16GB/1TB con 100 euro di sconto direttamente su Mi.com. Al di là di tutto, però, va detto che i prezzi sono più bassi rispetto lo scorso anno (il 12T Pro costava 899 euro nella versione 12/256GB) seppur l’asticella rimanga sempre alta, forse un po’ troppo. ad ogni modo questo Xiaomi 13T pro va visto come un top di gamma, seppur per Xiaomi non lo rappresenti a pieno.

Ci sono state alcune scelte discutibili, tra cui il frame in vetro che cattura molte, moltissime impronte, la fotocamera ultra-wide che non rende giustizia all’intero comparto fotografico, e la batteria forse un po’ troppo limitata per il contesto, ma nonostante tutto questo Xiaomi 13T Pro merita una chance, e se siete alla ricerca di uno smartphone con un hardware super aggiornato, un display eccezionale, ed una fotocamera piuttosto interessante, non potrete non considerarlo.

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